12 ottobre 2007 - www.prensa-latina.it

 

 

Prigionieri arabi del governo d'

 

Israele inviano una lettera di

 

solidarietà coi Cinque

 

 

Più di 11mila carcerati libanesi e palestinesi nelle carceri di Israele hanno inviato una lettera di solidarietà ai Cinque cubani incarcerati negli Stati Uniti per lottare contro il terrorismo.

 

La  missiva   é  stata  resa   di   pubblico   dominio dal

giornalista Bassam Kantar, fratello di Samir, il carcerato politico libanese che da più tempo risulta recluso nelle celle israeliane, in un incontro con familiari de I Cinque nella sede dell'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli.

“Alziamo le braccia ed i pugni, e salutiamo la fermezza dei Cinque eroi cubani nelle carceri statunitensi, ed ai loro famigliari inviamo i nostri abbracci caldi e di fraternità” dice la lettera in una delle sue parti.

Gli imputati arabi hanno manifestato di sentirsi indebitati in ogni nuovo anniversario della caduta in combattimento del guerrigliero argentino-cubano Ernesto Che Guevara, perché “ci ricorda l'importanza di non abbassare mai le bandiere e seguire nella lotta contro l'imperialismo”.

Nel loro messaggio, esprimono inoltre, la loro grande ammirazione per il processo rivoluzionario ed il popolo cubano che hanno saputo sopportare, per moltissimi anni, la politica aggressiva e di minaccia costante da parte degli Stati Uniti.

“Noi abbiamo imparato, come il popolo cubano, che solo la resistenza può condurci sul cammino verso la libertà” sottolinea la missiva.

Alla fine iI carcerati libanesi e palestinesi salutano il presidente Fidel Castro, il popolo cubano ed i latinoamericani, oltre a tutti gli uomini liberi del mondo che respingono l'egemonia nordamericana.

 

Nell'incontro con Bassam Kantar c’erano Magaly Llort, madre di Fernando Gonzalez, ed Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramon Labañino che insieme ad Antonio Guerrero, René Gonzalez e Gerardo Hernandez, sono da nove anni nelle carceri degli Stati Uniti.