Washington 23 febbraio 2007 -  www.granma.cubaweb.cu (PL)

 

Chiedono agli USA di giudicare

Posada Carriles come terrorista

 


Un gruppo di organizzazioni ha chiesto alla giustizia statunitense di giudicare per terrorismo il criminale Luis Posada Carriles, considerato l'autore intellettuale, nel 1976, dell'esplosione di un aeroplano civile cubano.

Durante una conferenza stampa a Miami, Florida, Max Lesnik, dirigente dell'Alleanza Martiana, ha affermato che gli Stati Uniti non possono combattere al terrorismo "senza giudicare uno dei più grandi terroristi che sta qui nel paese come una semplice "spalla bagnata"
(riferimento agli immigrati illegali messicani che attraversano il Rio Bravo per entrare negli USA ndt).

Il riferimento di Lesnik è dato dal fatto che i tribunali vogliono processare il criminale solo per reati migratori legati alla sua entrata illegale in territorio statunitense.

L'11 gennaio una giuria di El Paso, Texas, ha accusato il fuggiasco di mentire circa la sua entrata nel paese così come di aver rilasciato false dichiarazioni nel suo processo di naturalizzazione.

"Lo si sta giudicando come violatore delle leggi migratorie e non come
un violatore dei diritti umani per essere l'autore intellettuale dell'attentato ad un aeroplano cubano", ha puntualizzato Lesnik.

Organizzazioni cubane come l'Alleanza Martiana e la Brigata Antonio Maceo, considerano Posada un terrorista e valutano che come tale deve essere giudicato.

Paradossalmente, questo succede, quando il presidente George W. Bush, si proclama portabandiera della lotta internazionale contro il terrorismo, dopo gli attentati dell' 11 settembre 2001.

Il dirigente della Brigada Antonio Maceo, Andrés Gómez, considera che Posada è l'autore intellettuale dell'ondata di sabotaggi ad installazioni alberghiere cubane tra il 1997 e 1998. Per queste azioni, in cui morì il turista italiano Fabio di Celmo, una gran giurì del New Jersey lo ha posto sotto indagine.

L'avvocato José Pertierra, che rappresenta il Venezuela nella richiesta di estradizione, ha segnalato che la strada che ha intrapreso la giustizia statunitense, impedisce di processare Posada come terrorista finché il tribunale penale non si sia pronunciato sui reati riguardanti la sua entrata nel paese.

Un magistrato statunitense ha respinto, questa settimana, la richiesta di rimettere in libertà il terrorista internazionale.

L'accusato si trova detenuto nel Nuovo Messico, mentre Washington ignora una richiesta di estradizione delle autorità venezuelana  in quanto Posada evase da una prigione di quel paese.

La giudice Kathleen Cardone, in un'udienza realizzata il 16 febbraio, ha fissato per il prossimo 10 maggio l'inizio del processo giudiziale nel quale Posada deve affrontare sette reati per frode migratoria e falsa attestazione durante il suo processo di naturalizzazione.

Il criminale é giunto negli Stati Uniti nel marzo 2005 ed il modo in cui lo ha fatto è al centro del processo.

Se dal processo, che potrebbe durare una settimana, risultasse colpevole rischierebbe una condanna fino a 40 anni di prigione.