La solidarietà mondiale permetterà

la liberazione dei Eroi

 

 

 

2 agosto 2007 - www.granma.cu (PL)

 

Alcuni familiari dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti dal 1998, hanno reiterato che sarà la solidarietà mondiale ad ottenere giustizia e a permettere la liberazione di questi patrioti.

 

Le proteste internazionali faranno sì che il popolo nordamericano conosca finalmente il caso dei Cinque, come sono chiamati internazionalmente, che reclamerà il rispetto della giustizia nel paese e che la si applichi come stabilisce la Costituzione, hanno affermato.

 

Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e René Gonzalez sono imprigionati in cinque prigioni statunitensi dal 12 settembre del 1998 per aver informato il loro paese sulle azioni violente contro l’Isola organizzate dalla Florida.

 

Parlando a circa 250 membri della XIV Brigata dell’America Latina e i Caraibi di lavoro volontario, Magaly Llort, la madre di Fernando, ha affermato che "la giustizia è fortemente manipolata nella società nordamericana, perché risponde sempre più agli interessi della Casa Bianca".

 

Magaly ha segnalato a proposito della durata dell'appello presentato dagli avvocati della difesa dei Cinque che: "Non sappiamo quanto durerà, perché il sistema giudiziario nordamericano permette che questo genere di caso si possa estendere quasi eternamente. Per questo il caso dei Cinque è nettamente politico e sarà la solidarietà che aprirà le porte di quelle cinque prigioni".

 

All’incontro con messicani, colombiani, dominicani, salvadoregni, peruviani, ecuadoriani, venezuelani e altri brigatisti provenienti dalla Martinica, hanno partecipato anche Irma Schwerert, madre di René, Holmes Labañino, padre di Ramon, e Roberto Gonzalez, fratello di René.

 

Il gruppo solidale con Cuba ha espresso la volontà d’incrementare le azioni per ottenere un appoggio maggiore da parte del reclamo internazionale per l’ottenimento della liberazione dei Cinque Eroi cubani.

 

 

 

La Brigata Latinoamericana ha

 

incontrato alcuni familiari dei
 

 

 

 

 

2 agosto 2007 - www.granma.cu

 

 

Gli integranti della XIV Brigata Latinoamericana e dei Caraibi di lavoro volontario hanno incontrato alcuni familiari dei Cinque Patrioti cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti per aver combattuto il terrorismo.

 

Una nota dell’agenzia di stampa AIN segnala che all’incontro, che si è svolto nell’accampamento internazionale Julio Antonio Mella, hanno partecipato Magali Llort, madre di Fernando González, Irma Sehwerert, madre de René González, il fratello di René, l’avvocato Roberto e Holmes Labañino, padre di Ramón.

 

Nell’occasione sono state ricordate tutte le azioni di solidarietà già svolte e l’iniziativa venezuelana di proporre i Cinque per la distinzione Ordine Simón Bolívar.

 

I rappresentanti della Prima Brigata dell’India a Cuba hanno informato sullo sviluppo di una campagna nazionale d’informazione e propaganda sul caso di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero.

 

Questa campagna verrà estesa anche in altri paesi asiatici, hanno assicurato.

Roberto González ha attualizzato sui più recenti elementi giudiziari ed ha ricordato che il prossimo12 settembre si compiranno nove anni di ingiusta reclusione dei Cinque patrioti.

 

L’avvocato ha aggiunto che: “Di fronte alle arbitrarietà e alle intenzioni del sistema giudiziario degli Stati Uniti di rendere eterno il caso nelle Corti d’Appello, è necessaria più che mai una forte e capillare solidarietà internazionale, per impedire questi disonesti disegni. È essenziale far giungere al popolo nordamericano i particolari di questo processo inusuale, perchè lo conoscano e possano lottare contro l’ingiustizia che si perpetra dalle stesse viscere del mostro”, ha aggiunto.