I possibili errori nella traduzione sono da attribuirsi esclusivamente all'inesperienza del traduttore

 

10 dicembre 2007 - Orlando Oramas León  www.granma.cubaweb.cu

 

 

Risparmio, una

valuta di sviluppo

 

"La Rivoluzione Energetica è un concetto permanente concepito e sostenuto dal compagno Fidel ed è diretto a ottenere maggiore generazione di elettricità con meno consumo di combustibile. Ci sono altri fronte nei quali si può risparmiare con organizzazione e disciplina."
 

Carlos Lage

  

 

Il prezzo mondiale del barile di petrolio ha superato la barriera dei 49 dollari e può arrivare ai 50. Le oscillazioni normalmente si attribuiscono all'instabilità politica di alcuni paesi produttori, ma esistono anche altri fattori soggiacenti, come la crescente domanda e la diminuzione delle riserve, che potrebbero essere gli indicatori della fine dell'era del petrolio a prezzi bassi, o del petrolio stesso.
 


Il lettore non deve pensare che mi sto sbagliando nella cifra del prezzo del crudo. La citazione è di un articolo edito in Rete del Terzo Mondo, sotto la firma di Martín Khor, appena tre anni fa.

Il 24 settembre 2004 il petrolio si aggirava intorno ai 50 dollari ed allora l'autore dell'articolo avvertiva che tale congiuntura doveva servire "per generare una maggiore coscienza di quanto sia vulnerabile il pianeta in termini di petrolio".

Ad oggi l'asticella si é alzata al doppio ed il petrolio è arrivato perfino a 99 dollari al barile, ciò che conferma i pronostici del Comandante in Capo. Il combustibile più usato nel pianeta mira ai 100 dollari e più, con conseguenze per niente piacevoli per il mondo, in particolare per i paesi sottosviluppati, compresa ovviamente Cuba.



FATTORE STATI UNITI



Gli Stati Uniti sono il maggiore consumatore ed importatore mondiale di petrolio. Si vedano questi dati: si stima che uno statunitense consuma come media più di 10 volte l'energia commerciale che utilizza un abitante del Terzo Mondo. La proporzione si alza a 27 volte quando si confronta con quanto consumato da un residente dei paesi compresi tra i più poveri del pianeta.

Gli idrocarburi fossili non sono rinnovabili, declinano e si esauriscono. Questa stessa tendenza è mostrata dalla produzione domestica nordamericana di greggio, contraria all'aumento sostenuto del consumo in quel paese, che rappresenta il 25% della domanda mondiale.

Washington è un fattore chiave nelle fluttuazioni nei prezzi del crudo, tanto per il suo ruolo nel consumo come per l'impatto delle sue politiche interne e nel mondo. Basti ricordare che la spirale dei prezzi ha accompagnato le aggressioni contro Afghanistan ed Iraq e le recenti minacce contro Iran, importante produttore ed esportatore. L'ostilità permanente verso il Venezuela non è estranea, neppure che l'ambiente del gruppo stabilitosi alla Casa Bianca sia strettamente vincolato agli interessi petroliferi.



LA TIRANNIA DEI PREZZI



L'agenzia specializzata in energia dell'ONU calcola che per ogni 10 dollari di salita del petrolio Brent, che si quota a Londra, la crescita dei paesi sviluppati e di medio sviluppo declini di mezzo punto.

Tale proporzione può risultare devastatrice per molte nazioni tra quelle chiamate emergenti, con forti restrizioni finanziarie a causa dell'aumento del debito esterno, lo scambio disuguale, i bassi prezzi dei loro principali titoli di esportazione e la mancanza di accesso a blandi crediti, tra altri ostacoli.

L'aumento del prezzo del petrolio provoca, come primo effetto, la salita dei costi in praticamente tutti i settori. Combustibili più cari danno luogo ad una catena inflazionistica tanto nelle industrie produttive come nei servizi, come nei tassi di disoccupazione.

I fertilizzanti e pesticidi per l'agricoltura, per esempio, diventano proibitivi per nazioni che vivono delle proprie produzioni agricole e di allevamento, mentre l'incremento dei costi del trasporto aggiunge nuovi oneri a quelle economie.

Altre sequele avvengono nelle industrie tessile e della calzatura, nelle quali le fibre sintetiche si ottengono dai derivati del greggio, come succede con gli imballaggi di plastica, utilizzati nella vita quotidiana ed in industrie come l'alimentare, farmaceutica ed altre.

A ciò si unisce lo scambio disuguale per il quale molti dei prezzi delle materie prime che esporta il Terzo Mondo si mantengono bassi, mentre crescono quelli dei prodotti manufatti del Primo Mondo, padroni di brevetti e tecnologie di punta.

In modo che la tendenza rialzista dei prezzi del crudo colpisce tutti, ma con particolar forza i paesi del Terzo Mondo che affrontano un scenario sfavorevole e rischioso, e che nel caso di Cuba aggravano gli effetti e i fardelli del criminale blocco, che dura da più di 45 anni, che oggi l'amministrazione Bush intensifica.

Per ciò è più necessario che mai trasformare in coscienza pubblica la necessità vitale del risparmio per potere aspirare alla soddisfazione delle necessità basilari e lo sviluppo in tutti gli ambiti.

Basti ricordare che il paese spenderà, quest'anno, 250 milioni più che nel 2006 per l'acquisto di alimenti, i cui prezzi si vedono anche influenzati, tra altri fattori, dal rialzo dei combustibili. Qualcosa di simile avviene in altre importazioni imprescindibili.

Di qui la necessità di continuare implementando la Rivoluzione Energetica che presuppone forme più efficienti di produzione, distribuzione e consumo di energia, ma anche la creazione di una mentalità di sostenibilità.

Se la nazione spende meno in combustibili può destinare queste risorse per investimenti sociali o altri di indubbio impatto economico di cui tanto necessita.

Oggigiorno l'acquisto di un autobus richiede molte più tonnellate di canna o altre produzioni nazionali che 5, 10 o 15 anni fa. Ma averlo funzionante costa ancora più per la spesa di combustibile, input ed accessori, anch'essi con prezzi moltiplicati. Anche curare e controllare l'uso di ciò che abbiamo è allora una formula imprescindibile per generare risorse.

Perfino nella prospettiva e potenzialità dell'esplorazione e sfruttamento petrolifero nel paese, lo sviluppo di fonti alternative di energia risulta una valuta tanto necessaria come quella che nella coscienza sociale c'incoraggia a risparmiare per creare e tenere.



Risultati recenti dell'esplorazione in Cuba



Gli sforzi esplorativi di CUBAPETRÓLEO e dei suoi soci stranieri si sono concentrati sugli ultimi anni nella Provincia Gas-petrolifera Settentrionale di Cuba, la quale si estende approssimativamente dalla metà dell'Isola verso nord, includendo i mari adiacenti.

I migliori risultati esplorativi si sono ottenuti, al momento, nella chiamata Striscia di Crudo Pesante che si estende al nord delle province di Matanzas e L'Avana. Nelle vicinanze della costa si sono già scoperti vari giacimenti che apportano il 98% della produzione di Cuba. Questi sono i campi di Varadero, Yumurí-Seboruco, Puerto Escondido-Canasí, Santa Cruz, Boca de Jaruco ed una decina di campi periferici minori. In quasi tutti questi campi, alcuni dei quali già si avvicinano alle tre decadi di produzione, ancora si perforano pozzi di sfruttamento.

La maggior parte dei pozzi esplorativi a Cuba, destinati a trovare nuovi giacimenti, si perforano nelle vicinanze della Striscia di Crudo Pesante e nella sua possibile continuazione verso tutte le direzioni. Nella frangia si sono continuati ad eseguire importanti volumi di informazione sismica tanto lungo le linee come nella sua variante tridimensionale. Queste investigazioni sismiche hanno rivelato vari prospetti di alta potenzialità, alcuni dei quali sono provati per mezzo di pozzi esplorativi.

Tra i più importanti e recenti risultati si trova la scoperta di un nuovo piano produttore inferiore nel giacimento Puerto Escondido-Canasí, con pozzi altamente produttori. Strutture simile cartografate sotto altri giacimenti della costa nord saranno perforate nei prossimi mesi.

Scoperte addizionali nelle vicinanze della costa si trovano, in questo momento, in valutazione per conoscere la loro grandezza ed importanza economica. Aggiuntivamente, si eseguono lavori sismici, geologici e di perforazione nel metà nord di Pinar del Rio, Villa Clara, Sancti Spíritus, Ciego de Avila, Las Tunas e Holguín.

I risultati nell'esplorazione non sono indipendenti dall'innovazione tecnologica, sottolineando particolarmente l'introduzione dell'innovativa sismica tridimensionale tanto in terra come in mare; l'ottenimento di vari record di perforazione a Cuba in aspetti tali come longitudine del pozzo 5638 metri e deviazione orizzontale di 4764 metri, ambedue nel pozzo Varadero 738, l'entrata nel paese di dodici nuove attrezzature di perforazione capaci di fare pozzi fino a 7000 metri di longitudine e l'utilizzo di approssimativamente il 97% di tutto il gas associato che si prodursi nelle pozzi petroliferi.

Le modeste ma importanti scoperte degli ultimi mesi, una volta valutate, incrementeranno le riserve petrolifere del paese, ciò che ci permetterà di compensare il declino naturale attuale dei giacimenti e probabilmente incrementare i livelli di produzione di crudo e gas associato nel nostro paese nei prossimi anni.

D'altra parte non sono cessati gli sforzi esplorativi nelle acque profonde al nord di Cuba, dove attualmente operano nove compagnie petrolifere internazionali. Negli ultimi mesi si concludono campagne di sismica tridimensionale in un'area di circa 3500 km quadrati e sismica bidimensionale in più di 10000 km di linee sismiche nei blocchi dentro il Golfo del Messico con risultati molto incoraggianti.

"La Rivoluzione Energetica è un concetto permanente concepito e sostenuto dal compagno Fidel ed è diretto a ottenere maggiore generazione di elettricità con meno consumo di combustibile. Ci sono altri fronte nei quali si può risparmiare con organizzazione e disciplina."
Carlos Lage

Il paese consuma 1616500 tonnellate di diésel. Ogni mille tonnellate che smettiamo di consumare sono 760000 dollari che possiamo destinare ad altre necessità; ogni mWs che trasferiamo dell'ora di punta è un milione di dollari che possiamo smettere di investire e destinare ad altre necessità.