Anche oggi é

ora di eroismi

 

 

Discorso di José Ramón Machado Venturo, membro dell'Ufficio Politico del Partito, in occasione dell'atto centrale per il 50esimo anniversario della Sollevazione del 5 Settembre 1957 in Cienfuegos

 

 

Combattenti del 5 Settembre e familiari dei caduti;

Compagne e compagni:

Cienfuegueras e cienfuegueros:

Innanzitutto compio l'incarico di trasmettervi il saluto del Primo e Secondo Segretario del nostro Partito e la ratifica della loro fiducia che i cienfuegueros saranno all'altezza delle molte sfide che hanno davanti.

Il compagno Raúl sperava di dirlo personalmente ma é stato necessario che permanesse a svolgere gli importanti compiti in cui è immerso, qualcosa che tutti comprendiamo ed appoggiamo, perché indipendentemente dalla sua presenza fisica e come suole dire il nostro popolo, Fidel e Raúl stanno sempre con noi.

Ricordare lo straordinario colpo di audacia, valore e sacrificio dei combattenti del 5 Settembre, più che un dovere costituisce un importante stimolo per ogni rivoluzionario ed un prezioso insegnamento per le nuove generazioni.

Benché, per diverse ragioni, l'azione non raggiunse il principale obiettivo, dimostrò la falsità del supposto monolitico appoggio delle forze armate al dittatore; scosse le fondamenta della tirannia ed infuse nuovo respiro a coloro che combattevano sulla Sierra e in pianura.

L'insurrezione, quella mattina, delle milizie del Movimento 26 di Julio, dei marinai rivoluzionari di Cayo Loco e del popolo cienfueguero, costituisce una pagina di gloria nella storia di lotte del nostro popolo.

A cinquanta anni da quell'azione eroica, la nostra eterna gratitudine eterna a coloro che offrirono la vita; alle madri ed agli altri familiari che soffrono ancora un dolore infinito per la perdita dei loro cari.

Il riconoscimento di tutti i cubani ai veterani di quelle gesta, al nostro popolo combattente, che col suo sforzo, sacrificio e coscienza rivoluzionaria, è oggi conferma e garanzia che il sangue versato nelle strade cienfuegueras ed in tutta Cuba non fu vano, con la convinzione che il migliore omaggio ai nostri morti è continuare l'opera che essi iniziarono.

Dionisio San Román, caduto in quella gloriosa giornata, ed il compagno Julio Camacho Aguilera, qui presente, rappresentano i martiri e i sopravvissuti di un'azione prodiga in esempi di esatto adempimento della parola impegnata con la patria.

Appena 16 mesi dopo, il primo gennaio 1959, Cienfuegos fu presa definitivamente dal popolo ed è stato da allora e per sempre padrona del suo destino.

Alcuni ricorderanno che la prima commemorazione del 5 Settembre, dopo il trionfo rivoluzionario, fu presieduta dall'allora Maggiore Raúl Castro, perché come egli spiegò in quell'occasione, il compagno Fidel si trovava in Oriente sostenendo l'appena approvata Legge di Riforma Agraria.

Quel giorno Raúl affermò: "Abbiamo ora compiuto un secolo di sacrifici, passiamo dunque ora cinquanta anni di Rivoluzione".

Quando é molto prossimo a realizzarsi questo mezzo secolo, neppure il più pessimista può negare che sono stati grandi e per il meglio i cambiamenti avvenuti in Cienfuegos.


Senza ignorare il molto che rimane da fare e le deficienze che voi conoscete meglio di chiunque altro, nella provincia ci sono esempi di come lavorare per vincere le sfide che impone l'attuale molto difficile situazione internazionale, alle quali si sommano i derivati delle nostre insufficienze ed errori.

Non è necessario insistere nella portata e trascendenza del discorso del Secondo Segretario del Partito lo scorso 26 Luglio.

Così lo ha immediatamente compreso il nostro popolo che ha visto in esso l'esposizione obiettiva e critica delle nostre realtà e principali problemi, soprattutto quelli che colpiscono direttamente la popolazione, e qualcosa di molto importante: una strategia per affrontarli con realismo, a partire dalle forze e possibilità a portata di un paese bloccato e sottoposto a costanti aggressioni dalla maggiore potenza economica e militare del pianeta.

Senza dubbi è un passo molto importante, ma nessun dirigente, lavoratore, studente, casalinga o pensionato deve pensare che sia sufficiente comprendere i concetti generali espressi nel discorso, benché siano capaci di ripeterli a memoria.

Veramente essenziale è che ognuno di noi analizzi che cosa deve fare nel suo posto concreto, in quel pezzetto di società in cui agisce, sia piccolo o grande, per trasformare in azioni pratiche quanto espresso dal compagno Raúl.

Otterremo quest'obiettivo nella misura in cui ogni compagno ragioni profondamente ed esponga con sincerità i suoi criteri, che il collettivo analizzi con spirito critico e creatore ogni problema, pensando più ai mezzi a nostra portata per risolverlo che in ciò che ci manca se si partisse da una situazione ideale.

Non possiamo confondere desideri con realtà né pensare che possa venire qualcuno da un altro posto a risolvere problemi che sono nostri.

E non basta comprenderlo sul piano teorico, si richiede agire di conseguenza con una verità molte volte dimostrata dalla vita: la migliore soluzione di un problema nasce dall'intelligenza collettiva direttamente degli addetti a risolverlo.

La storia è testimone della permanente disposizione dei cienfuegueros ad occupare le trincee più pericolose, fedeli al lascito dei suoi eroi e martiri di tutti i tempi, del suo battaglione 339 in Girón, delle decine di migliaia che parteciparono alla lotta contro i banditi, la Crisi di Ottobre e le missioni internazionaliste.

Il sangue versato per raggiungere la libertà e dopo per difenderla armi alla mano, si è mischiato col sudore versato nello sforzo quotidiano ed altrettanto eroico nella costruzione del socialismo.

Anche oggi é ora di eroismi nel lavoro e la difesa, della disposizione permanente a fare quanto sia necessario per l'avanzamento della Rivoluzione, con lo stesso spirito di coloro che l'iniziarono e che l'hanno portata avanti generazione dopo generazione. La battaglia di oggi sta nel prepararci a sconfiggere qualunque tentativo di aggressione militare del nemico; affrontare le difficoltà del blocco ed eliminare i nostri propri errori e deficienze.

Come si menzionò qui, la Rivoluzione Energetica, in particolare il risparmio di combustibile, continua ad essere un compito strategico per il paese, come parte della decisiva battaglia economica nella produzione di alimenti, l'elevazione della produttività, il recupero dell'industria, la sostituzione di importazioni e l'aumento delle esportazioni.

La discussione del Piano dell'Economia per il 2008 è un'importante opportunità per dimostrare fino a dove ogni collettivo ha interiorizzato le idee espresse dal compagno Raúl su come affrontare le sfide nella sfera della produzione e dei servizi. Deve essere un'analisi, insieme critica e creativa, realista e presieduta dalla volontà di apportare sforzo e sacrificio che scuota coloro che si fanno scudo delle difficoltà e gli insensibili davanti alle necessità della popolazione.

Non possiamo sentirci soddisfatti fino a sommare ogni lavoratore e dirigente amministrativo alla lotta per l'efficienza, per l'organizzazione ed esigenza sistematica come unica via per raggiungere l'effettività nella produzione, la docenza o i servizi; alla battaglia contro l'indisciplina sociale e lavorativa, la deficienza contabile, il controllo superficiale che è fonte di bassa qualità e si traduce in cattiva utilizzazione delle risorse, contro procedimenti assurdi che niente hanno a che vedere col socialismo, contro gli atteggiamenti burocratici generatori di routine, indolenza e schematismo.

Nessuno ignora l'esistenza di cause obiettive o soggettive estranee a determinato centro lavorativo, che colpiscono in maniera diretta o indirettamente lo sforzo dei suoi quadri amministrativi e lavorativi, ma il fatto che le imprese che partecipano al perfezionamento imprenditoriale abbiano un 50% in più di produttività delle restanti, dimostra in maniera palpabile quante riserve non si sfruttano convenientemente.

Il nostro popolo ha la responsabilità storica di dimostrare che il socialismo, oltre ad essere il regime più umano e giusto che esiste, può produrre con qualità ed efficienza, perfino nelle condizioni di un paese bloccato ed aggredito come Cuba.

Sono molti i collettivi di operai, contadini e lavoratori intellettuali che lo dimostrano coi loro risultati, nonostante le limitazioni e difficoltà da tutti conosciuti e sofferte quotidianamente, non solo in questioni relazionate con la produzione di qualcosa o la prestazione di un servizio, fino nelle cose elementari per la vita come l'alimentazione, l'abitazione ed il trasporto, ma sfortunatamente, benché oramai non siano  eccezioni e  il loro numero cresce sempre più, ancora non costituiscono la norma i centri che sono esempio di lavoro socialista.

Siamo coscienti che è qualcosa di difficile, che richiede tempo cambiare la forma di pensare delle persone, unica forma di variare il loro modo di agire.

Per questo tanto decisivo come vincere la guerra economica e prepararci a respingere un'aggressione militare è perfezionare le nostre armi nel campo delle idee.

Gli schemi superati dalla vita non si limitano al campo della gestione amministrativa; anche alcuni quadri politici si ostinano a uno stile, metodi e forme che mai sono stati efficienti ma lo sono molto meno nei complessi tempi attuali e davanti a persone con un sempre maggiore livello culturale e d'informazione su ciò che avviene nel mondo e nel nostro paese.

Prima di parlare, bisogna ascoltare con attenzione e soprattutto tenere conto ciò che ci dicono, non solo in riunioni ma conversando individualmente coi compagni.

Quando qualcosa va male le critiche generali  non bastano. Bisogna cominciare ad identificare con precisione le cause ed i responsabili e successivamente discutere con loro in forma franca, a partire da argomenti solidi e con l'energia che il tema richieda.

Prima di esortare ad intraprendere un compito, è necessario informare tutti relativamente allo stesso e spiegare le ragioni che lo fanno realmente necessario; in modo, così, che lo comprendano tutti o almeno la maggioranza di coloro che devono eseguirlo. E per ottenerlo la prima cosa è predicare con l'esempio.

È qualcosa che spetta, in primo luogo, ai quadri e militanti del Partito, ma anche a qualunque rivoluzionario nell'adempimento di una determinata responsabilità, sia come dirigente nella base di un'organizzazione di masse, sociale o studentesca o come funzionario pubblico o di un'impresa.

Non basta che la verità sia a nostro lato, bisogna esporla in forma convincente e smascherare le bugie di un nemico che conta su poderosi mezzi di diffusione e vasta esperienza su come modellare le opinioni.

Fidel, già sette anni fa, ci richiamò a cambiare tutto quello che deve essere cambiato. Con questo spirito dobbiamo appropriarci delle idee esposte dal compagno Raúl e dallo steso Comandante in Capo nelle sue riflessioni, con la convinzione che l'unica che non ammette cambiamenti è la nostra decisione di costruire e difendere il socialismo.

Le prossime elezioni del Potere Popolare saranno una nuova opportunità per dimostrare in maniera contundente la forza della democrazia socialista e l'infrangibile unità del popolo che costituisce la nostra più poderosa arma.

In tutte le grandi sfide che ci stanno davanti, Cienfuegos ha compiti decisivi, come ha qui esposto in breve sintesi il compagno Roberto Morales.

Siamo sicuri che il popolo di questa provincia seguirà combattendo, con il resto dei cubani, con lo stesso brio e fervore patriottico che stupì Cuba ed il mondo quel 5 settembre 1957 ed uniti, un'altra volta, con Fidel e Raúl, Vinceremo!

Evviva la Rivoluzione!

Gloria eterna ai martiri del 5 Settembre!