25 settembre 2007 - J.G.Allard www.granma.cu (PL)

 

 

 

Posada: il Gran Giurě prosegue

 

con i suoi imbrogli
 

 

 

Poche settimane dopo che il Miami Herald ha assicurato che un Gran Giurí di Newark aveva giŕ  terminato la sua investigazione sui patrocinatori di  Luis Posada Carriles  e che la Procura  maneggiva giŕ il caso a favore del terrorista, il Star-Ledger, il giornale piů grande del New Jersey, rivela che il  tribunale d’ istruzione continua ad investigare sui “commercianti dell’esilio cubano”. Mentre il terrorista č  libero a Miami, agendo con la sua rete d’assassini, l’apparato giudiziario di  Bush continua nella sua strategia di guadagnare  tempo a favore del vecchio agente della CIA.

 

Tanto che  i due principali protagonisti di quella che fu l’operazione  di finanziamento di Posada nelle  sue  molteplici azioni  terroriste realizzate a partire da  El Salvador, i negozianti Abel Hernández, residente a Cliffside Park e proprietario del supermercato “Mi Bandera” di Union City, e Arnaldo Monzón Plasencia padrone dei negozi “Arnold Stores”, della stessa  localitŕ, giŕ riposano in pace...

 

Secondo Star-Ledger, il Gran Giurě ha citato Lourdes López, l’aiutante di Hernández, e  Albín Martínez, ex padrone di un’agenzia, la  Western Union local.

 

 Martínez ha rivelato che  i due defunti e suoi complici hanno inviato almeno 30000 dollari a Posada per finanziare le sue attivitŕ di terrorismo contro Cuba nel corso del 1997.

 

Il Gran Giurě ha anche  analizzato la partecipazione di Oscar Rojas, che fu ragioniere, per 20 anni, di Monzón Plasencia.

 

 L’individuo fu esentato dalla testimonianza  quando comparve  di fronte al tribunale il 15 febbraio 2006, afferma il suo rappresentante legale Gilberto García.

 

  A parte Hernández e Monzón, le due principali figure del complotto oggetto dell’investigazione, appare il nome di un aiutante del congressista Albio Sires, il terrorista Ángel Alfonso Alemán,  implicato nel caso de "La Esperanza", lo yacht intercettato accidentalmente dalla Guardia costiera a Puerto Rico, mentre si dirigeva  verso l’isola venezuelana di Margarita, per un tentativo di assessinio  del Presidente Fidel Castro.

 

 Nessun riferimento all’attuale ruolo politico di Alemán e alla sua implicazione in questa azione  terrorista č stato pubblicato sino ad ora nella stampa  di New Jersey e di Miami.

 

 Il figlio di Alemán, José, č a sua volta  sospettato nel caso.

 

Il quotidiano del New Jersey ha scritto che l'FBI ha probito espressamente ai  testimoni di contattare i media di comunicazione. Una precauzione  apparentemente inutile.

 

LA MAFIA MIAMENSE, FUORI TIRO

 

 Richiama l’attenzione che durante il  período in cui Posada attuava la sua campagna di terrore contro gli obettivi turistici dell’Avana, provocando la morte di Fabio Di Celmo, nessun rappresentante dell’apparato giudiziario  nordamericano molestň, nemmno per un solo minuto, i due negozianti e i loro soci di Miami  della Fondazione  Nazionale Cubano Americana. Anche se la CIA e l'FBI non potevano certo ignorare quella cospirazione.

 

 Č ampliamente dimostrata la complicitŕ, in questo complotto terrorista maneggiato da Posada, dei membri del Gruppo Paramilitare della FNCA, a Miami, il cui appogio fu decisivo nell’esecuzione delle azioni. Nessuno dei suoi membri č stato  oggetto di un’ investigazione  nonostante le numerose evidenze.

 

 TONY SACA SI DIMENTICA DI FRANCISCO CHAVEZ

 

 Nell’ultimo capitolo di questa buffa commedia, il presidente di El Salvador, Antonio “Tony” Saca, in visita a Miami, ha appena dichiarato Miami Herald che Luis Posada Carriles “non č il benvenuto in El Salvador”.

 

Il presidente ha omesso di menzionare che continua a coprire  Francisco Antonio “El Panzón” Chávez Abarca, il principale complice di Posada nel suo paese, responsabile di numerose azioni contro Cuba, oggi detenuto perchč capo di una rete di ladri d’automobili.

 

  Francisco Chávez, organizzatore della serie d’attentati che sono costati la vita del giovane turista italiano Fabio Di Celmo, č recluso da mesi  incarcerato nel Centro Penitenziario La Esperanza di San Salvador, il carcere principale della nazione centroamericana.