8 novembre 2007 - www.granma.cubaweb.cu

 

Nota informativa


 

Un’analisi preliminare delle perdite provocate dalle intense piogge nelle province orientali tra l’11 ottobre e il 5 novembre e il passaggio della tormenta tropicale Noel nella stessa zona, ha fatto stimare che l’ammontare di queste perdite ascende a 499 milioni di dollari, dei quali 305 nei settori dell’agricoltura, dell’allevamento e forestale, includendo 91 milioni in perdite di prodotti della campagna e 78 milioni nei costi di rimboschimento.

 

Le perdite per i danni subiti dalle case si stimano in 128 milioni, dei quali 127 riguardano 1137 case che sono praticamente crollate; 2548 parzialmente crollate e 7939 che  hanno perso i tetti mentre 10.363 hanno perduto una parte del tetto, per un totale di 21.987 case danneggiate.

 

Le strade sono state fortemente danneggiate e si stima che 13.160 Km. di strade e viottoli hanno subito danni, oltre agli importanti problemi che presentano la ferrovia, le fognature e i ponti.

 

Inoltre vanno aggiunte la linee elettrica  e le comunicazioni che presentano perdite calcolate in 33 milioni di dollari.

 

Vanno aggregati 20 milioni di dollari per i danni alla produzione di beni e di servizi e le spese stimate per le misure preventive per la protezione della popolazione in particolare sono state  sino ad ora di almeno 9,9 milioni.

 

Il combustibile utilizzato per affrontare la situazione è costato almeno 1,2 milioni di dollari.

 

Le spese sono molto alte e queste cifre cresceranno con una maggior precisione delle analisi e sarà necessario utilizzare una gran quantità di risorse materiali per recuperare la produzione dell’agricoltura, ricostruire le case, riparare le strade di questa parte del paese.

 

Grazie alla dedizione di tutti coloro che sono impegnati. alla coscienza, alla disciplina e allo spirito solidale della popolazione è stato possibile affrontare una catastrofe di questa grandezza e sino d oggi si deve lamentare solo la morte di una persona nella provincia Granma, Yusmani Tames González, deceduto perchè ha voluto attraversare un fiume in piena.

 

6 novembre 2007 - S.Sariol Sosa www.granma.cu

 

Evacuazione di massa nella

zona del fiume Cauto

Inondazioni senza precedenti nel municipio del fiume Cauto hanno reso necessario il trasferimento  delle persone in luoghi sicuri, per cui migliaia di residenti nelle aree vicine allo sbocco del fiume più grande dell’Isola sono adesso nelle città di Bayamo e Manzanillo.

 

 

Organizzazione e solidarietà hanno marcato l’evacuazione di massa realizzata nel municipio più danneggiato della provincia Granma, come conseguenza delle inondazioni provocate dalla pioggia.

 

La decisione di trasferire verso luoghi più sicuri i 40% degli abitanti della zona, la più estesa del territorio, di circa 1.505 Km, quadrati, è stata adottata la mattina del 5, valutando l’altezza dell’acqua della laguna La Puente, che si trova nel capoluogo municipale e per via della crescita del Cauto, dopo le costanti precipitazioni, con la crescita del lago artificiale Cauto Paso.

 

L’evacuazione, la più grande del suo genere mai realizzata nella zona, ha implicato il trasferimento degli abitanti di 50 quartieri e in totale sono state protette 24 000 persone, includendo quelle che nel fine settimana erano state trasferite da zone difficili al capoluogo. 

 

Il movimento ha visto un alto livello d’organizzazione e interazione di tutti gli organismi, con la guida del Consiglio di Difesa, ed hanno ricevuto priorità gli anziani, i malati, i bambini e le donne.

 

I municipi riceventi, Bayamo e Manzanillo, hanno realizzato un eccellente lavoro nella preparazione dei centri d’accoglienza, assicurando un’alimentazione adeguata e organizzando anche proposte ricreative e culturali.

 

Più di 5.000 famiglie ospitano volontariamente gli sfollati  in un gesto che riafferma la fraternità caratteristica tra cubani.

 

Il municipio vicino di Las Tunas ha materializzato la sua collaborazione in questo senso e la direzione dell’Isola è al tanto della situazione.

 

Sono state ricevute molte chiamate dei massimi dirigenti di varie province cubane e, come ha segnalato Miguel Ángel Puig, capo delle operazioni dello Stato Maggiore Generale della Difesa Civile, ancora una volta è stata messa a prova l’efficacia del sistema disegnato nel territorio nazionale per la protezione delle vite umane e le risorse materiali, di fronte a qualsiasi eventualità, tutto grazie all’impegno della Rivoluzione che fa sì che municipi come questo del fiume Cauto non debbano soffrire, come avvenne nel 1963 con l’uragano Flora.

 

La provincia mantiene una continua vigilanza sulle condizioni meteorologiche e idrografiche, considerando che, anche se i laghi artificiali hanno alleviato la situazione, le piogge persistenti continuano sulle montagne.

 

5 novembre 2007 - www.granma.cu (JR)

 

Carlos Lage ha percorso le

 

zone danneggiate dalle piogge

 

 

Fidel Castro segue la situazione nell’oriente cubano

 

• Lo ha affermato il vicepresidente Carlos Lage

 

5 novembre (PL) – “Il presidente cubano Fidel Castro sta seguendo attentamente la situazione provocata nell’oriente dell’Isola  dalle piogge dell’adesso uragano Noel”, ha affermato il vicepresidente Carlos Lage.

“Fidel ha ricordato quanto successe nel 1963 con il ciclone Flora, che con le sue precipitazioni provocò grandi inondazioni nella stessa regione e che lui allora andò immediatamente nella zona...” ha detto ancora Lage dopo un percorso del territorio per valutare la situazione.

Il vice presidente ha segnalato che  Fidel Castri segue accuratamente anche le misure adottate per contrastare l’impatto negativo del fenomeno naturale.

I danni maggiori riguardano le strade che erano già deteriorate per la mancanza di risorse dovute alla crisi economica e per via degli altri cicloni e  gli accumuli di pioggia, ha apprezzato Lage, che ha sottolineato il fatto di non aver avuto vittime tra la popolazione che ha reagito con spirito e disciplina ed ha apprezzato l’operato delle autorità che sono dedicate a un totale recupero del territorio.

“Fidel segue attentamente la situazione derivata dalle piogge torrenziali che hanno colpito le zone orientali dell’Isola”, ha affermato il vicepresidente Carlos Lage, che ha percorso  la provincia di Santiago de Cuba colpita dalla tormenta tropicale  Noel.

 

Il Segretario del Comitato Esecutivo del Consiglio dei Ministri ha detto che il Presidente Fidel ha ricordato le inondazioni dell’uragano Flora del 1963, che anche in quell’occasione danneggiarono l’oriente. Fidel ha chiamato  a lavorare intensamente per il recupero delle zone”, ha reso noto PL, citando Lage  che ha elogiato il sistema della Difesa Civile, che impedisce la perdita di vite umane ed ha sottolineato che anche se le perdite materiali sono notevoli, noi confidiamo in un recupero rapido ed effettivo.

 

La AIN ha indicato che i danni più gravi a Santiago di  Cuba riguardano le strade e gli edifici, con più di 20.000 case danneggiate. La metà delle strade sono state disastrate a loro volta, con 400 Km.  inondati. Inoltre presentano problemi 142 fabbriche, 24 ponti per veicoli e 12 ferroviari.

 

Lage, accompagnato da  Misael Enamorado, del Burò Politico e primo segretario del Partito nella provincia, è andato a Uvero, nel municipio di Guamá; a Cruce de Los Baños, a Tercer Frente, e nei presidi della

 

Impresa Laguna Blanca, a Contramaestre, la principale fornitrice di prodotti agricoli del capoluogo provinciale.

 

I danni sono notevoli anche nelle infrastrutture dell’acquedotto, creando problemi per 350.000 persone. I settori dello zucchero e dell’agricoltura sono stati duramente colpiti e il raccolto del caffé ha sofferto un forte colpo con la perdita di 89.000 latte, alle quali vanno aggiunte le 104.000 perdute durante le piogge torrenziali precedenti.

 

Lage ha suggerito di accelerare rapidamente i lavori di recupero, senza smettere di vigilare la situazione dei laghi artificiali che sono al massimo delle loro capacità, soprattutto per il pronostico che le piogge continueranno, come hanno sostenuto gli specialisti del Centro dei Pronostici dell’Istituto di Meteorologia.