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DELLE BUGIE

1 agosto 2007 - www.comedonchisciotte.it R.M.Elizalde www.cubadebate.cu
 

 
 

È estenuante. Noi giornalisti che scriviamo per i media cubani lo sappiamo bene, e ci siamo abituati. Che ci possiamo fare se molte persone continuano a fare di tutta l'erba un fascio, a vedere una bugia come la norma, un'assurdità come motto.

Ieri ho avuto una conversazione con lo storico Piero Gleijeses, che è esperto di politica estera nordamericana, e professore alla Johns Hopkins University. Ha sottolineato che quando c'è da denigrare Cuba, non c'è bisogno di cercare le prove. Questa è una delle pratiche più velenose e corrotte che esistono, perché equivale a coprire qualsiasi abuso, illegalità o crimine, qualsiasi stupidità, o danno.

Vi faccio un esempio. Qualche mese fa mi sono abbonata ad un sistema di invio notizie includendo due parole: Internet e Cuba. Giorno dopo giorno ho ricevuto sempre e solo lo stesso messaggio "Cuba limita accesso a Internet "- che ha sufficiente merito per venir inserito nel Dizionario dei Clichè Reali. Senza alcuna ragione, questo messaggio appare in qualsiasi storia, sia essa su comunicazioni di cellulari in Honolulu, o su un'analisi dei virus informatici in Gambia.

Come ho già detto, è estenuante. Ho appena letto una recensione di lode ad un ente dell'AP di questo fine settimana - firmata da Will Weissert - dove la frase sopra citata appare nuovamente, ma nè il giornalista, nè la pubblicazione che lo elogia per demonizzare Cuba, si preoccupa di dimostrare, o almeno contestualizzare, questa accusa. Inoltre, qua e la appare l'eco di una nuova fantasia nata appena dopo che Caracas ha nazionalizzato la compagnia telefonica CANTV: la supposta "cubanizzazione" delle telecomunicazioni Venezuelane. Questo solo perché Cuba e il Venezuela hanno raggiunto un accordo per stendere un cavo sottomarino di fibra ottica che unisce i due territori, un progetto nato sotto gli auspici di ALBA (l'alternativa boliviana per le americhe) che richiederà due anni per il completamento.

Per insaporire il pregiudizio contro l'internet cubano, hanno usato una fonte esperta, Antonio Pasquali, che è l'autore di diversi libri sulla comunicazione e Internet, e allo stesso tempo un uomo ovviamente accecato dall'odio contro Chavez. Né quest'uomo né tutti quelli che insistono sull'argomento riconosceranno mai che Cuba non limita o blocca se stessa né il paese sta limitando nessuno. L' accesso al WWW è stato ristretto dalle amministrazioni americane che si sono susseguite nel tempo, costringendo gli operatori del cavo a richiedere il permesso al Dipartimento del Tesoro ogni volta che vogliono espandere minimamente la banda di frequenza via satellite. La rete mondiale di fibre ottiche sottomarina ha otto punti che passano lungo la nostra costa ma le amministrazioni americane hanno impedito ai cubani di connettersi ad essa.

Ho scritto recentemente agli editori di diversi giornali che hanno tradotto in inglese il testo di Pasquali. Alcuni di questi media - come The Wall Street Journal - ostentano di essere seri. Non si sono preoccupati di pubblicare la mia risposta, anche se potevano facilmente verificare fonti diverse dalle nostre che questo supposto "esperto" stava speculando senza vergogna. Non gli ho chiesto di cercare argomentazioni riguardanti mia nonna, ma sulla legislazione nordamericana, ovvero il Torricelli Bill che impone 50.000 $ di penale a quelli che favoriscono, sia dall'interno che dall'esterno, anche il più piccolo beneficio Cubano attraverso la rete.

Ma la cosa più estenuante non è l'insopportabile falla di clichè. Dopo tutto è qualcosa che succede da 4 decenni e finirà che quasi tutte queste banalità che interessano Cuba, prima o poi, si sgonfieranno come un pallone. La cosa più opprimente, che cresce senza sosta, è quello che chiamiamo "l'aziendalismo delle bugie", un modo frivolo per appiccicare un'etichetta a un paese intero. Questo non è solo pernicioso e corrotto, ma anche irrazionale e fanatico.

 

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ELISA