20 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu

 

 

Viscerale complicità tra terroristi,

 

mercenari ed autorità USA
 

Denunciata all'opinione pubblica, nel programma Mesa Redonda (Tavola Rotonda Informativa ndt), mediante l'esposizione di indiscutibili prove

 


 


La complicità tra la fondazione Rescate Juridico, iscritta nel Registro delle Corporazioni dello Stato della Florida, una nota capoccia controrivoluzionaria ed il Capo ed altri funzionari dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana, ha evidenziato i viscerali vincoli tra elementi terroristici riparati a Miami, mercenari pro annessionisti residenti nell'Isola ed autorità del Governo USA

Tanto affettuose relazioni, avviate per compiere l'ossessione imperiale di distruggere la nazione cubana, sono state denunciate davanti all'opinione pubblica, mediante l'esposizione d'indiscutibili prove, dai relatori che sono intervenuti alla Tavola Rotonda radiotelevisiva, condotta dal moderatore, il giornalista Randy Alonso Falcón.

Il filo conduttore dell'infamante trama é venuta alla luce per una comparizione, davanti alla stampa straniera, di Marta Beatriz Roque Cabello, nota per la sua attività sovversiva al servizio delle autorità USA, nella quale ha ringraziato per il sostentamento ricevuto da parte di diverse organizzazioni nordamericane.

Tra queste ultime ha richiamato attenzione un'entità fino ad allora scarsamente pubblicizzata in tale bisogna: la fonda
zione Rescate Juridico. Lázaro Barredo Medina, direttore di Granma, ha spiegato che un'indagine giornalistica ha rivelato che Rescate Juridico Inc. figura nel Registro delle Corporazioni del Dipartimento di Stato della Florida come "organizzazione senza fini di lucro". A capo di questa c'è Santiago Álvarez Fernández Magriña.

Dato eloquente, la sua data di iscrizione: 24 giugno 2005. Un mese dopo la detenzione, in territorio nordamericano, di
Luis Posada Carriles  ed ad un mese e mezzo da che Fidel denunciasse che Álvarez Fernández Magriñat aveva surrettiziamente introdotto l'autore del Crimine delle Barbados negli USA, a bordo della nave Santrina  ascritta ad un'altra delle sue fondazioni, la chiamata Caraibi.

Un'altra precisazione: il documento di iscrizione di Rescate Juridico Inc. certifica che una parte sostanziale dei suoi fondi provengono da apporti governativi.

Barredo ha ricordato come sia pratica abituale dell'attività controrivoluzionaria, incoraggiata da successive amministrazioni nordamericane, l'utilizzo di agenzie, fondazioni, corporazioni ed imprese come facciate per la canalizzazione di risorse destinate alla sovversione.

Esempi di questa condotta si hanno nel ruolo svolto dall'USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) e la
NED (Fondazione Nazionale per la Democrazia) che tra il 1993 e 1999 portarono a termine, rispettivamente, più di 300 e 60 operazioni di finanziamento a gruppi e progetti anticubani.



 

 

PROVE LEGALI DI UNA SORDIDA RELAZIONE
 


In un'intervista concessa in esclusiva a Mesa Redonda, il colonnello Adalberto Rabeiro, capo della Direzione di Investigazioni Criminali del Ministero dell'Interno, ha posto a conoscenza i dettagli sulle indagini che hanno portato a stabilire, in maniera inequivocabile, il vincolo tra Rescate Juridico e la cittadina Marta Beatriz Roque Cabello e la mediazione dei diplomatici nordamericani accreditati a L'Avana, guidati dal capo della Sezione di Interessi (SINA), Michael Parmly, che di fatto si è convertito in una volgare "mula" (termine che qualifica coloro che portano denaro tra USA e Cuba).

Dopo che si é venuti a conoscenza, per diverse vie, comprese le dichiarazioni pubbliche della Roque Cabello, come la fondazione di Álvarez Fernández Magriñat si fosse relazionata con la fedele servitrice della SINA, e davanti alla gravità del fatto, il MININT decise di attivare un processo investigativo destinato a verificare rigorosamente il carattere e la natura di questa complicità.

Il piano di misure ha obbedito alla necessità di documentare legalmente i particolari di un'attività in sommo grado pericolosa che attenta alla sicurezza nazionale, all'ordine interno e alla stabilità della società cubana, essendo in essa coinvolta un individuo, Álvarez Fernández Magriñat, noto terrorista catturato e giudicato dalle stese autorità nordamericane.

Nel dossier di questo terrorista, ricercato con allerta rossa dall'INTERPOL, figurano fatti criminali come il suo vincolo al gruppo che organizzò l'attentato contro la vita di Fidel che doveva effettuarsi nell'aula magna dell'Università di Panama nel 2000 e la preparazione, finanziamento ed introduzione di un team di terroristi nel nord della provincia di Villa Clara che aveva come missione sabotare installazioni turistiche cubane in azioni che implicavano abbondanti perdite di vite umane.

Le investigazioni hanno comprovato l'assoluta veridicità dei vincoli tra Álvarez Fernández Magriñat e Marta Beatriz Roque, consistenti in frequenti e regolari finanziamenti e la partecipazione del personale diplomatico della SINA, includendo il suo Capo, come emissari in queste transazioni.

 

 

 

 

mercoledì, 16 agosto, 2006 9:27 PM
marucardin7904@bellsouth.net scrisse:
Saluti Martha, c'è un gruppo di Avvocati che vogliono inviarti un aiuto di $1.500.00 mensili. Oltre ad oggetti materiali per aiutare in altro aspetto.


Sono seri e sicuri. Non posso comunicarmi con te. Chiamo tutti i pomeriggi dalla settimana scorsa e solo dà lo squillo. Hai qualcuno di fiducia a Miami che mi chiami e parlare di questo in caso che dal tuo telefono non sia sicuro io qui per questo non mi fido di nessuno.
Se lo credi possibile come faccio?
Mayda Cardin
(305) 613 - 7681


Da: "Martha Beatriz Roque Cabello" <mbrc17@yahoo.es>
Per: marucardin7904@bellsouth.net, "Juan carlos fuentes"

flaviomaryjuanc@yahoo.com
RE: SOS, URGENTE, Agua por senas
Mayra:
Io posso metterti in contatto con un nipote politico che ho a Miami che a sua volta mi invierà per una via sicura questo denaro. Assolo voglio che gli chieda che lo trasformino in euro, perché qui ai dollari tolgono nel cambio il 20% e certamente è un furto del governo.
Tu puoi comunicare con lui per la posta flaviomaryjuanc@yahoo.com
Egli si chiama Juan Carlos Fuentes e può ricevere quello che tu gli mandi a mio nome, gli passo copia di questa mail per contattarvi.
Un bacio grande. Voglio conversare con voi rispetto al documento ed a quello che pensiamo fare. Saluti affettuosi.
mbr.

 

 

Vedi la galleria fotografica delle prove http://videos.cubasi.cu/cuba-prueba-mercenarios/galeria/galeria.htm

 

 


Dal punto di vista periziale si sono raccolte prove tali come i messaggi per posta elettronica tra la capoccia controrivoluzionaria ed il terrorista, ottenute mediante la perizia criminalistica forense informatica, attestazioni scritte della frequente presenza di questa nel ciber café dell'hotel Commodoro, da dove stabiliva contatti col suo finanziere, ed il registro di impronte dattiloscopiche, tutto ciò sono prove irrefutabili dell'identità della Roque Cabello come autrice di tali azioni, del contenuto di dette comunicazioni e del coinvolgimento della SINA.

In ugual modo rimane dimostrata la pertinenza legale dell'indagine ancora aperta, avallata non solo dalla legislazione cubana vigente ma anche dagli accordi internazionali di lotta contro il terrorismo dei quali il nostro Stato è firmatario.

 

 

CIA, POSADA, ÁLVAREZ: MATRIMONIO PERVERSO 

 

 

Qualche tempo fa il popolo cubano ha vibrato di indignazione quando ha ascoltato, dalla sua viva voce, Álvarez Fernández Magriñat dirigere uno dei suoi agenti infiltrati, nell'aprile 2001, affinché minasse il cabaret Tropicana: "Due lattine (di esplosivi) e quello finisce", disse allora con insensibilità criminale il terrorista. Per illustrare l'intervento del dottore Manuel Hevia, direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, che ha tracciato un profilo del "benefattore" di Posada Carriles, si é nuovamente riprodotta questa registrazione.  

 

Ispirato dall’esempio di suo nonno — il tristemente celebre sicario che uccise a tradimento, nel 1929, Julio Antonio Mella in Messico — e suo padre — sbirro della tirannia batistiana e fondatore del gruppo terrorista Comandos L, creato dalla CIA — Álvarez Fernández Magriñat fu reclutato dalla CIA agli inizi del sessanta, ed intervenne in diverse azioni sovversive contro l'Isola, e si vantò di essere tra gli autori di una delle più ripugnanti: il mitragliamento, il 12 ottobre 1971, del casale costiero di Boca di Samá, al nord del territorio orientale, nel quale due adolescenti furono feriti ed una di esse soffrì la mutilazione di una gamba. A questa epoca data la sua relazione con Posada Carriles, cresciuta nel tempo e nella violenza. 

 

Verso la metà degli anni novanta riappare sulla scena della Florida. Sebbene fosse coinvolto nei preparativi dell'attentato di Panama, non poté partecipare, ma risultò essere uno dei padrini della squadra di terroristi dopo che questi furono arrestati. Numerose testimonianza audiovisive lo individuano come assiduo visitatore dei suoi complici in prigione e si nascose al momento di pressare e ricattare determinate autorità istmiche al fine di facilitare la fuga e di ottenere finalmente l'indulto presidenziale da parte dell'allora presidentessa Mireya Moscoso, operazione nella quale si investirono niente meno che quattro milioni di dollari.  

 

Come si sa, Álvarez Fernández Magriñat portò Posada negli USA, e dedicò i suoi maggiori impegni affinché questi rimanesse libero al di là delle già ridotte domande amministrative e giudiziali.  

 

Nel 2006 l’FBI operò contro questo individuo  e la Procura gli addebitò sei imputazioni per detenzione illegale di numerose armi di contrabbando, esplosivi ed attrezzatura da guerra. Al momento della sua detenzione cinicamente disse ad una televisione di Miami: “Mi fido della giustizia di questo paese". Aveva ragione: tra i ricorrenti giri e rigiri di un sistema giudiziale, che in Florida, ubbidisce agli interessi dei più alti strati del potere della nazione e alla mafia anticubana, il terrorista scansò la sanzione che gli sarebbe dovuta corrispondere se il rigore della Legge Patriota fosse caduta su di lui, con soli 16 mesi di detenzione. Ed in un altro caso, giudicato per aver ostacolato la giustizia nel caso dei procedimenti su Posada Carriles, se la cavò con 10 mesi, due anni di libertà vigilata e l'irrisoria multa di 2000 dollari. 

 

Mentre succedeva questo, il reo Álvarez Fernández Magriñat inventava (o l'inventavano) Rescate Juridico e la sua perversa connessione con Roque Cabello e la SINA.  

 

 

SOPRUSI COMPROVATI 

 

 

Reinaldo Taladrid ha osservato che un buon numero di armi sequestrate (tra esse mitragliatrici AK), a Santiago Álvarez Fernández Magriñat, per assassinare il Capo di Stato cubano furono comprate, in una Fiera di Miami, niente meno che nello stand della Polizia.  

 

L’ospite ha aggiunto che il nostro Governo, con tutta la ragione del mondo, iniziò un'investigazione sulla scorta di tre disposizioni legali: la Legge di Procedura Penale di Cuba, il Decreto 199 sulla Sicurezza Informatica e le Convenzioni esistenti contro il terrorismo, delle quali siamo firmatari.  

 

Ha spiegato alcuni articoli di questi documenti che esprimono chiaramente come commette delitto chi propizia deliberatamente la consegna o vendita di armi che saranno utilizzate per atti criminali, danneggiare persone, intimorire popolazioni... 

 

In corrispondenza, ha segnalato, che ogni Stato ha il diritto di adottare le misure necessarie per assicurare che questi fatti terroristici non possano giustificarsi né portarsi a termine sotto nessuna circostanza.  

 

Esattamente al contrario della nostra condotta, le autorità statunitensi agiscono senza contemplare le norme legali quando dicono di portare avanti la loro lotta contro il terrorismo. 

 

 

DENARO E PIÙ DENARO 

 

 

Taladrid ha esposto gli scambi di email tra Marta Beatriz Roque Cabello e Mayra Cardín, radicata in Florida e membro della denominata Giunta Patriottica Cubana, molto vicina al noto assassino Luis Posada Carriles. 

 

In tutti questi messaggi il comune denominatore è la richiesta di denaro da parte dell'impiegata dell'impero in Cuba, e la promessa dei suoi superiori di inviarle una specie di salario fisso di 1500 dollari, oltre a sufficiente aiuto materiale per ottenere i suoi fini di sovversione nel nostro territorio.   

 

Risposte di ringraziamento e il sollecito di più denaro vennero inviate da Marta Beatriz a suo nipote politico Juan Carlos Fuentes Amaya (marito di María de los Ángeles Falcon Cabello, nipote carnale) ed anche a Carmen Machado, coordinatrice finanziaria di un'istituzione medica ubicata a Miami, la quale evidentemente più che di temi riguardanti la salute si occupa di garantire le somme per operazioni terroristiche. 

 

E’ comprovato che questa persona oltre al suo sinistro incarico è stretta collaboratrice ed amante di Santiago Álvarez Fernández Magriñat.  

 

Durante la Mesa Redonda si è saputo che in uno dei messaggi il cui mittente é Juan Carlos Fuentes, questi, evidentemente eseguendo degli ordini, chiede a Marta Beatriz la conferma per sostenere la nomina a Premio Nobel della Pace delle chiamate dame in bianco.  

 

A partire da un messaggio datato 10 febbraio  2007 comincia ad usarsi un linguaggio, quando si riferiscono a Santiago, basato su codici che da allora chiamano"l'amico"; in uguale modo si mascherano anche le parole nel momento di menzionare le somme di denaro.  

 

In questo periodo si incorpora alla cospirazione elettronica un altro personaggio femminile, María Teresa Cue, segretaria personale di Álvarez Fernández Magriñat.  

 

Per rivelare l'impunità con cui si trattano le aggressioni dagli Stati Uniti verso il nostro paese, i presenti si sono domandati: come può una persona che sta scontando la prigione per detenzione di armi e schiaccianti prove di partecipazione ad atti criminali (anche se le autorità nordamericane non lo riconoscano), manovrare liberamente e disporre l'invio di finanziamenti ai suoi salariati a Cuba? 

 

Analizzando la matassa di email, Lázaro Barredo ha sottolineato che risulta indiscutibile la partecipazione di diplomatici dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana, SINA, i vincoli di Marta Beatriz coi terroristi ed il denaro come traccia permanente di ogni azione.  

 

In uno dei messaggi appare nella sua importanza, benché sia in codice, l'aiuto inestimabile di Michael Parmly, capo della SINA che giustamente ora si trova negli Stati Uniti con la finalità di raccogliere una partita di denaro per i suoi impiegati di qui. 

 

La ricca contribuzione di questo uomo alla controrivoluzione include, aprir loro le porte dell'Ufficio ai senza patria per redigere i loro sentiti testi.  

 

Barredo ha aggiunto che l'Ufficio Federale di Investigazioni (FBI) non ha voluto controllare la corrispondenza né i nessi personali di Álvarez Fernández Magriñat dalla prigione, malgrado risultasse evidente che la sua privazione di libertà riguardasse atti violenti.  

   

Dopo aver mostrato un video registrato sabato 12 gennaio, nel quale appare Marta Beatriz Roque Cabello nel ciber café dell’hotel Commodoro, per trasmettere le sue email, l’ospite ha osservato che nessuno potrebbe discutere che si tratta di questa persona, perché il minuzioso processo di investigazione ha incluso l’acquisizione di impronte digitali sul bicchiere e sul computer utilizzati dalla controrivoluzionaria.  

 

 

20 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu

 

 

Qualcosa di molto marcio tra

 

la mafia, i mercenari e la SINA
 

 

 

Lo spazio radiotelevisivo Mesa Redonda ha nuovamente esposto abbondanti esempi del ripugnante comportamento seguito dai membri di gruppuscoli controrivoluzionari che hanno fatto della menzogna una pratica giornaliera nel loro affanno di guadagnare protagonismo e soprattutto molto denaro.

Immagini proiettate hanno evidenziato il servilismo dei pro annessionisti che concepiscono i funzionari dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana come i loro capi e padroni.


Li informano, per mezzo di un cellulare, con una frequenza sorprendente;
li informano su come vanno i compiti pianificati dalla SINA o dai massimi capi di Miami. Queste chiamate si prestano per fabbricare impressionanti menzogne come quella trasmessa dalla capoccia Marta Beatriz Roque Cabello quando disse che, davanti al compimento di una missione, fuori da casa sua l'aspettavano le Brigate di Risposta Rapida per picchiarla ed arrestarla. Quindi menzionò una falso pestaggio e che per fermarla nel luogo dove pretendeva offrire un suo show, l'avevano tirata "come un sacco di patate" dentro un bus.

La sequenza grafica esibita ha evidenziato che all'esterno della sua dimora regnava la pace assoluta e che la sua salita sull'autobus Yutong per abbandonare il luogo é avvenuta in maniera lenta e con i suoi propri piedi come se fosse una turista.

 

 

 

MESCHINITÀ DI UNA "GRANDE FAMIGLIA"
 

 

Il collega Reinaldo Taladrid ha commentato alcune caratteristiche della condotta di questi gruppuscoli, i quali hanno la loro base fondamentale nella SINA, ufficio che invece di una sede diplomatica agisce come coordinatrice dalla sovversione nel nostro paese. Essi sono impiegati di una potenza straniera che, da mezzo secolo, aggredisce il loro popolo. Ed in cerca delle possibili briciole rispondono in maniera incondizionata.

Il ripetuto modus operandi, ha segnalato l'analista, è chiedere denaro per fare ogni passo in funzione delle loro attività controrivoluzionarie. E l'impero compiace i suoi mercenari con l'invio costante di finanziamenti.

Tali condotte concordano con la strategia del governo degli Stati Uniti e pretendono incitare una provocazione che motivi la escalation di aggressione verso il nostro paese, ha affermato Lázaro Barredo, direttore del quotidiano Granma che ha aggiunto che Marta Beatriz ed i suoi accoliti sanno perfettamente chi é il capo supremo della Fondazione Rescate Juridico, e quali sono i suoi fini.

Dopo Barredo ha informato riguardo l'interscambio di email tra Marta Beatriz Roque Cabello e Carmen Machado, nelle quali un'infinità di volte si riferiscono a "l'Amico", (Santiago Álvarez Fernández Magriñat), sempre preoccupato, benché sia in prigione, che non manchi ai suoi subordinati risorse materiali, finanziarie e di ogni tipo.

In uno di questi testi, inviato come tanti per mezzo dell'e-mail: salvarezcorp@aol.com, il noto terrorista offre la possibilità di installarle in casa di Marta Beatriz un computer.

Non mancano in questi messaggi tenerezze propri di una famiglia unita, e una certa "esigenza" per distribuire bene il denaro in Cuba, perché "altre persone si sono unite alla Fondazione", notano da Miami come per ricordare che anche i parassiti abbondano in quella città della Florida.

 

 

SENZAPATRIA GRATI
 

 

Lázaro Barredo ha aggiunto che scrivendo ai suoi superiori, Marta Beatriz li informa sulla bontà degli slovacchi e dei cechi che offrono le loro ambasciate per la comunicazione elettronica col nord.

Randy Alonso, conduttore della Mesa Redonda, ha spiegato che sono vari i senza patria che beneficiano del denaro proveniente dal terrorismo.

Prova irrefutabile della fabbricazione di personaggi per la sovversione è il tentativo di sostenere la nomina a Premio Nobel della Pace alle componenti delle gruppo Dame in Bianco, anch'esse salariate e compromesse con la politica imperiale.

Manuel Hevia, direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, ha mostrato documenti su come le Dame in Bianco ed i controrivoluzionari Vladimiro Roca, Laura Pollán e Jorge Luis García (Antúnez) sono beneficiati dal denaro inviato dal noto terrorista mascherato da benefattore. Queste ricevute e ringraziamenti sono accompagnate da firme che sono indiscutibili prove peritali.

L'investigatore ha citato - e si é potuto ascoltare una registrazione - che lo scorso 18 aprile 2008 una rappresentante della mafia nel Congresso degli Stati Uniti, Ileana Ros Lethinen, ha comunicato con le menzionate donne per ringraziarle per il lavoro che vengono sviluppando a Cuba.

Recenti notizie stampa riferiscono dichiarazioni delle componenti del Gruppo che riconoscono l'aiuto monetario arrivato dall'estero. Questa affermazione contraddicono altre, anteriori, nelle quali cinicamente si negava il fatto.

 

 

LEGITTIMA DIFESA VS. DOPPIA MORALE
 


Per coloro che nei covi della mafia anticubana del sud della Florida e  mercenari interni hanno insinuato che l'agire delle autorità cubane, davanti al matrimonio criminale tra Rescate Juridico, i diplomatici nordamericani ed i gruppuscoli sovversivi, viola la privacy dei soggetti implicati, l'analista Reinaldo Taladrid ha ricordato la legittimità del procedimento a partire dalla legislazione cubana vigente che consacra il diritto di salvaguardare l'ordine interno e la sicurezza nazionale di fronte all'agire di elementi terroristi.

Nessuno degli individui che discutono di tale diritto ha fatto menzione che questa è stata la pratica abituale dell'attuale amministrazione nordamericana: gli ascolti illegali e l'indagine sulle carte di credito e comunicazioni elettroniche al margine delle 2730 richieste inoltrate, nel 2007, dalla Corte di Vigilanza dell'Intelligence Straniera, citate dalla rivista Time lo scorso 19 maggio.

A tenore col tema, un dispaccio dell'agenzia EFE, del 20 maggio, ha riportato la pubblicazione sul quotidiano londinese The Time di una disposizione del Ministero dell'Interno britannico che implementa un database di chiamate telefoniche e connessioni ad Internet a cui devono automaticamente far riferimento le imprese del settore, in modo che la Polizia ed i servizi speciali possano accedere a queste previa autorizzazione giudiziale.

 

 

CAVALIERE PODEROSO DON DENARO
 


Una lettura commentata degli interscambi elettronici tra Marta Beatriz Roque Cabello e gli i complici di Álvarez Fernández Magriñat ha permesso ai radioascoltatori e telespettatori di avere un'idea della bassa caratura morale di coloro che prosperano con l'industria anticubana.

Dietro l'eufemismo dell'invio e ricevimento di cartoline (1000 dollari), e lettere (100 dollari), in ogni messaggio si é messo in evidenza la piena conoscenza da parte dei capoccia contras circa l'identità de "l'Amico" finanziatore (Álvarez Fernández Magriñat) e del suo pedigree terroristico, e la delirante rivalità per ingraziarsi tanto sinistro benefattore.

Allo stesso tempo é stata pubblicamente evidenziata la sfrenata avarizia dei mercenari e la meschinità che prevale nelle loro relazioni umane.

Marta Beatriz Roque Cabello ha dedicato buona parte della sua corrispondenza a squalificare i suoi "fratelli di lotta". Ha tacciato come "sfacciato" e "insopportabile" René Gómez Manzano; accusato Félix Bonne di ricevere senza fare niente per meritarlo e propose i dividere la mensilità di 600 dollari che ricevevano tutte e due in tre parti, per beneficiare Esther Lydia Lima, moglie di Arnaldo Ramos, sanzionato per la sua attività mercenaria.

La vera storia di questa rissa per l'argento risiede nel fatto che Ramos seppe che Gómez Manzano aveva ricevuto un premio in moneta e che di ciò non aveva informato la sua capoccia Roque Cabello, perciò questa decise passargli il conto e pagare Ramos per il suo servizio.

Roque Cabello qualifica Elsa Morejòn, ricevuta con onori dal presidente George W. Bush alla Casa Bianca, come "una lince" e suggerisce a Rescate Juridico escluderla dalla ripartizione della torta.

L' "amica" dell' "amico" Álvarez Fernández Magriñat sparlò ugualmente dei suoi colleghi Gisela Magro e Héctor Palacios prima della loro emigrazione verso la Spagna; li definì come "ruffiane" ed espresse che "l'Intelligence spagnola sa con chi ha a che fare".

Neanche ebbe scrupoli, trattandosi di denaro, nel mordere la mano della sua correligionaria di Miami Silvia Yriondo e perfino della stessa Carmen Machado, la sua fata madrina vicina al terrorista, che esortava ripetute volte a causa di spedizioni che probabilmente non arrivavano o arrivavano in maniera inopportuna.

Quando quest'ultima dilatò ed, in un dato momento, interruppe le sue comunicazioni, la Roque Cabello si scatenò: "Sto sospirando come una caffettiera", "se questo cade Troia è finita".

In Mesa Redonda sono stati esibiti documenti degli elenchi di pagamento di Rescate Jurìdico ai mercenari e l'espresso finanziamento delle loro  riunioni a l'Avana. Una sommaria analisi mostra la disuguaglianza negli emolumenti: alcuni prendono più di altri. Nella lista appaiono varie delle chiamate Dame in Bianco, i cui capoccia hanno, più di una volta, negato l'accoglimento di aiuti finanziari degli Stati Uniti.

 

 

SOMMA GRAVITÀ DIETRO L'INTRIGO
 


Se non fosse per la gravità dei fatti gli intrighi per il denaro non sarebbe più che un aneddoto rivelatore della miseria morale che corrode tali individui .

Taladrid ha ricordato come in una delle riunioni a L'Avana, finanziate da Álvarez Fernández Magriñat, si é proclamata la disposizione a ricevere aiuto di qualunque tipo di organizzazione e provenienza, con questo si lasciava la porta aperta, senza ostacoli, ad altre contribuzioni provenienti da gruppi terroristici.

L'insistenza del benefattore di Posada Carriles nell'apportare denaro ed "altre cose", potrebbe suggerire l'approvvigionamento di materiali affine all'attività abituale di Álvarez Fernández Magriñat: esplosivi ed attrezzatura da guerra.

Come questi manipolò i criminali che si infiltrarono nel 2001 dalla costa nord di Villa Clara, lo fece con la Roque Cabello, sollecitandola che scrivesse una lettera diretta al giudice James Cohn, incaricato del giudizio del terrorista per sei imputazioni di possesso di armi ed esplosivi, nella quale si argomentasse al suo favore. Dovevano dipingere Álvarez Fernández Magriñat come un buon uomo unicamente interessato ad aiutare a liberare Cuba, per questo si meritava,
come alla fine ebbe, un sostanziale sconto nella pena. La Roque Cabello compì la richiesta ma alla sua maniera, coinvolgendo altri complici nell'affare.

Per sé stessa, la petizione ed il suo iter, risultano insoliti per il loro carattere cospirativo ed illegale. Tutto si fece di nascosto, affinché il certificato di buona condotta del terrorista fosse visto solo dal giudice e dagli avvocati della difesa. Nel mondo non esista precedente simile: che, in corso di giudizio la condotta aggressiva e criminale di un accusato sia considerata un'attenuante.

Su questa grave anomalia giuridica si é pronunciato il dottore Julio Fernández Bulté, Professore di Merito dell'Università di L'Avana, che ha esposto come ciò sia possibile solo negli Stati Uniti, dove l'attuale amministrazione, prendendo come pretesto gli attentati dell'11 settembre 2001, ha sequestrato le libertà civili e rovinato la tradizione democratica della nazione.

L'eminente giurista si é anche riferito alla flagrante violazione delle convenzioni internazionali che reggono l'attività diplomatica da parte del Capo e dei funzionari dell'Ufficio di Interessi USA a L'Avana servendo da emissari tra elementi terroristi e mercenari trasgredendo, favorendo la sovversione, le norme che li obbligano al rispetto della sovranità, l'integrità e l'indipendenza del paese che li accoglie.

 

 

Il 20 MAGGIO DI MCCAIN
 


In conclusione la Mesa Redonda ha affrontato l'incontro sostenuto, il 20 maggio nell'hotel Sheraton Miami Mart, dal candidato repubblicano
John McCain con la mafia anticubana radicata nel sud della Florida. Il direttore di Granma, Lázaro Barredo, ha qualificato il cenacolo come "il 20 maggio di McCain" per la coincidenza della data con l'anniversario dell'avvenimento della Repubblica cubana mutilata dall'intromissione yankee e con le pretese della confraternita, lì riunita, di tornare a soggiogare Cuba in uno stato neocoloniale.

McCain fu presentato niente meno che da Roberto Martín Pérez, noto terrorista, ex sergente della polizia del dittatore Fulgencio Batista Zaldívar e figlio del noto sbirro batistiano Lutgardo Martín-Pérez Molina. E' noto per essere responsabile del finanziamento ed appoggio logistico a commando paramilitari della Fondazione Nazionale Cubano Americana.

Il linguaggio del candidato fu minaccioso, come ci si aspettava da chi desidera sedurre un auditorium che rappresenta una clientela politica: "Come presidente non aspetterò passivamente il giorno in cui il popolo cubano possa godere dell'allegria della libertà e della democrazia. Non aspetterò". "L'embargo (leggasi
blocco) deve mantenersi fino a che sorgano quegli elementi cruciali della democrazia e della socialdemocrazia. Mantenere l'embargo è un effetto di una politica più ampia che la mia amministrazione avrebbe col popolo di Cuba. Darebbe più assistenza materiale ed appoggio morale agli attivisti dei diritti umani (leggasi mercenari allo stile di Roque Cabello, Bonne, Gómez Manzano, Elsa Morejòn ed altri) che con valore (leggasi molto denaro) affrontano tutti i giorni il regime. S'incrementerebbe Radio e TV Martí (leggasi aggressione mediatica) ed altri mezzi per comunicare col popolo cubano".

 

22 maggio '08 - Alberto Núñez e Pedro de la Hoz www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Mule, Cipayos e criminali:

 

trilogia della sfrontatezza

 

La terza parte del programma Mesa Redonda mostra nuove ed irrefutabili evidenze della complicità tra la mafia terroristica di Miami, le autorità di Washington ed i gruppuscoli di mercenari nell'Isola  

 

 

 

 

Non possono addurre né ignoranza né innocenza. Gli uni e gli altri hanno operato con totale conoscenza di causa ed assoluta perfidia. Sapevano da dove veniva il denaro, perché si sono prestati a trasferirlo ed a che cosa era destinato. 

 

Ciò è rimasto chiaramente dimostrato durante la terza parte della Mesa Redonda trasmessa dalla radio e televisione e condotta dal giornalista Randy Alonso. La scandalosa connessione tra terroristi – mercenari - governo degli Stati Uniti: il Capo ed un funzionario della Sezione di Interessi USA, a L'Avana, svolsero il ruolo della "mula" nel trasporto di denaro dal territorio nordamericano verso Cuba, fornito da un noto terrorista, per rifornire l'attività degli cipayos (ascari ndt) che al servizio di Washington pretendono violentare l'ordine interno e la sicurezza nazionale. 

 

Documenti peritali, che dimostrano inequivocabilmente l'autenticità delle firme al piede delle ricevute esibite come prove della riscossione dei soldi inviati da Miami, hanno fatto in frantumi la falsa retorica dei recettori delle somme fornite dalla Fondazione Rescate Juridico, iscritta nello stato della Florida e presieduta da Santiago Álvarez Fernández Magriñat che in varie occasioni hanno negato le loro fonti di finanziamento negli Stati Uniti. Le firme di Laura Inés Pollán Toledo, Vladimiro Roca Antúnez, Félix Antonio Bonne Carcassés e José Luis García Pérez (Antúnez) appartengono ai loro titolari. 

 

Bisogna ricordare come il governo USA, in maniera espressa, ha preventivato, quest'anno, 47 milioni di dollari per distruggere alla Rivoluzione cubana. 

 

 

BOB AL SERVIZIO DI LA ZIA MAC PATO 

 

 

Un'analisi della corrispondenza sostenuta tra Marta Beatriz Roque Cabello ed il suo interlocutori di Miami Carmen Machado, Juan Carlos Fuentes e María del Ángeles Falcon, ha permesso visualizzare nella scena la ripugnante complicità Robert Blau, funzionario della Sezione di Interessi USA.  

 

Già da settembre 2006, la Roque Cabello avvisa che gente di fiducia può servire da tramite per il denaro: "Vanno e vengono senza nessun problema....Ti renderai conto di chi sono". In questo primo momento non ci furono sotterfugi: la capoccia citò Blau con il diminutivo con il quale è conosciuto: Bob. E Bob “mi disse che non aveva nessuna difficoltà" per portare il denaro del benefattore di Posada Carriles. Più avanti ripeterà questa fiducia: "Questa è la loro via e lo sapranno sicuramente". 

 

Rendendosi conto che era compromettente chiamare Bob col suo nome, l'autotitolata Tía Mac Pato rimproverò suo nipote e lo sollecitò ad utilizzare allusioni in codice per riferirsi ad un funzionario che ha compiuto la commissione: i telespettatori hanno potuto vederlo visitare la Roque Cabello per consegnarle la mensilità.  

 

È molto probabile, come ha spiegato Lázaro Barredo, direttore di Granma che questo servizio abbia influito nella recente elevazione di Bob al posto di secondo capo dell'Ufficio Cuba del Dipartimento di Stato.  

 

 

 

PARMLY, TRE VOLTE MULA

ED UN QUARTA NON CONCLUSA 

 

 

"Tu sai che tra amici possono sistemarsi queste cose... questa casa è sempre aperta a voi" ha detto Michael Parmly alla Roque Cabello, che si lamentava di non avere fondi per comprare una scheda del suo telefono cellulare.  

 

Più che amici, la relazione tra i due, è di assoluto complicità cospirativa, qualcosa di sommamente grave dato che si tratta del legame tra il Capo della Sezione di Interessi USA a L'Avana, e la molto dinamica cipayos (si cerchi la seconda accezione di questo vocabolo nel Dizionario della Reale Accademia Spagnola: seguace a stipendio, lacché). 

 

Reinaldo Taladrid, analista del Sistema Informativo della TV Cubana, parlando di questa relazione ha qualificato come "scandalosamente insolito" il fatto che un diplomatico, in quanto funzionario governativo che deve strettamente eseguire norme e procedimenti e il compimento delle leggi di Cuba e degli USA, oltre ai principi del Diritto Internazionale Pubblico, accetti, tra il 2007 ed il 2008, non una bensì tre volte — e quasi una quarta — di servire da postino (mula)  per trasportare denaro proveniente da un individuo come Álvarez Fernández-Magriñá, arrestato e posto a disposizione della giustizia nordamericana per varie pendenze criminali. 

 

La Roque Cabello lo ha battezzato nei suoi messaggi come "una persona molto importante", "il postino", "la piccola culla", "la mano che dondola la culla". La Roque ha fatto in modo che suo nipote, Juan Carlos, contattasse la figlia di Parmly a Washington. Lo stesso Parmly si é offerto con entusiasmo per le operazioni, ha dettagliato le coordinate dei suoi viaggi d'arrivo e partenza da Miami — corroborate da email e registri delle autorità migratorie di Cuba — ed accorse veloce — lo provano i video — a soddisfare le ansie della Roque Cabello, che ha ricevuto in tre occasioni le rimesse del terrorista. Alla quarta volta si sono presentati i problemi delle trasmissione di Mesa Redonda sull'argomento proprio, mentre a Miami, Parmly era pronto a ricevere, per il suo trasporto, una nuova rimessa, azione fallita dalle denunce nell'isola.  

 

Un altro sordido aspetto di questo vincolo è stato rivelato grazie a un prestito sollecitato a Parmly dalla Roque Cabello, in compagnia di Vladimiro Roca e del funzionario diplomatico nordamericano James Benson, per coprire le spese di una delle tante riunioni inventate dai gruppuscoli per giustificare le loro "buone azioni" di fronte ai loro padroni.  

 

Come una alla quale non era arrivato il finanziamento previsto da Álvarez Fernández-Magriñá, la Roque Cabello propose a Parmly che le anticipasse il denaro che non avrebbe perso, dato che il terrorista lo avrebbe restituito appena Parmly fosse tornato nuovamente a Miami. 

 

In ogni caso, come ha commentato Taladrid, la cosa vergognosa non è il debito contratto tra il capo di una missione diplomatica con un mafioso, bensì la condotta di Parmly, perlomeno irresponsabile e delinquenziale, in fin dei conti abominevole.  

 

 

GLI USA VIOLANO LE

CONVENZIONI INTERNAZIONALI 

 

 

Per enumerare le violazioni che il governo USA commette in materia di relazioni diplomatiche, il programma ha trasmesso un'intervista della giornalista Arleen Rodríguez a Josefina Vidal Ferreiro, direttrice del Dipartimento dell'America del Nord del Ministero degli Esteri di Cuba. 

 

Da molti anni —  spiega la funzionaria — le nostre autorità hanno denunciato il lavoro sovversivo che svolge la SINA. A questo Ufficio e al Dipartimento di Stato sono state inviate un'infinità di note di protesta per tale condotta, sempre con la partecipazione dal capo dell'istituzione. 

 

L'intervistata ha citato due esempi eloquenti: in un'occasione arrivarono alla SINA tre valigie diplomatiche, col sigillo di sicurezza del Dipartimento di Stato, il cui mittente era niente meno che Frank Calzón, del "Centro per una Cuba Libera", sinistro personaggio che,  solo tra gli anni 1998 e 2005, ha ricevuto circa otto milioni di dollari per sovvertire l'ordine interno di Cuba.  

 

In un'altra opportunità 21 pacchetti dichiarati come carico diplomatico con materiale d'ufficio, macchine fotografiche e video, altre attrezzature, testi, forniture mediche...destinati a gruppuscoli controrivoluzionari. Il mittente era Frank Hernández Trujillo, del "Gruppo di Appoggio alla Democrazia", che  ha, anch'egli, percepito una cifra simile alla menzionata per aiutare questi senza Patria. 

 

Queste pratiche, ha osservato Josefina Vidal, violano i principi raccolti nelle Convenzioni di Vienna per le Relazioni Diplomatiche e Consolari, che stabiliscono che le valigie diplomatiche devono contenere documenti per uso ufficiale dalla Missione e che non si possono utilizzare per atti di ostilità contro il paese in questione.  

 

Ha ricordato che l'apertura degli uffici di Interessi a L'Avana e Washington, avvenuta nel 1977, durante il governo di Jimmy Carter, si concepì per promuovere buone relazioni tra i due paesi, facilitare l’interscambio culturale, scientifico, sportivo, così come per la realizzazione di pratiche migratorie. 

 

La funzionaria ha aggiunto che nonostante il costante atteggiamento aggressivo e provocatorio degli USA, Cuba ha avuto pazienza e non ha mai reagito per non compiacere le autorità statunitensi nella ricerca di un pretesto che porti alla chiusura della SINA.  

 

PARMLY E'ANCHE

UN BENEFATTORE 

 

 

Lázaro Barredo, direttore di Granma, ha detto che il capo dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L'Avana, Michael Parmly, presenta un quadro molto simile al delitto di cospirazione, perché esiste l'aggravante di un testo inviato al giudice federale che segue la causa contro Santiago Álvarez Fernández-Magriñá, sottoposto a due processi, accusato di possesso illecito di armi, falsa documentazione ed ostacolo della giustizia: tutto ciò era a piena conoscenza del diplomatico. 

 

Il proposito della mediazione sollecitata a Marta Beatriz era offrire, come prova per il giudice Jamen Cohn il lavoro "umanitario" di Fernández-Magriñá con i suoi finanziamenti a questi gruppi; il cui documento fu inviato a nome di vari mercenari. Questo documento Martha Roque Cabello lo ha perso negli stessi uffici della SINA, e lo ha detto immediatamente al capo diplomatico statunitense.  

 

Questa prova evidenzia la chiara ed assoluta conoscenza di Parmly sui vincoli e l’attività del criminale Santiago Álvarez e dei mercenari per influire sul giudice federale e così ottenere che la pena fosse minima.  

 

Per concludere, Barredo ha segnalato che tali comportamenti e la diminuzione della condanna rappresentano uno stimolo all'attività terroristica, perché sicuramente Santiago Álvarez riprenderà l'esecuzione di nuovi crimini contro il popolo cubano non appena sarà libero e si unirà alla mafia anticubana. 

 

 

A MIAMI IL FESTINO

NON TERMINA

 

 

Reinaldo Taladrid, giornalista del Sistema Informativo della Televisione Cubana, ha analizzato le continue attività che hanno luogo a Miami, con questi gruppi come protagonisti, per stimolare le aggressioni contro Cuba. Ha menzionato la cena "patriottica" organizzata lo scorso 2 maggio, in un lussuoso salone di quella città per omaggiare Luis Faustino Clemente Posada Carriles che a riflettori accesi disse ai presenti: "Abbiate fede in Dio, e vi chiedo di affilare i machete per accelerare la fine del regime". Allora ricevette un caloroso applauso dalla vecchia gusanera (vermi controrivoluzionari ndt).  

 

Taladrid ha suggerito di fare attenzione alla data del 20 gennaio del 2009, perché possono avvenire indulti presidenziali, come ci hanno abituati i governanti statunitensi. 

 

Per relazionarsi col festino di Miami, la capoccia controrivoluzionaria Marta Beatriz Roque Cabello si è dichiarata difensora di Posada Carriles, ed inoltre ha avuto la sfacciataggine di dire che il popolo cubano disprezza i Cinque Eroi antiterroristi prigionieri politici dell'impero.  

 

Circa il discorso pronunciato ieri dal presidente W. Bush, il dottore Manuel Hevia, direttore del Centro di Investigazioni Storiche della Sicurezza dello Stato, ha informato che il capo della Casa Bianca, in uno spagnolo ridicolo, si è scagliato contro il nostro paese, annunciando che manderà a Cuba telefoni cellulari e per essere conseguente con l'incoerenza che lo caratterizza, ha espresso il suo desiderio che i cubani, in futuro, passeggino liberamente per il molecon (lungomare del l’Avana ndt). 

 

 

BUSH, IL PADRINO MAGGIORE 

 

 

L'investigatore ha fatto riferimento ad alcuni materiali stampati che provano i nessi diretti del presidente degli Stati Uniti con componenti dei gruppuscoli.  

 

Ha spiegato come Bush, in uno dei ripetuti incontri, abbia fatto propria la richiesta, della lupa feroce Ros-Lethinen, di insignire Óscar Elías Biscet, individuo che sconta la prigione per comprovate azioni controrivoluzionarie. Il 24 gennaio 2008, Elsa Morejón, moglie di Biscet, ha ricevuto dalle mani di Bush la medaglia presidenziale Per la Libertà.  

 

L’investigatore ha sottolineato che l'attenzione del capo dell'impero al tema cubano è sistematica. Appena due settimane fa, in un'altra teleconferenza organizzata dalla SINA, W.Bush ha riaffermato che la sua attuale politica concorda coi fondamenti del Piano che porta il suo nome e ha il proposito di fare ritornare Cuba al capitalismo; in uguali termini si sono pronunciati altri alti dirigenti del governo nord americano, come la Condoleezza Rice e Carlos Gutiérrez. 

 

Hevia ha detto che, a suo giudizio, la sporca politica di crescente ostilità ha relazione con l'annesso segreto del capitolo uno del citato Piano. 

 

Reinaldo Taladrid, da parte sua, ha relazionato sulle evasive dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Sean McCormak, davanti a domande della stampa del suo paese in relazione al sostegno finanziario di gruppi e del governo nordamericano ai contras cubani e le richieste che si chiarisse il ruolo del Capo della SINA in questi tramiti tra Álvarez Fernández - Magriñá e Roque Cabello. Il funzionario si è limitato a ripetere, entrambe le volte, con un certo disagio che ignorava i meccanismi di sostegno di questi gruppi, ma che le autorità statunitensi sviluppavano gesti umanitari, prudenti e consistenti con la politica contenuta nei programmi di aiuto. Finalmente per appoggiare il lavoro del Capo della SINA ha affermato che gli Stati Uniti non violano le leggi internazionali nella loro condotta diplomatica.  

 

Nei minuti finali dello spazio radiotelevisivo si sono mostrate immagini di vendipatria che sono accorsi alla residenza dei funzionari della SINA, situata in Calle 24 e / 5ta. y 7ma., Miramar, per ascoltare il discorso di Bush. 

 

Quelli che si sono decisi a fare dichiarazioni alla Televisione Cubana hanno riconosciuto con totale sfacciataggine il loro appoggio all'aggressione contro Cuba sostenuta dall'inquilino della Casa Bianca. Si è anche apprezzata l'impertinenza della stessa Marta Beatriz. 

 

In chiusura della trasmissione, si é mostrato l'aspetto pro annessionista di Roque Cabello nella dichiarazione dove affermava, con totale servilismo, che le era indifferente che gli yankee invadessero Cuba, e come espressione del servizio che questi vendepatria offrono all'impero per eseguire un'opera di destabilizzazione del paese che serva da pretesto ad una escalation aggressiva, si offriva un frammento di una conversazione telefonica sostenuta tra lei ed Elizardo Sánchez Santa Cruz Pacheco (El Camaján): “Diffondiamo per tutto il paese la palla che gli americani mettono barche in diversi porti del paese affinché la popolazione possa andare via. Anche tutte le iniziative che riscaldano la situazione. L'esilio può appoggiare, ci possono appoggiare gli organismi internazionali."  

 

Tale è la sfrontatezza di questi cipayos che mettono in pericolo la sicurezza nazionale del popolo cubano.