3 luglio 2007 -  www.granma.cu (PL)

 

I capi di Governo dei Caraibi valutano

le sfide del CARICOM

 

 

I dibattiti sul consolidamento ed il progresso della comunità caraibica mobilitano oggi, martedì 3 luglio, i capi di Governo dell’area, riuniti per il terzo giorno consecutivo nelle Barbados come parte del loro Vertice annuale.

 

Adesso che una dozzina di Stati caraibici si sono riuniti in un mercato comune, l’attenzione è diretta a terminare gli aggiustamenti che permetteranno di creare il Mercato e l’Economia Unici (MEUC) nel 2008.

Il mercato comune agevolerà all’inizio il movimento delle merci, servizi e categorie d’impiego. Poi si farà carico dei programmi di sviluppo per i membri meno favoriti.

 

Il 28º Vertice della Comunità dei Caraibi (CARICOM) favorirà il cammino verso gli obiettivi immediati: approfondimento della cooperazione funzionale, salute, agricoltura, sicurezza, trasporti, commercio estero e Vertice Regionale sulle Malattie Non Contagiose.

 

Il primo ministro delle Barbados Owen Arthur, assumendo la presidenza della CARICOM, ha anticipato che nei prossimi 18 mesi il blocco cercherà un nuovo codice degli investimenti, accordi di servizi e l’estensione del libero movimento delle persone.

 

Ha spiegato che gli sforzi per riattivare l’agricoltura saranno guidati da una proposta d’integrazione sostenuta dal presidente della Guyana, Bharrat Jagdeo.

 

Tutti i progetti del MEUC sono ideati per rendere la regione più competitiva nell’ambiente globale, ha spiegato Arthur di fronte a circa 300 partecipanti, affermando che "l’integrazione è una necessità storica".

 

Il proposito, ha detto, è quello di permettere alle economie caraibiche di procurarsi da sole un mercato più rapido e ampio e di essere preparate a contrattare entità extra-regionali.

 

Le disposizioni del MEUC riconoscono anche le differenze nel livello di sviluppo degli Stati e contano su un programma d’azione differenziata per appoggiare le regioni ed i settori svantaggiati.

 

Il processo di formazione ha implicato la cancellazione di più di 400 restrizioni che frenavano il movimento di capitali, la fornitura di servizi, la creazione d’imprese e la libera circolazione