11 giugno '08 -  www.granma.cu (PL)

Cresce l’indignazione dei boliviani

• Gli USA danno asilo politico a un ex ministro boliviano accusato di genocidio

 

     

 

L’indignazione dei settori sociali boliviani è crescente per la decisione della “giustizia” negli USA di dare asilo politico all’ex Ministro alla Difesa, Carlos Sánchez, accusato in Bolivia di genocidio.

 

Il segretario generale della Centrale Operaia Boliviana, Pedro Montes, ha detto a Prensa Latina che si possono prevedere manifestazioni come quelle di lunedì 9, quando migliaia di cittadini di El Alto hanno protestato di fronte all’ambasciata degli Stati Uniti, a La Paz.

 

Secondo Montes, la manifestazione dispersa  dalla polizia, è una mostra dell’ira dei boliviani per tanta ingerenza di Washington negli affari interni della Bolivia.

 

“È vergognoso che l’amministrazione Bush accolga persone che hanno conti pendenti per danni politici, economici e sociali, come l’ex presidente  Gonzalo Sánchez de Lozada  che, con il suo ministro alla Difesa, sono accusati d’aver organizzato la repressione che cercò di far affogare una ribellione sociale, con un saldo di 68 morti e più di 400 feriti.

 

La rivolta fece sì che le autorità abbandonarono il Palazzo Quemado, ma riuscirono a fuggire e ad andare in esilio negli USA.

 

Il presidente della Federazione  Nazionale delle Cooperative Minerarie, Andrés Villca, ha detto che i responsabili del massacro, detto l’ottobre nero, non possono restare impuniti.

 

Anche il segretario esecutivo della Federazione Sindacale dei Lavoratori del Petrolio della Bolivia, José Domingo Vásquez, ha detto che il popolo sta aspettando che coloro che hanno commesso i delitti di lesa umanità, ritornino a rendere conto di fronte ai tribunali boliviani.

 

Il ministro degli Esteri, David Choquehuanca, ha annunciato che il governo prepara un reclamo per via diplomatica per chiedere agli Stati Uniti l’estradizione dell’ex ministro alla Difesa  Carlos Sánchez.

 

Choquehuanca ha detto anche d’aver sollecitato una spiegazione sul caso all’ambasciatore statunitense a La Paz e di sentirsi insoddisfatto dopo l’incontro perchè questi non ha risposto alle sue aspettative e alle sue interrogazioni.