Londra 12 giugno 2006 PL

 

 

GUANTANAMO

Kofi Annan e la Unione Europea chiedono la chiusura della prigione

• Crescono le condanne negli USA dopo il suicidio di tre detenuti

 

 

Le domande di chiusura del campo di concentramento della Base Navale di Guantánamo, territorio cubano illegalmente occupato dagli USA sono cresciute dopo il recentissimo suicidio di tre detenuti.

 

Un editoriale del quotidiano The New York Times descrive i suicidi come "un risultato della creazione di un mondo infernale di disperazione, dove gli uomini perdono qualunque speranza di un trattamento decente, giusto e imparziale".

 

Il segretario della ONU, Kofi Annan, ha reiterato il richiamo fatto a Washington di chiudere la prigione della Base, per via delle violazioni ai diritti umani registrate, ha informato PL.

 

L’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) e il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea esigono che gli USA chiudano questa prigione illegale: René van der Linden, presidente del PACE ha affermato in un comunicato che queste azion dimostrano il terribile danno che causa in questi uomini la detenzione illegale in questo centro concepito per evitare la normale giustizia nordamericana.

 

Il comunicato chiede che si svolga un’investigazione profonda delle circostanze in cui si sono svolti i fatti, anche se niente potrà riparare l’ingiustizia sofferta, perchè se anche avevano commesso dei crimini, questi uomini dovevano essere processati e condannati o rilasciati in libertà.

 

Guantánamo deve chiudere, ha detto la commissaria delle Relazioni Estere dell’Unione Europea, Benita Ferrero-Waldner, all’inizio dell’incontro dei ministri degli esteri dei 25 in Lussemburgo.

 

Il suicidio dei tre prigionieri obbedisce allo stato d’angoscia nel quale si trovavano, sostiene il Comitato Internazionale della Croce Rossa, CICR, spiegazione scartata dai militari degli USA che hanno parlato invece di un "atto di propaganda di guerra" ha informato AFP.

 

Le politiche degli Stati Uniti hanno creato un clima di suicidio, ha denunciato il Centro per i Diritti Costituzionali CICR, un’organizzazione statunitense che difende circa 200 detenuti nella Base Navale.

 

I suicidi avvenuti erano prevedibili, ha detto Gitanjali Gutiérrez, avvocatessa del CCR, che ha aggiunto che il livello di stress psicologico al quale sono sottoposti i detenuti non si deve sottovalutare: sono depressi, disperati, intontiti e soffrono effetti psicologici negativi dovuti a una detenzione indefinita.