17 ottobre 2007 -  M.Delys Cruz Palenzuela www.granma.cu (Adelante)

 

54  ANNIVERSARIO DEL PROCESSO A FIDEL CASTRO

 “La storia mi assolverà” , fu il

programma della futura Rivoluzione

 

 

“La storia mi assolverà”, l’arringa  di autodifesa pronunciata da Fidel Castro il 16 ottobre del 1953 durante il processo per i fatti del 26 di Luglio, ebbe un’importanza trascendentale nell’evoluzione della Rivoluzione cubana, come il principale programma e guida di un’opera che, consolidata nella sua ideologia, giunse sino ai nostri tempi con la vigenza  e la freschezza di quei giorni di lotta in cui fu creata.

 

Fu quel discorso-documento il fattore decisivo che trasformò in una vittoria strategica il rovescio tattico della Caserma Moncada e divenne il programma politico della Rivoluzione, nel quale, nella prima parte, il Comandante in Capo parlava dei mali che laceravano la Repubblica, esponendo una precisa valutazione dei motivi e dei fattori che portarono alla lotta armata, con una messa a fuoco classista per enumerare poi finalmente le misure rivoluzionarie da adottare dopo la vittoria.

 

“Se noi avessimo scritto questo documento con riserva, se fosse stato un programma più radicale, sicuramente il movimento rivoluzionario in lotta contro Batista non avrebbe acquistato l’importanza che raggiunse e che rese possibile la vittoria”, ha ricordato Fidel in un’occasione.

 

È importante ricordare che “La storia mi assolverà” è stato un discorso pronunciato in condizioni molto difficili. Fidel era solo e isolato dai suoi compagni, circondato dalle baionette, in una piccola sala della scuola delle infermiere dell’Ospedale Civile di Santiago di Cuba.

 

Fidel portava con sé, come ricordò alcune volte, gli ideali di Josí Martí che animarono i giovani dell’epoca, ravvivando nella nazione i sogni d’emancipazione e di costruzione di una Repubblica con tutti e per il bene di tutti, come propugnò nel 1895 l’Apostolo dell’indipendenza di Cuba. 

 

Senza essere socialista, il programma contiene una messa a fuoco marxista, dato il suo carattere popolare e avanzato e costituisce la massima aspirazione di quel che in quei giorni si poteva ottenere, e al di là dell’espressione del pensiero politico della Generazione del Centenario, è stato la base ideologica per l’azione rivoluzionaria e soprattutto il veicolo più idoneo per l’unificazione di tutte le forze che sostenevano la nuova strategia rivoluzionaria.

 

Dal primo gennaio, come recita il Programma del Partito Comunista di Cuba, è iniziata la tappa democratico - popolare agraria e antimperialista della Rivoluzione, con l’adozione di misure che rispondo agli interessi comuni e ai diritti di tutte le  classi e settori popolari che costituiscono la sua base sociale, come disse Fidel “per il popolo e con il popolo” e questo è un popolo capace di lottare con tutto il suo coraggio.