Una lettera d’appoggio al presidente

Zelaya dai Cinque

 

1 luglio '09 - www.granma.cu

 

 

Questo è il testo della lettera inviata al legittimo presidente dell’Honduras ai Cinque Eroi prigionieri politici dell’impero :

 

Caro compagno  Manuel Zelaya, unico e degno presidente costituzionale dell’ Honduras.

 

Con profonda indignazione le nostre cinque celle hanno sussultato di fronte alla brutale azione golpista nella sua Patria, azione che riporta ad un passato sempre fresco nella memoria storica centroamericana.

 

Sembra che il sinistro schema fallito a Caracas e applicato poi ad Haiti, ora cerca, come prova in america centrale, a rovesciare l’inevitabile tendenza storica dei nostri popoli verso il superamento dei suoi schemi neocoloniali. Oggi tocca al popolo dell’Honduras, degnamente condotto da lei in un’America che già non è più la stessa, l’onorevole sfida di seppellire per sempre il “gorillismo”, come strumento di oligarchie reazionarie  sorpassate, per le quali la Patria è simbolo di meschini privilegi.

 

Come voi, conosciamo per esperienza personale la brutalità di un risveglio  per un assalto armato, l’estradizione  mezzo vestiti dalle nostre case, la meschinità di usare il potere giudiziario per giustificare il crimine, l’uso delle minacce per esigere la  resa e il più vergognoso utilizzo della menzogna, in funzione di tanti fini perversi.

 

Conosciamo bene anche la forza che infondono le espressioni di lotta d’una figlia o l’incondizionata adesione della famiglia o ancora l’amore della solidarietà  mondiale e l’affetto di tutto un popolo.

 

Identificati con il vostro atteggiamento degno, riflesso della superiorità morale sugli usurpatori, vi mandiamo dalle nostre prigioni imperiali - che in 10 anni non sono riuscite a rinchiudere  la nostra dignità di rivoluzionari cubani - le espressioni del nostro totale appoggio, con la sicurezza che il popolo, armato della sua dignità e del suo amore per la giustizia, come noi, vincerà.

 

Un forte abbraccio dai Cinque.

 

Gerardo, Ramón, Antonio, Fernando e René