Il mondo in lotta

x i Cinque Eroi

 

Grecia: condannata la violazione

dei diritti umani dei

 

17 dicembre (PL) - La Fondazione Marangopoulou per i diritti umani (MFHR) in una dichiarazione del 12 dicembre del 2007, pubblicata ad Atene, con motivo della celebrazione del Giorno Mondiale dei Diritti Umani, condanna le violazioni dei Diritti Umani dei Cinque Eroi antiterroristi cubani.

Questa famosa organizzazione che gode di prestigio internazionale per la difesa dei diritti umani, ha colto l'occasione per rinnovare il suo sostegno alla giusta causa dei Cinque patrioti cubani imprigionati 9 anni fa nelle carceri nordamericane ed esprime la sua indignazione per l'indifferenza mostrata dagli Stati Uniti di fronte alle proteste di moltissime Organizzazioni Non Governative di tutto il mondo per questo caso.

Nel comunicato si segnala che "Nella causa dei Cinque cubani sono stati violati sostanzialmente e formalmente tutti i diritti umani fondamentali del Habeus corpus (la proibizione d’arresto e la detenzione illegale), per un giusto processo, e sulla proibizione di torture e di un trattamento crudele ed inumano."

"La società civile internazionale deve reagire fortemente condannando la situazione di questi Cinque uomini, dal momento che la loro situazione costituisce un'offesa grave e continuata dei diritti umani", conclude il documento.

La MFHR è un'organizzazione non governativa con sede ad Atene, che collabora con varie organizzazioni del Sistema delle Nazioni Unite e gli organi dei diritti umani del Consiglio Europeo, mantiene relazioni ufficiali con la UNESCO.

 

Messico: si reclama giustizia per i

 

14 dicembre (PL) -  La presidentessa della Camera dei Deputati del Messico, Ruth Zavaleta, ha reclamato giustizia per i Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti e la loro immediata liberazione.

La Zavaleta ha firmato una proposta d’accordo in questi termini, presentata dal Gruppo Parlamentare d’Amicizia Messico-Cuba che ha iniziato ufficialmente suoi i lavori, con una cerimonia alla quale ha partecipato Irma Shewerert, madre di René Gonzalez, uno dei Cinque cubani.

Alla riunione hanno partecipato anche l'ambasciatore di Cuba, Manuel Aguilera, la consigliera politica dell'ambasciata, Rebeca Mujica, e Silvia Lozano, per le Relazioni Internazionali del Parlamento dell'Isola.

Ruth Zavaleta ha definito speciali la vicinanza, l’amicizia e l’affetto dei messicani col popolo cubano e la presenza della solidarietà in questi vincoli.

Segnalando l'alto numero dei deputati dei differenti partiti politici presenti, ha sottolineato il buon presagio che questo rappresenta, sia per il nuovo Comitato che per il rafforzamento dei vincoli tra i due parlamenti e le due nazioni.

La deputata ha comunicato tutto il suo sostegno a favore dell'appello per la liberazione dei Cinque cubani, sottolineando che gli Stati Uniti devono rispettare i loro diritti umani ed ha annunciato che il documento sarà presentato nel plenum del Senato per l'approvazione da parte di tutti i deputati.

Il presidente del Gruppo d’Amicizia, Hector Hugo Olivares, ha affermato che: “Questo atto supera il mero protocollo ed è l'amicizia  l'asse sul quale si devono sviluppare le relazioni tra Messico e Cuba”.

Manuel Aguilera e Irma Sherevert hanno ringraziato per la formazione del Comitato e le dichiarazioni sui Cinque, reiterando che solo la pressione dell'opinione pubblica mondiale vincerà l’enorme ingiustizia ed aprirà le porte delle cinque prigioni.

 

Sindacalisti di quattro paesi

chiedono libertà per i

 

12 dicembre (AIN) -  L’ingiusta reclusione imposta ai Cinque negli Stati Uniti è illegale e viola il Trattato contro la Tortura e i Diritti Umani, ha dichiarato Cluadia Morcom, giurista della città di Detroit, che ha partecipato alla Conferenza Sindacale Cuba-Venezuela-Messico-Nord America, nel territorio azteco di Tijuana.

Alla riunione di solidarietà con i Cinque cubani illegalmente sequestrati negli Stati Uniti, partecipano anche attivisti sociali e dirigenti operai di Bolivia, Nicaragua, Colombia e Canada.

L’avvocatessa nordamericana ha fatto riferimento al lavoro che, da circa tre anni, l’Associazione Internazionale di Avvocati Democratici e altre organizzazioni progressiste realizzano a favore dei Cinque, con l’obiettivo di rompere il muro di silenzio che avvolge il caso.

Altre organizzazioni hanno evidenziato l’esempio di umiltà, nobilità e altruismo di Antonio Guerrero, Fernando Gonzàlez, Renè Gonzàlez, Gerando Hernàndez e Ramòn Labañino, sottoposti ad un’arbitraria detenzione negli USA per aver combattuto il terrorismo.

Nel corso dell’incontro sono stati letti i messaggi di solidarietà con i Cinque, inviati dal Comitato Esecutivo della Federazione Lavoratori dell’Ontario, dalla Confederazione Nazionale di Sindacati dell’Asse di Solidarietà Quèbec-Cuba e dalla Rete Canadese su Cuba.

Irma Sehwerert, madre di Renè Gonzalez – uno dei Cinque – ha ringraziato per la solidarietà con la causa degli anterroristi cubani e con il popolo dell’Isola.

 

Messico: solidarietà  con i Eroi cubani

 

 

11 dicembre (PL) -  La deputata del Poder Popular di Cuba, Irma Sehwerert, madre di René, uno dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti, sta ricevendo molte dimostrazioni di solidarietà, dal suo arrivo in Messico.

Dopo aver partecipato ad una manifestazione organizzata nella città di confine di Tijuana, da Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, Irma Sehwerert ha partecipato ad una Conferenza Sindacale di sostegno a Cuba.

La riunione è stata diretta dall'organizzazione US Cuba Labor Exchange e ha contato sulla partecipazione di rappresentazioni corporative di Venezuela, Messico, Cuba e Stati Uniti.

La madre di René Gonzalez nel suo intervento ha parlato della campagna mondiale per la liberazione dei Cinque patrioti cubani, che si estenderà fino al settembre del 2008, data nella quale scadranno ben 10 anni di carcere.

“Dobbiamo moltiplicare gli sforzi durante questa campagna per vincere la battaglia della loro liberazione e incider tra il popolo degli Stati Uniti, perché l'opinione pubblica di questo paese sarà decisiva per realizzare il nostro obiettivo”, ha segnalato.

Irma Sehwerert, che è accompagnata da Silvia Lozano, della Presidenza dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular cubano, parteciperà a molti incontri nello stato messicano e sarà ricevuta nel Congresso, nella città di Toluca.

Inoltre le due donne cubane incontreranno i membri  dell'Assemblea Legislativa del Distretto Federale e si riuniranno col Gruppo Parlamentare d’Amicizia con Cuba, recentemente integrato nel seno della Camera dei Deputati. Al termine, sosterranno un incontro, venerdì 14, con gli attivisti del Movimento Messicano di Solidarietà con Cuba ed i membri dell'Associazione dei Residenti Cubani in Messico.

 

Cile: Silvio Rodriguez ha dedicato

il concerto  ai

 

5 dicembre (PL) - Il famosissimo cantautore poeta cubano Silvio Rodriguez ha ricordato nel suo concerto a Talca, 260 Km. a sud di Santiago del Cile, la lotta dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici degli Stati Uniti.

Accompagnato da circa 20 mila persone, Silvio ha cantato “El Dulce Abismo”, dedicata ai Cinque Patrioti con tutto il suo amore, sapendo che una delle canzoni preferite da Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e René Gonzalez, gli Eroi di cuba, condannati con sentenze   tra i 15 anni e un doppio ergastolo per aver difeso Cuba, ostacolando i piani terroristi di gruppi violenti che operano nella città nordamericana di Miami.

Di fronte ad un pubblico giovane e fan del cantante, che ha colmato Plaza La Costanera, in questo concerto di più di due ore, l'autore di “El Necio”, “Quien Fuera”, “El unicornio azul” e “Cita con Angeles” ha cantato 24 canzoni del suo esteso repertorio musicale.

Il sindaco di Talca, nella regione del Maule, Patrizio Herrera, ha detto che “La presenza di Silvio, con la sua musica e in questo luogo, è un vero evento storico e dimostra quanto i suoi abitanti amano Cuba”.

Inoltre ha sottolineato che, oltre a dichiarare l'artista cubano “Ospite Illustre della città”, è stato inaugurato un Centro Culturale intitolato a  Silvio Rodriguez, dove si fomenteranno la musica e le arti in generale, per poertarle nelle comunità più povere.

Una partecipante  ha assicurato di conservare come ricordo una lettera amichevole che le inviò Silvio alcuni anni fa, e che ascoltare il “trovador” cubano è come vivere un dolce sogno, “radicato nelle nostre realtà di lotta e nel nostro cammino rivoluzionario”.

 

 

La proiezione di “Il processo” sui   Eroi,  con Danny Glover, a Tjuana

 

5 dicembre (PL) - Una delegazione cubana viaggerà a Tijuana, in Messico per partecipare ad una Conferenza Sindacale con rappresentanti del Venezuela, Messico e Stati Uniti, oltre all’Isola.

Come parte della Conferenza, per venerdì 7 dicembre, attivisti degli Stati Uniti e del Messico, che operano per la libertà dei Cinque, hanno organizzato un programma per diffondere la verità sul caso e farlo conoscere.

Questo incontro è inserito nella Conferenza che si svolgerà nel Hotel Palazzo Azteco, Boulevard Cuauhtemoc Meridionale, Colonia Davila, a Tijuana  

Il programma previsto include la presentazione del documentario “Il Processo” con l'attore nordamericano Danny Glover che parla del caso dei Cinque Patrioti Cubani. Un gruppo di personalità di Cuba, del Messico e degli USA che parlerà di questo importante caso politico.

Tra i partecipanti ci sono: Mirta, la madre di uno dei Cinque Eroi Cubani con una rappresentante dell'Assemblea Nazionale del Poder Popular della Repubblica di Cuba, il Congressista Messicano José Jacques Medina, l'ex Congressista ed attuale Professore di Scienze Politiche dell'Università Autonoma del Messico (UNAM) Cuauhtemoc Amezcua Dromundo e una giudice di Detroit, Claudia Morcom.

I Cinque Eroi cubani sono reclusi da quasi 10 anni. Il loro caso mette e nudo la doppia morale della detta “guerra contro il terrorismo” dell'amministrazione di Gorge W. Bush.

I Cinque stavano indagando sulle attività dei gruppi terroristi che operano liberamente a Miami e che, dal 1959, sono responsabili della morte di circa 3500 cubani.

I Cinque patrioti cubani prigionieri politici dell’impero sono detenuti in prigioni d’alta sicurezza degli Stati Uniti, mentre i più pericolosi  terroristi della regione, come Luis Posada Carriles e Orlando Bosch camminano liberi per le strade di Miami.

 

Le donne argentine manifestano

per la libertà dei

 

5 dicembre (PL) – Venerdì 7, a Buenos Aires, si svolgerà una manifestazione davanti all’ambasciata degli Stati Uniti per reclamare la libertà dei Cinque patrioti cubani prigionieri politici dell’impero.

La convocazione è indirizzata soprattutto alle donne argentine, per esigere la libertà dei Cinque e, nel frattempo, i visti per i familiari più stretti, come la moglie di Gerardo e di Renè, che non possono vedere i mariti dal momento della loro detenzione.

Un comunicato del Movimento Argentino di Solidarietà con Cuba e del Comitato Argentino per la liberazione dei Cinque esorta i sostenitori di questa causa a riunirsi nella capitale argentina, davanti all'ambasciata statunitense per affrontare la prepotenza dell'Impero e sottolinea  che, sfidando l'opinione pubblica del mondo intero, il governo di Washington mantiene reclusi Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e René Gonzalez, condannati per aver ostacolato azioni di terrorismo, senza nessun capo di accusa provato contro di loro.

Con studiata crudeltà, il 12 settembre, a nove anni esatti dalla detenzione dei Cinque, le autorità statunitensi hanno citato Adriana Perez ed Olga Salanueva, mogli di Gerardo e René, per negare loro i visti per l'ottava volta consecutiva, denuncia il documento.

Il comunicato condanna questi atti di prepotenza ed esige la fine di queste  ingiustizie, esortando le donne argentine a partecipare alla manifestazione con le loro poesie e le loro canzoni, per recitare, cantare e gridare la verità sui Cinque e su Cuba  di fronte alla sede diplomatica degli Stati Uniti.

 

 Solidarietà con i in Kenya

  

4 dicembre (PL) -  Il presidente del Comitato per la Liberazione dei Cinque, in Kenya, Zahid Rajan, ha ratificato che il suo gruppo sta lavorando all’organizzazione della campagna internazionale di solidarietà con i Cinque cubani antiterroristi prigionieri politici negli Stati Uniti.

Rajan ha affermato che il Comitato lavorerà per creare nuovi organismi solidali in questa nazione africana, per ottenere la liberazione dei Cinque Patrioti cubani, che scontano severissime e illegittime condanne.

“È  ingiusto e crudele da parte degli Stati Uniti. Questi patrioti antiterroristi  hanno già pagato un prezzo molto alto per aver difeso la giustizia e la vita del loro paese”, ha affermato. “Siamo tristi e indignati per questa ingiustizia e contemporaneamente ci sentiamo orgogliosi di loro, per il loro sacrificio a beneficio degli altri uomini”, ha aggiunto.

Rajan ha incontrato all'Avana alcuni familiari di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e René Gonzalez.

“Mi ha commosso il coraggio, la forza, lo spirito di queste famiglie. Nonostante il loro dolore per la lontananza e per la situazione dei loro parenti, sono tutti sereni e riconoscenti, anche se tutto questo è il minimo del nostro dovere per ottenere la loro liberazione”, ha affermato.

Rajan è vicepresidente dell'Associazione di Amicizia Kenya-Cuba ed  ha definito inaccettabile il blocco imposto dagli Stati Uniti a Cuba e “La maniera in cui s’impedisce a un popolo la garanzia delle sue necessità elementari”

 

Nujoma reclama la liberazione

dei antiterroristi cubani

 

3 dicembre (PL) - Il presidente del Partito del Popolo dell'Africa Sud-occidentale (SWAPO), al governo, Sam Nujoma, ha reclamato la liberazione immediata dei Cinque antiterroristi cubani reclusi in prigioni d’alta sicurezza negli Stati Uniti, hanno informato i mezzi della Namibia.

Il settimanale del paese africano “New Era” ha riferito che Nujoma ha condannato la politica genocida degli Stati Uniti, che da quasi cinquant’anni mantengono un blocco economico, finanziario e commerciale contro l'Isola.

Queste dichiarazioni del fondatore della Namibia sono state espresse durante l'inaugurazione del Congresso dello SWAPO, che si è svolto a Windhoek, con la partecipazione di delegazioni dello Zimbabwe, Corea Democratica, Sudafrica, Svezia e Congo Democratico, tra le altre.

Nujoma ha indicato che la libertà e l’indipendenza del suo paese si sono concretate anche grazie alla solidarietà internazionale, e soprattutto grazie a quella di Cuba, dei movimenti anti-apartheid e delle organizzazioni amiche di tutto il mondo.

Il Padre della Namibia ha dichiarato che il congresso dello SWAPO si sta realizzando in un contesto regionale molto difficile, sia per i disastri naturali recenti che per i conflitti che stanno avvenendo anche in Sudan e in Somalia.

 

Cresce in Ucraina la solidarietà

con i antiterroristi

 

3 dicembre (PL) - In Ucraina è stato costituito il Sedicesimo Comitato di Solidarietà  per la liberazione dei Cinque Eroi cubani prigionieri politici dell’impero, nella zona di Peskovska Borodinski, nella regione di Kiev.

Questo comitato avrà una sede fissa nella scuola che porta il nome dell'Eroina dell'Unione Sovietica, Nina Sosninaya, dove si è svolto l’incontro ufficiale per la creazione del comitato.

La dichiarazione emessa nell’incontro segnala che Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e René Gonzalez, conosciuti come i Cinque, hanno ostacolato con il loro lavoro la realizzazione di circa 170 attacchi terroristi da parte di gruppi nemici di Cuba.

Il documento costituzionale ha denunciato la manipolazione del processo realizzato a Miami, nello stato nordamericano della Florida, e le condizioni carcerarie dei Cinque Eroi cubani, che violano le leggi internazionali e degli stessi Stati Uniti.

L'ambasciatore cubano in Ucraina, Julio Garmendia, ha detto che, mentre i Cinque patrioti sono illegalmente reclusi da più di nove anni il criminale  terrorista e reo confesso Luis Posada Carriles vive libero a Miami.

“Per Washington esiste un terrorismo buono e uno cattivo”, ha detto il diplomatico, che ha ricordato la solidarietà offerta da Cuba al popolo ucraino con il programma d’attenzione ai bambini malati per le conseguenze  della catastrofe nucleare di Chernobil.

La zona di Peskovska Borodinski, con circa otto mila abitanti, è stata una delle più colpite dall'ondata radioattiva, ha ricordato a sua volta Andrei Beletsov, membro del Comitato Centrale del KOMSOMOL di questa nazione.

Circa 250 alunni della sede hannopartecipato a qustso incontro che ha visto anche la presenza di una segretaria dell'ambasciata cubana in Ucraina, Yahima Vega e della direttrice del centro docente, Raisa Pilipenko, tra gli altri.

 

Campagna di solidarietà con i

 antiterroristi cubani in Uruguay

 

29 novembre (PL) - Una campagna di raccolta di firme per manifestare solidarietà ai Cinque antiterroristi Cubani reclusi negli Stati Uniti e alle loro famiglie è stata organizzata da un gruppo di uruguaiani amici dell’Isola.

L'a dichiarazione che annunci la campagna esige l'immediata liberazione di René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez, prigionieri politici dal settembre del 1998 negli Stati Uniti.

I Cinque, come sono conosciuti internazionalmente, stanno scontando abnormi condanne che comprendono anche un doppio ergastolo per aver ostacolato, avvisando la loro Patria, degli atti terroristici organizzati dai gruppi estremisti nel sud della Florida, protetti e incoraggiati dai successivi governi nordamericani.

La dichiarazione del Comitato Uruguaiano per la Liberazione dei Cinque, reclama che Washington permetta ad Olga Salanueva e ad Adriana Perez di viaggiare negli Stati Uniti per visitare i loro mariti, René e Gerardo nelle prigioni, com’è loro diritto.

Già in molte occasioni il Dipartimento di Stato, violando le stesse leggi nordamericane, ha negato i visti alle due donne, adducendo il pretesto che costituiscono un pericolo per la sicurezza nazionale degli USA.

Il Comitato ha annunciato che consegnerà la sua Dichiarazione e la relazione dei firmatari all'ambasciata degli Stati Uniti il prossimo 10 dicembre, nel Giorno Internazionale dei Diritti Umani.

L'iniziativa è partita a compimento di uno degli accordi del V Incontro Continentale di Solidarietà con Cuba, che si è svolto a Quito, in Ecuador, alla fine di ottobre.

 

Esigono in Galizia la liberazione  

dei Antiterroristi cubani

 

27 novembre (PL) - Il II Incontro Galiziano di Solidarietà con Cuba ha cerato un Comitato pre la liberazione dei Cinque  antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti ed ha denunciato i crescenti attacchi del governo nordamericano contro l’Isola.

La riunione  si e svolta il 24 novembre a Santiago di Compostela, con rappresentanti di differenti organizzazioni politiche, sociali e d’amicizia con Cuba convocate dall’Associazione di Amicizia Galizia-Cuba “Francisco Villamil”.

I partecipanti hanno chiamato a rafforzare il lavoro tra l’opinione pubblica attorno al caso di Gerardo Hernández, René González, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino, prigionieri politici da più di nove anni.

Di fronte al silenzio complice dei grandi media dobbiamo attuare con la creazione a livello galiziano di un Comitato per la Libertà dei Cinque, dice una risoluzione approvata nella riunione.

Il testo denuncia l’aggressività degli Stati Uniti verso Cuba, fatta con ogni genere di mezzo per cercare di abbattere la Rivoluzione, togliendo il diritto di autodeterminazione del popolo dell’Isola.

Inoltre  sono state ricordate le reiterate risoluzioni approvate a stragrande maggioranza  nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per eliminare il blocco imposto da quasi cinquant’anni.

Il documento risalta la necessità di combattere il blocco informativo, la manipolazione delle coscienze e la diffamazione esistente sulla realtà di Cuba da parte dei mezzi d’informazione capitalisti.

 

Perù: l’impegno nella causa dei antiterroristi cubani

 

26 novembre (PL) - L’avvocato cubano Roberto González ha dettagliato le motivazioni della lotta per la libertà dei Cinque combattenti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti da più di nove anni.

L'avvocato González è fratello di uno dei prigionieri, (Renè Gonzalez), ed ha esposto chiaramente il caso durante un incontro organizzato dal Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque Patrioti Cubani.

Accompagnato dal Ministro consigliere dell'Ambasciata di Cuba, Pastor Rodríguez, Gonzalez ha denunciato con solidi argomenti giuridici l'illegalità del processo effettuato a Miami contro i Cinque cubani e della loro lunga e illegittima detenzione politica. Parlando a un numeroso pubblico riunito nel locale del Movimento Nuova Sinistra, il giurista cubano ha espresso anche il riconoscimento dell'Isola per le importanti e frequenti espressioni peruviane di solidarietà coi prigionieri.

Il presidente del Comitato Peruviano di Solidarietà con i Cinque Patrioti cubani, Gustavo Espinoza, ha salutato la presenza dell’avvocato cubano, che sta partecipando a Lima a un Vertice dei Difensori dei Popoli Ispano-Americani, dove ha esposto il caso dei Cinque.

Espinoza ha riaffermato il compromesso delle Organizzazioni di Solidarietà con Cuba di accrescere la lotta per la libertà immediata di coloro che ha chiamato: “Cinque valorosi combattenti reclusi  da nove anni”.

Roberto González sta compiendo un'intensa attività nella capitale peruviana, dove  è stato ricevuto nel Congresso dalla Lega Parlamentare d’Amicizia Perù-Cuba, presieduto dal legislatore Victor Mayorga.

I membri della Lega hanno espresso il loro sostegno con la causa dei Cinque patrioti reclusi, della quale il visitatore ha parlato diffusamente anche  in una conferenza stampa.

 

Presentato in Ucraina un film
sui
Eroi

 

22 novembre (PL) -  L'Università di Lingue Straniere dell’Ucraina è stata la sede per la presentazione del film-documentario “Il processo”, sui Cinque antiterroristi cubani, prigionieri politici negli Stati Uniti.

Più di un centinaio di studenti della Facoltà di Spagnolo dell’istituzione docente ha assistito alla proiezione in questo paese del film sul caso di Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez e René Gonzalez.

Il coordinatore nazionale dei 15 Comitati dell’Ucraina di Solidarietà con i Cinque, come sono conosciuti questi eroi cubani nel mondo, Manuel Lopez, ha sottolineato l'importanza di far conoscere questo ingiusto processo e di lottare per la liberazione di questi  Eroi  patrioti dell'Isola.

Dopo la proiezione del materiale, la dottoressa Valeria Balabaeva, laureata nell’Università sede dell’incontro, ha presentato la traduzione al russo, che lei stessa ha realizzato, del libro “Poemi confidenziali”, di Antonio Guerrero.

Vari studenti del primo e del secondo anno della facoltà hanno declamato alcune poesie del combattente contro il terrorismo, sottoposto, assieme ai suoi quattro compagni, ad un manipolato giudizio a Miami, nello Stato nordamericano della Florida.

Yahima Vega, responsabile della stampa nell'ambasciata cubana dell’Ucraina e Alexander Shliajtenko, vice capo delle Relazioni Pubbliche del dipartimento di Filologia Ispanica del Ministero di Educazione e Scienza hanno partecipato a questo importante incontro.

 

Circola in Portogallo una rivista

dedicata ai

L’edizione speciale della rivista Con luz propia (Con luce propria) è arrivata in questa nazione europea grazie alla collaborazione della Federazione Nazionale degli Insegnanti portoghesi

 

16 novembre - Un’edizione speciale della rivista “Con luz propia”, dedicata ai Cinque Eroi prigionieri dell’impero, sta circolando in Portogallo grazie alla collaborazione della Federazione Nazionale degli Insegnanti della nazione.

Questo numero dell’organo scientifico-pedagogico del Sindacato Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione, la Scienza e lo Sport, è stato presentato nell’Istituto Superiore Politecnico José Antonio Echeverría, dell’Avana con la presenza di familiari degli antiterroristi.

“Abbiamo voluto riflettere sul lavoro umano che hanno sviluppato gli insegnanti cubani a favore di questa nobile causa”, ha spiegato Mireya Suárez Ortega, direttrice della rivista e incaricata della presentazione del numero, che ha informato che la pubblicazione sta già circolando nel paese europeo.

La rivista contiene interviste ai parenti dei Cinque che riflettono le loro sofferenze in questi 9 anni, l’esperienza vissuta durante la missione di René González in Angola e una rassegna della presentazione del documentario “Misión contra el terror” (Missione contro il terrore).

C’è stato anche un riconoscimento alla Rete Internazionale di Solidarietà con la causa dei Cinque Eroi, nonchè una selezione di poemi di Antonio Guerrero e Ramón Labañino, tra gli altri materiali.

Alla presentazione hanno partecipato studenti e professoti dell’Istituto, che dalla loro trincea hanno fatto un importante lavoro in questa giusta lotta.

 

L’avvocato Roberto González svolge

un programma d’attività a Roma

La diffusione della verità sul caso dei Cinque Eroi

 

13. novembre - L’avvocato Roberto González, fratello di René, uno dei Cinque Eroi prigionieri dell’impero, sta realizzando un intenso programma di attività a Roma, che hanno incluso un incontro con i vice segretari dei ministeri di Giustizia e del Diritto e Uguaglianza delle Opportunità, Luigi Scotti e Donatella Linguitti, rispettivamente.

Come parte di questo programma, Roberto González  ha incontrato, nella sede dell’Ambasciata di Cuba, un gruppo di giuristi italiani coordinato dal vice segretario dell’Associazione Internazionale dei Giuristi Democratici, Fabio Marcelli.

Inoltre González ha incontrato alcuni dirigenti del Partito di Rifondazione Comunista - PRC - guidati da Russo Spena, capo del gruppo parlamentare nel Senato e Fabio Amato, capo del Dipartimento Internazionale di questo partito; il deputato Elia Vacca, del Partito dei Comunisti Italiani (PdCI), il coordinatore della Rete dei Comunisti, Luciano Vasapollo, e vari esponenti della solidarietà con Cuba in Italia.

Inoltre l’avvocato cubano ha partecipato a una conferenza stampa della Televisione Rai News 24 - alla quale ha concesso un’intervista, Teleambiente e  i giornali Il Manifesto e La Rinascita, oltre ad un incontro con il Comitato Italiano per la Giustizia per i Cinque.

In tutti gli incontri Roberto  González ha spiegato a che punto si trova il caso dei Cinque Patrioti ed ha sottolineato le violazioni giuridiche e dei diritti umani che si stanno commettendo ogni giorno sulle loro persone e con i loro familiari.

Nella sua dettagliata esposizione l’avvocato ha segnalato che anche se si sta avanzando nella conoscenza della situazione dei Cinque, esiste sempre un muro mediatico sul caso che è indispensabile spezzare, perchè  la detta grande stampa rifiuta di pubblicare un sola riga su questo caso politico.

È necessario ampliare la battaglia per la liberazione dei Cinque cubani nei differenti settori della società, ha detto.  

Roberto ha ringraziato i ruolo che vive e ha sempre vissuto la solidarietà mondiale e in particolare quella italiana, per far sì che la verità vinca sull’ingiustizia.

 

Esposizione  fotografica Martí

e i in Canada

 

8 novembre - L’ esposizione fotografica “Martí e i Cinque” si esibirà durante la convenzione di solidarietà con Cuba "Rompendo il Silenzio", che s’inaugurerà l’11 di novembre a Toronto, in Canada.

In una cinquantina di opere il fotoreporter Roberto Busto Santiago mostra il lavoro dei cubani in distinte sfere della vita, con testi scelti di José Martí e le espressioni dei Cinque Patrioti ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

Pensieri sulla Libertà, l’Educazione, la Salute, il Lavoro, la Gioventù, l’Infanzia, la Donna e altri aspetti della società sono evidenziati graficamente in forma altamente artistica.

L’autore precedentemente aveva presentato una mostra con la stessa tematica nell’accampamento internazionale Julio Antonio Mella, di Caimito in provincia Habana, dove i brigatisti provenienti da differenti paesi hanno potuto apprezzare la coincidenza delle idee dell’Apostolo morto a Dos Rios in combattimento e le parole dei Cinque Eroi.

Roberto Busto è uno dei fondatori della UPEC e della UNEAC e da 49 anni lavora come fotoreporter e collaboratore di diversi giornali e riviste.

“Uno dei valori più significativi dell’esposizione è che i Cinque patrioti sono prigionieri per aver difeso le idee di Martí”, ha detto.

La Convenzione canadese ha l’obiettivo d’informare il pubblico e i media sul caso di Gerardo Hernández, René González, Ramón Labañino, Fernando González e Antonio Guerrero, oltre che di far scambiare idee sul lavoro che i movimenti di solidarietà realizzano in distinte parti del mondo.

 

 

Nuove azioni negli USA per

la libertà dei Eroi

 

7 novembre (PL) -  Il Comitato Nazionale per la Liberazione dei Cinque  antiterroristi cubani reclusi nelle prigioni degli USA ha annunciato una nuova serie di azioni in molte città del paese, per reclamare la libertà dei Cinque.

In un comunicato l’organizzazione ha specificato che le attività includono un giro di vari oratori in Illinois e in Indiana, con  l’obiettivo di fomentare l’appoggio comunitario per  Gerardo Hernández, René González,  Ramón Labañino, Fernándo Gonzáles e Antonio Guerrero.

I cinque sono reclusi dal 12 settembre del 1998 per il solo fatto d’informare le autorità di Cuba sulle azioni di terrorismo che si organizzano nella Florida.

Le loro condanne oscillano tra i 15 anni e un doppio ergastolo.

Uno degli Stati scelti per la Giornata di novembre è l’Indiana, perchè Fernando González è stato trasferito nella prigione federale di Terre Haute, che si trova in questo Stato.

Il giro è organizzato dal Comitato Nazionale e appoggiato da altre organizzazioni tra le quali il Comitato d’Azione Sociale della Congregazione Universalista Unitaria di Terre Haute, "People for Peace" e da "ANSWER" (Actuar Ahora para Detener la Guerra y el Racismo).

Il 6 novembre le studentesse del Club femminile  Chi Iota Pi, - CYP- dell’ Università del Maryland, hanno proiettato un filmato di registi cubani e irlandesi, intitolato “Missione contro il terrore”, che racconta la lotta dei Cinque Eroi. Domenica 11, lavvocato Leonard Weinglass, della difesa dei Cinque  antiterroristi, parlerà a Madison, in Wisconsin, spiegando i dettagli del caso e in particolare la manipolazione politica di cui sono stati oggetto, ordita dalle autorità degli USA e dell’ultima revisione  sollecitata presso l’11 Circuito della Corte d’Appello di Atlanta per la quale è  sempre pendente una decisione.

 

Intellettuali brasiliani reclamano la liberazione dei

 

6 novembre (PL) - Intellettuali e artisti brasiliani hanno reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente e arbitrariamente reclusi in prigioni d’alta sicurezza degli Stati Uniti da più di nove anni.

20 firmatari del Brasile, tra i quali musicisti, accademici, scrittori di teatro e filosofi, hanno aderito al documento diffuso lo scorso 12 ottobre nella Rete delle Reti in Difesa dell’Umanità, che esige la liberazione immediata di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, condannati a lunghissime e ingiuste condanne con un processo politico e manipolato che si è svolto a Miami.

Sono molte le personalità che hanno risposto a questo giusto e nobile richiamo. Sei Premi Nobel:  Gabriel García Márquez, Wole Soyinka e Nadine Gordimer (Letteratura), Zhores Alfiorov (Fisica); José Manuel Ramos Horta, presidente di Timor Est, e Adolfo Pérez Esquivel(per la Pace).

Per il Brasile, tra gli altri, l’attrice e giornalista  Jalusa Barcelloa, i violinisti Marcelo Palhares e Joao de Aquino, l’attore Adalberto Nunes, l’ingegnere José  Luis Salgado e la filosofa Yara Varjao.

I Cinque patrioti cubani operavano per ostacolare i piani di terrorismo organizzati contro Cuba dalla Florida dai gruppi della destra più reazionaria, segnala il testo.

Il documento è stato firmato da almeno quattromila personalità sinora e da organizzazioni e istituzioni internazionali in un’ondata d’appoggio costante, alla quale si sono sommati gli argentini Stella Calloni e Miguel Bonasso, il musicista uruguaiano Daniel Viglietti, il filosofo italiano Gianni Vattimo, il cineasta e giornalista  Gianni Miná lo scrittore spagnolo Isaac Rosa, tra i tanti.

Tra i paesi più rappresentati figurano gli Stati Uniti, la Spagna, l’Argentina, la Francia, il Brasile e altre nazioni latino americane.

 

Creato in Ucraina un Comitato

di solidarietà con i Eroi

 

3 novembre (PL) - Una decina di organizzazioni sociali della la regione dell’Ucraina di Jarkov hanno creato un Comitato per la liberazione dei Cinque Eroi cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti, hanno informato portavoce delle organizzazioni. La riunione per la fondazione ha coinciso con la fondazione di un’Associazione d’Amicizia e Solidarietà con il popolo cubano, a Jarkov.

In Ucraina esistono già una decina di Comitati per liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, e nei 30 paesi dell’Europa ne esistono almeno 106.

I Cinque, come sono noti internazionalmente, hanno ostacolato l’esecuzione di decine di azioni violente organizzate dai gruppi estremisti reazionari che operano a Miami e nella Florida. 

Almeno 3.500 persone sono morte e altre 2.100 sono invalide per gli attentati perpetrati da questi gruppi terroristi che hanno provocato a Cuba perdite per 57 mila milioni di dollari negli ultimi anni.

Il lavoro di Gerardo, Antonio, René, Fernando e Ramón ha ostacolato la realizzazione di 170 azioni di terrorismo, hanno ricordato le fonti delle organizzazioni di solidarietà con l’Isola e uno degli obiettivi del Comitato di Liberazione dei Cinque Eroi è proprio richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla politica doppia e manipolata degli Stati Uniti nella lotta al terrorismo e sui problemi della giustizia - iniqua con questi patrioti- del nordamerica.

 

Ecuador: presentato un

libro sui patrioti

 

 

31 ottobre (PL) - Il libro “Desde la soledad y la Esperanza”, che tratta dei Cinque Eroi cubani reclusi negli Stati Uniti per aver ostacolato azioni di terrorismo contro Cuba, è stato presentato durante il Vº Incontro Continentale di Solidarietà con l'Isola.

Il prologo è dello scrittore cubano Roberto Fernandez Retamar e l'opera raccoglie le dichiarzioni di Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Rene Gonzalez, Ramon Labañino e Gerardo Gonzalez durante i manipolato processo politico realizzato contro di loro.

“Sono tratta di discorsi originali di questi cubani, formulati nel dicembre del 2001, quando per la prima volta dichiararono al termine del processo”, ha dichiarato Carlos Parra, consulente del gruppo degli avvocati della difesa.

Il testo di 246 pagine conta anche su articoli di 18 noti scrittori cubani, con illustrazioni di vari artisti ed un CD con 10 temi musicali.

Questo libro è una risposta alla disinformazione e al silenzio della stampa statunitense sulla lotta contro il terrorismo registrata negli Stati Uniti dai Cinque patrioti cubani, ha segnalato Parra.

Tra i firmatari appaiono Heras Leon, Lisandro Otero, Cesar Lopez, Pablo Armando Fernandez, Nancy Morejon, Cintio Vitier e Daniel Chavarria.

I disegni sono di Ernesto Rancaño, Enrique Avila, Kcho, Roberto Fabelo, Ernesto Garcia Peña, Alejandro Leyva, e Nelson Dominguez, tra gli altri.

Il CD musicale conta su canzoni di autori famosissimi come Silvio Rodriguez, Lazaro Garcia e Polo Montañés, che trasformò musicandola, anni fa, una delle poesie di Antonio, “Regresaré”, presente nel disco.

Mirta Rodriguez, madre di Antonio ed Irma Sehwerert, madre di René, hanno partecipato alla presentazione di questo libro, avvenuta a Quito alal presenza dei delegati latinoamericani nel Vº Incontro Continentale di Solidarietà con Cuba.

 

La Centrale Nazionale dei Lavoratori

di Panama esige libertà per i

 

31 ottobre (PL) - La Centrale Nazionale dei Lavoratori del Panama (CNTP) esige la libertà immediata dei Cinque Eroi cubani reclusi negli Stati Uniti da più di nove anni per aver ostacolato e impedito l’organizzazione di azioni terroriste contro l’isola da parte dei gruppi reazionari di Miami. 

La CNTP ha  emesso un comunicato con il quale reitera per il popolo panamense e il mondo intero la sua condanna  per il comportamento  del governo nordamericano che mantiene reclusi Cinque cubani antiterroristi, avvalendosi di un processo politico e manipolato, realizzato a Miami.

Il documento ricorda che la Corte di Appello d’Atlanta ha annullato il processo contro Gerardo Hernandez Nordelo, René Gonzalez Sehwerert, Ramon Labañino Salazar, Antonio Guerrero Rodriguez e Fernando Gonzalez LLort e critica le manovre dilatatorie di Washington, denuncia l'isolamento dei Cinque, reclusi in distinte  prigioni di massima sicurezza.

La Centrale Nazionale dei Lavoratori di Panama denuncia le violazioni ai diritti umani dei Cinque, e in particolare la negazione del visto alle mogli di Gerardo e René.

“Facciamo un appello ai lavoratori e al popolo in generale perché esprimano la loro condanna  e reclamino la sospensione immediata di simili ingiustizie”, recita al suo termine la dichiarazione della più importante organizzazione sindacale di Panama.

 

Solidarietà con i a Panama

 

25 ottobre (AIN) - Famosi difensori del diritto, noti giuristi,  intellettuali e mezzi di stampa di Panama hanno sottolineato il loro crescente sostegno e il loro reclamo  di libertà per i Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

Maria Eugenia Guerrero, sorella di Antonio Guerriero che,  assieme a  Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e René Gonzalez, sconta una durissima sentenza nelle carceri nordamericane, ha ringraziato per  questo forte interesse in un’affollata  conferenza stampa.

La Sala degli Atti della Scuola Nazionale degli Avvocati era affollata da persone molto interessate a conoscere  nei dettagli i lungo elenco delle violazioni processuali,  dei  diritti umani e civili inflitte ai Cinque.

La sorella di Tony  ha chiesto ai presenti  d’aiutare a rompere il silenzio e che si faccia finalmente  giustizia.

La sola  missione dei Cinque negli Stati Uniti è stata quella di raccogliere informazioni ed ostacolare  le attività criminali dei terroristi anticubani, che operano liberamente a Miami, come Orlando Bosch e Luis Posada Carriles, che inoltre ammettono pubblicamente le loro azioni di violenza.

Il noto  giurista internazionale Julio Yao, presidente del Servizio di Pace e Giustizia del Panama, una delle entità che ha convocato la conferenza, ha denunciato che Cuba è vittima da quasi 50 anni del terrorismo di Stato voluto da Washington.

Vicente Archivold Blake, presidente del Fronte degli Avvocati Indipendenti, ha chiesto all'opinione pubblica nordamericana che faccia valere i principi del suo sistema giudiziario per far sì che i Cinque abbiano  garanzie processuali e possano ricevere le visite dei loro familiari.

 

Reclamata la liberazione immediata

dei antiterroristi cubani

 

24 ottobre (PL) -  Intellettuali del Venezuela riuniti nella Casa de  Nuestra América José Martí, hanno reclamato la liberazione immediata dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

Gli iscritti a questa istituzione culturale hanno espresso la loro solidarietà e il loro sostegno a René Gonzalez, Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez, che sono stati detenuti più  di nove anni fa, quando operavano infiltrati nei gruppi terroristici radicati a Miami per ostacolare l’organizzazione e la realizzazione di azioni di violenza.

Il presidente del Movimento di Solidarietà con Cuba, Jhonny Garcia, ha sottolineato la doppia morale del governo nordamericano, che mantiene dietro le sbarre questi Cinque Patrioti ed ha concesso la libertà al criminale Luis Posada Carriles.

Nonostante il forte richiamo internazionale a beneficio della loro liberazione, i Cinque combattenti antiterroristi scontano condanne che vanno da 15 anni di carcere sino ad un doppio ergastolo, inflitte con una sentenza successiva a un processo politico e manipolato dovuto alla prepotenza politica di Washington contro L'Avana.

Il professore Ramon Aldana, presidente onorario della Casa, ha sottolineato l'importanza di divulgare la verità del loro operato e la situazione attuale del caso di questi Cinque cubani, ai quali è negato anche il diritto di visita dei loro più stretti familiari.

 

Argentina: i giuristi reclamano

la liberazione dei

 

18 ottobre (PL) – L’Associazione degli Avvocati di Buenos Aires, (AABA), e quella Americana dei Giuristi, (AAJ), hanno chiesto che il Tribunale di Atlanta proceda e faccia giustizia, liberando i Cinque cubani antiterroristi reclusi negli Stati Uniti.

Una dichiarazione firmata dalle due organizzazioni assicura che nel processo contro I Cinque, come sono noti internazionalmente, “ sono state commesse molte violazioni contro la Costituzione nordamericana, attuando in modo contrario ai precedenti giudiziari e al Diritto Internazionale”.

“La mancanza d’una giuria imparziale, la mancanza di un equo processo, le condizioni di reclusione crudeli ed inusuali e la mancanza di relazioni tra l'istruzione della giudice e il verdetto della giuria sono motivo di condanna”.

La nota indica che nel processo sono state sentenziate  una “condanna per cospirazione per commettere assassinio, senza evidenze e una condanna per spionaggio senza evidenze di pericolo o di danno alcuno per gli Stati Uniti”.

Le due associazioni hanno anche stimato che è stata perpetrata una “violazione dei precedenti giudiziari relazionata alla dottrina dell'atto di Stato” ed è stata violata la dottrina dell'impunità sovrana.

Nel testo si denuncia anche che si è vista una “condotta impropria del governo durante il processo originale di Miami”.

La dichiarazione enumera una relazione sulle dichiarazioni delle personalità  che hanno assistito all’udienza orale realizzata il 20 agosto 2007 e tra queste menziona il cileno Juan Guzman Tapia, il giudice che imprigionò l'ex dittatore Augusto Pinochet.

Secondo l'AABA e l'AAJ, l'opinione unanime degli osservatori è che la difesa dei Cinque ha provato la mancanza di evidenze e l'inesistenza dei delitti di cospirazione per compiere spionaggio ed assassinio.

Inoltre, Guzman Tapia ha affermato, confermando il criterio degli altri avvocati, che, considerando la sua esperienza come magistrato, i Cinque cubani sono innocenti per tutte le accuse di cui sono imputati.

 

Presentato a Quito un libro sui
 • Si svolgerà in Ecuador il V Incontro Latinoamericano e Caraibico di solidarietà con Cuba

 

10 ottobre (PL) -  Il libro “Cinque Figli, Cinque Eroi privati della libertà per difendere Cuba” è stato presentato a Quito, alla presenza di  molti cittadini solidali con l’Isola.

Il volume presenta le fasi del processo giudiziario, definito una farsa assurda, contro Cinque cubani che ostacolavano le azioni di terrorismo organizzate contro Cuba e inoltre spiega le violazioni dei diritti umani perpetrati da Washington.

Leopoldo Valle, rappresentante dell'Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli (ICAP), ha sottolineato la battaglia di questi Cinque patrioti, sottoposti alle più brutali restrizioni per non aver tradito mai l'amore per la loro Patria.

Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez, Ramon Labañino e René Gonzalez, sono stati condannati a severissime pene, in un giudizio politico e manipolato e inoltre gli USA  proibiscono loro di ricevere le visite famigliari, ha denunciato Valle, ricordando che il Vº Incontro Latinoamericano e Caraibico di Solidarietà con Cuba che si svolgerà a Quito dal 26 al 28 ottobre prossimi, analizzerà le strade per rafforzare e rompere il blocco  mediatico, a beneficio dei Cinque antiterroristi.

Il libro, pubblicato dalla Casa Editrice “Sureditores”, ha l’obiettivo di far conoscere agli ecuadoriani le ingiustizie commesse contro Gerardo, Antonio, Ramon, René e Fernando per far sì che si mobilitino reclamando la loro liberazione.

Alla presentazione realizzata nella Fondazione Guayasamin, hanno partecipato l'ambasciatore cubano in Ecuador, Benigno Perez e vari membri della Casa della Cultura Ecuadoriana con molti amici dell'Isola.

 

Libertà per i

antiterroristi cubani

• La chiede un gruppo di sacerdoti dominicani

 

2 ottobre (PL) – Venti sacerdoti dominicani hanno reclamato la liberazione immediata dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti o perlomeno un processo imparziale.

Una chiara e dettagliata “Opinione dei Sacerdoti Cattolici sul caso”, firmata dai religiosi, afferma che la reclusione  dei Cinque è un caso di insana persecuzione politica contro un popolo che deve difendersi, di fronte ai tentativi di calpestare la sua sovranità.

Il documento firmato da 20 parroci di diocesi di tutto il paese, recita che René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez hanno ricevuto sentenze scandalosamente abnormi e denuncia la doppia morale degli Stati Uniti che dicono di combattere una guerra contro il terrorismo ma che, per intolleranza politica contro un altro paese, Cuba, recludono i Cinque patrioti antiterroristi.

Tutti questi fatti ci portano ad unire le nostre voci di sacerdoti cattolici con i molti Comitati di Solidarietà con i Cinque per reclamare la loro liberazione immediata”, si proclama nel documento.

 

Giuristi dell’Angola esigono

la verità sul caso dei

 

2 ottobre (PL) - Il collegio degli Avvocati dell’Angola investigherà sul caso dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati  Uniti, ha assicurato a Prensa Latina un integrante del suo Consiglio direttivo.

L’istituzione utilizzerà i mezzi più adeguati per ricevere le informazioni sull’attuazione della giustizia nordamericana in questo processo, che ha ricevuto numerose condanne da molte personalità mondiali.

Durante un incontro con Magali Llort, madre de Fernando González, Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández e Irma González, figlia di René González, i giuristi dell’Angola si sono impegnati nella ricerca della verità, per poi emettere un verdetto.

Flaviano Mafiló, segretario generale dell’organismo, ha detto che per le investigazioni si baseranno solo sulle questioni giuridiche sviluppate durante la reclusione, le udienze e la condanna.

In una dettagliata  spiegazione, Magali, Adriana e Irma hanno denunciato tutte le illegalità e le violazioni commesse durante tutto il processo.

Adriana ha citato le trasgressioni del quinto, sesto e ottavo Emendamento della Costituzione degli USA, come ha denunciato un organismo specializzato della ONU, che ha decretato che il processo era stato  arbitrario, così come le condanne inflitte.

Fernando, Gerardo, René, Ramón Labañino e Antonio Guerrero sono stati condannati dal Tribunale di Miami a severissime pene  che includono anche due ergastoli per la stessa persona.

La procura degli USA non ha mai potuto provare le colpe di cui li ha accusati ed ha basato le sue arringhe su un’accusa di cospirazione per commettere spionaggio, azione mai realizzata dai Cinque Patrioti Cubani.

I Cinque, come sono noti nel mondo, cercavano a Miami d’ostacolare gli atti vandalici organizzati dai gruppi nemici di Cuba contro il popolo dell’Isola, che per queste azioni violente ha visto morire più di tre mila persone.

 

Ricevuti i familiari dei dal

Parlamento della Namibia

 

Windhoek, 26.9 – I Familiari dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri politici nelle carceri USA, dal 12 settembre 1998, sono stati ricevuti da Theo-Ben Gurirab, Presidente del Parlamento della Namibia, ha reso noto il canale NBC TV.

Durante l’incontro Andriana Perez, moglie di Gerardo Hernandez ; Magali Llort, madre di Fernando Gonzalez e Irma Gonzalez, figlia maggiore di Renè Gonzalez, hanno illustrato con notizie attuali il caso, che ha suscitato la solidarietà internazionale.

I rappresentanti di diversi partiti politici hanno sostenuto la necessità di porre fine all’ingiusta detenzione dei Cinque chiedendo l’immediata scarcerazione.

Evidenziando, inoltre, che Fernardo, Renè e Gerardo furono combattenti in terra africana pertanto, al riconoscimento dell’ingiustizia commessa contro, si aggiunge la riconoscenza verso Cuba, “specialmente per il vincolo con la vittoria di Cuito Cuanavale, che obbligò i sudafricani a sedersi al tavolo delle trattative, grazie al quale oggi la Namibia ha la sua indipendenza”.

Il Presidente del Parlamento Namibia ha argomentato in questi termini la mozione di solidarietà agli antiterroristi cubani, che sarà discussa prossimamente in seno all’organo di Governo.

 

La giornata per la libertà

dei Eroi, in Pakistan

 

19.9 (PL) - L'Associazione di Amicizia Cuba - Pakistan prosegue le attività della Giornata Internazionale di Solidarietà coi Cinque Eroi antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, nella città di Multan, nella provincia nordorientale di Punjab, Tra le attività pianificate nella meridionale località, si è svolta una marcia di protesta con la partecipazione della Federazione dei Sindacati a favore dei prigionieri politici cubani, conosciuti internazionalmente come i Cinque.

Due giorni fa, l'Associazione di Amicizia Cuba-Pakistan di Multan ha reso pubblico un comunicato nel quale ha notificato l'approvazione di una Risoluzione che chiede l'immediata libertà dei Cinque antiterroristi.

L'ambasciata cubana di Islamabad ha comunicato che il prossimo 1° ottobre si terrà un seminario sul processo giudiziario che affrontano Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez, Gerardo Hernandez e René Gonzalez.

I Cinque sono stati arrestati nove anni e fa condannati a Miami, in Florida nel giugno del 2001, dopo un processo irregolare, manipolato e iniquo.

A Multan si svolgeranno altre iniziative a beneficio della causa, con una raccolta di firme, la distribuzione di stampati e la pubblicazione di articoli sul caso, ha sottolineato la sede diplomatica cubana di Islamabad.

 

Leader namibiani riceveranno

i parenti dei

 

21.9 - Il presidente Hifikepunye Pohamba e il leader storico della Namibia, Sam Nuyoma, riceveranno i parenti di tre dei cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti, sottolinea Prensa Latina da una fonte diplomatica PL. Magali Llort, madre di Fernando González; Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández, e Irma González, figlia di René González rimarranno da oggi fino a martedì prossimo in Namibia come parte della giornata mondiale per la liberazione dei Cinque.

Anche sono stati programmati incontri con membri di organizzazioni sindacali, religiose, giovanili, femminili e di solidarietà con Cuba.

Gli organizzatori della visita di Magali, Adriana e Irma prevedono che tutte e tre vengano ascoltate dai membri del governante partito Organizzazione per la Liberazione del Popolo di Africa Occidentale (SWAPO) nella sede dell’Assemblea Nazionale a Windhoek, la capitale.

I parenti di Fernando, Gerardo e René arriveranno in questo paese dopo un soggiorno di sei giorni in Sudafrica, dove hanno ricevuto una fraterna accoglienza nella loro visita.

Le tre donne hanno contribuito con la loro presenza a dare risalto alla giornata mondiale di solidarietà con i Cinque cominciata all’unisono in 115 paesi il 12 settembre e che concluderà l’8 ottobre.

 

Nuove voci reclamano la 

liberazione dei

 

19.9 - Il movimento di solidarietà con Cuba in Turchia ha manifestato pubblicamente  il suo appoggio alla causa dei Cinque antiterroristi cubani, ingiustamente reclusi negli USA dal 12 settembre del 1998, ed ha reclamato la loro liberazione immediata, riporta PL.

Il comunicato sottolinea l’ingiusta condanna inflitta a Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, René González e Fernando González  che somma ben quattro ergastoli e 75 anni di prigione.

La sentenza è stata pronunciata dopo un processo manipolato e pieno d’irregolarità, nel quale sono stati violati importanti principi delle stesse leggi nordamericane e del Diritto internazionale.

Per appoggiare il reclamo, oltre alla raccolta di firme nel documento, l’Associazione d’Amicizia con Cuba José Martí, ha realizzato una concentrazione in una piazza centrale di Istambul.

I partecipanti alla manifestazione hanno anche inviato una lettera all’ambasciata degli USA in Turchia, con la quale si denuncia l’ipocrisia di una guerra contro il terrore che mette in prigione chi combatte il terrorismo e libera noti criminali e “maestri” del terrore, come Luis Posada Carriles.

Nelle chiese e nei templi di diverse denominazioni, sono stati celebrati tre giorni di preghiere per la liberazione dei Cinque Eroi cubani.

In Spagna, il Partito Comunista dell’Andalusia - PCA - ha distribuito molta propaganda con l’obiettivo di far conoscere la situazione illegale e ingiusta inflitta ai Cinque antiterroristi.

 

In Sudafrica esigono la liberazione

dei antiterroristi cubani

 

 

19.9 (PL) -  Il Sindacato dei Lavoratori della Creazione Artistica del Sudafrica ha reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani, reclusi ingiustamente nelle carceri degli Stati Uniti da nove anni, ha informato la principale organizzazione operaia di Cuba.

Un comunicato divulgato all’Avana dalla Centrale dei Lavoratori di Cuba riferisce che questo organismo del Sudafrica ha approvato una risoluzione che condanna l’ingiusta reclusione di Fernando González, René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero e Gerardo Hernández, che stanno scontando severissime pene per aver ostacolato i piani terroristi organizzati dai gruppi nemici di Cuba, radicati in Florida, sottolinea il testo.

I lavoratori sudafricani hanno definito i Cinque - come sono noti internazionalmente –  Patrioti Innocenti ed hanno reclamato che si arresti e si giudichi  il noto terrorista Luis Posada Carriles, protetto dal governo nordamericano.

Questo sindacato sudafricano raggruppa musicisti, compositori, artisti, attori, poeti, scrittori, produttori indipendenti, presentatori radio e TV, disegnatori coreografi e ballerini.

Studenti e professori dell'Università sudafricana di Witwaterand, a Johannesburg, hanno iniziato una raccolta di firme per reclamare la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

La decisione è stata approvata dopo un incontro con Magali Llort, la madre di Fernando Gonzalez, Adriana Perez, la moglie di Gerardo Hernandez  ed Irma Gonzalez, la figlia di René, che stanno percorrendo il Sudafrica, invitate dall'Associazione di Amicizia  Cuba- Sudafrica, (FOCUS).

In un incontro  è stato proiettato il documentario “Il Processo”, dove si rivelano  le illegalità e gli arbitrii commessi per condannare a pene abnormi Fernando, Gerardo, René, Ramon Labañino e Antonio Guerrero.

Questo documentario racconta la storia delle centinaia di attacchi terroristi organizzati in territorio statunitense, che hanno ucciso e mutilato migliaia di persone a Cuba e negli USA.

Magali, Adriana ed Irma hanno risposto alle domande poste dai presenti nell'auditorium, che hanno mostrato molto interesse di sapere con quali azioni si può contribuire alla campagna mondiale per la libertà dei Cinque.

FOCUS ha convocato per venerdì 21 una manifestazione davanti all'ambasciata statunitense, a Pretoria, per poi consegnare il reclamo della liberazione dei Cinque patrioti firmato dai professori e dagli studenti di Witwaterand, l'università più datata di questa città.

La madre di Fernando, la moglie di Gerardo e la figlia di René, contribuiscono in questa nazione africana alla Giornata Internazionale per la liberazione dei Cinque patrioti cubani, cominciata il 12 settembre e che si concluderà il prossimo 8 ottobre.

 

 

Più forte in Messico la campagna per la libertà dei Eroi

 

17.9 (PL) - Il segretario dell'Unione dei Giuristi di Cuba, José Manuel Esquivel, ha sottolineato in Messico la necessità di rafforzare oggi più che mai la battaglia per la libertà dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

"Non saremo soddisfatti del nostro operato sino a che la vittoria giungerà e giungerà solo il giorno del ritorno dei Cinque a Cuba, per cui dobbiamo lavorare per fomentare la divulgazione del caso e renderlo pubblico internazionalmente", ha detto Esquivel nella prima giornata della campagna internazionale a beneficio dei Cinque patrioti.

Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e

René Gonzalez sono stati detenuti nel 1998 negli Stati Uniti, perchè raccoglievano informazioni sui gruppi terroristi anticubani.

Esquivel ha ricordato che i Cinque sono reclusi in prigioni d’alta sicurezza molto lontane tra di loro, condannati a pene durissime tra i 15 anni e i due ergastoli.

Paradossalmente, abbondò, la ragione delle loro condanne, il loro "delitto" è stato di ostacolare i crimini di lesa umanità organizzati contro l'Isola da Miami, in Florida, da parte dai reazionari anticubani.

Di fronte a una situazione di tale gravità è necessario che i movimenti internazionali di solidarietà, i professionisti del diritto e la società civile del mondo intero, alzino le loro voci per la libertà dei Cinque.

 

 

Parenti dei

in Sudafrica 

 

17.9 (PL) - Parenti di tre dei Cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti cominceranno a Johannesburgo un programma di visite e incontri con personalità sudafricane, invitati dall’Associazione di Amicizia con Cuba in Sudafrica (FOCUS).

Magali LLort, madre di Fernando González; Adriana Pérez, moglie di Gerardo Hernández; e Irma González, figlia di René González sono arrivate in questo paese australe come parte di un programma mondiale di solidarietà con i Cinque.

Tutte e tre sono passate prima per Angola, dove Magali ha partecipato all’inizio della campagna internazionale per la liberazione di Fernando, Gerardo, René, Ramón Labañino e Antonio Guerrero. Intanto Adriana e Irma hanno fatto uno scalo tecnico a Luanda, capitale di Angola.

Il vicesegretario di Focus, Clever Banganavi, ha informato che i parenti di Fernando, Gerardo e René si riuniranno con rappresentanti di organizzazioni politiche, sindacali, parlamentarie, di studenti e religiose.

La giornata mondiale per la liberazione dei Cinque è cominciata mercoledì scorso e si prolunguerà fino all’8 ottobre con la partecipazione di più di 300 comitati di solidarietà con gli antiterroristi cubani con sede in 115 paesi.

 

Intensificano in Messico la lotta per i cubani incarcerati negli USA

 

15.9 (PL) - Il segretario esecutivo dell'Unione dei Giuristi di Cuba, José Manuel Esquivel, ha espresso in Messico la necessità di intensificare oggi più che mai la battaglia per liberare i Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti.
“Non siamo soddisfatti, la vittoria sarà il giorno del ritorno dei Cinque al loro paese, per cui bisogna lottare ed ampliare la divulgazione del caso fino agli occhi della luce pubblica mondiale”, ha detto Esquivel nella prima giornata della campagna internazionale a beneficio di questi lottatori.
Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e René Gonzalez sono stati catturati nel 1998 negli Stati Uniti per redigere informazioni sui gruppi terroristi anticubani.
Ha ricordato che rimangono in prigioni separate attraverso la geografia statunitense, castigati con pene che oscillano tra 15 anni di privazione di libertà e due ergastoli.
Paradossalmente, abbondò, la ragione del confino è stata far fallire crimini di lesa umanità organizzati contro l'Isola dalla città nordamericana di Miami, in Florida, da parte dell’estrema destra anticubana.
Davanti a tanto deplorevole situazione, ha aggiunto, è necessario che i movimenti internazionali di solidarietà, i professionisti del diritto, e le società del mondo intero alzino le loro voci per la libertà dei Cinque.

 

Azioni di strada per i
in città argentina

 

11.9 (PL) - Organizzazioni del Movimento Argentino di Solidarietà con Cuba (MASCUBA) della città di Cordova, asseconderanno domani la Giornata Mondiale per la libertà dei cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti.

Una stazione radiofonica aperta e distribuzione di opuscoli informativi nella Plaza San Martin, nel centro, figurano tra le attività programmate per le 17:00 locali all’unisono con una dimostrazione sotto l’Ambasciata degli Stati Uniti a Buenos Aires.

Il Centro di Solidarietà e Amicizia con la Rivoluzione Cubana, Hoy por Cuba, Mil por Cuba e il Movimento Antimperialista e per la Pace Mondiale di Cordova hanno convocato la giornata.

Segnalano che l’obiettivo è informare la popolazione locale sul caso dei cinque lottatori contro il terrorismo condannati ingiustamente da un tribunale a Miami e la richiesta mondiale per la loro liberazione.

Anche abborderanno, sia nel contatto radiofonico in diretta sulla strada che negli opuscoli, la richiesta di visti per i parenti che non li possono visitare, e di carcere ed estradizione in Venezuela del noto terrorista Luis Posada Carriles.

Dopo aver particolareggiato le condanne a prigione per Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e René González, la convocazione ricorda che il loro unico delitto è stato aver monitorato le azioni dei criminali anticubani a Miami.

Aggiunge che la doppia morale del governo del presidente George W. Bush resta nuda in questo caso perchè mantiene le condanne ai cinque giovani lottatori contro il terrorismo. Intanto, si legge sul documento, mette in libertà terroristi come Posada Carriles, agente dell’Agenzia Centrale dei Servizi Segreti (CIA) che ha fatto scoppiare in pieno vuolo l’aereo della Cubana nel 1976 provocando 73 morti.

 

Si svolgeranno in Spagna alcuni atti per la liberazione degli antiterroristi cubani


6.9 (PL) - Associazioni spagnole di amicizia con Cuba e comitati di solidarietà realizzeranno a partire dal 12 settembre alcuni atti a favore della liberazione dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti.

Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Fernando Gonzalez e René Gonzalez, compiono in questa giornata nove anni di reclusione carceraria dopo un giudizio illegale a Miami, attualmente sotto esame della Corte di appello di Atlanta.
In tale occasione si celebrerà la Giornata Internazionale per la Liberazione dei Cinque nei quali le organizzazioni spagnole saranno molto attive. “Defensem Cuba” convocò per il 12 nella Plaza St Jaume di Barcellona una concentrazione per esigere la loro libertà immediata.
Il giorno dopo, nell'ambasciata di Cuba a Madrid, si riuniranno rappresentanti di associazioni di amicizia spagnole con lavoratori cubani e residenti per ricevere informazione aggiornata sulla situazione giudiziaria dei Cinque.
Nell'attività, che conterà con attuazioni di famosi artisti, si annuncerà l'inizio di una nuova campagna mondiale che si effettuerà durante l'anno e che segna il decennio dell'ingiusto ed illegale incarceramento.
Un punto culminante dell’ampio programma sarà una concentrazione di protesta di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti nella capitale madrilena.


 

La FSM si pronuncia per l’intensificazione delle azioni a favore della liberazione dei

 

17.8 (RHC-AIN) – La Federazione Sindacale Mondiale (FSM) ha sollecitato tutte le organizzazioni affiliate, amiche e progressiste del continente ad intensificare le azioni a favore della liberazione dei Cinque cubani mantenuti ingiustamente prigionieri nelle carceri degli Stati Uniti, per aver combattuto contro il terrorismo.

L’appello mette in risalto l’importanza di incrementare nel momento attuale le mobilitazioni a favore della giusta causa di questi combattenti contro il terrorismo in coincidenza con lo svolgimento, il 20 di questo mese, dell’udienza orale di fronte al gruppo di giudici dell’Undicesimo Circuito degli Appelli di Atlanta.

L’organizzazione sottolinea che devono essere sviluppate manifestazioni nelle quali vengano messe in rilievo le sporche manovre, le menzogne e le violazioni dei metodi giudiziari impiegati nei dibattimenti riguardanti i casi di René, Antonio, Fernando, Gerardo e Ramón, affinchè la scena non si ripeta nella prossima udienza di Atlanta.

Dev’essere denunciato anche il reiterato rifiuto della concessione dei visti da parte dell’amministrazione degli Stati Uniti a Olga Salanueva e Adriana Pérez (mogli rispettivamente di René González e Gerardo Hernández), loro necessari per visitare i mariti detenuti, così come l’ipocrita politica antiterroristica dell’attuale governo nordamericano, che ha rimesso in libertà il famigerato sabotatore e assassino Luis Posada Carriles.

 

Il PCPE chiede al Governo spagnolo

di occuparsi dei

 

14.8 (PL) – Il Partito Comunista dei Popoli di Spagna (PCPE) ha chiesto al Governo spagnolo di interessarsi della sorte dei cinque combattenti contro il terrorismo cubani ingiustamente incarcerati negli Stati Uniti.

La petizione è contenuta in una dichiarazione del PCPE in vista dell’udienza orale d’appello nell’Undicesimo Circuito di Atlanta, fissata per il 20 di questo mese nel caso di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González.

Il gruppo di giovani, conosciuto come I Cinque, esporrà nuovamente le falsità delle accuse sul presunto spionaggio che non hanno potuto essere dimostrate e argomenteranno sul carattere politico del processo e le ingiustizie commesse contro di loro.

Si tratta, segnala il PCPE, di una nuova opportunità per esigere la libertà incondizionata di tutti loro, incarcerati dal settembre 1998.

Nella richiesta si segnala che I Cinque sono stati condannati ad elevate pene detentive, compreso l’ergastolo, perchè hanno difeso il loro popolo dai gruppi terroristici finanziati, istruiti e protetti dal Governo statunitense.

Ricorda che nel maggio 2005 il Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie dell’ONU ha determinato l’illegalità del processo, che contravviene la Convenzione Internazionale dei Diritti Civili e Politici ed ha sollecitato Washington a porre rimedio alla situazione.

Il PCPE ribadisce il suo impegno nella lotta per la liberazione dei Cinque e rivolge un appello al movimento di solidarietà spagnolo affinchè intraprenda ogni tipo di azione a favore degli antiterroristi cubani.

Chiede al Governo spagnolo che si interessi alla situazione del gruppo ed esiga dagli Stati Uniti la cessazione della sua collaborazione con terroristi anticubani a Miami e giudichi o conceda l’estradizione nei paesi che li reclamano, i criminali confessi come Luis Posada Carriles.

 

La stampa messicana raccoglie

la denuncia in difesa dei

 

 

10.8 (RHC-AIN) – Il sito digitale Milenio.com mette in risalto che la difesa dei Cinque (cubani), prigionieri negli USA dal 1998, denuncerà le manipolazioni politiche del caso in un’udienza orale prevista di fronte alla Corte d’Appello di Atlanta, il 20 di questo mese.

La detta pubblicazione messicana in Internet ha indicato che Leonard Weinglass, rappresentante legale di Antonio Guerrero (uno dei Cinque), ha detto che si stanno preparando tre nuovi temi per l’appello a favore dei cubani prigionieri politici negli Stati Uniti.

Weinglass ha segnalato che tra questi temi figura un capo d’accusa contro (Gerardo) Hernández, accusato di cospirazione per comettere assassinio nel caso di quattro piloti dell’organizzazione Hermanos al Rescate, i cui velivoli vennero abbattuti in prossimità delle coste di Cuba il 24 febbraio 1996.

Un altro punto che metteremo in risalto, ha indicato Weinglass, è quello sulla cattiva condotta tenuta durante il processo giudiziario soprattutto dal procuratore statunitense John Kastrenakes, nella sua arringa finale di fronte alla giuria contro Gerardo Hernández, Antonio Guerrero e Ramón Labañino (che, assieme a Fernando González e René González, sono conosciuti come i Cinque grazie alla campagna internazionale per la loro scarcerazione).

Milenio.com ha riferito anche che il Presidente cubano Fidel Castro, in un articolo pubblicato mercoledì dal quotidiano Granma, ha elogiato l’intervista dell’emittente radiofonica britannica BBC ad uno dei Cinque, Gerardo Hernández, condannato a due ergastoli nel dicembre 2001, in un processo-farsa celebrado a Miami.

La pubblicazione messicana ha riportato una parte delle recenti riflessioni del leader cubano, nella quale Fidel ha espresso il grande impatto che ha prodotto in lui la detta intervista a Gerardo, per il suo contenuto umano, profondità e brillantezza.

 

Portoricani esigeranno dagli Stati Uniti la liberazione dei patrioti cubani

 

 

10.8 (PL) – Intellettuali, studenti, politici e attivisti sociali di Porto Rico esigeranno di fronte all’Ex Tribunale Federale della capitale dell’isola, San Juan, la liberazione dei cinque antiterroristi cubani prigionieri negli Stati Uniti.

La manifestazione si svolgerà il 19 agosto, alla vigilia di un’udienza orale richiesta dalla difesa alla Corte d’Appello di Atlanta per esaminare il carattere eccessivo e l’inconsistenza dei carichi presentati contro i patrioti di Cuba.

L’eroe nazionalista portoricano Rafael Cancel figura come l’oratore principale dell’evento, promosso dagli alunni della Facoltà di Diritto Eugenio María de Hostos, dal Movimento Indipendentista Nazionale Hostosiano, dal Fronte Socialista e da altre organizzazioni.

Gli organizzatori hanno espresso in un comunicato il loro sostegno a René González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e Fernando González, che vennero arrestati nove anni fa per essersi infiltrati in gruppi terroristici con sede in Florida.

I cinque combattenti, nonostante gli appelli internazionali per la loro liberazione, stanno scontando condanne che vanno dai 15 anni di carcere al doppio ergastolo e che manifestano drammaticamente le divergenze politiche tra Washington e L’Avana.

Il giovane Cesar Pérez, portavoce del gruppo Studenti di Diritto Per l’Indipendenza, opina che ciò dimostra la doppia morale dell’amministrazione USA nella sua autoproclamata lotta contro il terrorismo.

Da una parte fanno la guerra per prevenire atti terroristici e dall’altra liberano il terrorista Luis Posada Carriles – autore dell’attentato esplosivo contro un aereo con 73 persone a bordo nelle Barbados – e incarcerano persone che lottano per la pace, ha indicato Pérez.

 

La solidarietà con i in Argentina

Una marcia davanti all’ambasciata USA, il 12 settembre

 

 

3.8 Una veglia di solidarietà con i Cinque Eroi Cubani ingiustamente reclusi negli USA per aver combattuto il terrorismo si è svolta nella Casa d’Amicizia con Cuba di Buenos Aires.

Lidia Domini, del Comitato Argentino per la Liberazione dei Cinque, ha presentato il documentario "Il processo: una storia non raccontata", realizzato da Rolando Almirante, sul processo agli antiterroristi cubani e sulla situazione attorno a questo caso.

"Il 20 agosto, ha ricordato Lidia, si effettuerà l’udienza orale per l’appello nella Corte del 11º Circuito di Atlanta", ed ha esortato tutti gli argentini solidali con questa causa a stare attenti agli avvenimenti.

Inoltre ha invitato i presenti a partecipare alla marcia e concentrazione davanti all’ambasciata degli USA, che si svolgerà il 12 settembre prossimo quando si compiranno nove anni dal giorno della reclusione dei Cinque.

Il filmato è stato accolto con un forte applauso e quindi la rappresentante del Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, ICAP, Lilia María Zamora, ha elogiato il lavoro del Comitato argentino ed ha esortato i suoi membri a rinvigorire gli sforzi assieme alle più di cento organizzazioni simili nel mondo.

Dal 26 al 28 ottobre si svolgerà a Quito, in Ecuador, il V Incontro Continentale di Solidarietà con Cuba, nel quale si dedicherà un giornata al caso, con l’obiettivo di organizzare una strategia comune per la liberazione dei Cinque patrioti e intellettuali cubani. Era presente alla manifestazione Fanny Edelman, famosa militante comunista argentina, con Orestes Hernández, primo segretario dell’ambasciata di Cuba.

 

Campagna per la libertà

dei in Martinica

 

1.8 (PL) – L'Associazione d’Amicizia Martinica-Cuba raddoppierà gli sforzi per ottenere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti dal 1998, ha dichiarato Alain Dumbardon, membro di questa organizzazione.

"Mentre svolgiamo la campagna per la liberazione dei Cinque, come si conoscono nel mondo, divulghiamo anche molte informazioni sulle conquiste di Cuba in differenti settori", ha sottolineato Dumbardon.

"Ora siamo concentrati sulla partecipazione al V Incontro Latinoamericano e Caraibico di Solidarietà con Cuba previsto per il 26-28 ottobre prossimo in Ecuador", ha indicato Dumbardon, che è stato a Cuba già 13 volte.

Il pittore ha detto che i media del suo paese tacciono i successi della Rivoluzione cubana, ma un’emittente della Martinica: Radio APAL compie la missione di divulgare la realtà sull'Isola.

Integranti dell'Associazione di Amicizia Martinica-Cuba fanno parte della 14° brigata Latinoamericana e Caraibica di Lavoro Volontario che si trova nell'Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella, a Caimito, in provincia dell'Avana.

Questo gruppo che resterà a Cuba fino al prossimo 12 agosto è integrato da più di 250 persone provenienti da Messico, Guadalupe, Repubblica Dominicana, Venezuela, Salvador, Perù, Ecuador, Martinica e Colombia che durante il loro soggiorno lavorano nell'agricoltura e visitano luoghi d’interesse storico e socio-culturale, dove ricevono informazioni sulla realtà dell'Isola.

 

Si estende in Europa la solidarietà

con i  antiterroristi cubani

 

4.7 (PL) -  Il movimento per la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi ingiustamente nelle prigioni degli Stati Uniti si sta rafforzando con il lavoro di 110 comitati di solidarietà in 30 nazioni dell’Europa.

Nei circoli politici, sociali e dell’informazione del Vecchio Continente si organizzano molte azioni per sensibilizzare i partiti, i parlamenti, i settori giovanili, sull’assurda reclusione di questi patrioti antiterroristi.

Pedro Holmedo, dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli - ICAP - ha dichiarato alla AIN che da quando i Cinque, come si conoscono sono stati condannati  in un processo manipolato, gli amici dell’Europa domandano la loro scarcerazione.

Fernando González, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René González, sono stati detenuti più di otto anni fa e poi condannati a pene assurdamente pesanti per aver difeso Cuba dalle azioni di terrorismo organizzate nel sud della Florida.

Il governo nordamericano ha violato i diritti umani di questi Patrioti sottoposti in molte occasioni e in maniera ingiustificata punizioni in celle d’isolamento  per lunghi periodi, ha ricordato il funzionario del ICAP.

Inoltre due di loro non possono ricevere le visite dei più stretti familiari.

Holmedo ha citato la realizzazione di mitings, conferenze  e l’invio di corrispondenza ai Cinque, tra le attività di solidarietà sviluppate dal movimento europeo a sostegno della campagna internazionale per la loro liberazione.

Sono stati estesi gli inviti ai familiari di  Fernando, Antonio, Gerardo, Ramón e René in varie nazioni dell’area, per denunciare le trasgressioni avvenute nel processo legale del caso e divulgare la verità tanto spesso tergiversata.

Ora il processo dilatato e manipolato, è in fase d’appello nel IX Circuito di Atlanta ed è stata fissata un’udienza orale per il prossimo 20 agosto.

 

Richiamano, in Ucraina, ad accrescere il sostegno per la causa dei

 

23.6 (PL) – Il presidente della Associazione Ucraina dei Combattenti Internazionalisti, Mijail Lapatin, ha richiamato a fare ulteriori sforzi per la liberazione dei Cinque Patrioti cubani reclusi negli USA.

Dopo la formazione di 14 Comitati Ucraini per la liberazione di Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González, René González e Gerardo Hernández, reclusi dal 1998 negli USA, Lapatin ha esortato a sostenere questa campagna dalla località di Korosten.

Parlando da questa città, che si trova nella regione di Zhitomsk, l’ambasciatore di Cuba nel paese, Julio Garmendia, ha denunciato la doppia morale degli Stati Uniti nella loro detta lotta al terrorismo.

"Mentre Washington, ha detto, mantiene reclusi i Cinque Eroi cubani che hanno semplicemente combattuto le azioni terroriste dei gruppi estremisti della Florida, il terrorista Posada Carriles, uno dei più pericolosi terroristi d’America è stato liberato.

L’Associazione degli Ufficiali Sovietici della regione ha concesso al diplomatico cubano la condizione di membro ad honorem dell’organizzazione dei veterani.

Inoltre il sindaco di Korosten, Vladimir Moskalenko, ha indicato che l’incontro faceva parte delle attività per "L’anno di Cuba", dichiarato nella località ucraina che sta festeggiando il suo 1302 anniversario.

Nella conferenza l’ambasciatore cubano ha segnalato la cooperazione medica dell’Isola negli ultimi 17 anni, attraverso il programma di attenzione ai danneggiati dalla catastrofe di Chernobil.

Garmendia ha ricordato il caso del giovane Stanislav Yujimenko, che aveva perso le dita delle mani e dopo quattro operazioni nell’Isola, adesso può usare un PC. Sui 22 mila bambini beneficiati con il programma cubano di Chernobil, cinquemila provenivano da Korosten, una delle località ucraine danneggiate dal disastro nucleare.

 

Medici Cubani in Guatemala

reclamano la liberazione dei  

 

23.5 PL – I medici cubani presenti in Guatemala hanno percorso in bicicletta le strade più centrali della capitale, Città del Guatemala, per fare conoscere la verità sui Cinque patrioti antiterroristi ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

“Sono orgoglioso di partecipare a questa manifestazione a beneficio dei nostri compatrioti e tutti siamo sicuri che ritorneranno presto in Patria”, ha detto Leonel Valdez, vice coordinatore della Brigata Medica.

I cooperanti hanno percorso i viali Las Américas e Riforma e sono passati di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti per reclamare la liberazione di Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e René Gonzalez.

La dottoressa Laritza Chacon, una delle manifestanti, ha denunciato che i Cinque sono stati condannati a lunghissime pene detentive perchè – e quello è stato il loro solo delitto – operavano per proteggere l’Isola dalle azioni di terrorismo organizzate dal territorio nordamericano.

I medici cubani hanno segnalato il paradosso delle condanne di questi Cinque patrioti e contemporaneamente la liberazione negli Stati Uniti di un noto criminale come Luis Posada Carriles.

La manifestazione organizzata in Guatemala in solidarietà coi Cinque Eroi cubani è stata la quinta di questo genere e questa volta è stata dedicata a René Gonzalez.

 

Io con i e tu?

 

17.5 - Il Circolo di Roma dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba sta svolgendo una campagna a favore dei Cinque cubani reclusi nell’impero, per far sì che ogni cittadino comune possa conoscere questa tremenda ingiustizia.

La campagna consiste in diverse immagini che il quotidiano il Manifesto sta pubblicando tutte le domeniche, dove personaggi famosi, dello sport, della cultura, della politica e dello spettacolo si dichiarano a favore della liberazione dei Cinque cubani.

Tra questi personaggi ricordiamo Cristiano Lucarelli, attaccante della squadra di calcio del Livorno, Franca Rame, nota attrice e moglie del Premio Nobel Dario Fo, Andrea Mingardi, noto cantante bolognese, il filosofo Gianni Vattimo e l’eurodeputato Marco Rizzo.

Il Circolo di Roma continuerà la battaglia per la liberazione dei Cinque cubani fino al loro ritorno nell’Isola, perché di una cosa sì che siamo sicuri: Torneranno!

 

Solidarietà con i nel Regno Unito

 

16.5 PL – Organizzazioni di solidarietà del Regno Unito, solidali con Cuba, hanno reclamato la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti ed hanno sottolineato l'ingiustizia delle condanne inflitte a questi patrioti.

Rob Millar, dirigente dell'Associazione “Campagna di Solidarietà con Cuba” del Regno Unito e Jeff Shares, presidente dello Studio di Avvocati Thompson, hanno espresso questa volontà durante una riunione con Salvador Valdés, segretario generale della Centrale dei Lavoratori di Cuba (CTC).

I visitatori inglesi hanno condannato con forza la recente scarcerazione del terrorista Luis Posada Carriles ed hanno annunciato la loro partecipazione alle attività che si svilupperanno per protestare contro questo misfatto.

Valdés ha ringraziato per queste dichiarazioni ed ha spiegato ai suoi interlocutori i principali compiti assunti dal movimento sindacale dopo la realizzazione del XIX Congresso Operaio.

La Campagna di Solidarietà con Cuba nel Regno Unito raggruppa i sindacati più importanti della nazione, con parlamentari ed istituzioni che patrocinano la Rivoluzione cubana in diversi Forum, ha segnalato una fonte della CTC. 

 

L’Associazione caraibica dei lavoratori esige la liberazione dei

 

15.5 RHC – L’Associazione dei Lavoratori e dei Popoli dei Caraibi ha chiesto al governo degli Stati uniti la liberazione dei cinque patrioti cubani prigionieri da 8 anni per aver difeso il loro popolo dal terrorismo.

La risoluzione approvata all’unanimità nell’Incontro Caraibico di Solidarietà con il Popolo di Haiti ha anche condannato la liberazione negli USA del terrorista confesso Luis Posada Carriles.

All’evento hanno partecipato delegazioni di Guadalupa, Martinica, Santa Lucia, Haiti, Brasile, Messico, Stati Uniti, Francia e Repubblica Dominicana.

Esigiamo la liberazione di questi cinque patrioti, condannati a lunghe e inusitate pene per aver difeso la loro Patria dalle azioni terroristiche organizzate dai controrivoluzionari cubani da Miami, segnalano.

Nello stesso tempo, recita la Risoluzione, condanniamo la liberazione del terrorista confesso, responsabile dell’attentato dinamitardo contro l’aereo della Cubana de Aviación, che provocò la morte delle 73 persone a bordo e la cui estradizione è stata chiesta dalla giustizia venezuelana.

La giustizia, sostengono, sta reclamando questo criminale affinchè risponda dei numerosi atti di terrorismo da lui perpetrati nel continente. "Condanniamo il fatto che, mentre un criminale confesso viene liberato, si mantengano cinque patrioti antiterroristi incarcerati. Questo riflette la doppia morale del Governo statunitense, che protegge i suoi terroristi mentre condanna coloro che li combattono".

 

Madri cubane e vietnamita hanno reclamato la liberazione dei

 

 

14.5 PL – Madri cubane e vietnamite hanno riaffermato la ferma amicizia tra i due paesi ed hanno reclamato la liberazione dei Cinque Antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

In un incontro organizzato dall’ambasciata cubana, l’associazione delle donne di Haipong - AMH - e le Organizzazioni di Amicizia con Cuba del Vietnam e di questa città di porto hanno anche condannato la libertà concessa al tristemente noto terrorista internazionale al servizio della CIA e del governo degli USA, Luis Posada Carriles.

Il giorno della madre coincide con il 52º anniversario della liberazione di Haiphong (il 13 maggio del 1952) dalle truppe francesi, ha ricordato Le Thu Cuc, presidentessa della AMH, che ha ricordato che 35 anni fa, con grande coraggio, gli equipaggi delle navi cubane Imías e El Jigüe ruppero il blocco dei nordamericani attorno ad Haipong e attraversarono una pericolosa frangia di mine per consegnare aiuti solidali al popolo vietnamita.

"Sono molti i fatti, le gesta e gli atti di solidarietà che fanno sì che le nostre relazioni siano indistruttibili", ha detto Pham Hong Son, presidente del Fronte della Patria del Vietnam di Haiphong.

L’ ambasciatore cubano, Jesús Aise, ha segnalato che: "Cubani e vietnamiti si uniscono oggi in segno di solidarietà con le Madri dei Cinque Patrioti cubani reclusi ingiustamente per aver combattuto contro il terrorismo e si uniscono anche per condannare la vergognosa decisone del governo degli Stati Uniti di lasciar libero il terrorista e assassino confesso, Luis Posada Carriles", ha dichiarato il diplomatico.

 

Solidarietà per i antiterroristi

cubani in El Salvador

 

 

11.5 (PL) – Molti studenti dell'Università Centroamericana (UCA), in El Salvador, hanno partecipato ad un incontro nel quale si è tenuta una conferenza sul caso dei Cinque antiterroristi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.

Alfredo Tobar, uno degli organizzatori dell’incontro, ha spiegato ai presenti gli arbitrii commessi durante il processo fatto a questi patrioti, reclusi da nove anni per aver difeso il loro paese dalle azioni di terrorismo organizzate in territorio statunitense.

Raul Martinez, che ha partecipato recentemente all'Avana a un incontro sul tema, ha denunciato le smisurate condanne inflitte ai Cinque cubani e le violazioni al loro diritto di ricevere le visite dei familiari.

Fernando Gonzalez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez e René Gonzalez sono stati condannati a pene che vanno dai 15 anni fino al doppio ergastolo.

Tobar ha ricordato che l’incontro è stato la seconda attività realizzata nel Centro di Alti Studi della Congregazione dei Gesuiti, dopo lo svolgimento del Forum intitolato "Perché dobbiamo dare solidarietà a Cuba in Salvador?".

Nelle due opportunità il numero dei partecipanti ha superato quello degli alunni convocati, ha detto a Prensa Latina il membro del Comitato Salvadoregno di Solidarietà con Cuba, annunciando che il prossimo 18 maggio sarà formalmente costituita una Commissione di Studenti della UCA di solidarietà con il popolo e la Rivoluzione cubana.

L'obiettivo di questi incontri è diffondere il caso dei Cinque antiterroristi reclusi negli Stati Uniti in tutte le università del paese. Il prossimo incontro si svolgerà nell'orientale città di San Miguel, ha precisato ancora Tobar.

 

Solidarietà dominicana con i cubani prigionieri negli Stati Uniti

 

 

8.5 (PL) – Il rettore dell’Università Autonoma di Santo Domingo (UASD), Roberto Reyna, ha proclamato nella località dominicana di Barahona il dovere di essere solidali con i Cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti per aver difeso il loro popolo dal terrorismo.

Inaugurando la 2ª Fiera Itinerante del Libro Cubano nella città di Barahona, a 201 Km dalla capitale, Reyna ha parlato sulla solidarietà storica tra i popoli della Repubblica Dominicana e Cuba.

“Oggi dobbiamo essere solidali con i cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti, essere maestri nell’insegnamento ai nostri popoli affinché quando ascoltano una notizia su questi fatti si chiedano sempre perchè si dice e cosa si dice”, ha precisato.

Non è possibile accettare che la terra cubana venga trasformata in una Guantánamo, in un centro di tortura e distruzione della cultura e questo ci dimostra quanto sia diventato piccolo il nostro pianeta e quanto grande debba essere la nostra solidarietà”, ha detto.

“Possiamo parlare di due interventi militari nella Repubblica Dominicana nel secolo scorso, ma anche di una permanente pressione e intervento politico degli Stati Uniti sulla e nella nostra nazione”, ha detto Reyna concludendo l’evento in otto città.

“In questa Fiera del Libro invito a leggere e a studiare la storia cubana per poter vedere nella liberazione di Luis Posada Carriles (negli Stati Uniti) la perdita di ogni etica e morale nella politica” da parte degli Stati che considerano se stessi i poliziotti del pianeta, ha segnalato.

“Dobbiamo recuperare la solidarietà tra i nostri popoli in questo momento molto difficile, perchè la globalizzazione minaccia l’esistenza della razza umana” ha detto e ha chiamato ad armarci del pensiero internazionalista degli eroi.

 

 

Successo della manifestazione per

la scarcerazione dei a Roma

 

19.4 - Il sit-in davanti all'ambasciata Usa per richiedere l'immediata scarcerazione dei 5 cubani ingiustamente detenuti e l'estradizione di Posada Carriles che gli stessi Usa proteggono (chi protegge un criminale si mette sullo stesso piano) ha visto la straordinaria partecipazione di centinaia di compagni.

Un risultato reso possibile grazie allo sforzo unitario delle numerose associazioni di solidarietà con Cuba. Rilevante il ruolo di informazione svolto da Radio Città Aperta, Tele Ambiente e Nuestra América unitamente all'impegno organizzativo realizzato insieme ai molti circoli laziali di Italia-Cuba, ai vari collettivi di studenti e ad altre associazioni come il Comitato "Fabio di Celmo", l'Angulo Cubano, la Villetta, Zona Rossa e Comitato Palestina nel cuore. 

Tra le centinaia di bandiere di Cuba sventolanti si sono levati slogan anche contro la visita del presidente Bush in Italia prevista per il prossimo mese di giugno.

Radio Città Aperta ha realizzato servizi che saranno trasmessi nei prossimi giorni, mentre interventi sull'argomento ed approfondimenti troveranno ospitalità sui prossimi numeri di Proteo e Nuestra América.

 

 

 

CHIESTA LA LIBERAZIONE

DEI IN GUATEMALA

 

 

17.4 - Molti giovani del Guatemala hanno percorso in bicicletta e con i pattini viali della capitale del paese ed hanno protestato di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti per l'ingiusta reclusione dei Cinque antiterroristi cubani negli Stati Uniti.

I manifestanti indossavano magliette con le foto dei Cinque patrioti cubani e una sola parola: VOLVERAN; i membri del coordinamento Otto di Ottobre hanno conversato con i passanti domenicali nei viali dei centri La Riforma e Las Américas informandoli su questo caso e sul processo che si è svolto a Miami

contro Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e René Gonzalez, che è stato una farsa irrispettosa, com’è stato denunciato, riferendo l’assurdità delle abnormi condanne inflitte a chi aveva il solo obiettivo di impedire azioni di terrorismo contro l’Isola organizzate da gruppi terroristi che radicano a Miami.

Nestor Rivera, membro dell'organizzazione dei giovani guatemaltechi, ha assicurato che questo è una tra le molte ingiustizie e violazioni dei diritti umani commesse dai governi degli Stati Uniti.

"Durante il nostro percorso abbiamo conversato con molte persone incuriosite dalle fotografie, che ci domandavano di che cosa si trattava", ha detto Rivera che ha anche spiegato che il nome del gruppo deriva dalla data nella quale è morto in combattimento in Bolivia il comandante guerrigliero Ernesto Che Guevara, le cui idee si svilupparono durante l’esperienza della rivoluzione democratica in Guatemala, nel 1944.

"Percorriamo le strade per creare una coscienza nella gente e dimostrare che c’è sempre chi protesta contro le ingiustizie che gli USA commettono ogni giorno in tutto il pianeta", ha affermato Beatriz Rivera.

Il gruppo ha realizzato una fermata di fronte all'ambasciata statunitense, dove ha posto uno striscione che chiede la libertà dei Cinque Patrioti cubani combattenti contro il terrorismo.

Questo è stato il secondo percorso in bicicletta di giovani che sono membri di distinti gruppi politici e popolari del Guatemala, realizzato per reclamare la liberazione immediata dei Cinque Eroi cubani.

 

 

 

Giovani belgi solidarizzano con

gli antiterroristi cubani

 

 

12.4 – Ludovic Voet e Bruno Stass, della Gioventù del Partito del Lavoro del Belgio, hanno affermato che l’esempio di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, René González e Fernando González serve loro da ispirazione nella lotta per un mondo migliore.

Queste dichiarazioni coincidono nel tempo con la pretesa della giudice statunitense di porre in libertà sotto cauzione Luis Posada Carriles, autore confesso di simili sabotaggi contro Cuba.

A Posada Carriles viene attribuita, tra l’altro, l’organizzazione dell’attentato contro un aereo cubano nel 1976 con 73 persone a bordo e una serie di attentati esplosivi in alberghi dell’Avana nel 1997 con un saldo di un turista italiano morto.

I Cinque, come vengono chiamati tra i sostenitori della loro causa nel mondo, stanno scontando dure condanne in carceri statunitensi per aver sventato atti terroristici organizzati a Miami da gruppi dell’ultradestra anticubana.

Entrambi i giovani faranno parte della delegazone belga al 1º Incontro Internazionale di solidarietà con gli antiterroristi, convocato dall’Unione dei Giovani Comunisti (UJC) i giorni 29 e 30 di questo mese.

Hanno affermato di sviluppare nel loro paese un’ampia gamma di attività per informare i loro connazionali sulla storia della Rivoluzione cubana e sul processo realizzato contro questi uomini innocenti.

La settimana scorsa è stata organizzata la proiezione, all’Università libera di Bruxelles, del film "Missione contro il terrore", che denuncia le irregolarità commesse in questo caso.

Hanno anche riscosso fondi per la campagna internazionale a favore della loro liberazione con la partecipazione di più di un centinaio di persone.

Questi giovani hanno valutato l’esempio di Cuba nella resistenza contro l’imperialismo statunitense e nella costruzione di una società migliore.

La Gioventù del Partito del Lavoro del Belgio è uno dei 300 gruppi invitati dall’UJC all’evento giovanile, con l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica mondiale attorno a questo caso.

 

 

Uno sguardo diverso

alla lotta per i

 

 

10.4 RHC – Il libro "Paco Bernal Gil e i Cinque" che è una raccolta di lettere dei Cinque antiterroristi cubani reclusi ingiustamente negli USA e di disegni del pittore spagnolo, è stato presentato nella sede dell’ICAP, Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli.

"Grazie per appoggiare i miei Cinque amici" ha detto Paco, che soffre di sindrome di Down.

"L’iniziativa auspicata dall’Associazione di Solidarietà con Cuba "Camilo Cienfuegos", di Marina Alta, ad Alicante e dal municipio locale è sorta dagli scambi di lettere tra Paco e i Cinque e dalle letture di alcuni frammenti di quel che si scrivevano, dato che le persone che ascoltavano si commovevano notevolmente", ha detto Rosa Bernal Gil, sorella di Paco.

Questo libro è stato detto durante la presentazione alla quale hanno partecipato Enrique Román, vicepresidente del ICAP, María Eugenia Guerrero, sorella di Antonio, e Cándido González, padre di René, non vuole essere un’espressione d’eccellenza letteraria, non è letteratura, ma un’urgenza di comunicazione che vuole avvicinare a una causa per la quale ci dobbiamo mobilitare ponendo i nostri cuori e partendo da iniziative come questa.

Nel libro si legge anche una riflessione di Ricardo Alarcón, presidente del Parlamento.

María Eugenia ha ringraziato a nome dei familiari dei Cinque l’infinita solidarietà di tutti gli amici e ha detto che questo è stato uno dei temi di conversazione con suo fratello, durante la sua visita nella prigione di Florence, in Colorado.

"Lo stato d’animo di Tony è molto buono... è ingrassato ed è molto ottimista aspettando il ritorno a casa" ha commentato ancora.

 

 

Reclamano in Gran Bretagna

la liberazione dei

 

 

10.4 JR – Attivisti del Gruppo Rivoluzionario Comunista (RCG) e di Rock around the Blockade (RATB) hanno manifestato per le strade della Gran Bretagna per reclamare la libertà dei Cinque cubani antiterroristi reclusi negli Stati Uniti e per esigere il termine dell’occupazione illegale della baia di Guantánamo, occupata da una base militare nordamericana.

Queste proteste fanno parte di una serie di attività organizzate da RCG/RATB, per tre mesi, come risposta al richiamo di solidarietà con i Cinque fatto dalla Unione dei Giovani Comunisti di Cuba, UJC.

Le azioni britanniche a Glasgow, Newcastle, Manchester e Londra hanno coinciso con dimostrazioni simili a New York e Los Angeles e gli amici di RATB hanno detto a JR che la bandiera cubana, un simbolo della resistenza antimperialista, ha sventolato orgogliosa in tutto il paese, mentre migliaia di volantini venivano distribuiti per informare il pubblico britannico e i turisti di tutto il mondo sulla campagna internazionale per liberare i Cinque e sulle conquiste del socialismo cubano.

Centinaia di firme di sostegno sono state raccolte mentre si condannavano il blocco degli USA, il piano Bush e la complicità del governo della Gran Bretagna.

 

 

Reclamata la libertà dei

Eroi cubani in Uruguay

 

 

10.4 PL - I coordinatori nazionali della Centrale Sindacale dell’Uruguay Pit-Cnt hanno consegnato all’ambasciata degli Stati Uniti di Montevideo un documento che reclama la liberazione dei Cinque cubani prigionieri politici degli USA.

Il testo è stato presentato da Juan Castillo, Luis Puig e Fernando Pereira, ed è stato ricevuto dall’ambasciatore nordamericano, Frank E. Baxter, e dal Consiguiere per gli affari politici ed economici, Peter X. Harding, ha informato la stessa organizzazione operaia.

Antonio Guerrero (Miami,1958) Ingegnere in Costruzione; Fernando González (L’Avana, 1963), laureato nell’Istituto di Relazioni Internazionali, del Ministero degli Esteri di Cuba; Gerardo Hernández (L’Avana, 1965), anche lui laureato nel ISRI; Ramón Labañino (L’Avana, 1963), laureato in Economia nella Università dell’Avana, e René González (Chicago, 1956), pilota e istruttore di volo.

I Cinque hanno deciso anni fa di dedicare la propria vita alla lotta contro il terrorismo nella città di Miami, il centro principale dei piani di aggressione contro Cuba.

Un articolo pubblicato nel quotidiano belga De Morgen, afferma che "I Cinque cubani sono reclusi da più di otto anni. Il loro crimine è stato essersi infiltrati nella rete terrorista e anticubana di Miami".

Diversi media locali hanno sottolineato la richiesta consegnata alla sede diplomatica degli USA dai tre principali dirigenti sindacali dell’ Uruguay.

 

 

I sono Eroi dell’Umanità

Il 23 aprile si correrà una maratona contro il terrorismo in Venezuela

 

 

10.4 AIN – “Eroi dell’umanità”, cosi ha definito Carolina Contreras, coordinatrice  giovanile del movimento di solidarietà con Cuba in Venezuela, i Cinque cubani prigionieri politici dell’impero.  

La Contreras che fa parte del gruppo giunto con il primo volo di amicizia e solidarietà Bolívar-Martí, che ha visitato la provincia di Pinar del Río, ha segnalato il forte movimento esistente nel suo paese per reclamare  la Libertà di questi rivoluzionari antiterroristi.

“La loro libertà è una battaglia nostra e per questo in ogni tribuna e in qualsiasi luogo questo è un tema prioritario nei nostri interventi, come l’esigenza della consegna dei visti a Olga Salanueva e ad Adriana Pérez, alle quali il governo di Washington nega il diritto di visitare i propri mariti” ha dichiarato Carolina ed ha informato che in Venezuela il prossimo 23 aprile si effettuerà una maratona contro il terrorismo, in una manifestazione dove si denuncerà il noto criminale Luis Posada Carriles, autore del tremendo delitto avvenuto nel cielo di Barbados nell’ottobre del 1976, tra le sue tante ignobili azioni da delinquente.

La gioventù del Venezuela è molto diversa da quella di un decennio fa, poiché l’attuale generazione dibatte di politica, trasmette le sue esperienze ed è meglio preparata: grazie ai piani di studio che si sviluppano può assumere con sicurezza le responsabilità.  La gioventù è anche cosciente del ruolo che le corrisponde nel cammino per la costruzione di una società più giusta e in questo impegno sono trascendentali l’appoggio e l’esempio di Cuba, che ha saputo superare e vincere  il blocco e le avversità.

 

Giovani nigeriani reclamano la libertà

dei Eroi cubani antiterroristi

 

 

6.4 RHC – Una delegazione di giovani della Nigeria parteciperà al Primo Incontro Internazionale di Solidarietà con i Cinque patrioti antiterroristi reclusi negli Stati Uniti, ha informato una fonte diplomatica.

Elio Savón, ambasciatore di Cuba nella capitale nigeriana  Abuja, ha detto che una delegazione di questo paese africano  andrà all’Avana, rispondendo alla convocazione della UJC.

L’organizzazione giovanile cubana ha invitato 300 gruppi del mondo a partecipare a un incontro che si svolgerà alla fine di aprile nella capitale cubana, come parte della lotta per la liberazione dei Cinque.

Si tratta di creare un grande movimento mondiale di reclamo per la liberazione di Gerardo Hernández, Antonio Guerrero, Ramón Labañino, René González e Fernando González, condannati a pene assurdamente pesanti, per aver ostacolato  le azioni di terrorismo contro l’Isola.

L’ambasciatore cubano in Nigeria, ha segnalato che la delegazione di questo paese parteciperà inoltre alla manifestazione del 1º Maggio e sarà guidata dal Principe Ebunola Martins,  che lavora alla creazione di un Comitato per la liberazione dei Cinque patrioti antiterroristi cubani, ad Abuja.

Faranno parte della delegazione  Lydia Kaniang, Presidentessa della Organizzazione non Governativa  femminile Gender Action Team, che lavora  per la conquista  dell’uguaglianza della donna e Kudirat Adebowale, Direttore delle Operazioni dello stesso gruppo.

Inoltre andrà a Cuba per questo incontro internazionale di giovani, John Uyi Aivinhenyo Oduwa, vicepresidente della Chiesa Celestiale di Cristo per il Nord della Nigeria,  che ha più di 400 filiali in tutto il paese, in Europa, in Africa e negli Stati Uniti.

 

 

 

Barcellona e Siviglia solidali

con i antiterroristi cubani

 

 

3.3 PL – I cittadini di Barcellona e di Siviglia hanno reiteratola la loro solidarietà con i Cinque patrioti cubani antiterroristi ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti da più di otto anni, in due manifestazioni molto partecipate con la presenza delle mogli di due di loro Gerardo Hernández e René González.

Adriana Pérez, compagna di Gerardo, ha partecipato all’incontro di Siviglia e Olga Salanueva è stata a Hospitalet deLlobregat, una località che si trova vicino a Barcellona, con più di 250 000 abitanti.

L’organizzazione Denfensem de Hospitalet, che raggruppa 70 istituzioni con l’appoggio della piattaforma di solidarietà con Cuba, ha patrocinato l’incontro locale.

L’avvocato asturiano Raúl Martínez, specializzato nel processo giudiziario dei Cinque antiterroristi, ha spiegato dettagliatamente gli aspetti principali e le arbitrarietà del caso e Olga Salanueva ha fornito le ultime informazioni sulla situazione dei prigionieri ed ha denunciato nuovamente il governo degli Stati Uniti per il rifiuto reiterato di concedere i visti – di diritto - per visitare René e Gerardo.

Anche Adriana ha offerto spiegazioni sullo stesso tema a circa duecento persone convocate dal Coordinamento dell’Andalusia per la liberazione dei Cinque.

A Siviglia Adriana è stata intervistata da vari mezzi di comunicazione, tra i quali Canal Sur, la TV principale dell’Andalusia mentre a Barcellona TV 3, la principale della Catalogna e il quotidiano La Vanguardia ha fatto lo stesso con Olga.

 

 

Svizzera: la solidarietà con i

patrioti cubani reclusi negli  USA

 

 

27.3 RHC – Il presidente dell’Associazione di Amicizia Svizzera-Cuba, Samuel Wanitsch, ha affermato che questa organizzazione continuerà nel suo apporto di solidarietà con i Cinque Patrioti cubani reclusi nell’impero, sino all’ottenimento della loro liberazione.

Wanitsch ha detto che i governanti nordamericani sono amanti del potere e non della giustizia e per questo sono capaci di commettere crimini come quello realizzato contro i Cinque cubani, che sono  prigionieri politici ingiustamente reclusi.

La lotta a favore della causa di Antonio Guerrero, Fernando González, Gerardo Hernández, Ramón Labañino e René Gonzalez, dura da più di otto anni e la loro sola colpa è stata l’aver impedito la realizzazione di azioni di terrorismo organizzate dalla Florida contro l’Isola cubana.

“Noi lottiamo per la loro liberazione e gli USA saranno obbligati a rispettare i diritti umani dei Cinque e delle loro famiglie, alle quali si negano i visti per visitarli in carcere. È un grande onore stare qui con Adriana Pérez e Olga Salanueva, le mogli di Gerardo e René”, ha sottolineato, ricordando che l’organizzazione che lui presiede ha svolto numerose attività di solidarietà con questi prigionieri politici e, nonostante il blocco informativo dei grandi mezzi di comunicazione, i giornali di Nuestro Mundo, del Movimento Pacifista Svizzero e Adelante, del Partito del Lavoro della Svizzera, hanno pubblicato nelle loro pagine tutte le dichiarazioni dell’Associazione sul caso.

“Sono state distribuite informazioni in differenti lingue, includendo italiano e francese, nelle distinte regioni della Svizzera e manteniamo una pagina WEB con notizie in quattro lingue, attualizzando il più possibile. Inoltre operiamo in coordinamento con altre organizzazioni”.

L’Associazione ha inviato un reclamo all’ambasciatore degli USA in Svizzera, per chiedere l’immediato rilascio dei visti per i familiari dei Cinque cubani, per far sì che li possano visitare nelle prigioni.

“Stiamo chiedendo ai nostri affiliati, ha detto ancora, d’inviare migliaia di cartoline con questa richiesta, per riempire l’ufficio di questo ambasciatore”.

Wanitsch ha giudicato molto duramente l’atteggiamento dell’amministrazione nordamericana: “A questo governo non importano i diritti umani, interessa solo la guerra”, ha dichiarato.

 

 

Esigono a Montecristi la liberazione

dei eroi cubani

 

 

26.3 PL – Davanti alla modesta casa dove 112 anni fa José Martí e Máximo Gómez firmarono il Manifesto di Montecristi, centinaia di loro discendenti hanno chiesto la liberazione dei Cinque eroi cubani prigionieri negli Stati Uniti.

In questa tranquilla città del nord dominicano, situata a 270 Km dalla capitale Santo Domingo, è nuovamente risuonato l’appello alla lotta della Campagna di Solidarietà con Cuba, assieme ad un affettuoso messaggio di saluto al presidente Fidel Castro.

Il Manoscritto, redatto da Martí e sottoscritto da Gómez in qualità di generale in capo dell’Esercito Libertatore, spiegò al mondo la guerra necessaria iniziata a Cuba un mese prima (il 24 febbraio 1895) contro il colonialismo spagnolo.

Questo scenario dove si respira la storia e dove la semplicità e il patriottismo sembrano intrisi nelle centenarie assi della casa,  ha visto rivivere lo spirito della stessa lotta intrapresa nel 1895, che oggi viene combattuta sotto la bandiera della libertà per i cinque giovani combattenti contro il terrorismo tenuti prigionieri per aver difeso il loro popolo.

Dopo un processo-farsa a Miami, Questi cinque eroi sono incarcerati da 8 anni negli Stati Uniti per aver cercato di raccogliere informazioni allo scopo di impedire azioni di terrorismo contro il loro popolo orchestrate da quella nazione e sono stati condannati da un processo-farsa, ha spiegato Claudio Tabares.

Anche altri oratori come Iván Rodríguez, presidente della Campagna, hanno messo in risalto gli stessi concetti. Secondo Rodríguez questo anniversario del Manifesto di Montecristi ratifica la fratellanza storica tra i popoli delle due isole e la loro unità nelle attuali lotte.

Da 17 anni, ha ricordato, in questa data arrivano dalle diverse regioni del paese discendenti di Gómez ad offrire il loro sostegno ai figli di Martí, sotto la guida di Fidel Castro, al cuale hanno augurato con un’ovazione di recuperare la salute.

Una dimostrazione di questo internazionalismo l’hanno data gli studenti dell’istituto politecnico costruito da Cuba a Baní e l’haitiana Renée Agustin, laureatasi nella Scuola Latinoamericana di Medicina dell’Avana, che sta svolgendo il servizio sociale nel suo villaggio di Juana Méndez.

Anche la piccola Vanesa Disla, di 8 anni, che sembrava condannata a morte nella sua natale Dajabon per una cisti congenita al pancreas, ha chiesto la liberazione dei suoi “cinque zii” dopo essere tornata alla vita con un’operazione gratuita eseguita con successo all’Avana.

Alla fine dell’iniziativa, l’ambasciatore cubano Juan Astiasarán ha ringraziato per la volontà espressa dai presenti di difendere la Rivoluzione nella vicina isola con la stessa integrità di Gómez, che ha definito un esempio di combattente internazionalista.

 

 

L’Ordine degli Avvocati in Brasile

reclama la libertà per i
Il 9 aprile andrà in Brasile l’avvocato Roberto González

 

 

19.3 (PL) – Il presidente nazionale dell'Ordine degli Avvocati del Brasile (OAB), Cezar Britto, ha reiterato che questa entità continuerà a sostenere la causa dei Cinque patrioti cubani reclusi negli Stati Uniti.

Durante un incontro con l'ambasciatore cubano accreditato in Brasile, Pedro Núñez Mosquera, Britto ha dichiarato che l'OAB continuerà ad operare e stimolare le entità omologhe di altri paesi per diffondere le raccomandazioni fatte dal Gruppo sulle Detenzioni Arbitrarie, un’organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) che ha definito illegali le condanne inflitte ai Cinque cittadini cubani sequestrati negli Stati Uniti, nominati dal Parlamento dell'Isola "Eroi della Repubblica di Cuba".

Núñez Mosquera aveva già consegnato precedentemente all'OAB i documenti giuridici sull'illegalità di queste cinque detenzioni, con tutte le informazioni sul caso, completato con i dovuti aggiornamenti durante questo nuovo incontro.

L'ambasciatore aveva informato che i Cinque furono arrestati perchè si erano infiltrati nei gruppi nemici di Cuba radicati a Miami, con l’obiettivo di prevenire e ostacolare le azioni di terrorismo contro l’Isola

La città di Miami è considerata il principale centro d’organizzazione di aggressioni e attentati contro Cuba.

Núñez Mosquera ha annunciato la visita in Brasile, che avverrà il 9 aprile, del fratello di Fernando Gonzalez, l'avvocato Roberto González, che integra il gruppo degli avvocati difensori che segue il caso a Cuba e che presenterà alla OAB una relazione sulla situazione attuale dei Cinque reclusi e gli ultimi dettagli sull’andamento del processo, ha aggiunto il diplomatico.

 

 

Un incontro e un concerto a Madrid

per la liberazione dei

 

 

16.3 (PL) – Un incontro per la liberazione dei cinque combattenti contro il terrorismo cubani prigionieri negli Stati Uniti si è svolto nell’Ambasciata di Cuba a Madrid. Durante l’iniziativa è stato proiettato un film documentario e presentato un libro.

L’amore più grande, un documentario in DVD del realizzatore Leonardo Urrutia Segura, il cui copione è stato scritto da suo figlio Albert (autore anche del libro Cronaca di un silenzio), è stato presentato dal presidente della casa editrice IEPALA, Juan Carmelo García.

La pellicola si basa su interviste alle mogli e ai parenti più stretti di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, René González e Fernando González, i cinque giovani tenuti illegalmente prigionieri.

Non ci sono domande alle mogli, almeno nella forma classica, bensì letture di poesie e lettere dei prigionieri ai loro cari in differenti momenti degli otto anni già passati dietro le sbarre.

Madri e mogli, trattenendo a mala pena le lacrime dovute all’emozione repressa, spiegano i particolari e le eccezionali circostanze nelle quali è stata scritta ogni lettera ed ogni verso.

Gli autori hanno spiegato le motivazioni personali che li hanno portati ad associarsi a Mundo Latino per realizzare la bella produzione filmica e il libro che l’accompagna. Intanto García si è detto orgoglioso del fatto che l’istituzione che dirige abbia contribuito a far divenire realtà l’opera.

Il IEPALA è l’Istituto di Studi Politici dell’America Latina e dell’Africa, nato a Motevideo (Uruguay) nel lontano 1955. Tre anni dopo si trasferì in Spagna, dove venne legalizzato nel 1965.

L’evento è terminato con un concerto dell’autore ed interprete cubano Orlis Pineda, le cui canzoni a favore dei Cinque sono sempre presenti in tutti i suoi concerti in Spagna.

 

 

 

Giovani nord coreani reclamano

la libertà per i Patrioti cubani

 

 

16.3 (PL) – L'Unione delle Gioventù Socialiste Kim Il Sung, (UJSKIS), della Repubblica Democratica Popolare della Corea, ha reclamato la liberazione dei Cinque patrioti antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

“Esigiamo che gli Stati Uniti li mettano in libertà e li restituiscano immediatamente alla loro Patria”, segnala una lettera firmata dal Comitato Centrale delle UJSKIS.

Con questo gesto, l'organizzazione giovanile ha ratificato il suo sostegno alla causa di Fernando Gonzalez, René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero e Ramon Labañino, che si erano infiltrati nei gruppi terroristi di Miami per ostacolare i piani criminali organizzati contro Cuba dal territorio nordamericano.

Per questo sono stati condannati a pene smisurate che sommano in totale quattro ergastoli, più 74 anni di prigione, subendo moltissime violazioni dei loro diritti di prigionieri.

Una punizione addizionale viene imposta dal governo degli Stati Uniti, che ostacola le visite dei familiari e, in due casi, nega loro un incontro nelle prigioni con le loro mogli dal giorno dell’arresto avvenuto nel 1998.

Nella lettera  si definisce il governo nordamericano “Capo del terrorismo mondiale” e lo si accusa per gli intrighi e le  macchinazioni organizzate da quasi cinquantanni contro l'Isola.

I giovani hanno dichiarato la loro disposizione di lottare assieme ai cubani per sconfiggere le azioni di ingerenza e le aggressioni contro Cuba e inoltre hanno condannato l'egemonismo statunitense.

La lettera è stata presentata pubblicamente in una manifestazione che si è svolta  a Pyongyang, presieduta da Li Miong Won, Segretario Ideologico del Comitato Centrale dell'UJSKIS, e Kim Chon Ho, segretario dell'organizzazione nella capitale.

 

 

 

Cortei in diverse città del mondo

per la liberazione dei

 

 

9.3 - Il 17 e 18 marzo prossimi in città come Washington, San Francisco, Los Angeles, Seattle, Vancouver e in molte altre parti del mondo, migliaia di persone che sostengono la causa della liberazione dei Cinque Eroi cubani manifesteranno per esigere dall’amministrazione di George W. Bush la liberazione di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Fernando González, Antonio Guerrero e René González.

Leonard Weinglass, avvocato di Antonio, parlerà durante l’appuntamento per spiegare una volta di più al mondo l’ingiustizia alla quale sono sottoposti i Cinque.

L’atto andrà ad aggiungersi ad un altro grande corteo di fronte al Pentagono, del quale saranno protagonisti migliaia di studenti il prossimo 17 marzo, per esigere la fine immediata della guerra e dell’occupazione nordamericana in Iraq e Afganistan.

Chiederanno inoltre la fine dell’occupazione coloniale in Palestina, la chiusura dell’illegale Base Navale di Guantánamo, nonchè fondi per il lavoro, la casa, la salute e l’educazione e non per l’ingranaggio della guerra.

L’Unione Repubblicana della Gioventù Bielorussa ha espresso la sua protesta contro le ingiuste condanne alle quali sono sottoposti questi cubani, incarcerati nel paese dal quale i boss e i gruppi terroristici agiscono e promuovono azioni criminali contro il popolo cubano. I Cinque esercitarono solamente il diritto di proteggere il loro e gli altri popoli (tra i quali lo stesso popolo nordamericano) che sono stati vittime di azioni criminali contro il popolo cubano, sottolinea l’organizzazione giovanile.

Hanno anche condannato gli atti di terrorismo perpetrati contro Cuba, dove hanno perso la vita più di 3.500 cittadini cubani e di altre nazionalità ed hanno espresso il loro sostegno al diritto che ha il popolo dell’Isola ad agire per prevenire e difendersi da questi atti terroristici.

La Gioventù Bielorussa esige che i Cinque combattenti antiterroristi cubani vengano scagionati da tutte le imputazioni e false accuse e vengano messi immediatamente in libertà, conclude la dichiarazione.

 

 

Libertà immediata per i

• La reclamano migliaia di cileni

 

 

6.3 RHC – Migliaia di cileni hanno reclamato la liberta dei Cinque Patrioti cubani antiterroristi che stanno scontando abnormi pene negli USA da più di otto anni, ha affermato la coordinatrice cilena della solidarietà con Cuba, Sandra Rojas.

Nei tre concerti eseguiti dal cantautore cubano Silvio Rodríguez, sono state raccolte migliaia di firme per dimostrare la solidarietà con la causa di  René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Fernando González e Gerardo Hernández e con la Rivoluzione cubana, ha sottolineato  l’attivista cilena.

Sandra Rojas ha spiegato dettagliatamente il caso dei Cinque che difendevano solamente il loro popolo da azioni criminali e che, mentre questi Cinque patrioti sono reclusi ingiustamente, la Casa Bianca protegge il criminale terrorista Posada Carriles, responsabile di molti attentati contro Cuba e complice nell’assassinio dell’ex ministro degli esteri cileno, Orlando Letelier.

La dirigente cilena ha annunciato che durante i concerti di Silvio Rodríguez a Viña del Mar e Talca il prossimo 8 marzo le organizzazioni di solidarietà realizzeranno attività simili per poi consegnare le firme all’ambasciata degli Stati Uniti in Cile.

 

 

Solidarietà con i Eroi
cubani in Russia

 

 

1.3 RHC – Il movimento russo Venceremos ha organizzato una manifestazione di protesta di fronte all'ambasciata degli Stati Uniti a Mosca per esigere la liberazione dei Cinque antiterroristi cubani reclusi politici.

Gli striscioni portati da 50 attivisti – il totale di manifestanti autorizzati dalle autorità – e i messaggi lanciati dai megafoni hanno denunciato le irregolarità e gli arbitrii del processo nel quale sono stati condannati i Cinque a Miami, in Florida.

Oltre a condannare la politica aggressiva di Washington contro Cuba, i membri di Venceremos hanno reclamato la sospensione del trattamento crudele inflitto a René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e Antonio Guerrero il cui unico delitto è stato cercare d’ostacolare le azioni di terrorismo organizzate impunemente nel territorio nordamericano contro il popolo dell’Isola, si legge nel documento consegnato alla Missione di Washington. Per questo motivo i Cinque sono stati privati del diritto elementare di visita delle loro mogli e di altri parenti, denuncia il testo.

A Minsk, l'Unione Repubblicana della Gioventù Bielorussa ha pubblicato una dichiarazione nella quale esprime la sua solidarietà con i Cinque Patrioti cubani. La dichiarazione segnala che esercitarono il diritto di proteggere il loro paese e anche gli Stati Uniti, vittime delle azioni dei terroristi.

Nella lotta contro questo flagello, i Cinque non hanno mai commesso un solo atto di violenza, ma si sono limitati a cercare di evitare aggressioni contro i civili, sottolinea il comunicato.

L'Unione Repubblicana della Gioventù Bielorussa reclama che termini la doppia morale con cui Washington suddivide gli atti terroristici.

I giovani bielorussi hanno reclamato che i Cinque antiterroristi cubani siano liberati da tutte le false accuse e messi in libertà immediatamente e incondizionatamente, conclude il documento solidale.

 

 

La solidarietà dei bambini di Chernobil

27.2 - 48 bambini delle zone colpita dall’incidente di Chernobil sono partiti per Cuba portando con sé poesie, lettere e composizioni, con il proposito di rendere omaggio ai 5 Patrioti cubani ingiustamente detenuti nelle prigioni degli USA.

Questo gruppo che verrà beneficiato con il programma d’assistenza medica cubano, porta una mostra delle opere presentate dai piccoli della ex Repubblica sovietica per il concorso infantile "Difendendo la pace".

Con questo concorso internazionale, i bambini dell’Ucraina vogliono rendere omaggio a René González, Gerardo Hernández, Fernando González, Ramón Labañino e Antonio Guerrero, condannati per avere evitato azioni terroriste contro l’Isola, organizzate dal territorio statunitense.

 

 

Il movimento russo Vinceremo
si unisce alla campagna mondiale per la liberazione dei

22.2 RHC – Il movimento russo Vinceremo, che riunisce organizzazioni di sinistra, ha ratificato la sua solidarietà con Cuba e la campagna mondiale per la liberazione dei cinque cubani prigionieri negli Stati Uniti per aver lottato contro il terrorismo.

"Oggi più che mai capiamo le ragioni per le quali si rafforza il lavoro solidale con il popolo cubano e in difesa delle conquiste del socialismo", ha affermato Anatoli Lashin, leader di quest’aggregazione di partiti comunisti e di gioventù progressiste, in un incontro tra rappresentanti del movimento e funzionari dell’ambasciata di Cuba in Russia.

Ha ribadito che il sostegno alla campagna per la liberazione dei Cinque è l’impegno principale del gruppo e ha convocato per il 26 febbraio un concentramento sotto l’ambasciata USA a Mosca per commemorare la ripresa della guerra d’Indipendenza a Cuba, il 24 febbraio 1895.

In quest’occasione, ha puntualizzato Lashin, Vinceremo consegnerà nella sede diplomatica una nota indirizzata al governo americano per esigere la liberazione dei cinque cubani combattenti contro il terrorismo.

Rappresentanti di più di una ventina di organizzazioni sociali e politiche hanno firmato anche una nuova richiesta del coordinamento russo per la liberazione dei Cinque, inviata al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.

 

 

 

Intensificano andalusi campagna

pro libertà dei



19.2 - Il IV Incontro Andaluso di Solidarietà con Cuba ha deciso d'intensificare la campagna per la liberazione dei Cinque Eroi antiterroristi cubani ingiustamente carcerati negli USA e vincolarla al programma di omaggio per il 40°anniversario della morte del Che in Bolivia. La decisione é stata presa dopo un'analisi delle campagne promosse da questo foro.

L' incontro si celebra nella sede del Centro Operaio del municipio sivigliano di Coronil, nella regione dell'Andalusia, e vi hanno assistito 142 delegati di 12 organizzazioni solidali con Cuba e 18 località di questa autonomia.
Esteban Fernández, dirigente dell'Associazione di Amicizia Bartolomeo de las Casas, di Siviglia, ha presentato una relazione nella quale ha proposto di vincolare le attività per il 40° anniversario della caduta di Ernesto Guevara alla campagna per la libertà di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, Antonio Guerriero, René González e Fernando González.
Questi patrioti furono catturati nel settembre 1998 e sottoposti, a Miami, ad un processo politico che si concluse, nel 2001, con l'applicazione di ingiuste e pesanti pene detentive per delitti non commessi.
Con l'intento di evitare la realizzazione di atti terroristici contro il popolo di Cuba e di quello degli Stati uniti, questi Eroi si erano infiltrati in gruppi estremisti che operano, col consenso di Washington, nel Sud della penisola della Florida.
Fernández ha argomentato che I Cinque sono un esempio del pensiero rivoluzionario del Che e del suo ideale d'uomo nuovo, per cui é assolutamente coerente vincolare l'efemeride con la campagna per la loro liberazione.
Un'altra delle proposte che ha ottenuto l'approvazione dei delegati é stata quella di realizzare giornate locali che servano da base ad atti centrali a livello della comunità andalusa in province selezionate.

 

 

Gli universitari russi esprimono a

Mosca la loro solidarietà con i

 

15.2 RHC – Studenti e professori dell’Istituto Statale di Russia Alexander Puchkin hanno espresso la loro solidarietà con i cinque combattenti cubani contro il terrorismo ingiustamente prigionieri negli USA.

Il rettore di questa istituzione universitaria, Yuri Projorof, ha affermato che la sua generazione è legata all’epopea del popolo di Cuba nella sua lotta per la libertà e che ha visto nascere e consolidarsi un’amicizia indistruttibile tra le due nazioni.

L’ambasciatore de L’Avana a Mosca, Jorge Martí (che ha offerto una conferenza sul tema), ha affermato che l’unica colpa di René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández e Fernando González è quella di aver messo a rischio le loro vite per difendere l’indipendenza del loro paese.

Il diplomatico cubano ha anche annunciato che le organizzazioni studentesche dell’Isola invitano a concludere la giornata di solidarietà con i Cinque i giorni 29 e 30 aprile, con un incontro internazionale che si svolgerà nella capitale cubana.

 

La causa dei: solidarietà in Ucraina

 

 

12.2 PL – Attivisti dell’Ucraina hanno distribuito centinaia di volantini tra gli operai della fabbrica Arsenal, situata nella piazza con lo stesso nome, nella capitale del paese in una manifestazione di solidarietà con i Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti.

I membri del Comitato Ucraino per la Liberazione dei Cinque, come sono noti questi antiterroristi in tutto il mondo, si sono recati nella piazza e all’entrata degli operai hanno distribuito i volantini con le spiegazioni sulle motivazioni per cui Antonio Guerrero, René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Fernando Gonzalez e Ramon Labañino sono stati condannati ad abnormi pene in un processo manipolato e pieno di numerosissime irregolarità, che si è svolto a Miami, in Florida.

12 associazioni di differenti regioni del paese europeo si sono unite nel Comitato Nazionale Ucraino per la Liberazione dei Cinque che ha organizzato l'azione come parte della Giornata Internazionale Giovanile iniziata il 10 gennaio, sostegno della campagna per la scarcerazione di questi combattenti contro il terrorismo.

Parallelamente, l'organizzazione dell’Ucraina ha fatto un appello a tutte le forze progressiste del mondo chiedendo che si raddoppino le azioni per rompere il silenzio che il governo degli Stati Uniti impone all'opinione pubblica su questo caso.

Il testo diffuso ratifica che l'esigenza di libertà per i Cinque continuerà fino a quando  saranno scarcerati e ritorneranno nella loro Isola.

Nel documento si ricorda l'invito delle organizzazioni giovanili cubane a concludere la Giornata, nei giorni 29 e 30 aprile, con l’Incontro Internazionale di Solidarietà all'Avana. Ricca di tradizioni per le lotte operaie, la fabbrica Arsenal si trova in uno dei quartieri più centrali di Kiev, dove cominciarono le lotte per il potere dei soviet in Ucraina nel 1917.

Come hanno comunicato gli organizzatori dell'atto solidale, i suoi lavoratori hanno accolto  con forte interesse le informazioni ricevute.

 

I giovani del Vietnam reclamano l’immediata liberazione dei

 

 

12.2 AIN – I giovani del Vietnam hanno ratificato il loro appoggio alla causa dei Cinque e alla lotta per la liberazione di questi antiterroristi cubani prigionieri politici negli USA, durante un incontro d’amicizia e solidarietà con Cuba che si è svolto ad Hanoi.

Auspicata dalla Unione dei Giovani Comunisti Ho Chi Minh, la manifestazione si è svolta nella Scuola Nazionale della Gioventù nella capitale del Vietnam, presieduta da Lam Phuong Thanh, segretaria del Comitato Centrale di questa organizzazione, ha segnalato  il sito web di Prensa Latina.

Nella riunione, l’ambasciatore cubano in Vietnam, Jesús Aise, ha riassunto le lotte rivoluzionarie nell’Isola nelle quali, ha detto, i giovani hanno sempre giocato un ruolo di estrema importanza ed ha ricordato che proprio Fidel Castro, molto giovane, era già coinvolto nelle gesta per la definitiva liberazione di Cuba e molti altri come lui si sommarono per realizzare il trionfo della Rivoluzione, nel 1959.

Egli ha sottolineato la necessità di esigere la liberazione dei Cinque patrioti reclusi ingiustamente negli USA per aver combattuto le azioni di terrorismo organizzate dai gruppi controrivoluzionari della Florida.

Proprio per mantenere il popolo cubano in salvo da queste azioni criminali, i Cinque si sono infiltrati nei gruppi terroristi di Miami, ma nonostante il loro operato patriottico sono stati detenuti dalle autorità degli USA, accusati di spionaggio e condannati in un processo politico manipolato, nel quale la Procura Federale non ha mai potuto dimostrare prove che giustificassero le abnormi condanne inflitte.

L’ambasciatore cubano in Vietnam ha detto che i Cinque lottando contro il terrorismo hanno difeso Cuba e anche gli stessi cittadini nordamericani.

Rispondendo alle molte domande dei giovani presenti l’ambasciatore cubano ha informato che il Presidente di Cuba, Fidel Castro, è in netta e positiva convalescenza.

I partecipanti si sono interessati anche alle relazioni tra gli USA e Cuba, alle loro prospettive, alla vita e ai costumi dei giovani cubani, ai loro interessi  a aspirazioni.

 

Un’opera teatrale sui
presentata a Coimbra

 

 

5.2 - I quotidiani “O Primeiro de Janeiro” e “Avante” del Portogallo hanno segnalato nelle sezioni specializzate, l’opera teatrale “Soli a Miami”, che evoca i Cinque patrioti cubani antiterroristi reclusi ingiustamente negli Stati Uniti.

O Primeiro de Janeiro, segnala che si tratta di una storia reale portata sulla scena e al pubblico dal Teatro in Movimento.

Alante, segnala a sua volta che l’opera verrà posta in scena in vari paesi.

“Soli a Miami”  è il titolo dell’opera che narra la storia vera di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Fernando González e Antonio Guerrero, reclusi ingiustamente da otto anni negli USA.

L’opera è di Leandro Vale, direttore artistico del Teatro in Movimento, attore, scenografo e drammaturgo, che ha detto che l’obiettivo è presentare al pubblico del Portogallo la verità su una causa troppo poco divulgata nel paese.

Vale ha spiegato d’aver tentato d’essere il più fedele possibile alla trasposizione del processo politico e d’aver cercato di far conoscere un poco la storia di Cuba, perchè purtroppo molte persone non la conoscono.

La compagnia ha previsto 60 rappresentazioni sino all’agosto prossimo in vari festivals di teatro e soprattutto nel Festival del Teatro dell’Avana in settembre. L’opera è stata presentata per la prima volta domenica 28 gennaio nell’Auditorio IPJ, a Coimbra, in coincidenza con il 154º natalizio di José Martí, l’Eroe nazionale di Cuba e grande ispiratore della Rivoluzione guidata da Fidel Castro.

 

Premiati i Eroi nella Repubblica Dominicana

5.2 - L'Ufficio dell'Alto Delegato e la Commissione Nazionale per i Diritti Umani della Repubblica Dominicana hanno assegnato il  Premio Supremo ai Cinque Eroi cubani ingiustamente reclusi negli Stati Uniti, per aver combattuto il terrorismo.

Nella cerimonia annuale nella quale si riconosce l’operato di famose personalità che hanno vissuto difendendo gli interessi popolari, il presidente della Commissione, Manuel Maria Mercedes, ha consegnato all'ambasciatore cubano, Juan Astiasaran, una Targa destinata ai Cinque Eroi cubani perchè sono “un esempio di prodezza, patriottismo e impegno in difesa dei diritti umani”.

Antonio Guerrero, Gerardo Hernandez, Rene Gonzalez, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez si erano infiltrati a Miami, tra i gruppi dell'estrema destra che per più di 45 anni hanno organizzato e commesso sordide azioni terroriste contro il popolo cubano, provocando migliaia di morti e mutilati e ingenti danni materiali.

 

 

Asturie: manifestazione per i a Oviedo
 

 

12.1 - La libertà dei Cinque combattenti cubani antiterroristi arbitrariamente sequestrati negli USA è stata reclamata in una manifestazione pubblica realizzata a Oviedo, nelle Asturie, alla quale hanno partecipato molte persone amiche e solidali con Cuba.

Durante l’incontro i dirigenti del Comitato Asturiano contro il Blocco, Ernesto Quintero e Salvador Fuentes, hanno spiegato le azioni eseguite  a favore della causa di Gerardo Hernández, Ramón Labañino, René González, Antonio Guerrero e Fernando González, conosciuti  come i Cinque.

Poi l’avvocato Raúl Martínez Turrero, specializzato nel caso, ha dettagliato la storia del processo manipolato, dalla detenzione dei Cinque Patrioti avvenuta nel settembre del 1998 sino ad oggi, denunciando il carattere politico che ha caratterizzato il processo sin dall’inizio e le molte irregolarità commesse che hanno violato l’ordinamento giuridico degli Stati Uniti e quello internazionale.

Martinez ha ricordato  il diritto di Cuba di difendere la propria sovranità e di proteggere il suo popolo dalle pratiche terroriste organizzate dall’estrema destra reazionaria di Miami, con la complicità delle autorità degli USA. L’avvocato ha anche denunciato la falsa moralità dimostrata dal governo di Bush che, mentre bombarda interi popoli con il pretesto della lotta contro il terrorismo, accoglie e protegge nel suo stesso territorio criminali assassini come Luis Posada Carriles.

Il giovane professionista ha chiesto ai partecipanti alla manifestazione di fare uno sforzo per estendere al massimo la conoscenza del caso dei Cinque ed ha incitato a lottare per la loro libertà, che significa anche lottare contro un arretramento generale dei diritti fondamentali e le libertà pubbliche.

Il Comitato Asturiano ha annunciato durante la manifestazione la sua volontà di continuare a lottare per la libertà dei Cinque, anche se l’amministrazione di Bush ritarda in maniera assurda e volontariamente il processo giudiziario indebitamente.

 

 

 

Panama: reclamata la loro libertà

      

 

8.1 - Antonio Guerrero, figlio di uno dei Cinque antiterroristi cubani detenuti negli Stati Uniti, ha denunciato a Città di Panama le numerose violazioni avvenute nel processo che si svolse a Miami contro suo padre e i suoi compagni di lotta.

“Il processo è stato manipolato e falsato con le pressioni della mafia anticubana e la complicità delle autorità nordamericane”, ha dichiarato Guerrero a Prensa Latina, sottolineando che i Cinque, come sono chiamati nelle campagne mondiali per la loro scarcerazione, hanno dedicato gran parte della loro vita a combattere il terrorismo, impedendo la realizzazione di azioni terroriste contro l’Isola, organizzate in territorio statunitense.

Egli ha ricordato che tre giudici della Corte d’Appello di Atlanta avevano annullato il processo realizzato a Miami, per le sue innumerevoli irregolarità, stabilendo che si doveva fare un nuovo processo lontano da Miami. 

“Stiamo combattendo per la libertà dei Cinque, che sono uomini semplici e cortesi, con forti principi umani e rivoluzionari”, ha detto il giovane Guerrero, ringraziando la solidarietà mondiale per questa lunga lotta che si sta combattendo da 8 anni, dopo le ingiuste condanne e i loro lungo sequestro”.

Antonio ha anche denunciato le numerose violazioni commesse da Washington contro i familiari dei Cinque e soprattutto la mancata concessione dei visti, impedendo così  le visite ai detenuti,  come esigono le leggi internazionali.

“Dovrebbero concederci i visti per le visite sino a tre volte l'anno, ma sino ad oggi abbiamo avuto al massimo un permesso di visita all’anno – e non tutti i parenti – e abbiamo aspettato l'autorizzazione persino per 12 mesi”, ha detto.

“Dopo molti mesi, mia nonna Mirta Rodríguez, è stata  cancellata dall’elenco dei visitanti per mio padre, nel giorno della festa della mamma, dagli stessi funzionari della prigione” ha ricordato amaramente.

Il figlio di Antonio Guerrero ha spiegato che i nuovi cambiamenti promossi dalle autorità nordamericane provocheranno maggiori restrizioni ed ha raccontato d’avere appena visitato suo padre, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza nello stato del Colorado.  

“L’ho incontrato ottimista e allegro” ha commentato.

René González, Gerardo Fernández, Antonio Guerrero, Fernando González e Ramón Labañino devono scontare condanne che vanno da 15 anni di prigione  ad un doppio ergastolo, perchè si sono infiltrati nei gruppi terroristici radicati a Miami per ostacolare le azioni criminali.

 

La solidarietà russa con i antiterroristi
• Manifestazione davanti all’ambasciata USA di Mosca

4.1 - Membri di organizzazioni progressiste russe hanno reclamato di fronte all’ambasciata degli USA a Mosca la liberazione immediata dei Cinque patrioti cubani sequestrati negli Stati Uniti, per aver impedito l’esecuzione di azioni terroriste contro Cuba.

Per più di due ore i membri di 15 gruppi politici e di movimenti sociali della sinistra russa hanno gridato slogan di solidarietà con i Cinque, come sono noti nel mondo, per esigere la loro scarcerazione.

PL ha avuto accesso a a un documento letto e distribuito durante la manifestazione che ha condannato le ingiuste sentenze inflitte, dopo un processo politico e manipolato, a René González, Ramón Labañino, Antonio Guerrero, Gerardo Hernández y Fernando González.

Questi cinque patrioti hanno solamente difeso l’indipendenza del proprio paese sottoposto da quasi cinquantanni a un blocco economico, commerciale e finanziario, oltre che dai tentativi reiterati di uccidere i dirigenti della Rivoluzione, segnala il testo diffuso.

I 5 sono prigionieri politici che non hanno mai commesso azioni illegali contro gli Stati Uniti o contro il loro popolo, poiché i loro sforzi erano concentrati nella prevenzione delle azioni terroriste contro l’Isola.

La loro lotta fa parte della battaglia contro il terrorismo internazionale, sottolinea la denuncia, che chiarisce come, grazie ai dati apportati dai Cinque, il governo di Cuba aveva avvisato quello degli Stati Uniti sui piani criminali organizzati nello stesso territorio dell’Unione.

I Cinque però rimangono sequestrati da più di otto anni nelle prigioni di alta sicurezza; sono stati isolati per periodi lunghissimi in celle di punizione senza motivazioni e sono stati utilizzati contro di loro, inutilmente, tutti i metodi e le pressioni per piegarli.

Si tratta di un caso di violazioni evidenti di tutti i diritti umani, contro queste persone e i cittadini russi si preoccupano del loro destino e della loro vita, hanno sottolineato gli attivisti del Comitato Russo per la Liberazione dei Cinque.(PL)