2 febbraio 2007 - D.Martinez J.Mayor www.granma.cu

 

PEDAGOGIA 2007

 

Molte voci che si

facciano ascoltare

 

 


Ricardo Alarcón, membro dell'Ufficio Politico e presidente dell'Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ha detto, agli educatori riuniti nel Congresso Internazionale Pedagogia 2007, che sono necessarie molte voci che, come l'intellettuale statunitense Charles Wright Mills, chiedano al popolo nordamericano di ascoltare.

Questo é stato, nel 1960, l'invito che fece Mills nel suo libro "Ascolta, yankee: La Rivoluzione a Cuba", dopo una visita all'arcipelago, nella quale comprovò le tergiversazioni e bugie sul processo che era stato appena intrapreso. Questo sociologo ed analista della vita nordamericana di quegli anni, richiamò la sua nazione a spogliarsi dell'ignoranza istituzionalizzata, per non soccombere davanti all'atteggiamento arrogante della classe al potere.

Allora, il popolo non si svegliò — ha detto Alarcón — e fu trascinato nella guerra in Vietnam ed oggi si la storia si ripete in Iraq. Washington, lontano dall'ascoltare il meglio della sua società, ha la teoria che può cambiare il corso della storia e schiacciare la verità. E' necessario, un'altra volta, difenderla.

I mezzi di comunicazione statunitensi, al servizio del governo, mostrano un impegno sistematico nell'ingannare, tutto il contrario di ciò che costituisce la missione principale degli educatori.

Il Presidente del Parlamento ha alluso che, tuttavia, questi mezzi non dedicano ampi spazi a smascherare il terrorista Posada Carriles.

 

"Un uomo che ha confessato d’essere l’autore dell’esplosione di un aereo civile e degli attentati con bombe negli alberghi cubani, non è stato ancora processato e invece Cinque patrioti cubani, dopo un processo manipolato e politico, per aver ostacolato le azioni dei gruppi terroristi che risiedono negli stessi Stati Uniti, sono reclusi da otto anni, condannati a pene abnormi e ingiuste".

 

Ha aggiunto che il 1º Febbraio è scaduto il periodo concesso al giudice per dire, dopo due anni, se Posada Carriles è o non è un terrorista.

José Ramón Balaguer, membro dell'Ufficio Politico e ministro della Salute, si é riferito ai vincoli tra salute ed educazione, come concetti intrinseci dei principi della Rivoluzione cubana, che pone l'essere umano al centro delle sue priorità.

Balaguer ha analizzato la strategia dell'Universalizzazione dell'Insegnamento Superiore, per formare il personale di Salute necessario all'opera umanista in Cuba e nel mondo,
e inoltre ha parlato della vocazione internazionalista del popolo cubano e soprattutto dei giovani medici ed ha riferito che oggi studiano nell’Isola 23.000 giovani di 80 paesi.


Il titolare del MINSAP ha espresso che Cuba é un piccolo paese che ha dimostrato quanto si può fare quando le risorse sono ben impiegate e la migliore prova di ciò si trova nei suoi sistemi di Educazione e Salute.

Alla chiusura della giornata é intervenuto anche José Juan Ortiz Brú, rappresentante del Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF). L'evento si concluderà nel teatro Karl Marx.

 

 

1 febbraio 2007 - www.granma.cu (PL)

 

 

Frei Betto: l’educazione

dev’essere liberatrice

 

 

 

Il teologo brasiliano Frei Betto ha affermato che l’educazione dev’essere liberatrice per gli individui e formatrice di valori umani, come l’etica, l’altruismo e la solidarietà di fronte al neoliberismo.

 

Necessitiamo metodi d’educazione popolare per formare nuovi individui con coscienza critica, amore e senso di cooperazione, ha dichiarato presentando una relazione su "Educazione e neoliberismo", durante il Congresso Internazionale Pedagogia 2007.

 

Frei Betto ha dedicato la sua dissertazione al suo amico Fidel Castro ed ha citato Cuba come esempio di cooperazione nel mondo, con collaboratori in 65 paesi, motivati da una pratica di solidarietà.

 

Egli ha affermato che la scuola dev’essere un centro politico d’informazione, di qualità, di genere creativo ed umanista, partendo dai vincoli con la storia locale e i suoi abitanti in quest’epoca di primavera democratica in America Latina.

 

L’intellettuale brasiliano ha dichiarato che in questo emisfero si vive un’epoca di cambiamenti nonostante la crisi derivata dal dominio, che considera l’educazione una merce e gli esseri umani riceventi passivi senza coscienza critica della realtà.

 

L’autore del libro "Fidel e la religione", ha segnalato che lo Stato ha il dovere di vegliare sulla formazione dei suoi cittadini, partendo da progetti educativi nei quali le persone riflettono sull’ambiente senza esclusioni o emarginazioni ed elaborano proposte di cambio.

 

Il sistema neoliberista imposto in America Latina ha propiziato la filosofia (denominata da lui stesso), diseducazione dell’umanità in un’era d’immagini dove ciò che si vede si utilizza per alienare gli individui.

 

Frei Betto ha detto che con il mito della presunta neutralità nell’educazione si vive una globo colonizzazione e non una globalizzazione e che Internet si erge come il miglior esempio di tutto questo, poiché l’80% dei servitori di questa rete ha origine negli Stati Uniti.

 

Questa nuova tecnologia, assieme alla televisione, costituisce uno strumento fantastico per lo sviluppo, ma i suoi contenuti sono egemonicamente neo liberisti, nel loro riflesso nell’educazione.

 

Il filosofo ha chiamato a fomentare una stretta relazione tra la scuola e la società e a dare nuovi contenuti d’educazione, partendo da esperienze specifiche, dalla geografia, i costumi, la storia e il rispetto della diversità.

 

Il prestigioso pedagogo ha riferito che i neoliberisti non sono interessati alla scolarizzazione degli illetterati, perchè crea coscienze e spirito critico.

 

Come conseguenza si creano questioni sulla realtà, reclami per i salari e i diritti sociali, tra l’altro...

 

Egli ha sottolineato che lo sfruttamento della mano d’opera in America Latina è vincolata alla mancanza di preparazione, dato che il neoliberismo ha trasformato le sue società in centri di capitale economico e non di formazione umana.

 

Se vogliamo cambiare dobbiamo avere coscienza, ha sentenziato Frei Betto, dichiarato nella giornata Membro d’Onore dell’Associazione Cubana dei Pedagoghi che appartiene all’Associazione degli Educatori Latino Americani e dei Caraibi.

 

 

30 gennaio 2007 - M.Barrio www.granma.cu

 


Più di 2 milioni di persone sono

state alfabetizzate con il metodo cubano

 

 

Fidel Castro è l’autore intellettuale del metodo di alfabetizzazione "Io sì che posso", e per questo il gruppo dei dipendenti dell’Istituto Pedagogico Latino Americano e dei Caraibi (IPLAC) ha regalato al Comandante in Capo, il Premio Rey Sejong, concesso a questa entità dalla UNESCO, durante la inaugurazione di Pedagogia 2007.

 

Il rettore del IPLAC, César Torres Batista, ha consegnato il premio a Luis Ignacio Gómez, ministro dell’Educazione perchè lo faccia avere a Fidel ed ha sottolineato la vocazione di solidarietà e l’incessante battaglia del leader della Rivoluzione per la costruzione di un mondo migliore.

 

Torres ha ricordato che nel giugno scorso il IPLAC ha ricevuto questo premio per l’applicazione e l’impatto del metodo.

 

"Noi siamo il solo paese i cui risultati si concretizzano a favore degli altri popoli", ha detto. Sino ad oggi ci sono12 versioni di Io sì che posso, alla cui preparazione hanno partecipato educatori di Messico, Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia, Bolivia, Uruguay, Granada e Cuba. Oggi si applica il 16 paesi d’America Latina, Africa e Oceania e grazie al metodo cubano 2.081.129 persone hanno imparato a leggere e scrivere, con l’assistenza d 749 specialisti e docenti cubani.

 

Con danze e canzoni i bambini hanno dato il benvenuto ai 5220 educatori di 42 paesi che stanno partecipando a questo X Congresso, che ha aperto le sue porte con una serata di gala nel Teatro Karl Marx e che durerà sino al 2 febbraio nel Palazzo delle Convenzioni, con un ampio programma scientifico sulle tendenze pedagogiche di maggior attualità e qualità.

 

Nella sua conferenza speciale: "La rivoluzione educativa a Cuba", Luis Ignacio Gómez ha detto che i maestri sono legati dall’impegno con l’educazione, che è una battaglia per l’essere umano e le sue speranze.

 

"Guardiamo verso l’avvenire con un giustificato ottimismo e speriamo che questo Congresso faccia degli scambi un mutuo apprendere con il rispetto delle diversità, una strada sicura verso l’unità degli educatori, professione che in ogni luogo costituisce la preservazione dei più alti valori umani e che abbiamo il dovere di dare come continuità generazione dopo generazione.

 

Erano presenti alla cerimonia Lázara Mercedes López Acea, membro della Segreteria Comitato Centrale del Partito; José Ramón Fernández, Vice presidente del Consiglio dei Ministri; Juan Vela Valdés, ministro dell’Educazione Superiore e i Ministri dell’educazione Venezuela, Timor Est, Guinea Equatoriale e Swazilandia e i rappresentanti di questo ministero in Ghana, Tanzania, Repubblica Dominicana, Cile, Mozambico, Namibia e Panama.