16 aprile '08 - www.granma.cubaweb.cu

 

Non ci sarà spazio a Cuba

per la sovversione

 


 


Lo scorso 8 aprile dispacci di alcune agenzie di notizie straniere hanno informato  circa la realizzazione di una denominata tavola rotonda celebrata nell'Hotel Biltmore, di Coral Gables, a Miami. I protagonisti sono stati la fauna mafiosa di sempre, questa volta con l'assistenza del segretario del commercio statunitense Carlos Gutiérrez, sopravvissuto alla corruttela di funzionari cubano-americani licenziati dalla Casa Bianca; ha anche assistito all'incontro, portatore delle "esperienze" dell'est europeo, l'ambasciatore della Repubblica Ceca negli Stati Uniti, Petr Kolar.

Il tema, ovviamente, non poteva essere altro che Cuba, tanto vicina nella geografia come tanto distante ed irraggiungibile da coloro per quasi 50 anni hanno scommesso di farla arrendere mediante il terrorismo di Stato in tutte le sue varianti, dalle invasioni, agli attentati ai suoi principali leader, la guerra biologica, il blocco genocida più lungo della storia, e le permanenti campagne di diffamazione contro la Rivoluzione con l'impiego dei più diversi e sofisticati mezzi.

Sotto il titolo "L'appoggio alla dissidenza cubana è prioritario per il cambiamento" una delle agenzie rivela una escalation della sovversione contro il nostro paese.

Secondo l'informazione, gli assistenti all'incontro "coincisero che il fermo appoggio alla dissidenza cubana è il meccanismo adeguato per propiziare un cambiamento democratico nell'isola" e si appellarono ad ambasciate ed uffici di interessi nel paese con la pretesa di unire sforzi e "coinvolgersi maggiormente con l'opposizione interna", e facilitarle l'impiego di Internet e le comunicazioni dalle loro dipendenze diplomatiche per i loro fini mercenari. In chiara evidenza di isolamento ed impotenza, segnalano che "l' essenziale è che gli oppositori non si sentano isolati nella loro lotta".

Per i suoi fini controrivoluzionari, Gutiérrez alluse al varo di 80 milioni di dollari per appoggiare la dissidenza cubana ed "accelerare il fine della dittatura."

Questi consistenti fondi servono tra i loro fini -  da distribuire attraverso le ambasciate del pugno di governi rappresentati nel banchetto miamense - a provvedere di fax, computer, telefoni mobili e denaro per "altre spese" per coloro che vivono del mestiere di dissidente o mercenario.

Si é anche parlato dei cambiamenti e misure, parole molto ricorrenti in questi giorni per disegnare o cancellare ciò che accade a 90 miglia dalla Florida e che, secondo il segretario del Commercio degli Stati Uniti, sono "piccoli", "tattici", "cosmetici" e "non possono considerarsi positivi".

Tuttavia, contraddittoriamente, questo funzionario della Casa Bianca mostra la sua paura quando nota che"bisogna fare attenzione a celebrarli (i cambiamenti) troppo".

Inoltre, in allusione all'uso delle comunicazioni per questi denominati dissidenti, lo stesso Gutiérrez ha avvertito "attenzione a quello che si dice, perché lo stanno ascoltando"; un altro scivolone di un alto funzionario dell'amministrazione nordamericana impegnato nel piano di ascolto e spionaggio domestico imposto da Bush nella sua guerra antiterrorista.

Non sono casuali questi isterici pronunciamenti, frutti della paura e dell'odio viscerale, di fronte alle misure di portata popolare che hanno luogo nel paese, e che lasciano indietro, progressivamente, le obbligate restrizioni degli anni precedenti.

A nulla servirà l'estrapolazione di ricette esposte dal diplomatico ceco ed analizzate nella riunione. La Rivoluzione cubana non è un castello di carte, bensì una fortezza inespugnabile contro la quale si sono schiantati uno dopo l'altro i piani dell'impero. Rivoluzione che ha saputo affrontare e superare la sua sfida maggiore quando scomparirono i paesi dell'Europa dell'Est e sparì l'URSS.

Non possono vedersi isolati i pronunciamenti della riferita riunione a Miami dal mandato dell'imperatore quando disse che la parola d'ordine a Cuba non è stabilità; questo fu l'incitamento a sovvertire la tranquillità cittadina trasmessa ai suoi alleati satelliti, alla quinta colonna a Cuba che, per quanto esigua, merita buona paga.

A questi appelli si somma quella del senatore repubblicano per la Florida, Melquíades Martínez, chi ha sollecitato i gruppuscoli mercenari a "impossessarsi delle strade", mentre altri qualificano come falsa propaganda ciò che accade a Cuba.

Non c'è spazio per i sogni degli avversari, di quinte colonne e mercenari interni. I cambiamenti "strategici" di cui sentono la mancanza gli indovini dell'impero non avranno luogo perché, senza equivoci, ci sarà più socialismo perfettibile, sostenuto e difeso da un popolo unito, sotto la guida di Fidel e Raúl e la direzione del Partito.

L'unico e vero cambiamento strategico ebbe luogo a Cuba il 1 gennaio 1959 con la vittoria di un'autentica Rivoluzione che ora compie 50 anni, nonostante tutti gli infruttuosi tentativi dell'impero per isolarla e distruggerla.

Lì stanno le lezioni di cinque decadi di incessante combattimento di fronte all'impero più poderoso conosciuto nella storia.

Il nostro agguerrito ed eroico popolo affronterà, come sempre, qualunque provocazione. Lo sottolineiamo in questo storico giorno in cui si realizza il 47esimo della proclamazione davanti al mondo del carattere socialista della Rivoluzione, alla vigilia dell'anniversario della schiacciante vittoria sull'invasione mercenaria e della prima grande sconfitta dell'impero in questo continente i cui popoli sempre di più si ribellano ed hanno in Cuba un faro di resistenza invincibile.

Non ci sarà spazio per la sovversione a Cuba. Lo disse già Fidel nella sua riflessione del 17 giugno 2007: "Gli assicuro che non avranno mai Cuba."