| 25 gennaio 2007 | www.granma.cu (PL) |

Washington paga bene i

nemici dei governi legittimi

 

 

 


Il governo degli Stati Uniti ha consegnato sino ad oggi più di 26 milioni di dollari all'opposizione del governo in Venezuela, assegnati da varie istituzioni negli ultimi tre anni.

 

Eva Golinger, avvocatessa ed investigatrice statunitense, ha sottolineato che i finanziamenti che giungono dall’estero, concessi da organizzazioni politiche, sono un pericolo per la sicurezza nazionale e vanno controllate con misure adeguate da stabilire, che dovrebbero essere uno dei temi dell'attuale riforma costituzionale.

 

In un articolo pubblicato dalla stampa locale, la Golinger ha indicato che l'Agenzia Internazionale di Sviluppo degli Stati Uniti (USAID), ha finanziato 342 progetti venezuelani con più di 11,2 milioni di dollari durante gli ultimi tre anni.

 

Altri 15 milioni di dollari sono stati consegnati ai partiti politici dell'opposizione, a presunte Organizzazioni non Governative e a gruppi della detta società civile, tra gli altri.

 

Oltre a USAID e i suoi soci, concedono finanziamenti all’opposizione del governo bolivariano anche il National Endowment for Democracy (NED), formato da controrivoluzionari, requisito essenziale per ricevere fondi statunitensi.

 

La NED ha avuto un aumento del suo bilancio per il Venezuela durante gli ultimi anni: da 200 mila dollari nel 2000 a 877 mila nel 2001; un milione 96 mila nel 2002 e più di un milione di dollari ogni anno, dal 2002.

 

Eva Golinger ha detto che il Venezuela dovrebbe approvare una legge simile a quella del Registro degli Agenti Stranieri statunitense, che obbliga alla registrazione tutti i gruppi, organizzazioni ed individui finanziati da un governo straniero per fini politici.

 

L'Ufficio per l'Assistenza ai Disastri dell'USAID lavora dal 1999 con i corpi di Protezione Civile e i Vigili del Fuoco e mantiene relazioni con l'Istituto di Protezione Civile ed Ambienti del comune di Chacao.

 

Questi funzionari stranieri hanno accesso ad informazioni strategiche, come i piani geo-politici del paese che il Venezuela metterebbe in azione in caso di aggressione armata, ed è chiaramente assurdo consegnarli così facilmente nelle mani del nemico, ha avvisato ancora la Golinger nel suo articolo.