Il socialismo del secolo XXI

 

 

 

 

1 febbraio 2007 - Armando Hart Davalos* www.prensa-latina.it

 

 

Dal balcone del Palazzo di Miraflores, celebrando la contundente vittoria elettorale, il presidente Hugo Chávez Frias proclamò che quelli che avevano votato per lui l'avevano fatto per il socialismo.

Chávez ha segnalato la necessità di avanzare verso il socialismo del secolo XXI, un socialismo autoctono motivato nelle realtà del nostro tempo e dei nostri popoli. Continua a rimanere indietro, per sempre, il socialismo del secolo XX europeo, quel socialismo reale vinto che non lo fu perché, precisamente, non fu socialismo. Raccogliamo gli insegnamenti che derivano da questo punto.

Ci rifugiamo nell'antica istituzione giuridica del diritto romano dove le eredità potevano riceversi a beneficio di inventario, per non dover ereditare i debiti.

Noi assumiamo, dell'eredità ricevuta, le idee di Mella, Mariategui, Gramsci, il Che, Fidel e Chávez, che hanno come fondamenti le idee latinoamericane e caraibiche che rappresentano Bolivar, San Martin, Sucre, Juarez, Alfaro, Martí ed i grandi pensatori socialisti del secolo XX, perché quello che ha trionfato adesso è, precisamente, l'espressione latinoamericana a favore dell'unità ed a favore dello svolgimento di un ruolo nel mondo, ben differente a quello svolto nelle ultime decadi.

Inoltre, naturalmente, contiamo sulla ricchezza del pensiero di Marx, Engels e Lenin e delle loro idee su quello che doveva essere il socialismo. Di questo vale anche la pena parlare, in questo articolo. Vediamo quello che segnalò Federico Engels al riguardo:

“Per noi, il comunismo non è uno stato che deve impiantarsi, un ideale che deve sottomettersi alla realtà. Noi chiamiamo comunismo il movimento reale che annulla e supera lo stato di cose attuali. Le condizioni di questo movimento si staccano attualmente dalla premessa esistente”.

Fu anche Engels che segnalò che il marxismo è un metodo di investigazione e di studio, e Lenin, da parte sua, affermò che il marxismo è una guida all'azione.

Con questo metodo e questa guida dobbiamo approfondire un problema filosofico chiave: la ricerca della relazione tra quello che si chiamò obiettivo e quello che si denominò soggettivo. Deplorevolmente, molti nel secolo XX dimenticarono che l'uomo è anche materia.

Avanti, Hugo Chávez col socialismo del secolo XXI! Ora corrisponde agli studiosi ed ai ricercatori di questi temi esaminare, alla luce dei grandi forgiatori, le idee socialiste, i punti chiave di questo pensiero, per ciò, a mo' di conclusione, presento loro due definizioni, una di Carlo Marx:

“Nella fase superiore della società comunista, quando sia sparita la subordinazione schiavizzante, degli individui alla divisione del lavoro, e con lei, l'opposizione tra il lavoro intellettuale ed il lavoro manuale; quando il lavoro non sia solamente un mezzo di vita, bensì la prima necessità vitale; quando, con lo sviluppo degli individui in tutti i suoi aspetti, crescano a getto pieno le sorgenti della ricchezza collettiva, solo allora potrà oltrepassarsi totalmente lo stretto orizzonte del diritto borghese, e la società potrà scrivere sulla sua bandiera: ognuno, secondo le sue capacità; ognuno, secondo le sue necessità!”.

E quest’altra niente meno che di Don Benito Juárez:

“Ad ognuno, secondo le sue capacità ed ad ogni capacità secondo le sue opere e la sua educazione. Non ci saranno così classi privilegiate né preferenze ingiuste!”.

Il Socialismo è la tendenza naturale a migliorare la condizione o il libero sviluppo delle facoltà fisiche e morali. Nella fonte del movimento liberale latinoamericano e del genuino ideale socialista di Marx, Engels e Lenin ci sono le chiavi delle strade da percorrere per il socialismo del secolo XXI.

Era ora che sparisse già quel socialismo sbagliato, mediocre e lontano dalle essenze della migliore cultura universale.
 

 


*L’autore è il Direttore dell'Ufficio del Programma Martiano, presidente della

Società Culturale José Martí. Collaboratore di Prensa Latina