Discorso pronunciato dal Comandante

 

Fidel Castro alla Conferenza delle Nazioni

 

Unite su Ecosistema e Sviluppo

 

 

Rio De Janeiro, Brasile, il 12 giugno 1992  

 

 

 

3 febbraio 2007 - www.granma.cubaweb.cu

 

 

Sig.Presidente del Brasile, Fernando Collor de Mello;

Sig.Segretario Generale delle Nazioni Unite, Butros Ghali;

Eccellenze:

Un'importante specie biologica é a rischio di sparire per la rapida e progressiva liquidazione dalle sue condizioni naturali di vita: l'uomo.

Ora prendiamo coscienza di questo problema quando é quasi tardi per impedirlo.

È necessario segnalare che le società del consumo sono le responsabile fondamentali dell'atroce distruzione dell'ecosistema. Esse nacquero dalle antiche metropoli coloniali e dalle politiche imperiali che, a loro volta, generarono il ritardo e la povertà che oggi attanagliano l'immensa maggioranza dell'umanità. Con solo il 20% della popolazione mondiale, esse consumano i due terzi dei metalli ed i tre quarti dell'energia che si producono nel mondo. Hanno avvelenato i mari e i fiumi, hanno inquinato l'aria, hanno debilitato e perforato la cappa di ozono, hanno saturato l'atmosfera di gas che alterano le condizioni climatiche con effetti catastrofici che incominciamo già a soffrire.

I boschi spariscono, i deserti si estendono, migliaia di milioni di tonnellate di terra fertile vanno ogni anno a fermare il mare. Numerose specie si estinguono. La pressione delle popolazioni e la povertà conducono a sforzi disperati per sopravvivere anche a costo della natura. Non è possibile incolpare di questo i paesi del Terzo Mondo, colonie ieri, nazioni sfruttate e saccheggiate oggi da un ordine economico mondiale ingiusto.

La soluzione non può essere impedire lo sviluppo a coloro che più ne hanno bisogno. La cosa reale è che tutto ciò che oggi contribuisce oggi al sottosviluppo e alla povertà costituisce una violazione flagrante dell'ecologia. Decine di milioni di uomini, donne e bambini muoiono ogni anno nel Terzo Mondo in conseguenza di questo, più che in ognuna delle due guerre mondiali. Lo scambio disuguale, il protezionismo ed il debito estero aggrediscono l'ecologia e propiziano la distruzione dell'ecosistema.

Se si vuole salvare l'umanità da questa autodistruzione, bisogna distribuire meglio le ricchezze e le tecnologie disponibili sul pianeta. Meno lusso e meno sperpero in pochi paesi affinché si abbia meno povertà e meno fame su gran parte della Terra. Non più trasferimenti al Terzo Mondo di stili di vita ed abitudini di consumo che rovinano l'ecosistema. Rendiamo più razionale la vita umana. Applichiamo un ordine economico internazionale giusto. Utilizziamo tutta la scienza necessaria per uno sviluppo sostenuto senza inquinamento. Paghiamo il debito ecologico e non il debito estero. Sparisca la fame e non l'uomo.

Quando le supposte minacce del comunismo sono sparite e non rimangono più pretesti per guerre fredde, corse militariste e spese militari, che cosa è ciò che impedisce di dedicare immediatamente queste risorse per promuovere lo sviluppo del Terzo Mondo e combattere la minaccia di distruzione ecologica del pianeta?

Cessino gli egoismi, cessino gli egemonismi, cessi l'insensibilità, l'irresponsabilità e l'inganno. Domani sarà troppo tardi per fare ciò che avremmo dovuto fare molto tempo fa.

Grazie.