27 agosto 2007 - S.Landao* www.prensa-latina.it

 

 

Vittime della Giustizia della

Sicurezza Nazionale  


 

 

 

Nel 1953 un uomo che conosco fu arrestato per masturbarsi in un urinario pubblico. Un poliziotto si era nascosto nella griglia del tetto per scoprire il pervertito. L'avvocato, amico della famiglia, gli ha chiesto 5000 dollari per liberarlo, spiegando che ha dovuto dare 500 dollari al poliziotto, ha dovuto comprare un regalo al giudice e pagare 250  dollari a  ciascuno dei due

testimoni affinché dichiarassero che l’imputato usava una complicata cintura per l’ernia e questo era il motivo per cui tardava molto tempo per chiudersela, dopo avere orinato, ha spiegato l'avvocato della difesa a mio padre.

Non ho la minima idea se questo comportamento era tipico dell'epoca o se continua ad essere attualmente la norma. Il commediante Jenny Bruce ha commentato che nei tribunali, dove unicamente si fa giustizia è nei corridoi, dove si pagano le bustarelle. Certamente i poveri, non la classe media e sicuramente non i ricchi, sono quelli che abitano le carceri e le prigioni degli USA. La maggioranza dei nordamericani comprendono che la frase “la giustizia è uguale per tutti” vuole dire che la polizia arresterà sia un ricco che un povero che possa incontrare dormendo sotto un ponte o rubando un pane.

Generalmente quelli che possono darsi il lusso di pagare gli avvocati cari sempre riescono a risultare innocenti. Come esempio, ricordiamo i casi di Claus von Bulow che iniettò a sua moglie un'overdose di insulina, o quello di O.J. Simpson, un caso nel quale la polizia di Los Angeles ha teso una trappola al colpevole per la morte della moglie ed ad un amico. Gli accusati pagarono milioni di dollari ad avvocati famosi, che hanno saputo seminare con abilità il dubbio nella mente della giuria. Spesso i difensori di ufficio non hanno le risorse, il tempo ed il desiderio per costruire una difesa minima per i loro clienti poveri.

Tuttavia, in alcuni casi perfino i migliori difensori non possono comprare la giustizia, specialmente quando il governo cita la sicurezza nazionale.

I Cinque cubani si trasformarono in vittime di questa frase che generalmente vuole dire che il governo non dice al pubblico quello che sta facendo né perché. Tutto questo puzza di arroganza imperiale e spesso anche di vendetta.

L’FBI ha arrestato nel 1998 cinque uomini (Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e René Gonzalez) ed una giuria di Miami li dichiarò colpevoli nel 2001 per cospirazione per commettere assassinio, cospirazione per commettere spionaggio ed altri delitti gravi. Il caso illustrò le norme di giustizia nordamericana per le nazioni del Terzo Mondo che disubbidiscono alle loro regole.

Dal momento che Washington non ha potuto punire Cuba in maniera adeguata per il suo quasi mezzo secolo di disubbidienza, l'opportunità che si presentò coi Cinque cubani cadde come regalo dal cielo nel vendicativo terreno dell'élite della sicurezza nazionale, il gruppo che fa la guerra e regolarmente infrange i diritti dei cittadini al fine di proteggere il pubblico. La combriccola burocratica dentro le agenzie esecutive vedono il pubblico come un ostacolo per le loro ambizioni imperiali, la nozione di responsabilità come una cosa irritante, il proverbiale foruncolo nel posteriore di un topo di fogna. La storia che segue lo dimostra.

Nel 2004 John Negroponte, all’epoca ambasciatore davanti all'ONU sulla strada per trasformarsi in ambasciatore in Iraq e dopo nella principale spia degli USA, ha spiegato perché l'élite della sicurezza dovrebbe respingere un'offerta proveniente dal governo iraniano (sotto Khatami) di riaprire l'ambasciata degli USA e normalizzare le relazioni diplomatiche. “Nelle ultime decadi Vietnam, Cuba ed Iran hanno umiliato gli Stati Uniti”, ha spiegato il diplomatico ad un mio amico che aveva consegnato il messaggio del governo iraniano. “Suppongo che siamo alla pari con Vietnam (4 milioni di morti e più di 20 anni di sanzioni), ma non c'è forma che possiamo tenere relazioni con Iran o Cuba prima che ricevano il loro castigo”. Dal momento che l'élite non farà la guerra contro Cuba, dal momento che i cubani si difenderebbero, hanno usato i Cinque come oggetto sostituto di punizione. Nella decade degli anni 1990, questi cubani si sono infiltrati nei gruppi terroristi anti-Castro con sede nella Florida e tenevano informata L'Avana delle attività dei terroristi. Nel 1998, una delegazione dell’FBI è andata a Cuba. Funzionari cubani hanno consegnato all’FBI circa 1 200 pagine di materiali, insieme a cassette di video e di audio che incriminavano gruppi ed individui, i loro nomi, le armi che portavano o immagazzinavano ed altri dettagli che il Dipartimento di Giustizia avrebbe potuto usare per processare i terroristi.

L’FBI ha detto alla sua controparte cubana che avrebbero risposto in un mese. I cubani stanno ancora aspettando, però sì l’FBI ha utilizzato questo materiale. Hanno arrestato i Cinque cubani. Poi, il Dipartimento di Giustizia li ha accusati di gravi delitti.

L'ironia ha accompagnato l'ingiustizia. I Cinque hanno ammesso di essere andati negli Stati Uniti per avere accesso ai gruppi radicati negli USA che programmavano il terrorismo contro Cuba. In più, la legge nordamericana permette che le persone commettano delitti per una necessità, un delitto che eviterebbe un danno maggiore.

“E’ una forma di difesa propria, ampliata ad atti che proteggono le altre parti”, ha detto Leonard Weinglass, avvocato di Antonio Guerrero, uno dei Cinque. In più, gli avvocati dei Cinque hanno presentato questo argomento alla giudice Joan Lenard, però lei non ha permesso che la giuria lo considerasse.

Weinglass e gli altri avvocati argomentarono i loro appelli proprio questo mese assicurando che la giudice aveva sbagliato non presentando la “difesa di necessità” alla giuria, perché i Cinque sono andati negli Stati Uniti per evitare la violenza, le morti ed i danni addizionali ad altre persone.

Il governo degli USA sapeva tutto su questi movimenti; sapeva tutto sui terroristi come Luis Posada Carriles ed Orlando Bosch, per esempio.

Ambedue avevano ostentato davanti ai reporter della loro responsabilità in atti terroristici, includendo il sabotaggio nel 1976 di un aeroplano cubano, lo fecero congiuntamente, nel quale morirono i 73 passeggeri ed i membri dell'equipaggio. Nel 1998, Posada Carriles ostentò di avere sabotato alcune installazioni turistiche cubane nell'anno anteriore. In uno di questi attentati realizzati dalla sua gente, è morto un turista italiano. “Non volevamo fare del male a nessuno”, disse ai reporter Larry Rohter ed Anne Bardach. “Volevamo solo ottenere un grande scandalo affinché i turisti non andassero più. Non vogliamo più investimenti stranieri”. Posada Carriles disse che lui voleva che i turisti potenziali pensassero che Cuba era instabile ed incoraggiare l'opposizione interna.

Posada Carriles ebbe successo. Meno turisti sono andati a Cuba dopo che l'italiano è morto nel sabotaggio. I reporter del Time scrivono che Posada Carriles ha dichiarato che lui aveva la coscienza tranquilla dicendo “Dormo come un bebé”. Poi aggiunse: “Questo italiano era seduto nel posto sbagliato all'ora equivocata”. (NY Time 13 luglio 1998.)

“I Cinque sono venuti qui precisamente per ostacolare tali attività”, ha detto Weinglass.

Le attività dei Cinque erano giustificate ed erano necessarie al fine di salvare delle vite. Weinglass aveva usato questo stesso argomento per difendere Amy Carter, quando la figlia del Presidente ha occupato un edificio insieme ad altri studenti nell'Università del Massachusetts, in opposizione agli agenti della CIA che andavano nel campus per reclutare gli studenti per l'Agenzia. Lei riconobbe che l'occupazione dell'edificio era un delitto, ma argomentò che era giustificato per la dottrina di necessità, perché la CIA in quel momento era implicata in una guerra illegale in Nicaragua. La giuria dichiarò innocente Amy e gli altri accusati.

Weinglass argomentò allo stesso modo davanti a due giudici di un tribunale di appello. Nell’agosto del 2005, questo tribunale vide inizialmente il caso e decise che i Cinque non avevano avuto un giudizio giusto. Il pannello completo di 12 giudici dell'Undicesimo Circuito revocò la decisione nonostante l'enorme evidenza che dimostrava che la giuria di Miami era intimorita. Dalla finestra della sala di deliberazione, i giurati vedevano alcune persone che stavano fotografando le loro targhe delle automobili. I giurati avevano ragione per temere gravi rappresaglie se assolvevano i Cinque.

Gli avvocati hanno ricorso in appello per la condanna di Gerardo Hernandez per cospirare per commettere assassinio. Questa accusa sorse a partire dalla caduta nel febbraio del 1996 da parte di MIG cubani di due aeroplani dei “Hermanos al Rescate” che avevano violato lo spazio aereo di Cuba ed erano stati avvertiti ripetutamente di possibili gravi conseguenze se fossero entrati nel territorio cubano senza permesso. Nel giudizio il pubblico ministero riconobbe che non avevano evidenza solida per appoggiare questa accusa.

Weinglass segnalò che la condanna a Gerardo rappresentò “la prima volta nella storia in cui un individuo è riconosciuto responsabile dell'azione di un stato sovrano in difesa del suo spazio aereo”. Certamente Cuba aveva tutta la ragione ed il diritto di mantenere la sovranità del suo spazio aereo. Il pubblico ministero fece delle osservazioni scandalose alla giuria senza citare nessuna evidenza, e la giudice lo permise. Argomentò senza fatti che Cuba aveva inviato questi uomini per attaccare gli Stati Uniti. Per la prima volta nella storia giuridica degli USA, l'ufficio del fiscale federale processò un caso senza riferirsi ad un solo documento classificato.

I Cinque non rubarono nessun segreto, a differenza dell'Agente Speciale dell’FBI Robert Hansen, o Aldrich Ames della CIA, che consegnò decine di migliaia di documenti altamente secreti al nemico sovietico; ma due di loro, come le spie vere, sono stati condannati all’ergastolo.

La giustizia nordamericana è stata più giusta quando un avvocato ha potuto subornare un poliziotto in un caso senza importanza e quando gente ricca ha potuto comprare la sua innocenza davanti ad accuse di assassinio, come continuano a fare? È Non si ricordano le false accuse per motivo di sicurezza nazionale di Sacco e Vanzetti negli anni 1920 e l'esecuzione nel 1953 di Julius ed Ethel Rosenberg, malgrado tanto il Capo   dell’FBI   J.Edgar  Hoover che il Presidente  Dwight  Eisenhower

sapevano che loro non avevano consegnato segreti atomici ai sovietici. Il governo aveva invocato la sicurezza nazionale, per la quale non c'è giustizia, neanche nei corridoi.


*l’autore è membro dell'Istituto per gli Studi di Politica- traduzione di Ida Garberi