GUANTANAMO

 


il Pentagono pubblica gli elenchi di 558 prigionieri

 


elenco in formato PDF

 

20.02.06 di red

 



 Il Pentagono ha pubblicato mercoledì sera la più completa lista di stranieri detenuti a Guantanamo Bay, fornendo nomi e nazionalità di 558 prigionieri. Il Pentagono ha diffuso la lista di 11 pagine sul suo sito web in risposta a una richiesta dell'Associated Press sulla base del Freedom of Information Act. La maggior parte dei detenuti sono sauditi ( 132), seguiti da afghani (125) e yemeniti (107). I prigionieri vengono da 40 Paesi e dalla Cisgiordania. Solo 10 dei detenuti sono stati incriminati e nessun processo è ancora terminato. Per lo più i prigionieri di Guantanamo sono stati catturati in Afghanistan, e il Pentagono accusa molti di loro di complicità con Al Qaida e i talebani.

 

All'inizio di marzo dopo la sentenza del giudice che dava ragione all'agenzia Ap, il Pentagono, aveva consegnato un cd-rom con 60 files per cinquemila pagine - a David Tomlin, dell'ufficio legale Ap. Ma i files non contenevano ancora i nomi richiesti, bensì le trascrizioni degli «interrogatori preliminari» cui sono stati sottoposti 317 detenuti - dunque non tutti - e i loro nomi che incidentalmente vengono citati da chi li interroga. Da quei verbali risultava che erano 490 i prigionieri ancora detenuti nel carcere speciale a Cuba e che 267 erano stati rilasciati o trasferiti altrove.

 

Si parlava di Abdul Zahir, afgano, incriminato per alcuni ordigni lanciati nel 2002, di Omar Ahmed Kadar, un adolescente con passaporto canadese accusato di aver ucciso un soldato americano in Afghanistan, di Mohammad Al Kahtani, il cosiddetto "ventesimo dirottatore" dell'11 settembre, saudita, componente di un commando che avrebbe dovuto dirottare un aereo sulla Casa Bianca. Quest'ultimo è stato torturato con deprivazione di sonno, divieto di andare la bagno, sottoposto a luci accecanti. Poi ci sono i nomi di Moazam Begg e Feraz Ali Abbasi, cittadini britannici di cui Blair ha chiesto ma non ottenuto l'estradizione, cotretti a mangiare maiale contro i dettami della loro religione, sottoposti a continui insulti e violenze. Il Pentagono, di fronte alle tantissime denunce di associazioni di diritti umani, ha sempre addotto il supremo interesse nazionale per giustificare il trattamento dei detenuti non in base ai detenuti i diritti accordati ai prigionieri di guerra in base agli accordi internazionali.

 

Gli attivisti per i diritti umani hanno criticato la detenzione a tempo indeterminato e la mancanza di diritti per i detenuti. Personale Onu ha chiesto la chiusura del centro di detenzione. A partire dall'arrivo del primo gruppo di 20 detenuti legati e incappucciati dall'Afghanistan l'11 gennaio del 2002, gli Stati Uniti non avevano diffuso una lista tanto estesa coi nomi e le nazionalità dei prigionieri nella base navale Usa di Guantanamo Bay, a Cuba. Gli Stati Uniti in precedenza avevano identificato alcuni dei prigionieri in documenti legali, mentre i nomi di centinaia di loro erano stati resi pubblici da familiari o avvocati.