La Banca dell’ALBA finanzia nuovi

progetti sociali ed economici

 

Caracas 30 aprile '09 - www granma.cu

 

La Banca dell’Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA) finanzierà nuovi progetti nei settori della sanità, cultura ed energia in varie nazioni della regione, ha informato oggi uno dei suoi dirigenti.

 

Intervistato dall’agenzia Prensa Latina, il direttore esecutivo della Banca dell’ALBA, Esteban Martel, ha precisato che l’importo totale dei finanziamenti per questi programmi sarà di 17 milioni 900mila dollari.

 

L’importo sarà assegnato gradualmente, all’inizio per le spese pre-investimento, e successivamente sarà destinato alla costituzione delle imprese incaricate dell’esecuzione dei progetti.

 

Martel ha spiegato, inoltre, che le iniziative beneficeranno i seguenti paesi membri dell’ALBA: Nicaragua, Bolivia, Cuba, Venezuela, Honduras e Dominica.

 

Il progetto ALBA Salute, che prevede un finanziamento di 3,4 milioni di dollari, ha come fine la creazione di un centro regolatore dei medicamenti dell’ALBA, per il registro sanitario e la creazione di un’impresa tra i suoi integranti.

 

Detta entità sarà incaricata della distribuzione e della commercializzazione dei prodotti farmaceutici con qualità, sicurezza ed efficacia, valutati attraverso criteri unificati ed accettati da tutti i paesi partecipanti.

 

Per il secondo progetto, la banca apporterà 8 milioni di dollari, destinati a potenziare le capacità tecniche, finanziarie e di disponibilità delle risorse energetiche di ognuno dei paesi membri del Trattato Energetico dell’ALBA.

 

Coordinerà, inoltre, lo sviluppo delle attività in tutta la catena degli idrocarburi liquidi, gassosi ed energie alternative, ha spiegato Martel.

 

Il Progetto Interregionale ALBA-Cultura è costituito da cinque programmi e 64 azioni, tra le quali si evidenziano la promozione e la distribuzione di beni e servizi culturali, come borse di studio, concorsi, cataloghi, musei e piani editoriali.

 

Favorisce, inoltre, la legittimazione dei valori culturali latinoamericani e caraibici, attraverso premi nelle lettere, drammaturgia, discografica, preservazione del patrimonio e critica. A questo progetto saranno assegnati 6 milioni 520mila dollari.

 

Martel, direttore esecutivo della banca per la parte cubana, ha evidenziato le differenze tra questi progetti e le pratiche di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, che non hanno mai assegnato fondi per l’alfabetizzazione dei popoli né per migliorare le loro condizioni di salute.

 

Durante il recente vertice di Cumaná, Venezuela, i presidenti dei paesi dell’ALBA hanno deciso che la banca assegnerà 5 milioni di dollari al processo di alfabetizzazione di Haiti e oltre 9 milioni per un progetto agricolo nella regione di L’artibonito.

 

E’ stato approvato anche il finanziamento di oltre 13 milioni di dollari per lo sviluppo di vari piani agricoli in Honduras, Suriname, Guyana, Giamaica, San Vincente e le Granadine, Nicaragua e Belize.

 

 

Il Vertice dell’ALBA
 
18 aprile '09 - Lázaro Barredo Medina www granma.cu

 


 

Il Vertice dell’ALBAQuel che è appena successo nel Vertice dell’ALBA di Cumaná marca un momento importante per la regione, non solamente per l’adozione di  una posizione coraggiosa e ferma prima del Vertice delle Americhe, che non ha precedenti in America Latina, ma anche perchè pone in evidenza un’associazione di paesi che profila come una soluzione per il futuro e che in realtà sta facendo onore al suo nome, perchè mostra sempre più al mondo  quello che nasce in questo gruppo.

 

Non è esagerato concepire l’ALBA come un avvenimento molto significativo,  perchè quest’idea, come ha spiegato Chávez, è sorta nell’isola Margarita durante un Vertice dell’Associazione degli Stati dei Caraibi, simbolicamente contrapposta all’ALCA; pochi giorni dopo Fidel chiese informazioni su quella cosa ed a partire da lì i nostri due governi e i nostri due popoli hanno cominciato a lavorare.

 

Siamo in presenza di un’istituzione che non ha nemmeno quattro anni di vita e si è dimostrata un’alternativa reale e concreta al panamericanismo  promosso dagli Stati Uniti e dalla OEA: l’ALBA sviluppa più di 100 progetti in vari paesi, con uno stretto vincolo alla solidarietà più ampia tra i popoli, senza nazionalismi egoistici o politiche nazionali restrittive che possano negare l’obiettivo di costruire una vera integrazione, in cui si sfruttino i vantaggi cooperativi tra le differenti nazioni associate, per compensare le asimmetrie tre i paesi membri.

 

Forse dipende da queste ragioni  la manipolazione dei media internazionali, che hanno fatto sì che il VII Vertice  Presidenziale dell’ALBA non abbia avuto l’adeguata ripercussione, pretendendo di diminuire il suo impatto informativo o trasformandola nella riunione “mai esistita”. 

 

Richiama l’attenzione che le decisioni d’una riunione dove sono intervenuti alti dirigenti di nove paesi – sei presidenti, due primi ministri ed un ministro degli esteri - con molte altre personalità, tra le quali il presidente  dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

 

Praticamente sono stati tutti messi a tacere.

 

Che cos’è avvenuto a Cumaná? 

 

Da quando il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba è giunto in questa storica città  si è apprezzata nell’ambiente l’atmosfera presente poche ore dopo nel Salone delle Riunioni del Museo d’Arte Contemporanea, con l’affettuoso ricevimento da parte della forza tellurica che si chiama Hugo Chávez Frías, che ha reiterato la necessità di fissare  una posizione di condanna del blocco imposto a Cuba, in attesa del Vertice delle Americhe, a Puerto España, Trinidad y Tobago.

 

La stessa popolazione di Cumaná ha espresso gli stessi sentimenti per tutto il percorso, con le bandiere cubane nelle mani e gridando “Viva Fidel e Viva Raúl”, e con cartelloni di condanna del blocco.

 

Cumaná, che in lingua indigena significa “Unione del mare col fiume” è la capitale dello Stato di Sucre, a 400 Km. da Caracas.

 

È stata l prima città fondata dagli spagnoli in terra ferma del continente americano e qui nacque un altro degli Eroi della liberazione: Antonio José de Sucre, il Mariscal di Ayacucho.

 

La riunione dell’ALBA in questo bel luogo situato sul mare dei Caraibi, presenta come un simbolo - che la popolazione in gran maggioranza bolivariana mostra con orgoglio - la caserma della città dove prestò servizio il giovane tenente Hugo Chávez Frías, che qui cominciò la sua attività rivoluzionaria.

 

Raú, giunto al Salone del Museo dell’Arte Contemporanea, ha ricevuto il saluto di molti altri amici, come i presidenti Evo Morales, Daniel Ortega, Manuel Zelaya, Fernando Lugo, dei primi ministri di Dominica e di San Vicente y las Granadinas, Roosevelt Skerrit e Ralph Gonzalvez, del ministro degli esteri dell’ Ecuador, Fander Falconi, altri ministri e personalità politiche e della cultura.

 

La riunione non ha precedenti per l’espressione unanime d’esigere dagli Stati Uniti la riparazione dell’ingiustizia storica inflitta al popolo di Cuba, chiedendo l’eliminazione totale del genocida blocco economico, commerciale e finanziario imposto da 48 anni.

 

Ugualmente va segnalato il profondo significato che nel mezzo della grave sfida della crisi economica e sociale mondiale, nell’ALBA si decida di creare il 1º gennaio del 2010 una moneta comune denominata SUCRE (Sistema Unico di Compenso Regionale), che prima di divenire una moneta fisicamente corrente, sarà delineata come una moneta virtuale per la creazione di un’unità di conto comune.

 

A questo si uniscono i progetti economici approvati che saranno finanziati dal Banco dell’ALBA, tra i quali la consegna di 9.3 milioni di dollari per la produzione di riso ad Haiti; 5 milioni di dollari per lanciare una campagna d’alfabetizzazione, sempre ad Haiti. Inoltre la consegna di 50 milioni di dollari per supplire al boicottaggio e al ricatto degli USA contro il Nicaragua, di fronte al possibile ritiro del Conto Sfida del Millennio, CRM.

 

Inoltre e non meno importante: l’espansione dell’ALBA, con l’annuncio del prossimo ingresso di San Vicente y las Granadinas e la presenza, come invitati, di Paraguay ed Ecuador.

 

Non esagero quando dico che non c’è stato un solo intervento che non condannasse gli Stati Uniti  o che non domandasse all’attuale presidente Barack Obama di non condizionare Cuba, limitandosi  alle misure minime d’eliminazione di alcune restrizioni ai viaggi e alle rimesse,  ma che rispetti le 17 risoluzioni accordate dalle Nazioni Unite, con il mondo intero che ha domandato l’eliminazione del blocco che ha provocato tanti danni al popolo cubano.

 

È stato come un annuncio della valanga di reclami contro il blocco che cadrà in testa agli Stati Uniti nel Vertice delle Americhe.

 

In questo contesto di scambi e di opinioni, uno dei presidenti ha insistito sul ruolo della OEA e sulla riparazione storica del ritorno di Cuba.

 

Raúl, a sessione avanzata, si è alzato per spiegare a Daniel Ortega che non avrebbe potuto ascoltare tutto il suo discorso, perchè doveva uscire, quando Chávez aveva annunciato che avrebbe dato la parola a Ortega, che avrebbe terminato la sessione. 

 

Il Generale Raúl ha chiesto scusa all’amico del Nicaragua ed ha chiesto lui la parola.

 

In piedi e con emozione, Raúl ha improvvisato il suo intervento  di ringraziamento e chiarimento storico.

 

Non si sentiva volare una mosca e tutto il personale del Venezuela di protocollo e d’appoggio ha paralizzato il lavoro per ascoltarlo.

 

Guardando i visi di quelle persone, molti  segnati dalle lotte rivoluzionarie e dalle battaglie politiche di questi anni, si poteva apprezzare la commozione che invadeva l’auditorio. Quando Raúl ha terminato, un giovane dirigente boliviano ha esclamato ad alta voce “Cuba sì, yankee no!”. 

 

Al mio fianco una giovane emozionata, aveva gli occhi pieni di lacrime e quando l’ho guardata mi ha detto: “È la storia viva che parla!”

 

Gli applausi con tutti in piedi  sono stati un avviso di quel che è avvenuto dopo, perchè molte persone non hanno tralasciato di esprimergli personalmente il riconoscimento  per quel che aveva detto e come lo aveva detto.

 

Daniel Ortega ha sottolineato i sentimenti di tutti: “Raúl, siamo orgogliosi perchè con la tua voce parla la dignità del popolo di Cuba e di Fidel”.

 

Quando i presidenti e le altre personalità si sino diretti al Parco Ayacucho per rendere omaggio al Mariscal Sucre, il popolo ha voluto salutare tutti, ma il tema  cubano ha avuto un prolungamento di quello che era accaduto nel Vertice. La stessa scena si è ripetuta dopo il percorso della caserma dove serviva Chávez, quando era tenente. 

 

Poi l’alba ha sorpreso numerosi compagni di vari paesi, guidati dal presidente di Honduras, Manuel Zelaya, a preparare una proposta di documenti dell’ALBA per il V Vertice delle Americhe, dove tutti i capi di delegazione reitereranno i fatti dibattuti e  fissando dettagliatamente i reclami agli Stati Uniti, rispetto a Cuba.

 

Dopo due giornate d’intenso lavoro si ritorna in Patria; prima di salire  sull’aereo Raúl saluta e  scherza con tutti i compagni che lo hanno accompagnato ed esclama soddisfatto: “È stata davvero una buona riunione!”

 

 

Raul Castro: l’ALBA ha gli

strumenti per affrontare la crisi
 
Il presidente cubano è intervenuto al Vertice del meccanismo d’integrazione

 

17 aprile '09 - www granma.cu

 

Il presidente cubano, Raul Castro, ha assicurato che l’Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) dispone degli strumenti per affrontare l’attuale crisi mondiale, ha informato da Cumaná, Venezuela, l’agenzia PL.

 

Intervenendo al vertice straordinario dell’ALBA, il presidente cubano ha avvertito che nessuno potrà sottrarsi alla crisi, ma il gruppo composto da sei paesi, con tre come osservatori, dispone degli strumenti per neutralizzare parte degli suoi effetti.

 

Particolare importanza – ha detto – hanno i lavori dell’ALBA più Ecuador che si realizzano dallo scorso novembre per creare un sistema unico di compensazione regionale, il SUCRE, un fattore fondamentale per incrementare il commercio del gruppo.

 

Ha precisato che i progressi in questo primo passo si dirigono verso l’unità di compensazione comune, ed ha assicurato che Cuba conferma la vocazione solidaria delle sue relazioni con l’America Latina ed i Caraibi.

 

La crisi, ha detto il presidente cubano, prospetta enormi sfide di dimensioni incalcolabili ed imprevedibili, ma non abbiamo altra scelta che unirci ed affrontarla.

 

Raul Castro ha avvertito che la crisi economica e sociale ha già un carattere globale, che non si limita al settore finanziario e costituisce un flagello mondiale con profonde radici strutturali, che includono la caduta dei valori borsistici e l’attività produttiva.

 

Il presidente cubano ha puntualizzato che questa situazione porta alla paralisi della crescita e alla recessione economica, accompagnata dalla contrazione del commercio mondiale e l’aumento di disoccupazione e povertà.

 

La situazione – ha detto – colpisce e danneggia migliaia di milioni di persone dei paesi del Sud, come sempre quelli che soffriranno di più le conseguenze delle pratiche irresponsabili di deregulation, speculazione finanziaria ed imposizione del neoliberalismo.

 

Ha accuso gli Stati Uniti di abusare dei privilegi dell’attuale ordine economico che gli permettono di emettere dollari non convertibili in oro, insieme al bellicismo ed al consumismo sfrenato ed insostenibile.

 

Alla fine ha indicato che la crisi è il risultato prevedibile del sistema capitalista di produzione e distribuzione e le politiche neoliberali hanno aggravato la sua grandezza.

 

Raul Castro ha detto che nella ricerca di soluzioni i responsabili stanno accumulando più potere e ricchezze, mentre i più poveri e sfruttati assumono il costo più grande.

 

Ha aggiunto che la risposta non può essere negoziata al di fuori dell’ONU dai rappresentanti dei paesi più potenti, né con misure amministrative, perché sono di natura strutturale e colpiscono sempre di più l’economia in un mondo globalizzato ed interdipendente.

 

Meno ancora – ha sottolineato – rafforzando istituzioni finanziarie come il Fondo Monetario Internazionale, le cui funeste politiche hanno contribuito decisamente alla genesi ed alla portata della crisi. La soluzione del G-20 non risolve l’iniquità né l’ingiustizia, ha precisato.

 

Noi paesi dell’ALBA, ha affermato il presidente cubano, abbiamo il privilegio di avere uno schema con principi integrati su basi d’uguaglianza, la cui natura rifiuta le pratiche che hanno originato la crisi.

 

Raul Castro ha spiegato che le nazioni dell’ALBA non hanno la capacità di trasformare strutturalmente l’ordine economico internazionale, ma sì di gettare nuove basi e costruire le proprie relazioni economiche.

 

I nostri programmi più importanti – ha spiegato – non sono soggetti alla speculazione finanziaria ed alla fluttuazione senza controllo dei mercati.

 

Alla riunione hanno partecipato inoltre i presidenti della Bolivia, Evo Morales, dell’Honduras, Manuel Zelaya, del Nicaragua, Daniel Ortega, del Venezuela, Hugo Chavez, ed il primo ministro della Domínica, Roosevetl Skerrit.

 

Hanno assistito come invitati il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, il primo ministro di San Vincente e Granadine, ed il ministro degli Esteri in rappresentanza del presidente ecuadoriano Rafael Correa.

 

Erano presenti anche il presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU, Miguel D’Escoto, ed il presidente della Banca dell’ALBA, Bernardo Alvarez.

 

 

Unità, fermezza e solidarietà

Le caratteristiche del VII Vertice Presidenziale dell’ALBA

 

17 aprile '09 - J.M.Blandino www granma.cu

 

 

Il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente della Repubblica di Cuba, presiede la delegazione  cubana al VII Vertice Presidenziale  dell’Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA), che ha iniziato le sue sessioni giovedì 16 a Cumaná, capitale dello Stato venezuelano di Sucre.

 

Chávez ha iniziato la riunione salutando tutte le delegazioni presenti ed a continuazione ha analizzato con solidi argomenti l’attuale   crisi   economica   internazionale,   il   carattere

Il Blocco degli USA contro Cuba è un vero genocidio, afferma Ortega

 

PL -  Il presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, ha affermato a Cumaná che il blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dagli Stati Uniti da circa mezzo secolo, è un vero genocidio e va eliminato immediatamente. 

Ortega è stato ricevuto nell’aeroporto di Cumaná da Nicolás Maduro, ministro degli Esteri del Venezuela,  dove si trova per partecipare al VII Vertice dell’ALBA, Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra America,  meccanismo d‘integrazione definito dal presidente del Nicaragua : “Una cornice d’intesa per aprire nuovi spazi economici giusti”. 

Daniel Ortega ha riconosciuto lo sforzo del Venezuela nella battaglia per ottenere l’unità dell’America Latina e  dei Caraibi ed ha considerato L’ALBA un’iniziativa capace di affrontare la crisi economica che sta vivendo oggi il mondo.

Parlando del Vertice delle Americhe che si svolgerà a Trinidad y Tobago in questo fine settimana, Ortega ha chiarito che l’assenza di Cube e di Puerto Rico ne danneggiano la qualità, perchè senza Cuba e Puerto Rico non esiste Vertice delle Americhe.

criminale, illegale ed ingiusto del blocco imposto a Cuba e la l’assurda esclusione dell’Isola dal sistema interamericano.

 

Poi ha ceduto la parola al presidente cubano Raul Castro, che ha usato il minimo possibile di parole per esporre le cause e le conseguenze dell’attuale crisi economica mondiale e l’assurdo tentativo di superarla con meccanismo  che, come il Fondo Monetario Internazionale, hanno contribuito ad accentuarne gli effetti.

 

Il presidente cubano  ha segnalato l’importanza di soluzioni che partano dal maggior consenso mondiale possibile e non da accordi tra pochi paesi poderosi.

 

Ha messo in risalto il contributo che può dare il Sistema Unico di Compenso Regionale, SUCRE, nelle ricerca di una maggior indipendenza economica.

 

“Le nostre nazioni, ha affermato, non hanno la capacità da sole di trasformare l’ordine economico internazionale, ma sì il potere di porre nuove basi e costruire le proprie relazioni economiche”,  ha affermato.

 

Inoltre ha ratificato la vocazione solidale di Cuba con i popoli dell’America Latina e dei Caraibi.

 

A continuazione sono intervenuti i presidenti di Bolivia, Honduras, Nicaragua, Paraguay e i primi ministri di Dominica e San Vicente y las Granadinas. Quest’ultimo ha sollecitato ufficialmente l’ingresso del suo paese nell’ALBA.

 

Hanno parlato anche il ministro degli esteri dell’Ecuador e Miguel D’Escoto, presidente dell’Assemblea Generale della ONU.

 

Tutti hanno espresso accordo sui documenti sottoposti alla considerazione del Vertice, il loro appoggio a Cuba e la condanna del blocco.

 

Raúl ha ringraziato a nome del popolo cubano e di Fidel per queste sincere manifestazioni di solidarietà verso la nostra Patria,  idee condivise dalla stragrande maggioranza dei paesi, a parte poche e note eccezioni.

 

Rispetto alla OEA ha segnalato che non avrebbe risposto alle dichiarazioni del suo segretario generale: “Perchè lo ha già fatto Fidel in una delle sue riflessioni”, ed ha segnalato che la storia di questa organizzazione trasuda sangue da ogni parte.

 

Raúl ha ricordato l’ignominioso ruolo svolto dalla OEA nell’aggressione contro il popolo del Guatemala negli anni ‘50 e successivamente la sua complicità nell’attacco  e nelle azioni di terrorismo contro Cuba, che hanno provocato migliaia di vittime innocenti.

 

Raúl ha segnalato come esempio l’epidemia provocata di dengue emorragico, l’attentato all’aereo cubano nel cielo di Barbados, che provocò la morte di 73 persone e l’invasione mercenaria di Playa Girón.

 

“Ci hanno espulso dalla OEA all’inizio del 1961”, ha detto, “perchè questa organizzazione  potesse riconoscere il governo burattino che pretendeva di trasferire gli Stati Uniti sino a quella spiaggia che tentarono d’occupare in Cuba e che sollecitò immediatamente l’invasione delle forze armate nordamericane, azione che sarebbe costata migliaia di vittime tra il nostro popolo, come avvenne in Guatemala, senza la minor protesta della OEA”.

 

Raúl ha chiarito che nel gennaio del 1962 Cuba fu espulsa perchè si pianificava l’attacco di Playa Girón, l’invasione diretta dall’esercito degli Stati Uniti. Questo fu  la triste realtà  che condusse alla detta crisi d'ottobre, nell’ottobre del 1962. Inoltre ha ricordato che il governo cubano ha espresso pubblicamente la disposizione a discutere con le autorità nordamericane qualsiasi tema sulla base dell’assoluto rispetto  della sovranità e dell’autodeterminazione dei popoli.

 

Rispetto le accuse per le condanne dei mercenari pagati dagli USA e dei terroristi condannanti dalle leggi cubane, il presidente Raúl ha ratificato la disposizione di porli in libertà se si liberano i nostri Cinque Eroi prigionieri nelle carceri dell’impero.

 

Chávez ha risposto alle scuse di Raúl, perchè aveva preso di nuovo la parola,  dicendo :“Ha parlato Cuba”. È seguito un abbraccio con un forte applauso di tutti i presenti.

 

Al termine della sessione i presidenti sono andati al parco Ayacucho, nella zona storica della città, per collocare una corona di fiori davanti alla statua del Gran Mariscal  Sucre. Li aspettava una gran folla molto entusiasta. 

 

La giornata è continuata con la visita alla caserma Sucre, l'accampamento militare dove Chávez si fece notare come giovane tenente. 

 

Di fronte alle truppe formate, il presidente venezuelano  ha affermato che fu lì che iniziarono le sue inquietudini politiche.

 

 

L’ARRIVO A CUMANÁ

 

 

"Viva Cuba! Viva Fidel! Viva Raúl!"

 

Chávez ha accolto così il presidente cubano nell’aeroporto della caraibica Cumaná, sotto il sole ardente di questa città che ha un clima simile a quello dell’oriente cubano.

 

I due presidenti in un incontro improvvisato con la stampa, hanno toccato tra i varo temi i recenti passi aventi dei popoli latinoamericani e dei Caraibi ed hanno segnalato che aprile è storicamente è un mese di grandi vittorie popolari, come quella di Cuba nel 1961 di fronte all’invasione mercenaria e quella del Venezuela del 2002, di fronte al colpo di stato reazionario.

 

 

Miguel D’Escoto  parteciperà

al Vertice dell'ALBA

 

15 aprile '09 - www granma.cu

 

 

Il presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il nicaraguense Miguel d'Escoto, ha annunciato che parteciperà al Vertice dell'ALBA, che inizierà oggi giovedì in Venezuela ed alla prossima Conferenza Ministeriale dei Non Allineati (MNOAL), a L'Avana. 

 

In una conferenza stampa nella sede delle Nazioni Unite, il diplomatico ha detto inoltre che la prossima settimana incontrerà a New York, nella sede della ONU, il presidente boliviano, Evo Morales che, con il teologo cattolico Leonardo Boff, parteciperà alle attività programmate il 22 aprile per il “Giorno della Terra”, ha precisato l'ex ministro degli Affari Esteri del Nicaragua.

 

D’Escoto, dopo l'appuntamento del Movimento dei Paesi Non Allineati, dal 27 al 30 aprile nella capitale cubana, andrà in Alaska, dove riceverà un documento con le valutazioni degli indigeni sul cambiamento climatico, destinato al Vertice di Copenaghen 2009. 

 

Questo vertice della ONU nella capitale della Danimarca, che si svolgerà in dicembre, cercherà di avallare un nuovo Protocollo che sostituirà nel 2012 quello di Kyoto, e che viene considerato l'ultima opportunità per frenare il cambio climatico e le sue negative conseguenze sulla Terra e sull'umanità. 

 

Durante il suo incontro con la stampa, D'Escoto ha confermato l'importanza della riunione ad alto livello organizzata dall'Assemblea Generale sulla crisi economica mondiale, che si terrà dal 1 al 3 giugno, per costituire il Forum dove discuteranno i 192 paesi membri della ONU. 

 

Il sacerdote ha sottolineato che, anche se sono state dimostrate buone intenzioni  nella recente riunione del G-20, questo gruppo è una minoranza che esclude due terzi dei paesi che formano le Nazioni Unite.

 

 

Chavez annuncia il Vertice dell’

ALBA per il 14 e 15 aprile

 

7 aprile '09 - www granma.cu

 

Il presidente Hugo Chavez ha annunciato che il 14 ed il 15 aprile si svolgerà in Venezuela il Vertice dell’Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), ha informato l’agenzia PL.

 

All’incontro parteciperanno i presidenti Daniel Ortega, del Nicaragua, Manuel Zelaya, dell’Honduras, Evo Morales, della Bolivia, il premier della Dominica, Roosevel Skerrit, un rappresentante del Governo di Cuba ed il presidente del Paraguay, Fernando Lugo, che assisterà come invitato speciale.

 

In collegamento telefonico con Radio Nacional de Venezuela da Tokio, Giappone, dove domenica scorsa ha iniziato una visita ufficiale, il capo di stato venezuelano ha affermato che quest’incontro è opportuno perché si tiene due giorni prima del V Vertice delle Americhe.

 

Così darà l’opportunità di discutere e presentare posizioni comuni a Trinidad e Tobago, ha detto. Ha anticipato che si propone d’introdurre nel programma un dibattito sull’isolamento di Cuba a causa del blocco degli Stati Uniti.

 

“Se vogliono venire con lo stesso discorso escludente dell’impero – sul blocco a Cuba – significherà allora che non è cambiato nulla. Tutto continua uguale.”

 

Il presidente venezuelano ha affermato che “Cuba è un punto d’onore per i popoli dell’America Latina. Non possiamo accettare che gli Stati Uniti continuino a maltrattare i popoli della nostra America”.

 

“Maltrattare Cuba è maltrattare il Venezuela e questo si dovrà dire a Trinidad e Tobago. Non ci sarà chi ci farà zittire”, ha sottolineato Chavez.

 

 

Liberi dall’analfabetismo

nel 2010
Lo saranno i paesi dell’ ALBA

 

14 marzo '09 - www.granma.cu (PL)

 

I Ministri d’Educazione dei paesi dell’Alternativa Bolivariana per i popoli di Nuestra America – ALBA – hanno coinciso che nel prossimo anno tutti i paesi membri dovranno aver ottenuto la condizione di territori liberi dall’analfabetismo.

 

Liberi dall’analfabetismo nel 2010L’applicazione del programma cubano “Io sì che posso”, è stata essenziale nell’impegno per l’eliminazione del flagello.

 

Queste dichiarazioni fanno parte del documento finale del primo incontro dei ministri dell’Educazione che si sono riuniti per tre giorni a Margarita, in Nueva Esparta, con l’assistenza di rappresentanti di Cuba, Nicaragua, Honduras, Bolivia, Dominica e Venezuela.

 

Il testo approvato riconosce l’importanza dell’insegnamento come elemento trasformatore della società, per migliorare la qualità dei popoli della regione.

 

I ministri hanno segnalato la necessità d’ampliare e dare priorità al progetto GraNazionale ALBA, Educazione per la Trasformazione Integrale dell’ Educazione iniziale, di base, media e superiore negli Stati membri.

 

Le autorità del Nicaragua hanno informato che dichiareranno 14 municipi “territori liberi dall’analfabetismo” tra il 21 e il 31 marzo, in saluto al XXX Anniversario della Rivoluzione Popolare Sandinista.

 

Reynaldo Mairena, direttore Generale d’Alfabetizzazione e d’ Educazione di Giovani e Adulti del Ministero dell’Educazione, ha detto che la cifra è di  56 municipi che hanno eliminato il flagello.

 

Come parte dell’appoggio dei membri dell’ALBA, sono giunti nella nazione brigatisti del Venezuela, con l’obiettivo di dare un impulso all’applicazione del metodo cubano “Io sì che posso”.

 

 

Creata la Commissione

Permanente dell’ALBA

 

2 marzo '09 -A.R.Gavilan  www.granma.cu (RHC)

 

I paesi membri dell’Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) hanno fatto un altro importante passo avanti nella realizzazione, in maniera rapida ed efficace, di progetti ed iniziative che permetteranno di sviluppare e crescere in modo sostenuto, partendo dal concetto di solidarietà e complementarietà che questo meccanismo d’integrazione regionale difende.

 

La delegazione cubana nella VIII Riunione della Commissione Politica dell’ALBA era integrata da Rodrigo Malmierca, titolare del MINVEC, e Alejandro González, vice ministro del MINREX, tra i diversi funzionari.

 

Nel fine settimana appena terminato si è svolta a Caracas l’VIII Riunione della Commissione Politica dell’ALBA, incontro durante il quale le delegazioni di Cuba, Bolivia, Dominica, Honduras, Nicaragua e Venezuela hanno approvato per consenso la creazione della Commissione Permanente, istanza che, "Una volta che i presidenti accorderanno le linee direttrici, renderà concreti e darà seguito ai progetti e stabilirà come avanzare, oltre a dare le rispettive raccomandazione alla Commissione Poltica”. ha precisato Francisco Arias Cárdenas, vice ministro degli Esteri del Venezuela per l’America Latina e i Caraibi.

 

La Commissione Permanente dell’ALBA  - durante i due  primi anni  il Venezuela presiederà il suo coordinamento - avrà la responsabilità di dare continuità alle decisioni stabilite nei Vertici presidenziali e nelle riunioni dei ministri e che sono state valutate dalla Commissione Politica.

 

Durante la riunione, il Banco dell’ALBA ha proposto di ampliare le attività di credito per i paesi membri di  PetroCaribe e per altri paesi latinoamericani, con l’obiettivo d’eseguire il mandato dei Capi di Stato e di governo dell’ALBA, sulla  costituzione del Fondo ALBA Alimenti.

 

Tra i primi compiti della Commissione Permanente c’è la valutazione della viabilità tecnica del progetto di creazione di un’impresa multinazionale della soia, tra Bolivia, Nicaragua e Venezuela, uno dei sette progetti che hanno priorità nell’ambito delle imprese multinazionali di produzione agricola e alimentare.

 

 

Il Vertice dell’ALBA valuta in

Venezuela le mete del 2009

 

2 febbraio '09 - www.granma.cu (PL)

 

 

Il Vertice dell’Alternativa Bolivariana per i popoli di Nuestra América (ALBA), più l’Ecuador ed altri paesi invitati della regione, valuterà le mete del gruppo nel 2009 e i piani per affrontare la crisi economica mondiale.

 

Partecipano al vertice il presidente venezuelano, Hugo Chávez, Evo Morales (Bolivia), Rafael Correa (Ecuador), Manuel Zelaya (Honduras), Daniel Ortega (Nicaragua), il primo ministro di Dominica, Roosevelt Skerrit, e il primo vicepresidente cubano, José Ramón Machado Ventura.

 

Prima le delegazioni straniere presenti assisteranno alle cerimonie per  il X Anniversario della nomina al potere di Chávez, il 2 febbraio del 1999.

 

Nel pomeriggio le delegazioni conosceranno i passi avanti fatti nel 2008 dall’ALBA – formata da Bolivia, Cuba, Dominica, Honduras, Nicaragua e Venezuela – e soprattutto delle sue imprese multi nazionali per la produzione industriale e degli alimenti.

 

Si dibatterà il progetto del sistema Sucre, un’unità di conti comune, che dovrebbe poi divenire il sistema monetario del gruppo ed inoltre si analizzeranno elementi di protezione finanziaria ed economica, per permettere ai paesi dell’area d’affrontare gli anni 2009 e 2010, di fronte ai danni della crisi economica del capitalismo.

 

 

Vértice dell’ALBA il 2 febbraio

in Venezuela

 

27 gennaio '09 - www.granma.cu (PL)

 

 

L’Alternativa Bolivariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA) realizzerà un vertice  straordinario in Venezuela il prossimo 2 febbraio, ha informato il presidente del paese, Hugo Chávez precisando che questo Vertice costituirà l’incontro principale delle celebrazioni per il 10º Anniversario della Rivoluzione Bolivariana, come si chiama il processo di cambio iniziato nel 1999 con la sua guida.

 

Chávez ha fatto l’annuncio nel programma iniziale della Gestione Bolivariana in marcia, un programma della Radio Nazionale del Venezuela che si trasmetterà il lunedì e il mercoledì, con la direzione del ministro alla Presidenza, Luis Reyes.

 

L’accordo dell’ALBA è basato sulla cooperazione e la complementarità dei paesi membri e al di là di accordi similari centrati nel commercio, pone un’enfasi speciale nello sviluppo sociale.

 

L’ultimo Vertice del Gruppo si è svolto il 26 novembre scorso a Caracas, quando si decise la creazione di una moneta unica, in principio denominata Sucre, che funzionerà in principio in forma virtuale per sostituire il dollaro come strumento di cambio.

 

La Dominica, che utilizza il dollaro dei Caraibi – una moneta comune per i membri dell’Organizzazione degli Stati dei Caraibi orientali, che figura come osservatore in questa iniziativa alla quale partecipa anche l’Ecuador, pur non essendo membro dell’ALBA.

 

Anche se inizialmente il prossimo incontro era stato programmato per analizzare il tema il 14 dicembre, la data è stata rimandata per il primo trimestre del 2009, per permettere ai sei Comitati creati all’effetto di preparare il progetto concreto.