29 marzo '08 - A.Martinez www.granma.cu (PL)

 

 

Condannata la bomba silenziosa

della disinformazione contro Cuba




Tubal Páez, presidente dell'Unione dei Giornalisti di Cuba, UPEC, ha sottolineato la dittatura dei grandi mezzi di stampa


Integrazione dell'informazione di fronte
 

alla manipolazione mediatica



Caracas, 29 marzo (PL).— I professionisti latinoamericani dell'informazione hanno afermato che l'integrazione in materia di comunicazione rappresenta oggi uno strumento efficace per affrontare la manipolazione da parte dei grandi media.
Nella cornice dei dibattiti su Imperialismo contro Unità Latinoamericana, il giornalista brasiliano Beto Almeida ha indicato che se nella regione si avanza nella complementazione energetica, perché non si può fare anche l'integrazione comunicazionale.
Al riguardo ha proposto la coordinazione delle televisioni pubbliche e comunitarie, unito alla formazione di professionisti con una nuova visione sulle necessità informative dei popoli.
Da parte sua, il portoricano Nelson del Castillo, sottosegretario della Federazione Latinoamericana dei Giornalisti, ha assicurato che i partecipanti all'evento contro il terrorismo mediatico sono lottatori per la verità e la giustizia.
Non necessitiamo che ci si paghi per diffondere la verità, ha affermato del Castillo, di fronte a pronunciamenti della Società Interamericana di Stampa (SIP) che attribuiscono il carattere di mercenari agli assistenti al foro.
Con ciò si dimostra che questo fenomeno mediatico, con Stati Uniti e SIP in condizione di principali promotori, sarà sconfitto quando riusciremo ad organizzarci per la verità.
L'incontro contempla inoltre conferenze di specialisti, lancio di libri ed una marcia di protesta per il comportamento dei grandi media.
L'appuntamento si realizza parallelamente all'assemblea semestrale della SIP, organizzazione padronale di circa
2000 imprese d'informazione di Stati Uniti ed America Latina.

 contro la Rivoluzione cubana, e, specialmente, il muro di silenzio alzato per non riflettere sui risultati dell'isola.

Páez ha esposto una relazione durante l'Incontro latinoamericano contro il terrorismo mediatico cheé arrivato al suo terzo giorno di forti denunce con la partecipazione di professionisti della stampa di 14 paesi.

L'Agenzia Bolivariana di Notizie riporta che Páez ha sottolineato che nella campagna permanente contro Cuba si consumano, ogni anno, decine di migliaia di milioni di dollari, destinati a screditare la politica dello Stato cubano ed ad occultare i suoi risultati nella regione, come l'Operazione Milagro.

L'obiettivo è che i cubani rinuncino al sistema di governo che essi stessi hanno scelto 50 anni fa.

La riunione si é svolta, in forma parallela a Caracas, con l'assemblea dei milionari impresari padroni di più di 1500 mezzi di stampa di USA ed America Latina, raggruppati nella Società Interamericana di Stampa (SIP).

La ripercussione prodotta, questa settimana dalla riunione della discreditata SIP, ha alzato non solo l'indignazione di noti giornalisti nell'Incontro latinoamericano contro il terrorismo mediatico, ma anche voci degne della stampa del Cile ed Argentina, che nel, loro paese, hanno denunciato la manipolazione delle transnazionale.

I partecipanti al fruttifero interscambio di denunce e ricerca di unità contro la dittatura dei megamonopoli della comunicazione si sono pronunciati per proporre la realizzazione di una Conferenza presidenziale contro il terrorismo mediatico.

Nel pomeriggio hanno manifestato per le strade di Caracas per denunciare le bugie, la manipolazione e l'inganno dei grandi mezzi stampa al servizio imperiale e, specialmente contro la SIP, riconosciuta come un strumento che serve il governo dagli Stati Uniti.

L'Incontro internazionale contro il terrorismo mediatico si concluderà questa domenica. (AIN)

 

27 marzo '08 - J.G.Allard www.granma.cu (PL)

 

 

In concomitanza della riunione dei magnati delle comunicazioni

 

 

Comincia a Caracas l’incontro

 

contro il terrorismo mediatico

 

 

 

Il terrorismo mediatico promosso dagli Stati Uniti è presente in tutti i paesi latinoamericani che partecipano attivamente al processo di integrazione dell’America Latina, come Cuba, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Argentina e Venezuela, ha dichiarato ieri il ministro venezuelano del Poder Popular per l’Informazioni e le Comunicazioni, Andrés Izarra, inaugurando, a Caracas, l’Incontro Latinoamericano contro il Terrorismo Mediatico.

 

L’evento si svolge presso il Centro Studi Latinoamericani Rónulo Gallegos di Caracas, a pochi isolati dall’hotel di proprietà della nordamericana Four Season, dove si svolgerà, questo fine settimana, la riunione della Società Interamericana della Stampa, organizzazione con sede a Miami che riunisce la maggioranza dei magnati dei grandi mezzi d’informazione del continente.

Alla cerimonia d’apertura dell’incontro, che è aperto al pubblico, hanno partecipato oltre 500 persone ed un nutrito numero di giornalisti della stampa nazionale ed internazionale.

 

E’ noto che l’evento della SIP si terrà, essenzialmente, tra membri della “mafia della disinformazione”, come sono stati definiti ieri.

 

Durante il suo intervento, il ministro ha sottolineato che “i popoli devono attuare da protagonisti nel lungo cammino dell’unità latinoamericana contro il terrorismo mediatico, a favore della libertà d’espressione e delle infinite forme di libertà”.

 

“Gli Stati Uniti e la destra europea vogliono imporre la loro dottrina neoliberale e il loro pacchetto di misure economiche” in Venezuela e nel continente – ha detto Izarra – utilizzando, con tal fine, i grandi mezzi di comunicazione in un “colpo di Stato permanente” contro il Governo del presidente Hugo Chávez.

 

 

27 marzo '08 - www.granma.cu (PL)

 

 

Il terrorismo mediatico nell’

 

 

agenda dell’America Latina

 

 

Il fenomeno del terrorismo mediatico e il suo impiego come strategia di dominazione è il tema sul quale si concentreranno oggi gli esperti latinoamericani, riuniti a Caracas per dibattere sulle strategie per affrontarlo.

 

La capitale venezuelana sarà lo scenario, fino al 30 marzo, dell’incontro degli specialisti di 14 paesi, preoccupati per l’utilizzo crescente dei mass media come strumento di terrorismo mediatico.

 

Il presidente del Venezuela, Hugo Chávez Frias, ha definito importante l’analisi collettiva del flagello, per poter porre fine alla strumentalizzazione di emittenti televisive internazionali e nazionali, radio e giornali per provocare guerre, violenze ed angoscia.

 

Il ministro della Comunicazione ed Informazione, Andrés Izarra, ha ricordato che paesi come Venezuela, Bolivia ed Ecuador sono vittime degli attacchi e delle aggressioni dei mass media.

 

L’incontro coincide con l’assemblea della Società Interamericana di Stampa (SIP), in svolgimento sempre a Caracas, che – come annunciato – ha tra i suoi obiettivi la realizzazione di un forte attacco contro il Venezuela ed i processi di cambio in marcia nella regione.

 

Il programma dell’incontro prevede l’apertura dei lavori nel pomeriggio di oggi, mentre per domani sono previste le conferenze degli speciali sul tema della guerra mediatica in America Latina e la lotta dei popoli contro questo flagello.

 

Nel corso dell’incontro, inoltre, si svolgerà una discussione sull’imperialismo e le sue azioni contro l’unità latinoamericana, unitamente al ruolo delle agenzie d’informazione di fronte al fenomeno della guerra mediatica.