3 gennaio 2007 -  O.Pelaez www.granma.cubaweb

Nel 2006

Discende la mortalità

infantile a 5,3!

È la più bassa nella storia di Cuba. Solo il Canada, nell'area delle Americhe, mostra un indicatore inferiore al nostro. Nove province sotto la media nazionale

 

Cuba ha raggiunto nel 2006 il tasso di mortalità infantile più basso della sua storia con 5,3 per ogni mille nati vivi, cifra che ci ratifica come il paese leader dell'America Latina in questo importante indicatore, internazionalmente considerato un riflesso dello stato di salute della popolazione e dello sviluppo socioculturale ottenuto.

Detto valore colloca al maggiore delle Antille dentro le trenta nazioni del mondo con meno probabilità di morte per i suoi bambini dal momento di nascere fino a che compiono il primo anno di vita. Nell'ambito generale delle Americhe, il solo Canada ha un tasso inferiore a quello di Cuba.

Secondo i dati offerti a questo giornale dalla Direzione Nazionale di Statistica del Ministero della Salute Pubblica, le province con la più bassa mortalità infantile, nel 2006, sono Holguín (3,8), Camagüey (4,3), Granma e Matanzas (4,4). Speciale riconoscimento merita Città di L'Avana, che da un tasso del 6,7 nel 2005, ora registra il 4,9.

Dimostrazione palpabile dell'equità del sistema sanitario cubano, caratterizzato dalla sua universalità, gratuità e piena accessibilità in qualunque angolo dell'arcipelago, è che nove province mostrano tassi sotto la media nazionale.

Se analizziamo il comportamento de tasso di mortalità infantile, dal 1995 ad oggi, vediamo che durante questo periodo la mortalità tra i bimbi minori di un anno é diminuita di un 43,6%.

Questi indiscutibili successi hanno luogo nel mezzo all'intensificazione del ferreo blocco economico, commerciale e finanziario, imposto più di 45 anni fa dal governo degli Stati Uniti, e sono il frutto di una reale decisione politica dello Stato cubano di priorizzare la salute materno infantile e dell'abnegazione di medici ed infermiere di famiglia, ginecostetrici, pediatri, genetisti e molti altri lavoratori del settore, senza dimenticare l'appoggio della comunità e della famiglia.

Vale sottolineare che, durante il 2006, alle già abituali attenzioni e servizi specializzati offerti in Cuba ad ogni gestante e neonato (nel primo anno di vita sono immunizzati in forma progressiva contro 13 malattie) si sono aggiunte, nel 2006, tre nuove prove per l’individuazione prenatale del deficit di biotinidasa, l’iperplasia adrenale congenita e la galactosemia, malattie genetiche che possono compromettere la salute del piccolo.

Svolse anche un ruolo importante nella discesa della mortalità l'introduzione di moderne tecnologie nei servizi di terapia pediatrica e neonatale ed il perfezionamento del lavoro integrato del Cardiocentro William Soler ed il Centro Nazionale di Genetica (specializzato nella diagnosi prenatale delle cardiopatie congenite).

Ciò ha favorito l'assistenza genetica e la precoce correzione chirurgica in quei casi che lo hanno richiesto, operazioni che, a causa della loro complessità ed elevato costo, sono proibitive per milioni di famiglie nel pianeta.

Proprio la Direzione Nazionale di Statistica del MINSAP ha informato che nell'anno appena concluso, le principali cause di morte nei bambini cubani minori di un anno sono le affezioni perinatali (succedono nei primi giorni di vita) come ipoxia, malattia della membrana ialina e bronco aspirazione del liquido amniotico, analogamente a quanto avviene nei paesi più sviluppati del mondo.

Senza dubbio, il tasso di mortalità infantile del 5,3 per ogni mille nati vivi è il migliore regalo dei nostri medici ed infermiere all'anniversario 48° del trionfo della Rivoluzione.