13 settembre 2007 - O.Bravo Fong www.granma.cu

 

 

Premio Ispanoamericano delle

 

Lettere a Miguel Barnet

 

 

 

Una giuria internazionale ha consegnato, a Santiago del Cile, il Premio Ispanoamericano delle Lettere "José Doloso", al noto saggista e poeta cubano Miguel Barnet, per la sua validissima opera letteraria, che gli ha concesso una grande popolarità.

 

L’accademica dell’Università di Roma La Sapienza, Rosalba Campra,

ha detto a PL che i cinque membri della giuria hanno consegnato il riconoscimento allo scrittore cubano, perchè scrive romanzi- testimone con una qualità letteraria eccezionale.

 

La giuria ha coinciso che questo narratore, che ha scritto opere dell’importanza di "Biografía de un Cimarrón" (1966), una storia che narra la vita di uno schiavo cubano fuggito sui monti e sopravvissuto sino alla metà del XX secolo, con il suo lavoro ha inaugurato il genere di testimonianza. Il Premio è auspicato dall’Università di Talca e dal Banco Santander del Chile.

 

Nel settore della poesia Barnet va segnalato per opere come Carta de Noche, Mapa del Tiempo, Poemas Chinos e Actas del Final.

 

Nella conferenza stampa il presidente dell’Accademia Peruviana della Lingua, Marco Martos Carrera, ha dichiarato che Carnet, per la sua opera così vasta, è uno degli scrittoti più riconosciuti in America Latina e riscuote molta popolarità.

 

Quando si legge una sua creazione letteraria come "Canción de Rachel", si apprezza il suo amore per gli umili, per quei poveri che non sono mai invitati al convivio.

 

Dal 2001 hanno ricevuto questo importante Premio Letterario il messicano José Emilio Pacheco, l’argentina Beatriz Sarlo, la cilena Isabel Allende, il peruviano Antonio Cisneros, l’argentino Ricardo Piglia e il portoghese Antonio Lobo Antunes.

 

Il governo cileno quest’anno ha assegnato il Premio Ispanoamericano di Poesia Pablo Neruda alla poetessa e saggista cubana, Fina García Marruz.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

9 agosto 2007 - www.granma.cu (RHC)

 

 

Miguel Barnet invita alla pace

 

attraverso la poesia, in Colombia

 

 

“I cambiamenti che avvengono a Cuba servono per migliorare il socialismo e non certo per distruggerlo”, ha dichiarato il poeta cubano Miguel Barnet, che ha considerato che una scomparsa futura del presidente Fidel Castro non significherà la scomparsa del socialismo dall’Isola.

 

“Dovremo realizzare dei cambiamenti perchè va fatto, per migliorare il socialismo e non per eliminarlo, ha dichiarato a EFE Barnet, durante la sua partecipazione al XVII Festival Internazionale di Poesia che si è svolto recentemente  a Medellín, in Colombia.

“Fidel Castro è sempre stato ed è la guida della nostra Rivoluzione oggi più che mai. Il giorno in cui lui non ci sarà più, noi avremo tutte le idee che lui ha seminato e che sono fiorite e hanno dato frutti”, ha aggiunto Barnet, riferendosi al legato del leader di Cuba.

 

L’autore di “Cimarron”,  di “Con pies de gato” e tante altre notissime opere, ha sottolineato che frutti della Rivoluzione cubana sono la piena coscienza della propria identità, la sicurezza sociale, la salute e l’educazione garantite...

 

“Dobbiamo fare dei cambiamenti nella nostra struttura economica, ma difendere sempre le conquiste del socialismo”, ha sottolineato, dopo aver segnalato che gli Stati Uniti, dal 1959, l’anno in cui fu cacciato dall’Isola il tiranno Fulgencio Batista – sostengono che “la Rivoluzione è giunta al suo termine”!

 

Lo scrittore ha fatto un parallelo tra Cuba e Medellin, indicando che i mezzi di comunicazione nella città colombiana hanno “satanizzato” Cuba definendola “un paese con una dittatura”.

 

“A Cuba c’è una dittatura che è quella dello spirito, della solidarietà con gli altri popoli... io non vivo in una società perfetta, ma non si può certo definire il mio paese come un inferno...”

 

Miguel Barnet, Premio Nazionale di Letteratura a Cuba, ha considerato che la poesia è una via idonea per la pace, a proposito dell’idea di invitare alla pace dal Festival Internazionale di Poesia per far terminare il conflitto armato che esiste in Colombia.

 

“La poesia arricchisce tutto, rende tutto più nobile ed è ora di dire basta alle guerre, di fare più poesia, di usarla come combustibile per far mettere in moto gli ingranaggi dello spirito”, ha detto ancora.

 

Barnet ha dichiarato di sentirsi stupito di fronte al pubblico del Festival, perchè non aveva mai immaginato un auditorio così vasto, diverso, pieno d’interesse e con una sensibilità straordinaria per la poesia.

 

Parallelamente al Festival Internazionale di Poesia si è svolto il Primo Vertice di Poesia per la Pace, con una serie di tavole rotonde a tema, dibattiti, conferenze magistrali,  a  cui hanno partecipato grandi artisti di molti paesi, rappresentanti di associazioni dei diritti umani, di Ong’s  e varie personalità.