Washington, 20-7-06 www.granma.cu

 

 

I Pastori per la Pace risponderanno

alle rappresaglie di Washington

 


I membri della XVII Carovana di Solidarietà con Cuba Pastori per la Pace sono pronti a fare di fronte ai nuovi atti di ostilità del governo degli Stati Uniti, ha assicurato Ellen Bernstein, integrante di questo movimento, in un dialogo con PL.

"Non paghiamo nessuna multa ed esigiamo i nostri diritti in udienze a Washington, faremo molto rumore a beneficio di un cambiamento nella politica verso Cuba" ha espresso l'attivista, via telefonica, dal Texas.

Ha anche affermato che i membri del movimento Pastori per la Pace sono preparati a far fronte alle pressioni che si prospettano.

Al rispetto, prevedono incrementare le denunce sull'ostilità del governo statunitense contro l'Isola, incrementata dalle recenti misure approvate dall'amministrazione del presidente George W. Bush.

Un comunicato della Fondazione Interreligiosa per l'Organizzazione Comunitaria (IFCO), precisa che i membri della Carovana, al ritorno in Patria, sono stati interrogati da più di 75 agenti della Sicurezza Nazionale ed ufficiali del Dipartimento del Tesoro.

 

 

20-7-06 www.granma.cu

 

 

La Carovana per la Pace è stata

vessata al rientro negli Stati Uniti

 

 

La XVII Carovana dell’Amicizia dei Pastori per la Pace è rientrata negli USA attraverso la frontiera di Hidalgo, Texas, dopo aver portato a Cuba circa 60 tonnellate di aiuti umanitari.

 

"Il motivo della nostra XVII Carovana è stato quello di dimostrare che Cuba è nostra vicina: che il blocco finisca subito", ha detto il reverendo Lucius Walker Jr., direttore esecutivo di IFCO/Pastori per la Pace. "Siamo stati chiamati dalla nostra fede a resistere a qualsiasi legge che cerchi di impedirci di ottemperare al mandato biblico di amare i nostri vicini", ha segnalato.

 

I membri della Carovana hanno mantenuto uno stato d’animo eccellente mentre venivano interrogati da più di 75 agenti della Sicurezza Nazionale e da ufficiali del Dipartimento del Tesoro. I viaggiatori solidali con Cuba hanno resistito ai tentativi degli agenti di prendere loro le impronte digitali e di isolarli per interrogarli.

 

Tutto il processo di interrogatorio e d’ispezione dei bagagli si è prolungato per circa cinque ore.

 

I membri internazionali della Carovana, provenienti da Canada ed Europa, sono stati i più vessati. Isolati e interrogati separatamente dagli altri, sono stati minacciati di non poter più rientrare in territorio statunitense in caso di mancata piena collaborazione con le autorità.

 

Un’aggressiva agente cubano-americana, che si incarica di applicare le sanzioni contro Cuba e si veste in abiti civili, ha rifiutato ripetutamente di identificarsi o identificare l’agenzia governativa per la quale lavora, ha scattato foto al gruppo, ha rivolto domande vessatorie e poi ha rovistato per circa 20 minuti nelle carte che si trovavano nella valigia del reverendo Walker.

 

"Il benvenuto che ci da oggi il nostro Governo è un altro disperato tentativo di un impero in decadenza che cerca di difendere una politica indifendibile", ha detto il reverendo Walker. "È vergognoso che continuino a cedere agli interessi degli estremisti del sud della Florida, solo per conseguire qualche voto".

 

Lo scorso anno più di 100 partecipanti alle più recenti Carovane hanno ricevuto lettere di censura, nelle quali sono stati minacciati di multe per essersi recati a Cuba. "Non sappiamo quel che ci aspetta questa volta", ha detto padre Luis Barrios, membro del Comitato Direttivo della IFCO, "ma ci rifiutiamo di stare al gioco di chi ci vuole intimidire per impedirci di compiere la nostra missione di aiuto umanitario e solidarietà".
 

 

11-7-06, D.F.Mexidor www.granma.cu

 

 

La sfida di venire a Cuba

 

 

Dopo avere percorso più di 120 città nordamericane raccogliendo aiuti umanitari per l'Isola, il reverendo statunitense Lucius Walker, leader dell'organizzazione interreligiosa Pastori per la Pace, é arrivato a l'Avana e, come sempre, viene carico di un sentimento di pace ed amicizia, come il resto dei membri della XVII Carovana di Amicizia Stati Uniti-Cuba.

La comitiva, composta da 97 carovanisti, arriva nel momento in cui il presidente George Bush ha appena approvato un piano segreto contro Cuba. "Per ciò questo viaggio può considerarsi una sfida in più oltre alla sfida di venire, ogni anno, alla maggiore delle Antille", commenta, in un dialogo al Granma, pochi minuti prima di partire con rotta verso Pinar dal Rio.

La scritta sulla sua maglietta dice: Cuba è nostro vicino, fine del blocco ora. Questa è l'attuale consegna che anima la carovana?

L'oggetto di questa carovana é diretto ai bambini con necessità speciali, ma il messaggio che vogliamo comunicare al mondo è che non siamo obbedienti alle nuove misure che ha annunciato ed approvato il governo Bush, perché Cuba è nostra vicina e saremo sempre conseguenti con questa fratellanza. Questa relazione che Bush ha approvato non é altro che un pacchetto di bugie.

Sulla mia maglietta può leggersi che "se c'è una legge contro l'amare il prossimo, io voglio romperla", è un pensiero scritto da Olwen Winter, una bambina di 13 anni, e ci sembrò il migliore messaggio di pace, amicizia ed amore che possiamo portare in questo momento.

Abbiamo saputo che non ci sono stati incidenti, in questa occasione, al passaggio della frontiera USA - Messico.

L'amministrazione di Bush vede in maniera molto chiara che i Pastori per la Pace non si possono fermare. Ci hanno arrestati ma non ci siamo fermati; ci hanno picchiati e non ci siamo fermati; hanno confiscato il nostro aiuto ed in risposta organizziamo campagne fino ad ottenere la restituzione del carico... penso che noi mettiamo molto cuore nella lotta.

Quanti studenti nordamericani sono attualmente nella Scuola latinoamericana di Medicina?

Ora ce ne sono quasi 100 e continuiamo a mobilitare nuovi studenti, in mezzo al clima di paura, di ostilità, di bugie e disinformazione che ha creato il governo di Bush verso Cuba. Non credo possa fermarsi questo nobile proposito, nonostante Bush.

Differenze tra quella prima carovana del 1992 e questa, 14 anni dopo.

È stato qualcosa che ha continuato a crescere. Nelle città e comunità la gente si è andata incoraggiando col lavoro della carovana, perché apprezzano la costanza e l'impegno che abbiamo acquisito. I tragitti che facciamo ci permettono di condividere molta informazione, qualcosa di tanto importante per aiutare a combattere tutte le bugie dell'amministrazione Bush.

Questa carovana é costituita da membri di otto nazioni; oltre agli Stati Uniti, c'è Canada, Scozia, Germania, Messico, Danimarca, Svezia ed Inghilterra, e hanno viaggiato verso l' Isola "persone molto giovani" avide di entrare in contatto con la realtà cubana, segnala Lucius, mentre commenta che questa volta hanno portato un carico solidale che supera le 60 tonnellate di prodotti "di molti tipi, dalle medicine alle macchine per scrivere per ciechi fino ad incubatrici, oltre a due ambulanze e due autobus scolari".

Perché c'ama Lucius Walker?

Non c'è un paese perfetto, ma il paese più vicino alla perfezione è Cuba. Penso che il mondo ha bisogno di Cuba e per questo motivo continua a crescere e a lavorare per perfezionare il proprio cammino. Amo Cuba perché se lo merita e perché Cuba c'ama ed ama al mondo.

 

 

10-7-06, www.granma.cu

 

 

A Cuba la XVIIª Carovana

dell’Amicizia Cuba-USA

 

 

Proveniente da Tampico, in Messico, è arrivata all’Avana la XVIIª Carovana dell’Amicizia Cuba – Stati Uniti, che ha trasportato aiuti solidali e che sfida il ferreo blocco nordamericano contro l’Isola.

 

A Cuba la XVIIª Carovana dell’Amicizia Cuba- USAGuidati dal reverendo Lucius Walker, i 97 integranti della Carovana sono stati ricevuti da Sergio Corrieri, presidente dell’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli (ICAP) e da Caridad Diego,

responsabile dell’Ufficio degli Affari Religiosi del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba.

 

Walker, direttore della Fondazione Interreligiosa dell’Organizzazione Comunitaria Pastori per la Pace, ha detto che a Cuba si sente come a casa sua e che questa volta tutti i partecipanti alla Carovana sono arrivati all’Avana, come non è accaduto nel 2005 per colpa delle autorità di frontiera nordamericane.

 

"Stavolta, ha precisato, siamo andati presto alla frontiera e le autorità hanno preferito non affrontarci come hanno fatto arbitrariamente in quell’occasione fermando i partecipanti e sequestrando una parte del carico umanitario".

 

Al ricevimento ha partecipato anche il reverendo Raúl Suárez, direttore del Centro Martin Luther King, oltre ad altri dirigenti religiosi cubani.

 

 

I brigatisti nordamericani confermano

la solidarietà con Cuba

 

 

I nordamericani che integrano la Brigata "Venceremos" hanno ratificato la loro solidarietà con Cuba durante la visita realizzata alla storica città di Bayamo, a 770 Km. a est dell’Avana.

 

Il XXXVIIº Contingente di questa storica brigata ha condannato duramente il blocco economico, commerciale e finanziario imposto del governo statunitense all’Isola da più di 45 anni.

 

Ben decisi a fomentare la solidarietà con Cuba, i nordamericani hanno visitato Las Coloradas, un punto costiero del municipio di Niquero, nell'orientale provincia di Granma, dove il 2 dicembre del 1956 sbarcarono i ribelli combattenti della spedizione dello yacht Granma.

 

Il brigatista Bonnie Massey ha sottolineato che i membri del suo contingente reclamano la liberazione immediata dei combattenti antiterroristi cubani Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, René González, Ramón Labañino

e Fernando Gonzáles, condannati dopo un processo manipolato e politico negli USA.

 

Questi 5 uomini, sequestrati negli Stati Uniti, vigilavano i gruppi e le organizzazioni terroristiche anticubane che agiscono liberamente a Miami e che hanno sulla coscienza lunghi elenchi di azioni violente contro il popolo e la Rivoluzione di Cuba.

 

I brigatisti hanno visitato l'antico zuccherificio La Demajagua, nell'orientale città di Manzanillo, nella provincia di Granma, luogo storico dove iniziò il 10 ottobre del 1868 la prima guerra indipendentista di Cuba.

 

A pochi chilometri da questa località si trova il villaggio di Mezza Luna, luogo di nascita dell'eroina Celia Sanchez Manduley.

 

Il contingente della Brigata Venceremos degli Stati Uniti sta visitando da vari giorni alcune province orientali dell’Isola.
 

 

1-7-06, www.prensalatina.cu

 

 

Verso Cuba XVII Carovana

Internazionale dei Pastori per la Pace

 

 

La XVIIª Carovana d’Amicizia Stati Uniti-Cuba arriverà all'Avana il prossimo 8 luglio, dopo un lungo percorso in diversi Stati dell’Unione, svolgendo una campagna di condanna del blocco imposto dagli Usa all’Isola e accumulando aiuti umanitari destinati alla popolazione cubana.

 

I partecipanti che provengono dagli Stati Uniti, Canada ed altri paesi, organizzano queste carovane sin dal 1992, con l’auspicio della Fondazione Inter-Religiosa per l'Organizzazione Comunitaria (IFCO) "Pastori per la Pace", che ha sede a New York ed presieduta dal Reverendo Lucius Walker.

 

Questi amici della Rivoluzione Cubana condannano la guerra economica della Casa Bianca contro la popolazione dell'Isola, che ha già provocato perdite a Cuba per più di 82 mila milioni di dollari in 47 anni.

 

I componenti della XVIIª Carovana d’ Amicizia saranno ricevuti nell'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli e incontreranno i familiari dei Cinque cubani ingiustamente sequestrati negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo, poi visiteranno località la provincia di Pinar del Río, per conoscere la realtà nazionale e gli aspetti della rivoluzione energetica che si sta sviluppando nel paese per ridurre il consumo di combustibile e risparmiare le risorse economiche per lo sviluppo sociale.

 

Fa parte dell’agenda prevista la visita alle scuole speciali per bambini ciechi, autistici e con ritardi mentali a cui seguirà un incontro con gli studenti della Scuola Latino Americana di Medicina dove, gratuitamente, studiano migliaia di giovani con scarse risorse economiche, provenienti da paesi del Terzo Mondo.

 

I Pastori per la Pace incontreranno anche gli oculisti cubani e i pazienti di varie nazioni, assistiti gratuitamente nell'Isola grazie alla Operazione Miracolo fomentata dai governi di Cuba e del Venezuela.

 

Nel loro percorso per 14 Stati del nord America, i membri della carovana hanno visitato 125 città e comunità statunitensi e canadesi per denunciare il blocco economico di quasi mezzo secolo col quale Washington pretende di piegare per fame e malattie il popolo cubano per colonizzarlo nuovamente.

 

La maggioranza degli abitanti di Cuba – circa il 70% - sono nati e cresciuti affrontando l'assedio nordamericano che è stato condannato in 14 occasioni consecutive dalla maggioranza delle nazioni del mondo nell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Nel novembre scorso, 182 paesi approvarono nella ONU una risoluzione che esige dalla Casa Bianca il termine dell'assedio economico finanziario e commerciale contro Cuba.