|25 maggio 2007 | G. Orsati www.radiocittaperta.it |

Il Parlamento Europeo condanna la decisione del

 

Governo venezuelano di non rinnovare la

 

concessione all'emittente televisiva RCTV 

 

 

 


Il presidente Chávez ha condannato le critiche che il Senato statunitense e il Parlamento Europeo hanno rivolto al governo venezuelano per la decisione di non rinnovare la concessione all’emittente televisiva commerciale RCTV.


Al Parlamento Europeo la risoluzione di condanna è stata presentata dal Partito popolare, ma contrariamente alle aspettative, il Partito socialista europeo non ha appoggiato il documento.


Il presidente venezuelano ha definito la risoluzione “un’azione dell’estrema destra europea, alleata con la destra venezuelana e sostenuta dalla destra statunitense.”


RCTV si trasferirà sul cavo e sul satellite. L’emittente, che appoggiò apertamente il colpo di stato dell'11 d'aprile 2002, fa finta di non sapere che l'etere è pubblico e che esiste una responsabilità sociale dei media, inondare il mercato televisivo di sesso e violenza non equivale esattamente alla "libertà d'espressione".


Si deve poi ricordare che, nell’ultima campagna elettorale venezuelana quella del dicembre 2006, gli Osservatori Internazionali verificarono che i quattro quinti dei servizi televisivi, radiofonici e degli articoli di giornale, erano favorevoli all'opposizione. Nonostante questo, istituzioni internazionali prestigiose (prestigiose forse perché statunitensi) come “Freedom House”, definiscono il Venezuela come un paese “non libero” dal punto di vista della libertà di stampa e lo collocano al 161° posto, dopo l’Afghanistan, dove è noto che i giornalisti siano in condizione di realizzare il loro lavoro in completa sicurezza e senza pressioni di sorta.


Anche la stampa italiana si è espressa sulla questione dell’emittente RCTV e lì dove non si mente spudoratamente, si omette: La Repubblica, ad esempio, riporta un sondaggio dell'istituto Datanalisis secondo il quale il 70% dei venezuelani disapprova l'oscuramento di RCTV. Si omette di dire che il sondaggio è stato commissionato dalla stessa RCTV.

 

Il sostegno poi dato dall’emittente al Colpo di Stato del 2002 non è un’ipotesi, basterebbe verificare le registrazioni di quelle giornate. Ma il sostegno ad un atto illegale come un colpo di stato e che, soprattutto in America Latina, porta alla memoria terribili esperienze, questo sostegno, dicevamo vogliono farcelo passare per libertà di stampa.