2 ottobre '08 -  www.granma.cu (PL)

 

 La necessità del Banco del Sud

 

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha insistito sulla necessità che i paesi sottosviluppati cerchino delle alternative finanziarie come il Banco del Sud per allontanarsi dalla crisi del sistema internazionale. 

 

In una dichiarazione alla stampa, al suo arrivo a Manaus per riunirsi con i  colleghi Luiz Inacio Lula da Silva, del Brasile, Evo Morales, della Bolivia e Rafael Correa, dell’Ecuador, Chavez ha indicato d’aver presentato la proposta di una banca all'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEP).

 

Questa iniziativa non ha ricevuto l’autorizzazione nell'organizzazione, che realizza i suoi accordi per consenso, ha detto ed ha  sollecitato di accelerare il processo di formazione del Banco del Sud e di rafforzare  le banche centrali di ogni paese. 

 

Chávez ha ricordato che la costituzione del Banco del Sud è stata firmata un anno fa, ma l’organismo non è ancora operativo per alcuni intoppi burocratici. “Non possiamo, non dobbiamo perdere un giorno di più”, ha sottolineato ed ha indicato che questa proposta concorda con una realtà formata per la nascita di un mondo pluripolare, affondando il mondo unipolare e facendo tremare il sistema finanziario neoliberista. 

 

“Oggi potremmo affermare che uno spettro percorre queste terre, soprattutto quelle dell’America del Nord, ed è lo spettro del capitalismo, del neoliberismo. La supremazia di Washington ha perso”, ha sottolineato. 

 

Chavez ha risaltato inoltre la necessità d’integrare i progetti delle imprese strategiche nella regione, con una cooperazione per produrre alimenti, energia, tecnologia. 

 

Dopo aver ricordato la frase del generale Eloy Alfaro: “Nel ritardo esiste il pericolo”, ha indicato che, come disse Simon Bolivar: “La dinamica mondiale si accelera e se noi non andiamo allo stesso passo di questa dinamica, si può rivoltare contro di noi e tendere a spezzarci”.

 

 

1 ottobre '08 -  www.granma.cu (PL)

 

Integrazione, mentre affonda il

neoliberismo, dice Chávez

 Riuniti Lula, Chavez, Morales e Correa    

 

 

L'integrazione sud-americana e la situazione politica in Bolivia e in Ecuador hanno centrato la riunione di Brasile, Venezuela, Bolivia ed Ecuador, che si è  svolta a Manaus, ha confermato il ministero degli esteri brasiliano. 

 

I presidenti del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva; Venezuela, Hugo Chavez;  Bolivia, Evo Morales e dell'Ecuador, Rafael Correa, si sono riuniti per conversare sulle relazioni bilaterali e si temi d’interesse per l'integrazione. 

 

La nota del ministero brasiliano indica che durante l'incontro Brasile e Venezuela hanno firmato nuovi accordi di cooperazione, soprattutto per la costruzione delle case popolari e l’agricoltura familiare. 

 

I presidenti Chavez e Lula hanno verificato anche gli sviluppi ottenuti nella cooperazione industriale ed agricola dall'Agenzia Brasiliana di Sviluppo Industriale (ABDI) e l'Impresa Brasiliana di Investigazione sull’Agricoltura e sull’Allevamento (EMBRAPA).

 

L'analisi sulla situazione boliviana ha sottolineato che i negoziati tra il governo di Morales e gli oppositori, posposti per domenica 5 ottobre, con il tema della nuova Costituzione, promossa l'anno scorso ed ancora priva di un referendum popolare hanno impegnato i politici.

 

La proposta ecuadoriana  prevede la costruzione d’una strada che unirà la città di Manta che ha un gran porto, in provincia di Manabì, con la città di Manaus, in Brasile.

 

In questo modo si vuole fomentare lo sviluppo di grandi corridoi amazzonici di integrazione fisica tra i quattro paesi, segnalano varie fonti diplomatiche brasiliane. 

 

Nella riunione Lula-Correa sono state discusse le sanzioni applicate dall’Ecuador alla costruttrice brasiliana Odebrecht, per inadempimento dei contratti e per il rifiuto di pagare un’ indennità di milioni per la rottura e la paralisi, da quattro mesi, della centrale idroelettrica di San Francisco.