AUGURI DI BUON COMPLEANNO  A TONY

Miami vista dal “buco”

 

 

17 ottobre '09 - Max Lesnik www.granma.cu

 

Antonio Guerrero, uno dei  Cinque antiterroristi cubani reclusi negli Stati Uniti condannato ingiustamente come i suoi compagni da un tribunale federale di Miami, ci ha inviato di recente un’affettuosa lettera indirizzata alla Alleanza Martiana, che ci testimonia il suo sensibile ringraziamento per la solidarietà dimostrata  da tutti gli integranti di questa organizzazione patriottica che, da quando è stata dichiarata l’ingiusta sanzione contro di loro, è stata una palestra pubblica per reclamare la libertà per i Cinque. 

 

Assieme alla lettera di Antonio Guerrero che il 16 ottobre ha trascorso in cella il suo compleanno, ci è giunta anche una poesia che ha scritto nel carcere federale di Miami, dov’è stato trasferito poche settimane fa, per apparire di fronte alla stessa giudice che lo aveva condannato all’ergastolo, in una udienza per ricevere la nuova sentenza che ha ridotto la condanna a 21 anni e dieci mesi di carcere.

 

Antonio Guerrero intitola la sua poesia “Dal buco”, riferendosi a una sua immaginaria visione di Miami vista da questa crudele cella del carcere federale di questa città.

 

“Dal Buco”

 

Miami davanti ai miei occhi. Mi spoglio.

Un ostinato endecasillabo rimbalza

Tra la  lucidità di un grattacielo

E la tragedia della doccia rotta

Dalla finestra guardo il sole che nasce

e accende i  vetri refrattari. 

In tutte le direzioni va la gente 

Con cui creo un mondo immaginario.

Le navi da crociera della Royal Caribbean,

il McDonald’s, il collegio, le banche,

il senza tetto che fruga tra la spazzatura,

la venditrice sotto l’ombrellone,

son sempre lì ed io torno a guardarli

dal buco, come a dire “dalla mia statura”.

 

En el "hueco"

I
Miami ante mis ojos. Me desvelo.
Un terco endecasilabo rebota
entre la lucidez de un rascacielo
y la tragedia de la ducha rota.

Por la ventana miro el sol naciente
encender los cristales refractarios,
en toda dirección anda la gente
con quienes hago un mundo imaginario.

Los cruceros de la Royal Caribbean,
el McDonald's, el colegio, los bancos,
el sin techo hurgando en la basura,
la vendedora bajo su sombrilla
siguen ahi y yo vuelvo a mirarlos
desde el "hueco", es decir, "desde mi altura".


II

Asi le llaman: EL Down Town de Miami,
masa de hierro, hormigón y vidrios.
Por el día un auténtico hormiguero.
Por la noche un lugar hosco y vacio.

Símbolos del poder y la opulencia:
sus cada vez más altos edificios:
bancos de transacciones millonarias,
residencias de escasos inquilinos.

En la cosmética urbanización
hay parqueos para incontables autos.
Y no sé bien cómo decirlo en verso
pero lo que más llama mi atención
es que el sistema de transporte público
quienes más lo utilizan son los negros.

III

Otra vez overall color naranja.
Otra vez soledad entre ladrillos.
Otra vez colchón roto sin almohada.
Otra vez griterío en el pasillo.

Otra vez cambiar ropa a la semana.
Otra vez. diminuto lapicito.
Otra vez de milagro:una llamada.
Otra vez caminata sin destino.

Otra vez jaula para "recrearse".
Esta vez ni siquiera dan café.
Otra vez piso sucio, ducha fría...
Otra vez un "cop-out" para quejarse,
No responden, por supuesto, otra vez.
Otra vez "hueco" y otra vez "poesia"