23 gennaio 2007 -  www.granma.cu (RHC)

 

 

MERCOSUR per l’approfondimento

dell’integrazione latino-americana

• Soddisfazione  per il prossimo ingresso della Bolivia

 

 

 

I presidenti dei paesi del MERCOSUR hanno terminato il Vertice a Río de Janeiro con una dichiarazione congiunta nella quale si impegnano ad approfondire l’integrazione per lo sviluppo sociale ed economico ed hanno sostenuto che l’ingresso del Venezuela rafforzerà il blocco.

 

Il documento firmato da Néstor Kirchner (Argentina), Luiz Inacio Lula da Silva (Brasil), Nicanor Duarte (Paraguay), Tabaré Vázquez (Uruguay) e Hugo Chávez (Venezuela) riafferma l’intenzione di realizzare  "nel più breve tempo possibile" i compiti  assegnati al gruppo di lavoro installato per realizzare la piena incorporazione del Venezuela, ha reso noto AFP.

 

Inoltre è stata espressa una grande soddisfazione per l’annuncio della Bolivia di voler entrare nel MERCOSUR, come membro pieno e per la creazione di un gruppo di lavoro che studierà la cosa.

 

È stata manifestata l’intenzione d’avanzare nel vincolo già esistente con il Cile, associato commerciale, oltre che con Ecuador, Perù e Colombia, in vista del consolidamento della Comunità Sudamericana delle Nazioni, CSN.

 

Nel XXXI Vertice del blocco, il presidente Chávez ha esposto le proposte del suo paese per avanzare verso la complementazione economica e sociale ed ha menzionato l’iniziativa del canale multinazionale TELESUR, invitando i membri del MERCOSUR a sommarsi a questo progetto.

 

Egli ha segnalato l’attivazione di progetti come il gasdotto del sud e le imprese vincolate alla prospezione e allo sfruttamento del petrolio ed ha reiterato la proposta di creare un  Banco del Sud, un’èntità alla quale il Venezuela apporterà circa 4.000 milioni di dollari.

 

 

La strategia del Venezuela sostiene

l'indipendenza finanziaria

 

 

La strategia d’integrazione nell’America del Sud, indirizzata a creare meccanismi commerciali con un profondo contenuto sociale, trova oggi in proposte come la Banca del Sud e la moneta unica il cammino verso l’indipendenza finanziaria.

 

Strutture come il MERCOSUR (Mercato Comune del Sud), insieme alle imprese energetiche PetroCaribe, PetroSur e PetroAndina creano una piattaforma verso l’integrazione che richiede di un sostegno in materia di finanze per garantire il processo.

 

Proprio in questa direzione sta l’iniziativa della Banca del Sud, proposta venezuelana che cerca la creazione di un organismo indipendente dagli organismi creditizi tradizionali come il Fondo monetario internazionale (Fmi), e la Banca mondiale (Bm).

 

Dopo il disegno di uno schema di questo tipo, hanno indicato gli analisti, occorre avere un’istituzione capace di trasferire al Sud una parte delle riserve monetarie dei paesi in sviluppo.

 

Secondo il presidente venezuelano, Hugo Chávez, una banca di questo tipo è una misura logica perchè le riserve internazionali latinoamericane si trovano nel Nord.

 

Gli esperti considerano che la Banca del Sud sosterrebbe anche la creazione di un mercato di capitali, materie prime, minerali e un fondo di riserva nella prospettiva di risolvere gli squilibri economici.

L’idea, hanno aggiunto, è approfittare della capacità di risparmio regionale per creare condizioni per finanziare progetti vitali nel processo d’integrazione del subcontinente.

 

Nella sua più recente dichiarazione sul tema, Chávez ha indicato che il Venezuela sarebbe disposto a depositare nella Banca del Sud almeno il 10% delle sue riserve internazionali, calcolate in circa 37 miliardi di dollari alla fine del 2006.

 

Se le altre nazioni faranno altrettanto, ha aggiunto, conteremo su un’istituzione che in una scadenza di 3-5 anni eliminerà la necessità di recarsi alla Banca mondiale.

 

Il riscatto di una parte importante delle riserve depositate in istituzioni del Nord servirebbe a creare un’opzione finanziaria alternativa e veramente indipendente.

 

Nella stessa direzione si muove l’idea di una moneta unica latinoamericana, condizione importante nelle aspirazioni di raggiungere l’unione economica dei popoli del continente.

 

Per gli operatori finanziari, il dollaro è lontano dall’avere il fascino di altri tempi e già molte banche centrali indirizzano parte delle loro riserve internazionali verso altre monete come l’euro e lo yen.

 

Paradossalmente le nazioni latinoamericane si rivolgono a enti multilaterali come il Fmi e la Bm alla ricerca di prestiti, quando mantengono miliardi di dollari in istituzioni bancarie del mondo industrializzato.

 

La possibilità di avere una moneta latinoamericana nonchè la Banca del Sud hanno antecedenti nella recente presentazione de Buono del Sud, concretato dall’Argentina e dal Venezuela, con una domanda iniziale che ha superato di molto la prima quotazione di questi titoli.

 

 

L’Argentina sottolinea il ruolo del

MERCOSUR nella lotta contro la povertà

 

 

L’Argentina ha rivendicato l’importanza del Mercato comune del Sud (MERCOSUR) nella lotta contro la povertà e la marginalità instaurate nell’America Latina durante decenni di neoliberismo.

 

In dichiarazioni alla stampa il ministro argentino degli Esteri, Jorge Taiana, ha affermato che il blocco del Sud integrato dal suo paese, insieme al Brasile, l’Uruguay, il Paraguay e il Venezuela, è il migliore strumento della regione per eliminare questi flagelli.

 

Il capo della diplomazia del Buenos Aires si è pronunciato in questi termini alla fine  della riunione, svoltasi a Rio de Janeiro, del Consiglio del MERCOSUR, l’organo formato dai ministri deglli Esteri e dell’Economia del principale meccanismo d’integrazione del Cono Sud.

 

“L’Argentina considera che il MERCOSUR costituisce il migliore strumento per dare risposta ai debiti interni che affrontiamo: la disuguaglianza sociale, la mancanza di opportunità e di impiego per i nostri giovani, la povertà e l’emarginazione”, ha detto.

 

ha chiesto di lavorare sulla stessa linea nelle catene di valore a livello regionale affinché le strutture produttive delle nazioni del subcontinente si assemblino e le imprese possano partecipare all’elaborazione di prodotti del MERCOSUR.

 

“E’ evidente che abbiamo avuto grandi difficoltà per poter definire le vie adeguate per raggiungere questo obiettivo, ma  questo non significa che dobbiamo desistere”, ha segnalato il Ministro degli Esteri.

 

Ha insistito che il vero cammino è affrontare con assoluto impegno il programma ampio dell’unione doganale sudamericana creata nel 1991. A questo scopo ha richiesto maggiore coordinamento e armonizzazione tributaria.

 

Taiana ha chiesto anche la revisione del Dazio Esterno Comune per i settori nei quali la tariffa attuale non è adeguata alla struttura produttiva dei membri dell’associazione sudamericana.

 

Infine si è pronunciato a favore della conciliazione dei regolamenti sanitari e tecnici, per generalizzare il riconoscimento mutuo tra gli enti governativi e sviluppare una maggiore qualità istituzionale nel blocco.