22 novembre 2007 - www.granma.cu (ABN)

 

Cresce il sostegno alla campagna

“L’America Latina non sta zitta”

 

 

Circa 2.500 intellettuali dell’America Latina ed Europa hanno dato il loro sostegno alla campagna “ L’America Latina non sta zitta”, nella difesa della sovranità di questa regione, un appoggio che cresce a ritmo sostenuto.

 

Informa PL che tra le nuove adesioni figurano quelle del poeta brasiliano Thiago de Mello, la scrittrice e giornalista Stella Calloni, il cantante Piero e l’avvocato Beinusz Szmukler, dell’Argentina; il paraguaiano Martín Almada e l’accademico spagnolo Carlos Fernández Liria.

 

Diffuso il 15 novembre, il testo critica la posizione del re Juan Carlos di Spagna, contro il presidente del Venezuela  Hugo Chávez, durante il recente Vertice Ispano - Americano di Santiago del Cile.

 

L’accaduto, segnala il testo, testimonia che i tempi sono cambiati in America Latina. Gli indigeni, gli oppressi e i dimenticati sono entrati definitivamente nello scenario politico ispanoamericano e né i monarchi, né i neoliberisti mascherati da progressisti  li faranno tacere.

 

I promotori della campagna precisano che il Vertice pretendeva sostenere che la povertà, l’esclusione e l’emarginazione  delle maggioranze latinoamericane sono responsabilità delle antiche metropoli coloniali, escludendo anche  la continuazione di quelle dominazioni effettuata  dalle multinazionali europee e americane...

 

Personalità come i brasiliani Fernando Morais e Emir Sadir, il cileno Manuel Cabieses, il venezuelano Andrés Bizarra, i colombiani Hernando Calvo Ospina e Fernando Rendón; l’ecuadoriano Pablo Guayasamín e il portoricano Danny Rivera denunciano queste posizioni,  solidali con coloro che portano avanti e difendono i cambiamenti e le trasformazioni imprescindibili in America Latina.

 

Il documento, che ha suscitato sin dall’inizio un sostegno in continuo aumento, ricorda che “la rivolta della verità, sferrata con le voci dei leader emersi da processi di rifondazioni nazionali, ha fatto perdere il controllo ai rappresentanti delle mentalità coloniali”.

 

Sono stati gli interessi meschini di banchieri e azionisti che non rappresentano,  l’onore degli spagnoli  a far sì che il leader di un partito “socialista e operaio” e un monarca non eletto condividessero “la difesa del criminale di guerra José María Aznar".

 

Durante il vertice il re Juan Carlos ha intimato di tacere al presidente del Venezuela, Hugo Chávez, che ha definito fascista Aznar, che è stato difeso anche dal capo del Governo spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero.

 

Si sono sommati a questa campagna intellettuali come lo spagnolo-messicano Federico Alvarez, il belga Francois Houtart, i messicani Pablo González Casanova e Víctor Flores Olea, il cubano Roberto Fernández Retamar e il belga Michel Collon, tra gli altri.

 

16 novembre 2007 - www.granma.cu (PL)

 

La campagna

“L'America Latina non sta zitta”

 

 

 

Circa cinquanta intellettuali dell'America Latina e dell’Europa hanno lanciato una campagna intitolata “L'America Latina non sta zitta”, a difesa della sovranità di questa regione.

 

Questa azione è una critica all'atteggiamento del Re di Spagna contro il presidente venezuelano, Hugo Chavez, durante il Vertice Ispano - Americano e segnala che quel che è accaduto “testimonia che i tempi sono cambiati in America Latina.”

 

I testo iniziale della campagna recita che le voci degli indigeni, degli oppressi e dei dimenticati sono entrate definitivamente nello scenario politico ispano-americano e né i monarchi, né i neoliberisti mascherati da progressisti le potranno zittire.

 

Inoltre ricorda che nel vertice si è cercato di far intendere che la povertà, l’esclusione e la marginalità della maggioranza degli abitanti  del continente non sono responsabilità delle antiche metropoli coloniali, né della continuità delle dominazioni di multinazionali europee e nordamericane.

 

“L'insurrezione delle verità però è esplosa con le voci dei leaders eletti nei processi di una nuova fondazione nazionale e ha fatto perdere il controllo ai rappresentanti di una mentalità coloniale. Erano gli interessi meschini dei banchieri e degli azionisti che venivano rappresentati e non l'onore degli spagnoli, quelli che hanno portato il leader di un partito socialista ed operaio e un monarca non eletto a condividere la difesa del criminale di guerra come José Maria Aznar”, osserva.

 

Durante il vertice il re Juan Carlos ha ordinato di tacere al presidente venezuelano Hugo Chávez, che ha definito fascista l’ex primo ministro Aznar, che è stato difeso anche dall'attuale presidente del governo spagnolo, José Luis Rodriguez Zapatero.

 

I creatori della Campagna denunciano coloro che pretendono di frenare i cambiamenti imprescindibili in America Latina e proclamano la loro solidarietà con coloro che spingono e difendono queste trasformazioni.

 

Tra i primi firmatari ci sono Alfonso Sastre, Ignacio Ramonet, Pascual Montanaro, Belen Gopegui, Constantino Bertolo, Ramon Chao, Montserrat Ponsa, Miguel Riera Montesinos e Higinio Polo con Pablo Gonzalez Casanova, John Saxe Fernandez, Victor Flores Olea, Fernando Buen Abad, il cubano Roberto Fernandez Retamar, il venezuelano Andres Izarra e l'ecuadoriano Pablo Guayasamin.

Continuano la lista Atilio Boron e Victor Ego Ducrot (Argentina), Michel Collon (Belgio), Fernando Rendon (Colombia), Manuel Cabieses (Cile), Danny Rivera e Rafael Cancel Miranda (Porto Rico) e James Cockcroft (Stati Uniti) con Hector Diaz Polanco (Repubblica Dominicana), Salim Lamrani (Francia), Hildebrando Perez (Perù) e Hernando Calvo Ospina (Colombia), tra i tanti.