29 settembre '08 -  www.granma.cu (ABN)

 

Bush si vendica della Bolivia e

sospende i benefici doganali

 

 

     

 

L’OEA chiederà agli USA di rivedere la

decisione sui dazi doganali alla Bolivia

 

1.10 - Il Segretario Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), José Miguel Insulza, ha dichiarato che chiederà agli USA di riconsiderare la decisione d’iniziare l’iter per sospendere i benefici doganali alla Bolivia.

Insulza ha informato che eserciterà "i suoi buoni uffici per far sì che la misura non si concluda" e perciò inizierà "nei prossimi giorni" contatti con il Governo ed il Congresso degli Stati Uniti.

In un comunicato, il massimo rappresentante dell’OEA si è detto "profondamente" della decisione degli USA, per i suoi effetti economici e politici.

La misura "danneggerà gravemente molte piccole industrie boliviane che vivono dell’esportazione dei loro prodotti negli Stati Uniti e potrebbe lasciare senza lavorano cinquantamila lavoratori boliviani e le loro famiglie", ha detto Insulza.

La sospensione – ha detto Insulza – può trasformarsi "in un ostacolo difficile da superare nelle relazioni tra i due paesi americani".

Gli Stati Uniti hanno iniziato venerdì scorso l’iter per sospendere i benefici doganali alla Bolivia, per una presunta mancanza di cooperazione nella lotta al narcotraffico.

Il presidente degli USA, George W. Bush, ha proposto di sospendere la designazione della Bolivia come beneficiaria della Legge di Preferenza Doganale Andina (ATPDEA), per vendicarsi dell’espulsione del suo ambasciatore Philip Goldberg de La Paz, ha affermato il ministro degli esteri   boliviano, David Choquehuanca.

 

L’argomento usato dal governo di Bush per questa decisione è una presunta mancanza di collaborazione del governo boliviani nella lotta al narcotraffico, informa la ABI, Agenzia Boliviana d’Informazione.

 

“Questa arbitraria proposta, dopo soli 16 giorni dall’espulsione dell’ambasciatore nordamericano dalla Bolivia, è una nuova pressione, ha detto il ministro Choquehuanca. "E una vendetta che si prendono gli Stati Uniti per l’espulsione del loro ambasciatore”.

 

Questa legge permette a Perú, Ecuador, Bolivia e Colombia di esportare circa 6 mila prodotti nel mercato degli USA senza pagare le imposte doganali, in cambio della cooperazione nella lotta contro la droga.

 

Per la Bolivia, uno dei paesi più poveri del continente, la misura provoca un impatto commerciale importante, perchè esporta per 400 milioni di dollari annuali in tessuti e prodotti d’oro e legname negli Stati Uniti, prodotti compresi in questo beneficio.

 

“Noi consideriamo che questa intenzione è nuova aggressione alla democrazia della Bolivia e una nuova aggressione alla lotta contro il narcotraffico, che la Bolivia sviluppa in maniera positiva, in relazione ad altri paesi”, ha detto ancora il ministro Choquehuanca in una conferenza stampa.

 

Il congressista democratico, Eliot Engel, presidente del vice comitato per l’America Latina nella Camera Bassa, ha chiesto di mantenere le preferenze doganali all’Ecuador, perchè il presidente Rafael Correa "ha garantito che non seguirà l’esempio della Bolivia e non caccerà fuori dal paese l’ambasciatore statunitense accreditato dal suo governo”.

 

L’annunciata sospensione della ATPDEA alla Bolivia non sarà immediata, perchè si aprirà un periodo di commentario pubblico, dopo il quale ci sarà un’udienza pubblica sul tema.

 

La ABI ha ricordato che  il 14 settembre Goldberg, prima di lasciare La Paz, ha avvertito che la sua espulsione potrà avere “effetti seri” ed ha definito “un grave errore” la decisione di Morales di nominarlo “persona non grata”, assicurando che le accuse di cospirazione del presidente contro gli Stati Uniti e contro di lui sono “infamie completamente false e ingiustificate”.

 

Goldberg è stato espulso dalla  Bolivia per aver partecipato attivamente alle azioni che volevano destabilizzare il legittimo governo del presidente  Evo Morales.