10 ottobre 2007 - H. López Blanch (Rebelión)   www.italia-cuba.it

 

A Cuba la medicina

non è un commercio
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Che dei giovani statunitensi vadano a studiare medicina in un paese in via di sviluppo è un fatto perlomeno strano, ma che lo facciano in una nazione nei cui confronti Washington ha decretato un blocco economico da 48 anni e, durante lo stesso periodo abbia tentato di farne cadere il Governo con ogni mezzo, è perlomeno inaudito.


Eppure ciò è potuto accadere a Cuba che, con uno dei sistemi più avanzati e umani del mondo nella formazione professionale, ha teso la mano a migliaia di giovani stranieri e, tra questi, diversi nordamericani, per permettere loro di studiare medicina gratuitamente.


Durante l'ultimo corso di laurea alla Escuela Latinoamericana de Medicina (Elan) de La Habana, in cui studiano 2.300 giovani di 25 paesi, si sono laureati anche otto giovani statunitensi come medici generici.

 

In una dichiarazione alla stampa, il reverendo Lucius Walker, direttore della Organizzazione Comunitaria dei Pastori per la Pace, che è andato a Cuba presiedendo la XVIII Carovana di Solidarietà, ha riconosciuto gli sforzi del Ministero della salute Pubblica cubana e dell'Elam nel formare giovani di oltre venti paesi del mondo, tra cui Stati uniti, America Latina, Caraibi, Africa e Asia. Walker ha reso noto che, attualmente, 100 nordamericani studiano alla Elam e ne stanno arrivando altri 18 entro l'anno in corso per rientrare nell'innovativo piano sviluppato dallo Stato cubano.


"Se il sistema educativo statunitense favorisse i giovani neri e con basso reddito dando loro la possibilità di studiare là, questi non avrebbero bisogno di venire a Cuba", ha spiegato e ha aggiunto che "la formazione ricevuta a Cuba, negli Usa sarebbe costata 200 mila dollari, pari ad un indebitamento bancario di almeno venti anni per questi giovani, dal momento che le loro famiglie non potrebbero permettersi di finanziare la loro carriera". Per la selezione dei prossimi studenti, i Pastori per la Pace, attraverso la Fondazione Interreligiosa per l'Organizzazione Comunitaria (Ifco), presieduta da Walker, emetterà un bando, con le richieste analizzate da un apposito comitato. Così facendo i giovani dei quartieri poveri e quelli senza soldi potranno permettersi di usufruire delle borse di studio offerte dal Governo di Cuba. Al loro ritorno negli USA i medici dovranno sottoporsi a tre esami per convalidare i titoli, ma sono preparati completamente per rientrare nel sistema medico, ha detto ancora Walker.


Ellen Bostein, dei Pastori per la Pace ha segnalato che "Ci sono molte strutture mediche e molti ospedali negli Stati uniti interessati a questi laureati, perchè hanno una buona preparazione per la cura, la prevenzione e sono bilingue".


"Una delle cose fondamentali che ho appreso durante i miei sei anni di studio a Cuba è che la medicina non è un commercio, ma invece è sociale, è umana" ha affermato Toussaint Reynolds, uno degli otto laureati, oriundo di New York.


Per la dottoressa Carmen Landau di Oakland, Cuba ha significato una enorme possibilità per il suo totale sviluppo e ha puntualizzato: "Dobbiamo approfittare della nostra esperienza, che sorge da questa formazione medica, per cercare di promuovere con maggiore enfasi la possibilità di creare un sistema di salute universale, un unico sistema sanitario negli Stati uniti. So che la California sta lavorando in questo senso. È una idea eccellente".


"A Cuba ho coronato il sogno della mia vita, perchè da quando avevo sette anni anelavo a diventare medico. Qui, non solo ho potuto formarmi, ma ho anche conosciuto e convissuto con un popolo meraviglioso che oltre a facilitarmi nello studio mi ha anche aperto il suo cuore", ha espresso Kenya Signan, di Atlanta. Queste e altre esperienze sono state testimoniate dai diversi neolaureati statunitensi, Evelin Erickson di New York, Wing M. di St Paul, Minnesota, José Eduardo de León di Oakland, California, Teresa Thomas e Melisa Barber del Bronx, New York. Ma quello che tutti hanno voluto sottolineare è stata la loro gratitudine e per questo hanno voluto ringraziare il popolo, il Governo di Cuba per avere aperto loro le porte, così da raggiungere un alto livello professionale e che hanno loro permesso di condividere anni di allegria, di studi, sacrifici, cultura e amore fraterno.