Fallito il Vertice di Copenaghen

 

19 dicembre '09Pedro de la Hoz www.granma.cu

 

I Paesi dell’Alleanza Boliviariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA) hanno dichiarato che  il Vertice sul Cambio Climatico (COP15) è stato “un vero fallimento” ed hanno reclamato dalle nazioni industrializzate impegni trasparenti per preservare il pianeta e la specie umana.

 

In una conferenza stampa, i presidenti di Venezuela e Bolivia, Hugo Chávez ed Evo Morales, rispettivamente, assieme al vicepresidente cubano, Esteban Lazo ed altri dirigenti di altre nazioni del blocco hanno sottolineato che per l’ALBA e altri paesi non c’è un documento di Copenaghen, per la mancanza di volontà politica del nord.

 

“Disgraziatamente il Vertice è stato un fallimento e continueremo a lottare per realizzare l’obiettivo di salvare il pianeta”, ha detto Chávez, ha riportato PL.

 

Morales ha deplorato l’atteggiamento degli anfitrioni danesi, che hanno approfittato della loro condizione per effettuare deliberazioni con 26 paesi e cercato di forzare una dichiarazione senza consenso.

 

Il vicepresidente cubano Esteban Lazo, al suo turno, ha dichiarato che le cause del riscaldamento globale s’iscrivono nella mancanza di conoscenza e l’assenza di una messa a fuoco per attaccare il problema alla radice: il modo tipico d’agire del capitalismo.

 

“Se esistesse una cultura ecologica internazionale, al suo rientro negli Stati Uniti, Obama dovrebbe affrontare veri problemi per spiegare al suo popolo che non sono riusciti a realizzare un accordo a Copenaghen per preservare il pianeta e gli esseri umani”,ha detto ancora Lazo.

 

Parlando per l’Ecuador, la Ministra Coordinatrice del Patrimonio, María Fernanda Espinosa, ha applaudito l’attitudine dei due presidenti degli Stati dell’Alba che hanno preso parte al Vertice, per denunciare le manovre in corso durante la Conferenza.

 

“Si sono viste pratiche antidemocratiche che vanno contro la Carta delle Nazioni Unite e violano il multilateralismo”, ha detto il ministro degli Esteri del Nicaragua, Samuel Santos, che ha denunciato i paesi industrializzati, che praticano un modo di vivere capitalista e di lusso, che getta le colpe sul Terzo Mondo e non assume le proprie responsabilità.