Il Venezuela ha ribadito la richiesta di

 

estradizione del terrorista Posada Carriles

 

 

 

 

Caracas 20 marzo 2006 - PL

 

 

 

Il Venezuela ha ribadito di essere in attesa che il terrorista d’origine cubana Luis Posada Carriles, responsabile della morte di 73 persone in un attentato ad  un aereo civile cubano, nel 1976, venga estradato dagli USA.

 

Bernardo AlvarezBernardo Alvarez, ambasciatore di Caracas a Washington, ha precisato che in una riunione tenutasi a febbraio con il sottosegretario di Stato nordamericano,Thomas Shannon, ha ripetuto per scritto la richiesta d’estradizione.

 

Alvarez, intervistato nel programma En confianza di Venezolana de Televisión, ha sottolineato che il caso non può essere trattato soltanto come un tema migratorio.

 

Il diplomatico ha precisato che non si può applicare una doppia morale nel giudicare il terrorismo e che Luis Posada Carriles è l’Osama Bin Laden dell’America Latina. Alvarez ha ricordato che attualmente negli Stati Uniti risiedono due ex tenenti della Guardia Nazionale venezuelana.

 

Ha ricordato che i due militari non sono stati estradati in Venezuela come chiesto dal Governo di questo paese (anche se non è stato loro concesso il diritto d’asilo) sulla base di accordi bilaterali firmati, da applicarsi anche nel caso di Posada Carriles.

 

L’ambasciatore venezuelano ha denunciato manovre dilatorie nel processo al terrorista d’origine cubana ed ha segnalato che le autorità nordamericane affermano di volere maggiori informazioni, ma non hanno ancora inviato gli appositi questionari.

 

Il diplomatico ha ricordato che alla fine d’aprile la giustizia statunitense deve decidere sul processo a Posada Carriles e che il suo paese si aspetta che il caso non venga trattato soltanto come una questione migratoria.

 

Stiamo continuando ad insistere sull’applicazione di una sola norma contro il terrorismo e affinché si proceda come prescrive la legge, ha puntualizzato.

 

Alvarez ha incluso il caso del terrorista d’origine cubana nel contesto d’una forte pressione statunitense contro il Venezuela, che ha provocato domenica una forte risposta di Chávez.

 

Il presidente venezuelano, durante il suo abituale programma domenicale ‘Aló, Presidente’, ha accusato George W. Bush di essere un "codardo, assassino e genocida" ed ha avvertito che nell’eventualità d’una aggressione armata, la nazione difenderebbe la sua sovranità ed indipendenza.

 

Le dichiarazioni di Chávez sono una risposta all’inclusione del Venezuela in un rapporto della Casa Bianca sulla Sicurezza Nazionale, aggiornamento di uno simile emesso dopo gli attentati del 2001 a New York e Washington.

 

Il diplomatico ha puntualizzato al rispetto che il Venezuela non ha mai aggredito gli USA e che questo paese deve modificare il suo punto di vista per capire l’attuale situazione nell’emisfero, i cui popoli aspirano ad un diverso rapporto con Washington.