15 ottobre 2007 - www.granma.cu (PL)

 

 

Gasdotto

l'integrazione


 

Il tratto del Gasdotto Transoceanico, inaugurato oggi dai presidenti Hugo Chavez (Venezuela), Alvaro Uribe (Colombia) e Rafael Correa (Ecuador), costituisce uno strumento importante per l'integrazione energetica sud-americana.

 

L'opera, terminata con un investimento superiore ai 460 milioni di dollari, si estende per 224,4 chilometri con tubature di 26 pollici di diametro che vanno dal campo con gas Ballenas fino alla città da Maracaibo.

 

Di questa lunghezza 88,5 chilometri si localizzano in territorio colombiano mentre i 135,9 chilometri restanti sono in Venezuela e di loro 23 chilometri sono di un tratto lacustre.

 

Nel territorio di questo paese si ubicheranno 10 stazioni, di loro quattro terminali (Bajo Grande, Rafael Urdaneta, Ramon Laguna e Majayura) e sei di sezionamento (El Cerro, Rio Limon, Siloé, Tulé, La Concepcion e Los Cortijos).

 

Da parte sua, la Colombia avrà la stazione terminale Ballenas e tre di sezionamento (Marauasahu, Cuatro Vías e Charapilla).

 

Nei primi tre anni si trasporteranno fino a 150 milioni di piedi cubici di gas verso il Venezuela, mentre posteriormente si invertirà il flusso di combustibile con circa 200 milioni di piedi cubici diretti al mercato colombiano.

 

Le prospettive a medio termine mirano, inoltre, al prolungamento del dotto verso altri destini, perché conta con una capacità potenziale che arriva a 500 milioni di piedi cubici giornalieri.

 

Inoltre, i diversi progetti di prospezione e sfruttamento di gas in Venezuela collocheranno il paese con le quantità sufficienti per garantire le operazioni dell'opera.

 

Attualmente, questa nazione dispone di riserve provate di 180 miliardi di piedi cubici dell'energetico.