TERRORISTI IN LIBERTA',

 ANTITERRORISTI IN PRIGIONE?

E’ possibile tutto ciò…? Con Bush,tutto è possibile!

 

 

 

 

14 marzo'07 - M.Collon,V.Stojilkovic comedonchisciotte.org


1. E’ possibile che gli Stati Uniti proteggano gli autori di un attentato contro un aereo?
Si.


Il 6 ottobre 1976, Orlando Bosch e Luis Posada Carriles hanno ammazzato 73 civili innocenti, tra i quali la squadra di scherma cubana, facendo esplodere un D-C 8 cubano in pieno volo.
Perfino il Dipartimento di Giustizia degli USA ha giudicato Bosch «implicato negli attentati terroristici all’estero».
Nemmeno Bush padre gli ha concesso un permesso di soggiorno negli USA.
Posada Carriles, impiegato della CIA, si è pubblicamente vantato di essere anche responsabile di molteplici attentati compiuti all’Avana tra luglio e settembre ’97.
Attualmente, egli se ne va in giro per gli USA, protetto dalle autorità statunitensi, e non rischia alcun processo.
Washington rifiuta di estradarlo in Venezuela che vuole portarlo in giudizio da molto tempo per i suoi atti di terrorismo.

 

2. E’ possibile che gli USA non facciano nulla contro gruppi terroristici che operano partendo dal loro territorio?

Si.


Organizzazioni armate cubane esiliate a Miami hanno perpetrato, e ancora preparano, atti con l’intento di seminare il terrore a Cuba. All’inizio degli anni ‘90, quando il paese compiva sforzi per sviluppare il turismo, questi gruppi hanno lanciato una vasta campagna di attentati per dissuadere i turisti ad andare nell’isola. Un italiano, Fabio di Celmo, è stato ucciso, altre decine sono stati feriti. Dopo 40 anni, il terrorismo anti-cubano ha ucciso più di 3.000 persone. Le proteste e il modo di procedere di Cuba non hanno portato a nulla. Washington continua a tollerare ed a proteggere le attività di questi gruppi.

3. E’ possibile che gli Stati Uniti imprigionino non i terroristi, ma coloro che tentano di impedire gli attentati?

Si.


Gerardo Hernandez, Antonio Guerro, Ramon Labanino, Fernando Gonzalez e René Gonzalez sono stati arrestati il 12 settembre ‘98 a Miami (Florida). Erano stati incaricati di infiltrarsi fra i terroristi anticastristi per segnalare eventuali preparativi di attentati. Essi non avevano la missione di spiare gli USA, ma di sorvegliare i criminali ed informare L’Avana dei loro progetti. Quando le loro prove sono state fornite all’FBI, non sono stati arrestati i terroristi ma coloro che li avevano denunciati! Accusati di spionaggio e di voler «distruggere gli Stati Uniti» e condannati, complessivamente, a quattro detenzioni a vita, oltre a 75 anni di prigione. Benché alcuni alti ufficiali delle forze armate e dei servizi segreti abbiano testimoniato che essi non avevano avuto alcun ruolo in attività di spionaggio, essi sono stati separati e rinchiusi in carceri di massima sicurezza.

4. E’ possibile che l’amministrazione Bush manipoli i tribunali incaricati dell’affare?

Si.


Per impedire un processo equo la vicenda è stata giudicata a Miami a dispetto dell’isteria che regna in quella città (mentre a sportivi ed artisti cubani è vietato esibirsi). Lo stesso procuratore di Miami ha riconosciuto che era impossibile garantire ai Cinque un processo corretto. Per tale ragione, nell’agosto 2005 la Corte d'Appello di Atlanta ha annullato la sentenza e ordinato un nuovo processo. Fatto rarissimo, il ministro della Giustizia di Bush è andato lui stesso in appello ed ha fatto cassare quella decisione. La battaglia giuridica prosegue...

5. E’ possibile che gli Stati Uniti beffino il diritto penitenziario ed il diritto internazionale rifiutando le visite alle mogli e ai figli dei prigionieri?

Si.


Da otto anni le autorità vietano ad Adriana Perez di vedere suo marito Gerardo. Olga Salanueva non può entrare negli USA dal 2002. In effetti ella è stata vittima di un ricatto illegale: è stata espulsa nel tentativo di obbligare il marito a confessare. La piccola Yvette Gonzalez (8 anni) da sette anni non riesce a vedere suo padre. Una forma di tortura morale particolarmente ignobile.

6. E’ possibile che gli Stati Uniti gettino nella spazzatura le proteste dell’ONU e di Amnesty International?

Si.


Nel maggio 2005 la Commissione internazionale detenzioni arbitrarie dell'ONU ha giudicato la detenzione dei Cinque arbitraria, illegale e contraria alle convenzioni internazionali ONU. Amnesty ha denunciato la violazione del diritto di visita così come ritiene sospetto il carattere delle condanne. Harold Pinter, premio Nobel per la Letteratura, e 110 parlamentari britannici hanno reclamato il rispetto del diritto di visita. Il consiglio Nazionale delle chiese cristiane degli Usa ha scritto alla signora Rice per domandare il rispetto di visita almeno per ragioni umanitarie. Tutte queste proteste sono finite nell’immondizia.

 

7. E’ possibile per noi fare qualcosa affinché Gerardo, René, Ramon, Fernando e Antonio ritornino alle loro famiglie?

Si.


I governanti europei, alleati di Washington, tacciono davanti a questi crimini quando pretendono di lottare contro il terrorismo e per i diritti democratici. I media europei non ne parlano molto. Ora, si tratta del diritto di ogni paese al mondo di difendersi contro tutti i terrorismi ivi compreso quello finanziato o protetto dagli Stati Uniti. Noi ci appelliamo a tutti voi per segnalare la petizione presentata su:
http://www.freeforfive.org/home3/euro_camp/index.php?lang=fr e ad interpellare i media affinché ne parlino. Noi non accettiamo l’arbitrato di Bush che protegge i terroristi e mette nelle carceri coloro che tentano di impedire gli attentati!

 

 

Due brevi interviste video di Adriana, moglie di Gerardo, ed Irma, mamma di René, consultando

 http://www.michelcollon.info/multimedia.php.

Fonte:www.mondialisation.ca/


Link:http://www.mondialisation.ca/index.php?context=viewArticle&code=

COL20061127&articleId=3985


Traduzione per comedonchisciotte.org a cura di M.V. Gazzola