12 giugno '08 - Jean-Guy Allard www.granma.cu

 

Il passato mafioso del

terrorista Montaner



 


Gli sta venendo l'orticaria a Carlos Alberto Montaner. Il più rumoroso pseudo intellettuale che la CIA mantiene nella sua stalla. Circola su Internet un documento che pretende essere una replica alle rivelazioni sul suo passatoJuan José Maragosa, víctima de Carlos Alberto Montaner terrorista.

Montaner, il cui equilibrio psicologico, a detta dei suoi stessi amici, si sta deteriorando non può ammettere che si dedicava, nel corso delle ultime settimane del 1960, a mettere bombe incendiarie in negozi e cinema de L'Avana e a massacrare persone innocenti.

Tutto indica che ha dimenticato il suo arresto in flagrante con materiale esplosivo presso la residenza dei suoi genitori. Neppure ha memoria delle sue dichiarazioni, anch’esse incendiarie, in una pubblicazione di Miami affiliata al meccanismo anticubani della CIA. La sua amnesia si estende alle sue dichiarazioni alla
UPI dove di diceva  leader di una truppa controrivoluzionaria formata dall’esercito degli Stati Uniti su richiesta della Compagnia
(CIA ndt).

Pubblicato sotto il pomposo titolo di "Manifesto di Appoggio a Carlos Alberto Montaner davanti alla campagna di diffamazione da parte del regime cubano" il testo è firmato, con le parole scelte dallo stesso Montaner, "da quasi centoquaranta personalità" tra le quali gli abituali attivisti del Dipartimento di Stato Václav Havel, José María Aznar, Luis Alberto Lacalle, Mario Vargas Llosa e una serie di eminenti sconosciuti.

Il documento ha una virtù: dà una chiara idea di coloro che sono coinvolti nella campagna diffamatoria nei confronti di Cuba al punto di figurare nella lista dei corrispondenti di un collaboratore della CIA delle dimensioni di Montaner, che divide il suo tempo tra Madrid, dove mantiene la sua attività di propaganda e Miami dove raccoglie gli assegni dell’Impero.

La lista si presenta, senza dubbio, come l’agenda telefonica del terrorista che ha vissuto tutta la vita dell'imbroglio controrivoluzionario. Coloro che avranno la pazienza di leggersela riconosceranno tra questi individui i figuri regionali sempre pronti a difendere gli interessi yankee, secondo le direttive della più vicina ambasciata americana.

La lista si estende da Esperanza Aguirre, presidentessa della Comunità di Madrid, Jorge Moragas, perla della falangista PP, fino a Jan Ruml, ex ministro degli Interni della Repubblica Ceca.

Segue la nomenclatura della FAES di Aznar, della pseudo ONG ceca People in Need e del denominato Direttorio Democratico Cubano a partire dal suo direttore, il noto terrorista Orlando Gutierrez.

Alla fine della lista rimangono pochi infelici che pretendono ignorare che Montaner fu Capo di Azione e  Sabotaggio del gruppo terrorista Rescate Estudiantil della CIA-FRD.

"Ero annoiato a leggere l'elenco, ha commentato un osservatore. Questo non è altra cosa che il più selezionato  elenco dei finanziati della CIA, dell’USAID e della NED".

 

15 maggio 08 - Jean-Guy Allard www.granma.cu

 

 

 

Il terrorista Montaner faceva parte

 

delle unità CIA dell’US - Army

 

 

Carlos Alberto Montaner, l’opinionista anticubano residente a Madrid, che ha appena partecipato ad una riunione nell’Ambasciata degli USA in Spagna, faceva parte delle Unità Militari Cubane dell’US - Army, organizzate dalla CIA agli inizi degli ’60 e si autodefiniva nel 1963 “leader” di queste truppe mercenarie, nelle quali s’incontrava anche Luis Posada Carriles.

 

Lo aveva rivelato una nota dell’agenzia nordamericana UPS del 20 luglio dello stesso anno.

 

Datato Miami, il documento, che confermava il reclutamento di Montaner da parte dell’intelligence nordamericana, è stato riproposto dal The New York Times il giorno successivo la recente riunione.

 

L’articolista che Washington utilizza come “intellettuale di servizio” e che continua ad attaccare Cuba nelle sue cronache, riprese dagli organi di stampa in lingua spagnola dell’America Latina associati alla SIP (Società Interamericana di Stampa), ha dichiarato all’United Press International che “una nuova organizzazione dell’esilio progetta grandi azioni contro il regime di Fidel Castro”.

 

Alcuni giorni fa, a Madrid, Montaner, fedele alla sua missione d’agentucolo, ha partecipato ad un incontro segreto, presieduto da Caleb McCarry, proconsole designato da Washington per amministrare il suo piano d’annessione  e con l’ex re madrileno della Pizza, Leopoldo Fernández Pujals, convertito in cospiratore, con la complicità dell’Ambasciatore Aguirre che, con tanto talento, ha coperto i viaggi degli aerei CIA in territorio spagnolo.

 

“LEADER DELLE UNITA’ MILITARI CUBANE”

 

La nota dell’UPI segnalata testualmente che “Carlos Alberto Montaner, uno dei leader delle Unità Militari Cubane, ha detto ieri che “le azioni anti-Castro cominceranno da una base segreta nei Caraibi”.

 

Nello stesso testo, Montaner nega che detta base sia in Nicaragua, ma precisa che “la maggioranza dei suoi uomini hanno fatto parte dell’US-Army ed hanno ricevuto un addestramento speciale”.

 

La descrizione corrisponde esattamente alle unità militari costituite, dall’aprile del 1962 dalla CIA, con il fine d’infiltrazioni e sabotaggi a Cuba.

 

Posada Carriles fu uno di questi mercenari reclutati dai servizi e addestrato all’uso di esplosivi, tecniche di sequestro, torture ed eliminazione di sospetti, nell’ambito delle operazioni sporche promosse da Washington contro Cuba.

 

Nel settembre del 1960, quando l’ancor giovane Rivoluzione cubana era sottoposta all’aggressione degli Stati Uniti, Carlos Alberto Montaner, figlio di un padre frustrato, viaggiava verso gli USA per offrire i suoi servigi al Fronte Rivoluzionario Democratico (FRD), organizzazione controrivoluzionaria subordinata alla CIA e che “Tony” Varona dirigeva dalla Florida.

 

Il FRD era stato creato dall’agente operativo della CIA E. Howard Hunt (quello del Watergate), precisamente per sviluppare azioni terroristiche.

In questo compito, per il quale selezionava elementi refrattari ai cambiamenti ed informatori della dittatura batistiana, Hunt collaborava strettamente con il suo socio David Atlee Philps.

 

VECIANA RICONOSCERA’ LA PRESENZA DELLA CIA

 

Il 30 dicembre 1960, il quotidiano de L’Avana, HOY, citando investigatori antiterroristici dell’epoca, annunciava l’arresto di diversi elementi di quest’organizzazione traditrice. Tra i terroristi catturati c’era Carlos Alberto Montaner, sorpreso il giorno 26, nel suo domicilio di Calle 88a, numero 309, in possesso di un vero arsenale di artefatti incendiari.

 

Gli artefatti, forniti dalla CIA, erano identici a quelli usati in tutta una serie di attentati verificatisi nei giorni precedenti in negozi, cinema ed altri luoghi pubblici,  negli ultimi giorni dell’anno.

 

Nel luglio 2007, durante un noto programma radiofonico di Miami, il terrorista Antonio Veciana ha confermato che gli “artefatti incendiari” che provocarono il gigantesco incendio al magazzino “El Encanto”, nel cuore de L’Avana, il 13 aprile 1961 e che causarono la morte di Fe del Valle, venivano direttamente dall’Agenzia Centrale d’Intelligence.

 

La rivista Revolución del 18 gennaio 1961, a pagina quattro, annunciava che “nella causa 6-61, istruita per i delitti di strage e detenzione di materiali infiammabili, gli accusati Carlos Alberto Montaner Suris, Alfredo Carrión Obeso, Néstor Manuel Piñango e Víctor Jorge Fernándenz Romeron erano stati condannati a 20 anni di reclusione”.

 

Montaner, detenuto in un istituto per delinquenti minori, scapperà poco dopo con l’aiuto generoso di sua madre, Manola Suris, cercando la protezione di un’ambasciata compiacente. Lascerà Cuba in aereo diretto a Miami, grazie ad un salvacondotto, l’8 settembre del 1961.

 

In un’intervista firmata da Ángel de Jesús Piñera, pubblicata il 27 aprile 1962 dalla rivista Avance di Miami, Montaner si vantò d’aver fatto parte, a Cuba, al gruppo terroristico Rescate Estudiantil  del FRD, nel quale condivideva il Comando nazionale d’Azione e Sabotaggio con il suo amico Alfredo Carrión Obeso.

 

Va ricordato che le operazione della CIA a Cuba, allora, erano dirette dalla stazione del JM/WAVE di Miami da Ted Shackley, attorniato da personaggi come David Sanchez Morales, Wiliam Pawley, Eddie Bayo, Rip Robertson, Virgilio González ed Eugenio Martínez.

 

Il FRD di “Tony” Varona era così identificato con la CIA, che l’ufficiale dell’agenzia  Jack Esterline, in un’occasione, confermò che la Compagnia  aveva delegato al gruppo terroristico il compito d’infiltrare le sue reclute nelle menzionate Unità Militari Cubane, delle quali Montaner pretenderà essere un “leader”.

 

Un documento nordamericano declassificato rivela che, a Washington, il 22 aprile 1961, il Generale Maxwell Taylor, incaricato dal Presidente John F. Kennedy di supervisionare le operazioni della CIA concernenti Cuba, si riunisce con il Procuratore Generale Robert Kennedy ed un gruppo di ufficiali superiori della CIA, tra cui il Generale C.P. Cabell, C. Tracy Barnes, il colonnello J.C. King e Jacob “Jack” Esterline.

 

Il FRD fu menzionato come elemento chiave delle operazioni clandestine della CIA contro Cuba.

 

Non solo Montaner è stato vicino a Varona, un politicante al servizio dell’Ambasciata nordamericana a L’Avana già prima della Rivoluzione, per la quale nutriva una profonda nostalgia, anni dopo l’esilio a Madrid, dov’era su consiglio dei suoi controllori.

 

Il 30 ottobre 1992, il Miami Herald, nel pubblicare la morte del vecchio collaboratore della CIA, segnalava con quale emozione lo elogiavano anche il traditore Huber Matos e il capo del gruppo terrorista Alpha 66, Nazario Sargen.

 

A MADRID L’AGENTE DELLA CIA SI AFFILIA AL PP

 

A Madrid, dove la CIA lo stabilisce per evitare problemi con le legislazioni nordamericane, Montaner non solo sarà l’antenna più visibile del meccanismo di disinformazione nordamericano contro Cuba, ma manterrà i rapporti con gli elementi terroristici della sua stessa estrazione.

 

Collaborerà, nel corso degli anni, con organizzazioni batistiane e sarà, dopo, uno dei punti di contatto tra la Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA) e i circoli dell’estrema destra.

 

Lo conferma anche il fatto che,  il 23 settembre 1994, quando Jose Maria Robles, allora capo del falangista Partito Popolare Spagnolo, arriva a Miami, Carlos Alberto Montaner è lì a riceverlo all’aeroporto.

 

Lo farà a lato di Antonio “Toñin” Llama, direttore della FNCA, questo stesso personaggio, proprietario dell’imbarcazione terroristica La Esperanza, intercettata nel 1998 a Puerto Rico, che confesserà, nel giugno 2006, d’aver comprato per conto della FNCA elicotteri teleguidati per bombardare una manifestazione in Plaza de la Revolución de L’Avana.

 

Con l’arrivo al potere di José María Aznar, la cui macchina elettorale era stata ingrassata dai suoi soci di Miami in cambio di privilegi finanziari in Spagna (vedi la vendita fraudolenta della Sintel), Montaner collabora alla fondazione della filiale spagnola della FNCA.

 

Con Aznar, Montaner e la sua agenzia prosperano, collegandosi ad una rete di quotidiani sudamericani allineati con la Società Interamericana di Stampa, l’associazione degli editori delle oligarchie del continente, creata dal defunto agente della CIA, Jules Dubois.

 

Nel 2006, il nome dell’agentucolo Montaner appare in una lista di giornalisti di Miami che affittano le loro penne all’Office of Cuba Broadcasting (OCB) – la nave madre di Radio e Tv Martí – il meccanismo di propaganda anticubana del governo nordamericano, con la sua amica, l’opinionista O’Connor, vecchia collaboratrice dell’intelligence imperiale.

 

Mezzo secolo dopo le funeste avventure con il FRD-CIA, Montaner, che ha compiuto dolorosamente in aprile 65 anni, passa oggi il tempo cospirando con chi sopporta la sua autosufficienza, vagando tra la sua residenza al Parque del Retiro a Madrid, con i suoi giardini e le sue fontane e la sua proprietà di Brickell Avenue, a Miami. Continua a servire nell’agenzia.

 

 

 

1 febbraio '08 - www.granma.cu

 

 

Forte protesta per la presenza di un amico

 

della mafia anticubana di Miami

 

 

 

 

 

 

Repubblica Domenicana - Il terrorista d’origine cubano Carlos Alberto Montaner voleva spudoratamente tenere una conferenza contro la Rivoluzione cubana, con il pretesto di parlare di José Martí, ma è stato ostacolato da una forte protesta di una parte del pubblico.

La conferenza era stata programmata nella Galleria d’Arte Alinea, dove, all’inizio della conferenza di Carlos Alberto Montaner, il giornalista dominicano Félix Jacinto Bretón lo ha immediatamente ripreso, dando inizio a un forte dibattito seguito da una seconda ondata di proteste dovuta all’intervento della dirigente sindacale Isabel Tejada che non ha misurato le parole per denunciare Montaner, residente in Spagna e noto per le sue posizioni reazionarie e mafiose.

 

Al termine della fallita esibizione verbale, nella strada un gruppo di giovani che protestavano contro la presenza di Montaner in suolo dominicano e contro i suoi tentativi di screditare l'opera rivoluzionaria di Cuba si sono uniti a Bretón e a Isabel Tejada.

 

Per opera di sconosciuti la zona che circonda la galleria Alinka la mattina di giovedì 31 gennaio era zeppa di cartelli che definivano Montaner "terrorista e mafioso".