Nota Verbale all’Alta Commissione per i Diritti

 

Umani sul caso Fariñas e sulle supposte

 

restrizioni all’uso di Internet a Cuba.

 

 

La Missione Permanente di Cuba presso l'Ufficio delle Nazioni Unite e gli Organismi Internazionali con sede in Svizzera saluta distintamente l'Ufficio dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e ha l'onore di comunicarle la risposta di Cuba all'appello urgente riportato nella nota UA G/SO 214/2 (67-13) CUB 1/2006 del Relatore Speciale sulla promozione del diritto alla libertà di opinione e di espressione.

 

In relazione alla comunicazione in oggetto, la Missione Permanente di Cuba ritiene opportuno riportare i seguenti commenti e informazioni:

 

1.- Non esiste nel paese, né è registrato legalmente alcun mezzo di stampa con il nome di “Cubanacán Press”. La persona menzionata nell'appello non è neppure giornalista. Il suo nome non corrisponde al nome di nessuna persona accreditata a Cuba come giornalista o reporter di un organo di stampa o di un’agenzia di notizie nazionale o straniera.

 

2.- Il cittadino Guillermo Fariñas fu processato e condannato nel 2002 non in riferimento al godimento a uno qualsiasi dei diritti umani riconosciuti nella Dichiarazione Universale, bensì per aver provocato turbamenti sistematici dell'ordine pubblico in violazione della legislazione vigente. Dall'anno 2004, Fariñas sta godendo del beneficio di una Licenza Extrapenale per ragioni di salute. Il cattivo stato della sua salute non è il risultato di uno sciopero della fame come si adduce nell'appello; presenta un quadro di malattia cronica che ha determinato che gli fosse concessa la Licenza Extrapenale, nonostante non avesse terminato il periodo previsto di detenzione.

 

3.- Le attività alle quali partecipò questo cittadino sono incompatibili con l'esercizio o la difesa dei diritti umani. Il cittadino citato agiva come salariato del governo degli Stati Uniti in appoggio alla sua politica di ostilità, di blocco e di aggressioni contro il popolo cubano. Tra le missioni compiute dal suddetto mercenario si trovano, tra le altre, la costruzione di informazioni false o equivoche per danneggiare l'economia del paese e sostenere la percezione di una crisi di governabilità che serva da pretesto per un'invasione militare degli Stati Uniti per imporre un “cambiamento di regime” e distruggere il sistema costituzionale che il popolo cubano si è dato e che ha approvato con un referendum.

 

Per quanto riguarda le preoccupazioni del Relatore Speciale sulle supposte restrizioni all'uso di Internet nel paese, la Missione Permanente di Cuba ritiene di indicare quanto segue:

 

- Cuba, ha un progetto di sviluppo che ha come pilastri la partecipazione popolare e l'uguaglianza, lo sviluppo di strategie e programmi diretti a convertire le tecnologie dell'informazione e le comunicazioni (TIC) in strumenti a disposizione delle trasformazioni socioculturali e il benessere di tutti i cubani.

 

-  Esiste la convinzione che l'uso delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni siano le chiavi per raggiungere una società basata sulla conoscenza e sul diritto pieno per tutti i suoi membri su una base di uguaglianza. Tuttavia, il blocco imposto dagli Stati Uniti crea continui ostacoli allo sviluppo e al godimento di queste tecnologie a Cuba.

 

- L'accesso tardivo di Cuba a Internet, è dovuto al fatto che fino al maggio del 1994, era proibito dagli Stati Uniti l'accesso dei cubani ai siti Internet. Come si sa, l'amministrazione di INTERNET è subordinata alle autorità statunitensi. Lo stesso è registrato sotto la legislazione nazionale di quel paese.

 

- Appena Cuba ha potuto accedere alla cosiddetta Rete delle reti, il paese ha intrapreso un sforzo accelerato per il suo sfruttamento intensivo, dando priorità all'accesso con fini sociali, scientifici, culturali, accademici e di ricerca.

 

- Nei 600 Club giovanili di informatica e di elettronica esistenti nel paese, persone di tutte le età possono avere non solamente accesso ai computer, ma anche a corsi per imparare a come utilizzarli. Più di un milione di persone si sono avvantaggiate di queste lezioni. I 169 municipi del paese sono connessi mediante connessioni in fibra ottica e in ognuno dei municipi e insediamenti di popolazione si sono istituiti club giovanili di informatica. A questo riguardo, si stima che il 31% della popolazione cubana ha accesso ai computer (2,5 milioni di studenti, più di 200.000 persone che studiano nei club di informatica e 800.000 lavoratori).

 

- In tutte le scuole del paese, comprese le scuole rurali, si usano i mezzi audiovisivi e informatici nel processo docente-educativo. Più di 40.000 studenti frequentano corsi di studio come programmatori e in altre specialità informatiche di livello medio. L'uso di Internet e delle nuove tecnologie dell'informatica e delle comunicazioni, si fa creativamente e potenziando il maggiore beneficio sociale. Solo nell'area della cultura esistono più di 500 siti web.

 

- Attraverso centri sociali, educativi, culturali, accademici, artistici e di altro tipo, negli ambiti specializzati o comunitari, si offre l'accesso a Internet ad artisti, intellettuali, scrittori e altri creativi cubani.

 

- Accordi sottoscritti con la Cina hanno permesso di garantire l'acquisto di 100.000 computer all’anno che saranno destinati fondamentalmente all'insegnamento dei bambini, dei giovani e degli adulti e all’aggiornamento della crescente massa di tecnici e professionisti di livello superiore nel nostro paese.

 

- Arriverà il giorno dell'uso massivo del computer per dialogare con il mondo. Prendendo in considerazione la sua cultura politica e il crescente sforzo per la padronanza dell'Inglese e di altre lingue, il popolo cubano ha molte conoscenze da condividere con l'umanità.
Nonostante gli sforzi compiuti, l'attuale connessione cubana [56.0 Kbps per tutti! dati gli alti costi -N. d. r.] non offre la larghezza di banda adeguata per soddisfare la domanda del paese. Il blocco statunitense obbliga Cuba a utilizzare una connessione via satellite, molto costosa e di maggiore vulnerabilità. Il problema potrebbe risolversi se si permettesse la connessione di Cuba attraverso le reti di cavi sottomarini che costeggiano l'Isola, alla qual cosa si oppongono le autorità statunitensi.

 

- Allo stesso modo, le difficoltà causate dal blocco nell’acquisto del software registrato, come il pagamento delle attrezzature disponibili su mercati alternativi a prezzi superiori come minimo del 30%, ostacolano lo sviluppo di un'infrastruttura soddisfacente di computer attraverso l'Isola.
Non dipende dalla volontà del Governo cubano, e neanche della capacità finanziaria del paese di sopportare alte tariffe di servizi, il fatto che Cuba possa collegarsi ad Internet a una determinata velocità e con un numero specifico di canali e providers. Ogni volta che Cuba tenta di aggiungere un nuovo canale a Internet, la controparte statunitense deve ottenere la licenza appropriata dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Se una compagnia nordamericana acconsente ad aprire un nuovo canale di servizi a Cuba o decide di aumentare la velocità della connessione, deve ottenere per ciò una licenza specifica.

 

- In questo campo, l'unico controllo che si esercita a Cuba è orientato a ostacolare l'uso delle tecnologie dell'informazione per diffondere il razzismo, la pornografia, la prostituzione, la pedofilia, il terrorismo, i virus informatici, i messaggi di posta non desiderati (spam) e, in generale, qualunque informazione contraria all'interesse sociale e all'etica del popolo cubano. La legislazione cubana in questa materia è in fase di sviluppo, di studio e di revisione permanente.

 

La Missione Permanente di Cuba spera che gli argomenti sopra esposti siano sufficienti affinché la comunicazione in oggetto venga giustamente interrotta.

 

Cuba, deplora profondamente, un'altra volta, che fonti senza scrupoli manipolino l'adempimento del mandato dei procedimenti speciali della Commissione dei Diritti Umani, ai quali Cuba riconosce la massima importanza e risponde opportunamente, per respingere denunce costruite a partire da elementi falsi e da distorsioni della realtà, con fini alieni alla genuina cooperazione internazionale in materia di diritti umani.

 

La Missione Permanente di Cuba presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e gli Organismi Internazionali con sede in Svizzera coglie l'occasione per reiterare al citato relatore l'espressione della sua più distinta considerazione.

 

Ginevra, 17 febbraio 2006