17 gennaio '08 - www.granma.cu (teleSUR)

 

Malato prigioniero delle FARC

 

chiede l’intervento di Cuba

 

 

L’ex senatore colombiano Jorge Gechem, prigioniero delle FARC, ha chiesto di poter essere curato a Cuba per i numerosi problemi di salute, proponendo anche di voler continuare la prigionia in una carcere cubana. La richiesta è contenuta nella lettera di "prova di vita", diretta a sua moglie e resa pubblica lo scorso martedì.

 

Gechem, ostaggio della guerriglia colombiana dal 20 febbraio 2002, racconta che è stato colpito da sette pre-infarti e chiede l’intervento del leader cubano Fidel Castro, per essere curato, avvertendo di essere "agonizzante e stanco".

 

L’ex parlamentare ha chiesto alla moglie di voler "sollecitare" Castro affinché "intervenga" presso il presidente colombiano Álvaro Uribe e i capi delle FARC per "valutare se è possibile il trasferimento in un ospedale cubano" per essere curato.

 

"Se mi recupero passerei ad un carcere a L’Avana, in qualità di ostaggio politico in attesa di un accordo umanitario", ha scritto Gechem alla moglie Lucy, in riferimento alla richiesta delle FARC di scambiare 40 sequestrati per 500 guerriglieri prigionieri.

 

L’ex parlamentare ha anche proposto come alternativa uno scambio di ostaggi malati per prigionieri nelle stesse condizioni, chiedendo l’intervento dei presidenti Hugo Chávez (Venezuela) e Nicolas Sarkozy (Francia).

 

La lettera è stata consegnata dall’ex deputata Consulo González, liberata lo scorso giovedì insieme all’avvocatessa Clara Rojas, dopo sei anni di prigionia.