10 maggio '08 - L.Martinez Hernandez www.granma.cu

 

Bohemia, un impegno

di cent’anni



 

La mitica rivista Bohemia ha appena ricevuto un riconoscimento della direzione del PCC, firmato dal generale dell’esercito Raúl Castro, secondo segretario del Partito e presidente della Repubblica, per aver esercitato un giornalismo colto, intelligente e militante per cent’anni.

 

La rivista a sua volta ha consegnato una Medaglia commemorativa per i 100 anni di Bohemia a Fidel Castro, Raúl Castro, Armando Hart, Alicia Alonso, Concepción Campa e a Eusebio Leal.

 

Abel Prieto, membro del Buró Político e ministro de Cultura, ha consegnato a José Fernández Vega, direttore di Bohemia, il riconoscimento del Partito Comunista di Cuba PCC.

 

Durante la cerimonia svolta nel Memoriale José Martí, la rivista ha ricevuto per la sua vocazione martiana, la distinzione “L’utilità della virtù”, concessa dalla Giunta nazionale della Società Culturale José Martí e il certificato di Eroe del Moncada del Sindacato Nazionale dei lavoratori della cultura.

 

Bohemia è prima pubblicazione settimanale che giunge a cent’anni, testimone dei fatti eccezionali più importanti avvenuti nell’ultimo secolo a Cuba e nel mondo.

 

“Non si può scrivere la storia del nostro paese senza ricorrere a Bohemia. Salvare il passato narrato nelle sue pagine è un impegno d’onore”, ha detto Armando Hart, direttore dell’Ufficio del Programma Martiano.

 

José Fernández Vega, direttore della rivista, ha ricordato che Bohemia ha partecipato alla Riforma Agraria, alla Campagna d’Alfabetizzazione, è andata in montagna a raccogliere caffè, si è mobilitata con il popolo nei raccolti di canne da zucchero; ha lottato contro i banditi sull’Escambray; è stata nella battaglia di Girón; nelle trincee della crisi d’ottobre; sta nei solchi e nelle industrie, nelle scuole e nei consultori medici, nelle gare sportive e nelle missioni internazionaliste...

 

Hanno partecipato alla cerimonia Abel Prieto, membro del Burò Politico e ministro di Cultura; Fernando Remírez de Estenoz, della Segreteria del Comitato Centrale; José Ramón Fernández, vice presidente del Consiglio dei Ministri; Jorge Risquet, membro del Comitato Centrale del Partito con vari dirigenti politici e sindacali.

 

 

7 aprile '08 - www.granma.cu (PL)

 

La rivista Bohemia

 

compie 100 anni

 

 

 

 

Alcuni dei momenti più importanti

 

10 maggio 1908. BOHEMIA, rivista settimanale illustrata, non specializzata, dedicata alla cultura, è fondata da Miguel Àngel Quevedo Pèrez.

 

1914. Il settimanale si afferma come editorialmente quando comincia a utilizzare copertine in tricromia (è stata la prima pubblicazione ad adottarle a Cuba) il numero delle pagine di ogni numero è aumentato a 40.

 

Anni ’20. La crisi economica provoca momenti di decadenza al settimanale. Nel 1926 la tiratura scende a soli 4mila esemplari. Prende la direzione Miguel Àngel Quevedo y de la Lastra, figlio del fondatore. Il settimanale prende posizione contro il Governo di Gerardo Machado y Morales e comincia a criticare i sotterfugi della politica cubana.

 

Anni ’30. Nonostante la crisi economica, si converte nella prima pubblicazione cubana e latinoamericana per tiratura e diffusione.

16 novembre 1930. Bohemia, dopo la censura imposta dalla dittatura, pubblica l’editoriale “Cuba e la stampa libera” con il quale torna a fustigare il regime.

 

9 gennaio 1931. La rivista è chiusa dalla tirannia machadista.

 

6 agosto 1933. Il settimanale pubblica una lettera aperta del direttore – nel mezzo della più forte repressione ufficiale – al tiranno Machado, incalzandolo affinchè abbandoni il governo.

 

1940. A partire dai cambi politici del paese, che portano alla Costituzione del ‘40, la pubblicazione si distingue come difensore ad oltranza della democrazia rappresentativa recentemente instaurata, trasformandosi in una pubblicazione di informazioni generali, con marcato accento verso i problemi nazionali e diretta a un pubblico più variato.

 

4 luglio 1943. Appare la sezione In Cuba – fondata dai giornalisti Enrique de la Osa y Carlos Lechuga – mostra informazioni esclusive dei temi più polemici, relazionati con la corruzione, il latrocinio, la faziosità e la politicheria. Lo spazio affronta anche temi latinoamericani quali azioni interventiste nordamericane.

 

30 giugno 1944. Il giornalista Guido Garcìa Inclàn lancia, dalle pagine di BOHEMIA, una campagna per la costruzione di una tomba degna per l’Apostolo dell’Indipendenza di Cuba, Josè Martì. Dopo una lunga e dura lotta, il direttore delle emergenti sezioni La Fiera dell’Attualità e Su i cuori, riceve dal Congresso della Repubblica, un assegno di 100mila pesos per la costruzione.

Durante l’inaugurazione – nel cimitero di Santa Ifigenia – il giornalista, dalla lunga traiettoria antimachadista e antibatistiana, non è incluso tra gli oratori.

 

Luglio 1948. La rivista raggiunge una tiratura di 125mila copie. Denuncia il latifondismo, la miseria della maggioritaria classe emarginata, i maneggi senza scrupoli di imprese capitaliste, la difesa della repubblica spagnola, la lotta contro il fascismo e l’esaltazione di governi popolari e di leader nazionali onesti. I tempi seguenti la Seconda Guerra Mondiale conoscono una BOHEMIA borghese-nazionalista, già non solo sostenitrice ed elogiatrice del modello di vita norda merdicano e delle azioni dei suoi governi, ma anche critica acerrima del pensiero marxista leninista e della costruzione del socialismo nell’Urss e nelle democrazie europee, insomma di un anticomunismo settario e fanatico. 

 

1953. Il settimanale giunge alla tiratura di circa 260 copie. La lotta insurrezionale contro la tirannia di Fulgencio Batista trova spazio tra le pagine della pubblicazione, senza prendere posizioni nè radicali nè militanti.

 

2 febbraio 1958. Bohemia, liberata dalla censura imposta per 180 giorni, pubblica un fotoreportage sulla vita dell’Esercito Ribelle nella Sierra Maestra. Raggiunge la cifra record di distribuzione per l’America Latina di mezzo milione di copie.

 

1 gennaio 1959. Trionfa la Rivoluzione cubana e vanno in stampa tre edizioni antologiche per riportare i fatti rilevanti degli anni di lotta insurrezionale (1 milione di copie il giorno 11). Nella prima è pubblicato un editoriale che intercede per una rivoluzione borghese-nazionalista di marcato accento anticomunista. Da allora, a partire dal lavoro dei sui lavoratori, BOHEMIA è un bastione di sforzi rinnovatori.

Miguel Àngel Quevedo y de la Lastra resiste a tali contraddizioni fino alla metà del 1960 quando si esilia in modo volontario. La rivista è rilevata dai lavoratori ed il giornalista Enrique de la Osa è nominato direttore, incarico che ricopre fino al 1971.

 

Aprile 1961. La giornalista Dora Alonso, dalla stessa Playa Giròn, dà notizia della sconfitta inflitta dalle armi rivoluzionarie alle forze invasore proimperialiste.

 

7 gennaio 1962. Nasce la sezione “Zafarrancho”, del giornalista Mario Kuchilàn del Sol, dedicata a importati temi nazionali ed internazionali. Kuchilàn era stato selvaggiamente torturato durante la tirannia batistiana.

 

Durante la sua vita BOHEMIA è stata diretta da differenti compagni e nelle sue pagine sono apparse innumerevole firme di prestigiosi e importanti giornalisti, intellettuali, politici, scientifici, sportivi e militari.

 

Durante un secolo le sue pagine hanno raccolte le questioni più rilevanti ed i fatti più decisivi del panorama cubano e mondiale, naturalmente dal 1959 con ottica martiana e socialista.

 

Attualmente, a causa del periodo speciale e del blocco nordamericano contro Cuba, la tiratura è di 100mila copie con frequenza di pubblicazione quindicinale.