14 settembre 2006 - www.granma.cu

 

 

14º SUMMIT DEL MNOAL

 

Il ministro degli Esteri cubano ha rivolto un appello ai Paesi Non Allineati

affinché raddoppino il sostegno al popolo palestinese

 

 

 

 

 

Felipe Pérez Roque, ministro degli Esteri cubano, ha rivolto un appello ai Paesi Non Allineati perchè adottino misure che rendano il loro sostegno al popolo palestinese più fermo e deciso e ad insistere nella richiesta di una soluzione giusta e duratura del conflitto in corso.

 

Felipe, assumendo la presidenza del Comitato Ministeriale del Movimento dei Paesi Non Allineati (MNOAL), aveva detto che quest’organo è più necessario che mai a rafforzare la solidarietà verso coloro che soffrono la violazione dei diritti umani, compreso quello alla vita e all’autodeterminazione.

 

Ha ricordato che, 59 anni dopo una risoluzione dell’ONU che stabilì la creazione di uno stato palestinese sovrano, la questione rimane irrisolta a causa dell’occupazione dei territori da parte di Israele, che applica punizioni collettive, innalza muri, chiude frontiere e deteriora le condizioni di vita della popolazione.

 

“L’impunita azione di Israele è il risultato dell’appoggio fornito dagli Stati Uniti, che nel Consiglio di Sicurezza ha posto per 40 volte il veto e della continua minaccia di usarlo per impedire che i crimini vengano anche soltanto considerati”, ha sottolineato.

 

È anche il risultato, ha aggiunto, del sostegno finanziario e militare statunitense, comprendente la fornitura di armamenti che vanno ad ingrossare l’arsenale nucleare israeliano.

 

La Malaysia, alla testa dei Non Allineati fino al 14º Summit attualmente in corso, ha passato a Cuba la presidenza del Comitato sulla Palestina, composto da 12 Stati.

 

L’Egitto, in quanto paese ospitante il prossimo Summit, diverrà il membro numero 13, sulla base di una proposta che l’organo speciale ha considerato nella sua riunione di mercoledì.

 

Partecipano inoltre alle sue deliberazioni i paesi che occupano un seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, raggruppati in un “caucus” del Movimento, di cui fanno attualmente parte Ghana, Tanzania, Perù, Qatar e Repubblica del Congo.

 

Detto comitato analizza a porte chiuse un rapporto sulla situazione in Palestina, con l’intenzione di emettere una dichiarazione che verrà resa nota oggi (giovedì).