13 maggio '08 - www.granma.cu (PL)

 

 

Peter Philips, ha condannato

 

l’uso dei media degli USA

 

 

Il sociologo nordamericano Peter Philips ha condannato a L’Avana l’uso dei grandi mezzi di comunicazione degli Stati Uniti, che propongono solamente temi d’interesse dei gruppi di potere imperanti.

 

“I padroni dei quotidiani, delle televisioni, delle stazioni radio e delle agenzie di stampa decidono quello che è notizia”, ha detto l'investigatore intervenendo nel colloquio “Per il rispetto della vita dei giornalisti”. 

 

“Negli Stati Uniti, i mezzi di comunicazione sono un forte commercio”, ha sostenuto Philips, che dirige “Progetto censurato”, uno spazio nel quale appaiono notizie importanti, ignorate dalla grande stampa nordamericana. 

 

Il sociologo ha denunciato che molti giornalisti che vorrebbero scrivere la verità perdono per questo il loro lavoro o vengono sottoposti a pressioni per far sì che scrivano storie non autentiche, ma comode e convenienti.

 

Basta vedere come  si scrive sulla guerra in Iraq, un classico esempio dell’occultamento di informazioni. Solamente 12 quotidiani in tutti gli USA hanno pubblicato che in questo paese arabo le truppe degli invasori praticano la tortura. 

 

Philips ha aggiunto che il popolo nordamericano ignora come il suo governo manipola lo spinoso conflitto, non conosce l'obiettivo delle basi militari nei paesi africani o il caso dei Cinque antiterroristi cubani reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti. 

 

“Nessuno di questi temi” ha affermato “riceve copertura nei grandi media e queste realtà non esistono per la gente comune, che invece ha il diritto di ricevere notizie sulla droga, la militarizzazione o quello che realmente è accaduto l’11 settembre 2001.