21 aprile 2008

Appello per la legalità internazionale

nei confronti di Cuba

 

La crisi del Governo Prodi e le nuove elezioni politiche avvenute ci hanno indotto a presentare alle forze politiche democratiche del nostro paese  il seguente documento che contiene alcune precise richieste del mondo della solidarietà con Cuba.

 

La nostra Associazione durante la scorsa legislatura aveva aperto un canale di comunicazione con le forze politiche,  iniziando da alcune tra quelle che componevano l'Unione, e con altre istanze.

 

Ricordiamo gli incontri bilaterali con DS, Margherita, PRC, PdCI, con il Sottosegretario agli Esteri con delega per l'America Latina, Donato Di Santo, e con la responsabile per l'America Latina della CGIL.

 

Alcuni di questi incontri – PdCI e PRC - avevano prodotto una sostanziale identità di vedute, mentre negli altri incontri, al di là di nette differenziazioni, si è registrata una disponibilità al dialogo e alla reciproca comprensione.

 

Oggi, come Associazione, riproponiamo a quelle e alle nuove  forze politiche, a cominciare dal Partito Democratico, la volontà di proseguire su questo dialogo e sulla collaborazione partendo da azioni concrete e non ideologiche.

 

 

APPELLO AI PARTITI DEMOCRATICI

AFFINCHE’ SIA RISTABILITA LA LEGALITA’

INTERNAZIONALE NEI CONFRONTI DI CUBA

Segreteria Nazionale Associazione di Amicizia Italia-Cuba

 

 

28 febbraio '08  

 

 

 

La crisi del Governo Prodi e la convocazione di nuove elezioni politiche anticipate, per i prossimi 13 e 14 aprile, ci inducono a presentare alle forze politiche democratiche del nostro paese che concorreranno alle

MOLTO IMPORTANTI GLI INCONTRI AL PARLAMENTO EUROPEO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

 

 

Molto positiva la visita di due giorni che l’associazione nazionale di amicizia Italia-Cuba (ANAIC) ha svolto al parlamento europeo in preparazione della conferenza europea delle associazioni di solidarietà con Cuba che si svolgerà in Italia nel prossimo ottobre.  

Il presidente nazionale Sergio Marinoni e il membro della segreteria e Vice presidente Andrea Genovali a capo di una delegazione hanno potuto riscontrare la grande attenzione che esiste su Cuba in una parte importante delle forze politiche all’europarlamento. 

L’incontro con il Presidente dell’associazione di amicizia con Cuba dei parlamentari europei, Miguel Angele Martinez del PSE, ha evidenziato una grande comunanza di idee e analisi con la nostra associazione. E’ stato stabilito di organizzare a giugno un incontro con i parlamentari europei amici di Cuba per lanciare la nostra conferenza europea e cercare di stabilire una piccola agenda comune di cose da fare.

Ottimo anche l’incontro con il presidente del Gue/Ngl, Francis Wurtz, di ritorno da pochi giorni da Cuba, con il quale abbiamo parlato delle nostre proposte e idee di lavoro per la conferenza ed egli ha già assicurato la propria presenza alla conferenza europea. 

Proficuo anche l’incontro con l’europarlamentare del Gue/Ngl Umberto Guidoni con il quale sempre a giugno daremo vita a Bruxelles ad un convegno su Cuba, l’Europa e i processi di integrazione latinoamericana, coinvolgendo rappresentanti di vari stati componenti l’ALBA. Il convegno servirà come ulteriore momento di studio e riflessione in vista della conferenza europea di ottobre.  

Questa due giorni è servita a posizionare e far conoscere direttamente ai rappresentanti del “centro-sinistra” europeo l’associazione Italia-Cuba, la quale vuole cercare di realizzare una conferenza europea che coinvolga le istituzioni europee in un progetto politico che contribuisca alla cancellazione delle odiose sanzioni europee e faccia sì che l’Europa lavori attivamente per ristabilire la legalità internazionale nei confronti di Cuba con la fine dell’illegale blocco statunitense e il rilascio dei 5 prigionieri cubani detenuti negli Usa.

 

Ufficio Stampa ANAIC

 

 elezioni il seguente documento. Contiene alcune precise richieste del mondo della solidarietà con Cuba e una positiva risposta a questi punti servirà ai nostri soci - e a tutti gli amici di Cuba – come bussola per orientare il loro voto politico.

 

La nostra Associazione durante la scorsa legislatura ha aperto un canale di comunicazione con le forze politiche, iniziando da alcune tra quelle che componevano l’Unione, e con altre istanze. Ricordiamo gli incontri bilaterali con DS, Margherita, PRC, PdCI, con il Sottosegretario agli Esteri con delega per l’America Latina, Donato Di Santo, e con la responsabile per l'America Latina della CGIL.

 

Alcuni di questi incontri – PdCI e PRC - hanno prodotto una sostanziale identità di vedute, mentre negli altri incontri, al di là di nette differenziazioni, si è registrata una disponibilità al dialogo e alla reciproca comprensione.

 

Oggi, come Associazione, riproponiamo a quelle e alle nuove forze politiche, a cominciare dal Partito Democratico, la volontà di proseguire su questo dialogo e sulla collaborazione partendo da azioni concrete e non ideologiche. Azioni concrete che hanno alla loro base la difesa della legalità internazionale e non la difesa del socialismo o della Rivoluzione cubana.

 

Come Associazione chiediamo ai nostri Circoli di presentare, nei loro territori, questo documento ai candidati democratici alle elezioni, per impegnare i futuri parlamentari a lavorare attivamente per il ristabilimento della legalità internazionale nei confronti di Cuba.

 

I punti in questione sono i seguenti:

 

 

CESSAZIONE DEL BLOCCO IMPOSTO

DAGLI STATI UNITI CONTRO CUBA

 

Dal 1962 in modo ufficiale – ma in pratica fin dalla seconda metà del 1959, pochi mesi dopo la vittoria della Rivoluzione cubana - gli Stati Uniti hanno unilateralmente imposto a Cuba un blocco economico, commerciale e finanziario. Tale azione ha prodotto gravissimi danni economici allo sviluppo dell'Isola, per un totale di 89 miliardi di dollari (oltre 220 miliardi rivalutati). Il blocco, che incide in tutti i settori della vita cubana, causando innumerevoli disagi alla popolazione, ha lo scopo di isolare Cuba e di far arrendere per malattie e per fame la resistenza del popolo cubano.

 

Gli Stati Uniti, con le leggi Torricelli (1992) ed Helms-Burton (1996), hanno accentuato il carattere extra-territoriale del blocco, andando a ledere leggi e norme del diritto internazionale. Sono numerose anche le sentenze dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e di altri organismi internazionali che gli Stati Uniti continuano a non rispettare.

 

Nell'ottobre 2007, per la 16a volta consecutiva, il blocco nordamericano è stato condannato, con 184 voti contro 4 (Stati Uniti, Israele, Isole Marshall e Palau) e 1 astensione, dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che per l'ennesima volta ha sancito la totale illegalità di questa pratica.

 

Alle forze politiche democratiche del nostro paese chiediamo di inserire nel loro programma elettorale che si batteranno con maggior forza affinché il Governo italiano vada oltre la condanna del blocco in sede ONU, promovendo azioni a livello internazionale per imporre l’osservanza delle risoluzioni contro il blocco, approvate praticamente all’unanimità, che chiedono agli Stati Uniti di rimuoverlo.

 

Chiediamo alle forze politiche un preciso impegno a favore del ristabilimento della legalità internazionale attraverso una forte pressione nei confronti del Governo statunitense e di iniziare a intraprendere azioni concrete a livello di scambi commerciali e culturali per il superamento delle limitazioni imposte dal blocco.

 

 

AZIONI INTERNAZIONALI PER LA LIBERAZIONE DEI CINQUE CUBANI ILLEGALMENTE DETENUTI NEGLI STATI UNITI

 

 

Dal 12 settembre 1998, quindi da quasi dieci anni, cinque cubani sono detenuti illegalmente nelle carceri statunitensi, con pene che vanno da 15 anni fino a due ergastoli. Questi cubani controllavano l’attività di gruppi paramilitari contrari alla Rivoluzione che, dal territorio degli Stati Uniti, pianificavano azioni terroristiche contro il popolo cubano.

 

Le autorità statunitensi, avvisate da Cuba della presenza di questi gruppi terroristici sul territorio nordamericano, anziché arrestare i componenti di questi gruppi hanno arrestato i cinque cubani sotto l’accusa di spionaggio. Questo capo d'accusa è stato in seguito smentito sia da generali dell’esercito degli Stati Uniti che da agenti dell’FBI che hanno testimoniato in un processo-farsa a Miami.

 

Nonostante vi siano stati, a favore dei cinque, pronunciamenti del Gruppo per le Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite, della Corte di Appello di Atlanta, di 9 Premi Nobel e di oltre 6.000 intellettuali di tutto il mondo, gli Stati Uniti continuano a mantenere sequestrate in carcere queste persone, negando oltretutto alle mogli di due di loro, per tutti questi anni, le visite ai loro mariti. 

 

E’ necessario sottolineare che questi cinque cubani non sono mai entrati in possesso né hanno mai tentato di carpire documenti segreti che avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti. Questi cinque cubani hanno semplicemente agito contro il terrorismo internazionale che opera per la destabilizzazione del loro paese.

 

Dal 1959 le migliaia di azioni di terrorismo commesse da gruppi para-militari contro Cuba hanno causato 4.378 morti e 2.099 invalidi permanenti. I danni materiali subiti da Cuba per terrorismo ammontano o oltre 54 miliardi di dollari.

 

Cuba ha il diritto e il dovere di proteggere il proprio popolo e di difendere il proprio territorio da qualsiasi azione di terrorismo.

 

Come Associazione chiediamo ai partiti che comporranno il futuro Parlamento e Governo di adoperarsi affinché vengano messe in atto iniziative a livello internazionale per chiedere giustizia e, di conseguenza, la loro liberazione.

 

 

GIUSTIZIA PER L’ASSASSINIO DEL

NOSTRO CONNAZIONALE FABIO DI CELMO

 

Tra le vittime di queste azioni criminali di terrorismo vi è stato anche un giovane italiano, Fabio Di Celmo, morto a La Habana il 4 settembre 1997 in uno di una serie di attentati contro le installazioni turistiche cubane messa in atto per colpire l'economia cubana.

 

Responsabile dell'attentato e reo-confesso – in un'intervista data nel 1998 alla giornalista Ann Louise Bardach del quotidiano New York Times - è Luis Posada Carriles, uno dei peggiori criminali di tutto il continente americano. Luis Posada Carriles, come pure Orlando Bosch Ávila che con lui ha organizzato nel 1976 un attentato a un aereo cubano che ha causato la morte di 73 persone, vive tuttora negli Stati Uniti sotto la protezione delle autorità nordamericane.

 

Nella scorsa legislatura, la Camera dei Deputati ha approvato un Ordine del Giorno nel quale si chiede che - nel momento in cui il Tribunale di Roma, che ha aperto un procedimento giudiziario contro questo terrorista su denuncia del padre di Fabio Di Celmo, lo incriminerà per questo assassinio - il Governo italiano provveda alla richiesta di estradizione in Italia di Posada Carriles affinché possa essere sottoposto a  giudizio per quel criminale atto terroristico.

 

Chiediamo alle forze politiche democratiche del nostro paese di esplicitare nei loro programmi di voler far applicare l’Ordine del Giorno approvato dalla Camera dei Deputati.

 

  

CESSAZIONE FORMALE, ANCHE UNILATERALE, DELLE SANZIONI APPLICATE DALL’UNIONE EUROPEA

 

 

Come Associazione chiediamo che il prossimo Parlamento e Governo si impegnino a portare avanti, con maggiore determinazione, azioni per il superamento delle sanzioni imposte nel 2003 a Cuba dall’Unione Europea. Noi chiediamo che l’Italia ristabilisca normali rapporti diplomatici, commerciali e culturali con Cuba e che si attivi con forza, unitamente a quello che già da tempo sta facendo la Spagna, per far annullare queste sanzioni.

 

Chiediamo, inoltre, che il futuro Ministro degli Esteri italiano dia disposizioni affinché la nostra Ambasciata a La Habana non inviti più presso la sede della propria rappresentanza diplomatica, in occasione di feste nazionali, esponenti di gruppuscoli – oltretutto finanziati da una potenza estera - che operano per la destabilizzazione della Repubblica di Cuba, un malcostume che, purtroppo, è stato, ed è, la norma in questi anni.

 

La nostra Associazione chiede semplicemente di non usare due pesi e due misure per i rapporti con Cuba.

 

Cuba ha il diritto di veder riconosciuto dall’Italia lo stesso comportamento diplomatico che le nostre Ambasciate tengono negli altri paesi del mondo.