Alarcon afferma che gli Usa

proteggono i terroristi che 

abbatterono l'aeroplano cubano

 

6 settembre 2006www.granma.cu

 

 

Ricardo Alarcón, presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, apportò prove che il Governo USA continua a proteggere gli autori intellettuali del sabotaggio di un aereo, della Cubana di Aviazione, che causò la morte delle 73 persone a bordo.

In una cerimonia, nel teatro Karl Marx, presieduta dal Generale dell' Esercito Raúl Castro Ruz, Secondo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Primo Vicepresidente del Consiglio di Stato e dei Ministri, Alarcón sottolineò che Luis Posada Carriles ed Orlando Bosch hanno evaso la giustizia con la protezione delle autorità nordamericane.

Alarcon, membro dell'Ufficio Politico del Partito Comunista di Cuba, durante lo svolgimento della cerimonia per il 30esimo anniversario del crimine delle Barbados  disse che legalmente gli USA hanno l'obbligo di sottometterli a processo, estradare Posada Carriles in Venezuela ed apportare le prove, che possiedono, mantenute fin ora nascoste, della loro colpevolezza.

Alarcón ha ricordato le parole del Comandante in Jefe Fidel Castro quando affermò che il dolore non si divide, bensì si moltiplica, ed affermò che durante questi 30 anni il dolore ha continuato ad aggregare ragioni per l'indignazione, la protesta e l'esigenza di giustizia.

Alarcon ha sottolineato che se tre decadi fa Fidel Castro ha potuto denunciare che l'imperialismo, attraverso l'Agenzia Centrale di Intelligence (CIA) era il colpevole della riferita atrocità oggi nessuno può negarlo.

Ha rivelato che questo 5 ottobre, negli Usa, furono rivelate nuove prove, le quali dimostrano che il Governo di questo paese non ha smesso neppure per un solo giorno, in 30 anni, di occultare e proteggere i criminali ed evitare la giustizia.

A seguite, Alarcón ha mostrato il documento presentato giovedì, dalla Procura Generale USA, al giudice federale del Texas che sta considerando la richiesta di Posada Carriles di essere messo in libertà.

Alarcon ha affermato che non gli consta che Posada Carriles stia realmente carcerato, perché lo mantengono in un posto nominato Centro di processamento, dove, come lui stesso ha detto, gode di privilegi unici.

Il documento presentato davanti al giudice federale contiene 22 pagine, e dettaglia gli sforzi che il Governo degli Stati Uniti sta facendo, non per processare Posada Carriles, bensì per cercare un paese che sia disposto a proteggerlo.

Alarcón ha sottolineato che in nessuna parte del documento in questione si dice che Posada Carriles é un terrorista e che da 20 anni è ricercato dai tribunali venezuelani per continuare il processo contro di lui.

Al contrario, la relazione esprime che esistono circostanze 'speciali' per la preoccupazione della sicurezza nazionale e della politica estera del Governo nordamericano affinché Posada rimanga in prigione, ciò che gli venne comunicato in una lettera inviata allo stesso terrorista, nella quale riferiscono della sua partecipazione in abominevoli sabotaggi.

Alarcón ha affermato che in realtà il Governo USA è quello che, più di tutti, conosce i fatti riferiti e teme che, se ci fosse un giudizio, verrebbero alla luce non solo i crimini di Posada, che sono dimostrati, bensì la colpevolezza delle autorità nordamericane ed in particolare del clan Bush.

Questo 5 ottobre si conobbero anche altri documenti per iniziativa dell'Università nordamericano George Washington, che da anni svolge un'importante battaglia per la verità e per mettere fine all'occultamento di tanti crimini ai quale è associato, in modo colpevole, il Governo degli Stati Uniti.

Alarcón ha citato in dettaglio il contenuto di alcune delle relazioni declassificate che riguardano verbali della polizia di Trinidad -Tobago ed includono confessioni firmate da Hernán Ricardo e Freddy Lugo sulla commissione materiale del sabotaggio, l'appartenenza alla CIA, le relazioni col loro capo Posada Carriles e dettagli dell'attentato terroristico all'aereo della Cubana di Aviazione.

Inoltre si riferì ad una lista di 16 pagine di documenti su Posada, Bosh, ed i loro crimini che il Governo statunitense non è disposto a declassificare, come comunicò all'Università, nonostante i 30 anni trascorsi dal crimine delle Barbados.

Commentò anche che, il 21 maggio 1992, proprio il Dipartimento di Stato nordamericano pubblicò una dichiarazione sul fatto, nel quale affermava che non possedeva costanza di avere ricevuto dal Governo del Venezuela nessun sollecito di prove o testimonianze in relazione col processo penale.

A tal riguardo, Alarcón ha affermato che poche volte si é mentito con tale sfrontatezza davanti al mondo intero, perché il Dipartimento di Giustizia aveva già dichiarato che aveva informazioni su chi avesse distrutto l'aeroplano.

Richiamò l'attenzione sul fatto che gli Stati Uniti si trovano in una situazione, che hanno ragione nel descrivere come preoccupante, per la loro politica estera, perché si sa che sono imbottigliati in una chiamata guerra contro il terrorismo, si sa che attaccarono all'Afghanistan perché lì si dava rifugio a Bin Laden e gruppi collegati con l'atroce attacco dell'11 settembre 2001.

Alarcon segnalò come oggi, a 30 anni dal crimine, la mafia terroristica si vanta e si giustifica, a Miami, per il crimine commesso.

Ricordò che esiste una norma internazionale molto chiara: 'Chi attenti contro un aero civile in volo, non può scappare dalla giustizia'.

Per realizzare questo presupposto legale una convenzione sottoscritta a Montreal esprime nel suo articolo sette: "Quando un Stato trovi nel suo territorio qualcuno che un altro Stato vuole processare per avere attentato ad un aeroplano civile, se per qualunque motivo non l'estrada, questo Stato è obbligato a processarlo ed accusarlo in qualunque paese dove si trova, come se il crimine fosse stato lì realizzato".

Concludendo il suo intervento, Alarcón disse che dobbiamo promettere ai bambini e alle bambine che lotteremo instancabilmente affinché si faccia giustizia per le vittime che il terrorismo ha causato al nostro popolo e affinché si puniscano i complici e mandanti nascosti; per abbattere una politica che tanta sofferenza ha causato a varie generazioni di cubani.

L'atto coincise con la Campagna Mondiale di Solidarietà con René González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González ed Antonio Guerrero, i Cinque cubani lottatori antiterrorista ingiustamente prigionieri negli USA .


Alarcón sottolineò che questa Giornata si estenderà fino alla liberazione dei patrioti e la condanna dei veri terroristi.

Assistettero alla commemorazione: i familiari dei Cinque Eroi, delle vittime del Crimine delle Barbados e di altri atti terroristici contro Cuba, persone che hanno sofferto sulla propria carne questi atti, dirigenti del Partito, dello Stato, e del Governo, l'Unione dei Giovani Comunisti, rappresentanti di istituzioni militari e di organizzazioni sociali.

Erano anche presenti dirigenti di organizzazioni sociali e studentesche, un'ampia rappresentazione del popolo di Cuba; Giustino di Celmo, padre di Fabio, il giovane italiano che perse la vita in un attentato terroristico a l'Avana e delegati ed invitati al IV Congresso dei Pionieri.