| 13 novembre 2007 | Report del Centro Studi Cestes-Proteo www.granma.cu |

A Londra la prima conferenza per le relazioni

costruttive tra Venezuela ed Europa

 Venezuela : democrazia e progresso sociale


 
Si è svolta  sabato 10 novembre 2007 a Londra la Prima Conferenza "Venezuela: democrazia e progresso", per costruire delle relazioni stabili di solidarietà e di interscambio costruttivo tra Europa e Venezuela.

 

Organizzata dal VIC (Venezuela Information Center), dal Labour Friends of Venezuela e sponsorizzata dal Ministero del Potere Popolare per gli Affari esteri del Governo venezuelano, la conferenza ha visto la partecipazione di parlamentari di diversi paesi europei, rappresentanti di istituzioni, movimenti ed intellettuali e di ambasciatori e rappresentanze diplomatiche del Venezuela in vari paesi europei e di una folta delegazione venezuelana con rappresentanti del governo, dei movimenti indigeni, di intellettuali e di rappresentanti delle forze sociali.

 

La Conferenza è stata aperta dal sindaco di Londra, Kevin Livingstone, con un discorso di pieno appoggio al processo di Rivoluzione bolivariana e della sua riforma costituzionale in chiave socialista; importante anche nella plenaria di apertura il discorso di Miguel Angel Martinez, vicepresidente del Parlamento Europeo che ha sottolineato come un folto numero di parlamentari europei si batterà contro le diffamazioni reazionarie dei conservatori  che lanciano continue menzogne  contro la costruzione democratica del venezuelana che insieme a Cuba  sta portando nel mondo le idee di progresso  sociale ed è per tale motivo che questi paesi sono attaccati da Bush e dal potere economico e militare degli Stati Uniti.

 

La Conferenza è continuata con una serie di seminari durante tutta la giornata, con relazioni programmate che hanno messo a confronto i rappresentanti del governo e dei movimenti venezuelani con  intellettuali e vari esponenti politici dei movimenti europei,  discutendo propositivamente di democrazia partecipativa, di modelli sociali alternativi al neoliberismo, di cooperazione e giustizia sociale, di cultura e comunicazione, del ruolo delle minoranze etniche e dei movimenti sociali e sindacali, per lo sviluppo  di reali processi di democrazia partecipativa di base, economica e socio-politica.

 

Il nostro direttore,  Prof. Luciano Vasapollo, ha  tenuto una relazione che ha evidenziato come si possa costruire  un legame  fra i movimenti di base venezuelani, i movimenti di lotta di tutta l'America Latina  e il sindacalismo  e l'associazionismo di base e i movimenti di classe italiani ed europei che lottano contro le privatizzazioni, contro la precarietà, contro la guerra e l'imperialismo, per il reddito per tutti, a partire da una dura critica contro il neoliberismo e contro un capitalismo che sta distruggendo le risorse e i valori dell'intera umanità,e che così si indirizzano negli stessi percorsi dei movimenti  e dei governi rivoluzionari di Cuba, Venezuela e Bolivia per la costruzione del progetto del socialismo del XXI secolo; pieno appoggio, ha quindi espresso al governo e alla riforma costituzionale di Chávez  che rafforza non solo in Venezuela, ma in tutta l'America Latina il progetto di costruzione reale,già a partire dall'ALBA e da relazioni solidali fuori dalla logica del profitto, dell'orizzonte anticapitalista per il socialismo del XXI secolo.

 

Vasapollo ha manifestato poi piena solidarietà al popolo e al governo cubano che resistono da oltre 50 anni al blocco degli Stati Uniti e al terrorismo di stato degli USA. il nostro direttore ha lanciato in questa conferenza, sia nel seminario in cui è stato relatore, sia in altri seminari una proposta di rafforzamento di una campagna europea dei movimenti e delle istituzioni per la liberazione immediata dei 5 agenti dell'antiterrorismo cubano ingiustamente detenuti nelle carceri statunitensi.

 

Nella plenaria in cui hanno preso la parola i diversi parlamentari europei per esprimere l'appoggio alla riforma costituzionale in Venezuela hanno preso la parola anche il Sen. Giorgio Mele (SD) e l'On. Francesco Napoletano (PdCI).

 

Al termine dei lavori è stata approvata  una dichiarazione di appoggio al progresso sociale e di democrazia in Venezuela (che inseriamo di seguito) e sono state  fissate le attività future che vedono già da subito  la creazione di un sito internet e la costituzione di un Comitato Permanente Europeo di Appoggio al governo Chávez e ai processi di democrazia partecipativa nel Venezuela.

 

 

DICHIARAZIONE DI APPOGGIO AL PROGRESSO

SOCIALE E  ALLA DEMOCRAZIA IN VENEZUELA

 

 

Crediamo che la vita di milioni di venezuelani è stata trasformata dalla politica sociale e democratica del governo di Hugo Chàvez. La povertà estrema è stata dimezzata, l’analfabetismo quasi eliminato, la partecipazione al sistema educativo è raddoppiata e il sistema sanitario gratuito è esteso a quasi 20 milioni di persone che prima non avevano accesso all’assistenza sanitaria.

 

L'indice d’occupazione ha raggiunto livelli storici e la disoccupazione è diminuita.

 

La Costituzione del 1999, introdotta dal presidente Chávez e approvata dai venezuelani in un referendum popolare, è una delle più democratiche nel mondo e comprende diritti prima negati ai gruppi delle minoranze storicamente escluse. Un forte impegno sulle politiche di inclusione sociale ha migliorato la posizione delle donne, degli indigeni venezuelani e delle minoranze etniche, che rappresentano la maggioranza della popolazione del Venezuela.

 

Il governo venezuelano ha promosso direttamente la partecipazione alla democrazia attraverso i consigli comunali, i comitati e altre forme di organizzazione comunali.

 

La politica innovativa e l’agenda sociale ed economica del presidente Chávez è stata ratificata dai venezuelani attraverso 11 elezioni democratiche che sono state giudicate libere e giuste dagli  osservatori internazionali.

 

Il 2 dicembre, il popolo venezuelano sarà chiamato di nuovo a votare su una serie di riforme proposte dal  presidente Chávez alla Costituzione del 1999.

 

Il Venezuela è una delle poche nazioni nel mondo dove sia la Costituzione che le riforme e qualsiasi modificazione costituzionale devono essere approvate dalla maggioranza dei cittadini in un referendum nazionale.

 

Chiediamo alla comunità internazionale di rispettare il risultato del referendum e di appoggiare il diritto sovrano  e democratico del popolo venezuelano alla propria autodeterminazione.