Reclamati i visti per i familiari
 

dei Cinque cubani

 

11 marzo '09 -  Deisy Francis - Susana Lee www.granma.cu

 

 

Personalità di 27 paesi hanno inviato una lettera ad alti funzionari del governo statunitense reclamando i visti per i familiari dei Cinque cubani ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti da più di dieci anni.

 

La lettera è stata inviata contemporaneamente alla segretaria nordamericana di Stato, Hillary Clinton, alla titolare della Sicurezza Nazionale, Janet Napoletano ed al Procuratore Generale, Eric Holder, ha informato martedì 10 il Comitato Internazionale per la Liberazione dei Cinque. 

 

René Gonzalez, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino e Fernando Gonzalez sono ingiustamente reclusi  dal 12 settembre del 1998, per essersi infiltrati nelle organizzazioni di terroristi che operano in Florida, per ostacolare le azioni violente organizzate contro l'Isola. 

 

Tra i firmatari delle lettere appena inviate ci sono il presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Miguel De Escoto, i Premi Nobel della Pace Rigoberta Menchù ed Adolfo Perez  Esquivel, lo scrittore Noam Chomsky e le Madri e Nonne di Plaza de Mayo. 

 

Queste personalità internazionali reclamano il rispetto del diritto di Adriana Perez e di Olga Salanueva di visitare i loro mariti Gerardo Hernandez e Renè Gonzalez, reclusi nelle prigioni  nordamericane, che non vedono da più di dieci anni. 

 

“Siamo coscienti che queste due donne hanno sollecitato i visti in nove opportunità, ed in ogni occasione il Dipartimento di Stato ha rifiutato la loro richiesta, basando il rifiuto su argomenti senza  fondamenta giuridiche e che possano giustificare l'arbitrio di tale misura”, segnala il testo della denuncia. 

 

Negare a questi prigionieri il diritto ad essere visitati dalle loro mogli è, nel trascorrere degli anni, un'altra forma di tortura e di crudeltà, aggiunge il documento. 

 

La lettera sollecita anche i visti per le famiglie di Ramon Labañino, Fernando Gonzalez ed Antonio Guerrero, che hanno potuto visitarli mediamente una volta l'anno, mentre i regolamenti dei penitenziari permettono di ricevere visite mensili. 

 

Questa è la prima lettera inviata da questo gruppo di personalità ai membri della nuova amministrazione del presidente Barack Obama.