27 agosto 2007 - www.radiocittaperta.it (MISNA)

 

 

Aiuti all'America Latina:

Caracas supera Washington

 


Ammontano a 8,8 miliardi di dollari, secondo un computo del quotidiano venezuelano ‘El Universal’, gli aiuti stanziati nel 2007 dal governo di Caracas, tra donazioni, finanziamenti e contributi energetici, ai paesi latinoamericani e caraibici; un sostegno economico che supera nettamente quello offerto dalla Casa Bianca (3 miliardi quelli relativi al 2005, sempre secondo i calcoli di ‘El Universal’, basati “sulle più recenti cifre disponibili a Washington”).

 

“I lavoratori brasiliani hanno recuperato i loro impieghi, i contadini nicaraguensi hanno crediti preferenziali e i sindaci boliviani possono offrire nuovi servizi sanitari” evidenzia il giornale, “grazie ai profitti petroliferi” di cui dispone il paese.

 

Ma gli aiuti di Caracas, che hanno varcato da tempo il sub-continente raggiungendo, tra gli altri, la Bielorussia e la Gran Bretagna, “superano anche gli impegni assunti recentemente a livello regionale dalla Banca Mondiale e dalla Banca latinoamericana di sviluppo (Bid).

 

Ognuno dei due organismi ha concesso crediti, nel 2006, pari a 6 miliardi di dollari, ma la loro influenza è scesa nei paesi beneficiati man mano che questi hanno rimborsato i prestiti” sostiene ancora il quotidiano; quelli accordati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), aggiunge, “sono scesi dai 49 miliardi di dollari del 2006 ad appena 649 milioni di dollari quest’anno, principalmente grazie a prestiti anticipati, alcuni finanziati da Chávez”.

 

“In America Latina dobbiamo unirci di più per portare avanti un solo progetto, prima di tutto per complementare le nostre risorse potenziali, invece di arrivare ad accordi di libero mercato con USA, Unione Europea o con altri ancora” ha detto ieri Chávez nella sua trasmissione ‘Aló presidente’ rivolgendosi ai colleghi della regione.

 

È stata promossa peraltro proprio da Chávez e dal suo omologo argentino Néstor Kirchner l’idea di un Banco del Sur (Banca del Sud), un'iniziativa con cui i governi venezuelano e argentino si prefiggono di costituire il primo nucleo di una sorta di FMI latinoamericano che potrebbe funzionare già a metà di quest'anno anno, con un capitale iniziale di 7 miliardi di dollari versati da Venezuela, Argentina, Ecuador e Bolivia.