Bolivia, si dibatte per attivazione

della giustizia comunitaria

 

 

18 febbraio '09 - www.ganma.cu (PL)

 

     

I leader indigeni boliviani sono riuniti oggi ad Oruro per valutare le proposte per l’attivazione della giustizia comunitaria, prevista dalla nuova Costituzione Politica dello Stato.

 

Come previsto dal capitolo quarto della Costituzione promulgata lo scorso 7 febbraio dal presidente Evo Morales, le nazioni ed i popoli originari hanno il diritto di applicare le loro funzioni giurisdizionali a partire dai propri principi, valori e norme.

 

In corrispondenza con queste prerogative, alla fine della riunione proporremo al governo la bozza di un disegno di legge che permetta di concretizzare la tradizione indigena di risolvere i conflitti internamente, hanno spiegato gli organizzatori del forum iniziato nell’Hotel Sucre.

 

L’incontro si svolge in differenti tavoli di lavoro. Lunedì, ad esempio, hanno partecipato all’apertura dell’incontro di Oruro, il segretario della Confederazione Unica dei Lavoratori Contadini, Isaac Avalos, e funzionari del Ministero della Giustizia, tra cui il titolare Celima Torrico.

 

Il dirigente sociale ha detto che i problemi in Bolivia sono della giustizia ordinaria e non in quella indigena.

 

Il nostro paese ha bisogno di norme per porre fine al razzismo e alla discriminazione, ha detto Avalos. Criterio simile a quello espresso con frequenza da Evo Morales, che considera che il Potere Giuridico è corretto e agisce in funzione di interessi politici ed economici.

 

L’opposizione, intanto, critica l’opposizione critica la giustizia comunitaria, legandola ad alcuni linciamenti occorsi negli ultimi anni, questione smentita da Morales.

 

La tradizione indigena cerca solo di risolvere i suoi problemi ed è aliena alla violenza, assicura il leader del Movimento al Socialismo.